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Autore: Claudine Delacroix    09/07/2013    2 recensioni
AVVERTENZE: Haymiss.
Peeta è un genio. L'idea degli innamorati sventurati ha convinto tutti, persino lui stesso. Ma Katniss e Haymitch sanno che non è così.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Apro di scatto gli occhi, spaventato. La mano è un po' dolorante... mi accorgo che sto stringendo convulsamente il mio fido coltello nella destra.
Cerco di ripetermi mentalmente che è stato solo un sogno, uno stupido sogno, seppur così vivido... la mia vecchia Arena, io dentro. Solo che stavolta c'era anche Katniss, e veniva accerchiata dagli stessi tributi che hanno ucciso Maysilee, veniva aggredita e picchiata fino al limite, e poi... Maysilee la finiva.

È stato solo uno stupido sogno.
La luce perenne di Capitol unita ai flebili raggi solari, filtra attraverso la fessura della finestra che ho lasciato scoperta. Ebbene sì; sono un uomo adulto che ha ucciso un sacco di persone, che è sopravvissuto a un'Edizione della Memoria, che potrebbe tranquillamente battere chiunque o quasi in un corpo a corpo, ma che non riesce a dormire al buio completo.
Il buio è ricco di incubi. E gli incubi pullulano di fantasmi.
Mi alzo portandomi una mano alla testa; oggi c'è qualcosa, ma non so che cosa... sposto lo sguardo al comodino, dove l'orologio digitale segna le cinque e mezza del mattino.
C'è ancora tempo, quindi torno disteso sul grande letto. Siccome non riesco più a dormire, lascio perdere e getto via le coperte, alzandomi dal letto e premendo un pulsante per farmi portare la colazione.
Mentre mangio, penso a tutto quello che è successo in questi giorni.
Ho incontrato i miei tributi, ho scoperto che potrebbero vincere, ho visto la loro sfilata trionfale sul carro, hanno preso dei voti altissimi e... le interviste! Ecco cosa c'è oggi... le interviste.
E dovrò preparare Katniss alle domande. Saremo io e lei.
Da soli.
L'ultimo pensiero mi riscalda.
Cerco di non pensarci troppo, mentre mi preparo per la giornata, ma sembra non funzionare. È solo una ragazza piuttosto bella, mi dico, bella e con un carattere diverso dalle altre. Nonostante sia 'solo' quello, perché non riesco a togliermela dalla testa?
Quando scendo per la colazione, sono il primo ad arrivare. Siccome ho già mangiato, ordino una bottiglia di rum bianco. Il liquido pungente mi scivola giù, fino allo stomaco, e comincia a scaldarmi e a stordirmi un po', sebbene ci voglia ben altro per mandarmi ko... purtroppo.
Quando sono a metà della bottiglia, arriva Peeta. Ha tutti i capelli arruffati, gli occhietti lucidi e i vestiti spiegazzati. Sembra un po' un bambino, fa quasi tenerezza così... poveraccio, se penso che domani verrà sbattuto nell'Arena.
– Ciao, Haymitch. Oggi le interviste, eh? – mi saluta, allegro. – Già, biondino, vedremo quale sarà il lato del tuo carattere da far emergere... sempre se troverò qualcosa da far emergere – lo prendo un po' in giro. Lui non se la prende e ridacchia, prendendo posto e cominciando a mangiare.
Io e Peeta parliamo un po' – più che altro è lui a parlare, non la smette mai – e alla fine il discorso cade su... Katniss.
– Certo che però è forte, quella ragazza – dice lui, ammirato – solo che è così... non so, sta tanto sulle sue, non parla con nessuno, non chiede nulla a nessuno. Forse è meglio così, almeno non siamo diventati troppo amici e non avremo nessun rimpianto ad ucciderci nell'Arena – conclude tristemente Peeta. Io annuisco e basta, prendendo un altro sorso per non far vedere la mia espressione. So bene che significa entrare nell'Arena con qualcuno a cui tieni.
– Haymitch... ti devo confessare una cosa. Tu però non devi farne parola con nessuno, capito? – Peeta si allunga verso di me, con fare cospiratorio. Non aspetta nemmeno la mia risposta.
– Sono innamorato di Katniss dal primo anno di scuola – bisbiglia velocemente. Poi si lascia cadere sulla sedia, abbassando lo sguardo. Ha la faccia tutta rossa.
Per poco non mi strozzo col rum; fortunatamente lui tiene lo sguardo basso, quindi riesco a ricompormi e a non far vedere che sto cercando disperatamente di non ridere nel tempo in cui lui non mi guarda.
La cosa è talmente triste da risultare comica. Quel ragazzo mi fa ancora più pena, ora.
Katniss non ha dato il minimo segno di interesse per il biondino, da quando siamo qui. Si limita a trattarlo con la dolcezza che riserverebbe a sua sorella. Insomma, la pensa esattamente come me; povero, piccolo, ragazzo educato, gentile ed indifeso.
Allungo la mano verso Peeta, e gli do' qualche pacca incerta sulla spalla. Non saprei proprio cosa dirgli per consolarlo, ad essere sinceri.
Per fortuna, in quel momento entrano tutti gli altri. Finisco di bere il mio rum e con la coda dell'occhio sbircio Peeta che si ricompone in fretta.
– Dio, Haymitch, se cominci a bere adesso non oso immaginare come sarai messo stasera! – dice Effie, a mo' di saluto. Alzo le spalle.
Katniss entra, gli occhi semichiusi, e con un'espressione sonnacchiosa vaga per il tavolo in cerca di qualcosa da mangiare che la ispiri.
– Basta essere ribelli di giorno, la notte puoi anche dormire – la saluto, scherzando.
Per tutta risposta, lei lancia uno sguardo schifato alla bottiglia ormai vuota che ho in mano. Alzo gli occhi al cielo;
donne.
Comunque, arriva il momento della preparazione alle interviste; Katniss vola via con Effie per provare vestiti lunghi fino alle caviglie e scarpe vertiginose, mentre a me viene affidato Peeta.
– Allora, biondino. Fa' finta che io sia Caesar – mi schiarisco la voce e faccio per tirarmi indietro i capelli, in una pessima imitazione del presentatore. – Raccontami un po' della Mietitura, cos'hai provato quando hanno estratto il tuo nome?
E così andiamo avanti per qualche oretta, e scopro che il ragazzo ha un'autoironia spontanea. Puntiamo su quello, sul suo umorismo delicato; farà un successone alle interviste. È spiritoso, molto divertente, ma in modo gentile.
– Be', devo dire che mi hai sorpreso. Sorprendi anche gli sponsor tra il pubblico ed è fatta – gli sorrido incoraggiante. Risponde al mio sorriso con i suoi occhi dolci e sinceri.
– Sai, Haymitch, penso che le sorprese non siano finite qui. Ma non anticipo niente, vedrai stasera. A presto! – dice enigmatico, uscendo alla svelta.
Cos'avrà in mente? Mah, niente di preoccupante, da uno come lui.
Chi mi preoccupa davvero è... – Katniss! Ma che puntuale, e che bella.
Katniss entra, i capelli elaborati in un'acconciatura complicata che subito scioglie con rabbia. Ha un vestito lungo e bianco, stretto sul seno e sui fianchi. Scalcia via le scarpe dal tacco altissimo, poi vede la mia espressione e incrocia le braccia.
Be'? Cavolo vuoi? È stato un disastro. Non so camminare sui tacchi, come se la cosa mi interessasse o mi potesse servire, e in più – si mette nella classica posizione da rimprovero di Effie – hai un'espressione cattiva, non sorridi mai e tieni sempre lo sguardo verso il basso – finita l'imitazione, fissa con espressione tentata una bottiglia di vodka appoggiata sul tavolo.
– No, no, no, dolcezza, quella roba è mia, e poi è troppo forte per te – dico, cingendo la bottiglia con le braccia. – Figurati se bevo quello schifo – ma in realtà la torna a guardare furtivamente un'ultima volta.
– Allora – si siede, o meglio, getta sulla poltrona, appoggiando i piedi sul tavolino – suppongo che ora tu debba tirare fuori il mio lato spiritoso, o sexy, o gentile, o umile, o aggressivo, insomma, qualcosa da mostrare stasera – sbuffa.
– Ci proverò, dolcezza... non garantisco niente – dico, schivando un cuscino che per poco non mi travolge. È di cattivo umore.
Proviamo a vedere se è comica; qualche battuta esce, non è male, ma lei è troppo arrabbiata per voler far ridere.
Sexy proprio non lo vuole essere, si rifiuta di ancheggiare o mettersi in mostra o leccarsi le labbra.
Tento con la gentilezza; se si posso chiamare i grugniti di risposta che mi rifila 'gentilezza'...
Umiltà; proprio non se ne parla. Non riesce a mostrare la gratitudine o l'arrendevolezza necessaria.
Per essere aggressiva lo è, ma troppo. A me sinceramente piace, ma questo non glielo dico... dopotutto, deve piacere al pubblico di Capitol City. E una personalità troppo aggressiva come quella di Katniss potrebbe seccarli, dato che non è un energumeno minaccioso assetato di sangue, nel qual caso l'aggressività sarebbe perfetta.
Mentre lei sbuffa e si soffia via i capelli dagli occhi, un pensiero che mi serra lo stomaco mi sbatte in faccia la realtà; domani Katniss entrerà nell'Arena.
Non mi sono mai preoccupato più di tanto degli altri tributi, quindi perché darsi tanta pena per lei?
Non lo so. Faccio quello che faccio di solito in questi casi, prendo una bottiglia e annego i sentimenti nell'alcol. Katniss lo prende come segno di noia da parte mia; i suoi occhi sono due fessure quando si alza e mi dice – va' al diavolo, ci vediamo.
Biascico qualcosa come – non andare – ma lei ha già sbattuto la porta.
La sera, ogni dissapore sembra svanito. Quando la vedo, avvolta dal bellissimo vestito rosso luccicante, per poco non mi viene un infarto. È... bellissima. Alzo le sopracciglia e me la mangio con gli occhi ammirato.
Le labbra rese rosso fuoco dal rossetto si schiudono in un timido sorriso, quando mi vede, e mi tentano da matti. Ma mi limito ad un – bel vestito, dolcezza – e so che lei percepisce quello che non ho detto a voce, perché arrossisce e distoglie lo sguardo.
Non le stacco gli occhi di dosso per tutto il tempo delle altre interviste, proprio non ci riesco. E quando sale le scale, l'occhio cade volutamente sul suo fondoschiena rotondo e sodo.
Che vista.
Effie mi tira uno schiaffo in testa, ha capito dove sto guardando. – Maleducazione! – mi rimprovera.













 


Buonasera a tutte/i, perdonate il ritardo (di un giorno, scommetto non se ne sarà accorto nessuno).
Questo capitolo... boh, non ho nulla da dire in merito. Perché lo leggo e non mi piace, lo rileggo e mi piace da morire, lo ri-rileggo e lo considero mediocre... insomma, ai recensitori l'ardua sentenza, a questo punto.
Il sogno iniziale; a me, sinceramente, piace. Mi sa molto di Haymiss, ed è molto probabile che quel gran bel pezzo di mentore faccia gli incubi (c'è scritto persino nel libro che Haymitch ha paura di dormire al buio per gli incubi).
Finalmente ho cagato Peeta, l'ho inserito! Ce l'ho fatta.
Altre precisazioni... uhm, basta direi. Spero non ci siano errori schifosi o roba incoerente.
Quella dannata spilla della ghiandaia imitatrice non arriva, e l'ho ordinata da più di due settimane. HELP. Non comprate la roba su etsy.com, quei maledetti avevano detto '1-2 giorni lavorativi'. AAARGHHH.
Sto malissimo (ecco perché ieri non ho postato, ero occupata a far abbassare la febbre a trentanove, a tenere intera la testa che sembrava stesse per esplodermi e ad invocare la morte), in più mercoledì devo andare a vedere 'The Lone Ranger', e pregopregoprego di stare bene.
Ma chi se ne frega, direte voi. Oh, insomma, questo è lo spazio autrice e ho bisogno di sfogarmi.
So di aver tranciato il capitolo, forse avrei dovuto inserire anche le interviste, ma forse è meglio per il prossimo. Non so.
Vi lascio qua il mio tumblr(?) boh, forse a qualcuno interesserà. L'ho dovuto rifare, perché uno schifoso tema mi ha distrutto il profilo.
http://haymitchapprova.tumblr.com/
Un'ultima cosa; approfitto di quest'angolo per spammare due cosine. La prima è una Haymiss 
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1951469, l'altra è una fic su Harry Potter http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1857799. Ve le consiglio, non dico nulla per incuriosirvi(?)
A
 presto, spero (Mietitura e malattia permettendo)
  
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