Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Yasha 26    09/07/2013    8 recensioni
Kagome/Namie fa il suo ritorno dopo due anni di ritiro forzato dal palco. Ma troverà ad attenderla una spiacevole sorpresa.
Il passato ritorna. L'incubo non è finito...qualcuno la perseguita. Chi sarà?
A sette anni esatti dalla morte di Naraku nuovi problemi mineranno la stabilità familiare di Kagome e i suoi figli. Ma Kikyo, la figlia di InuYasha e Kagome, c'entra qualcosa? E il patrigno di Kagome che fine avrà fatto?
Sequel di FOUR SEASONS.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'FOUR SEASONS 2'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
(Salve ^_^  capitolo dai contenuti e dalle frasi che potrebbero disturbare i più sensibili, quindi vi avviso che è da rating rosso per gli argomenti delicati del capitolo )
 
 
 
 
 
Mi risveglio con un forte mal di testa. Ma cosa è successo? Dove sono? È tutto buio. L’unica luce è quella di una candela vicina a me.
Muovendomi mi accorgo di avere mani e piedi legati. Solo ora mi ricordo quello che è successo.
Ho sentito un forte dolore al collo poco prima di perdere i sensi. Devono avermi narcotizzata.
Provo a mettermi seduta per quanto le corde mi impediscano i movimenti.
-Ti sei svegliata amore. Come ti senti?-
-Lei? Perché?-      chiedo riconoscendo ancora una volta la sua voce
-Quanto sei bella quando dormi piccola mia!-
-Che accidenti vuole da me dottore Kuroakumu? E’ lei il pazzo che mi perseguitava non è così?-
-Io non sono pazzo, comunque hai indovinato mio amore. Hai anche avuto un indizio per riconoscermi ma non c’è arrivato nessuno a quanto vedo.-      risponde compiaciuto accendendo la luce e mostrandomi una camera spoglia che ha solo una sedia, un piccolo tavolino logoro e un letto matrimoniale in ferro battuto  sul quale mi sono svegliata
-E quale sarebbe? Mi illumini!-        
-Nightmare vuol dire incubo. E il mio cognome cosa significa piccola mia?-
-Kuro è nero, akumu è incubo.  Incubo nero, incubo oscuro. Perché non ci ho pensato prima? Ma perché ce l’ha con me? Che le ho fatto?-
-Vedi Kagome, tu saresti una mia parente acquisita. Io sono il cugino di Soichiro. Ho seguito tutta la tua storia in questi anni tramite lui. Ero il suo terapeuta. Mi ha raccontato di come tu lo provocavi in casa e di come ti piaceva essere toccata da lui. Mi hai sempre intrigato per questo. Pensavo sempre…chissà che donna poteva venire fuori se da bambina era così intraprendente. Poi il caso ha voluto che tu venissi proprio da me quando eri incinta. Non mi sembravi un gran che all’epoca. Deperita e piagnucolante. Poi ho cominciato a vederti in tv. Eri diversa, più in carne e senza quell’abominio informe nel ventre, così ho iniziato a desiderart…-
-Aspetta ma dov’è mia figlia? Dov’è Kikyo? Che le hai fatto pazzo?-         chiedo preoccupata ricordandomi che era con me e Yura
-Non interrompermi quando parlo sgualdrina!-      grida dandomi uno schiaffo fortissimo facendomi ricadere stesa sul letto
-Invece…ti interrompo! Dov’è mia figlia?-      insisto io preoccupata sollevandomi
-Vedo che capire la lezione ti è difficile vero amore?-       ripete afferrandomi per i capelli
-Ti avviso solo di una cosa…contraddicimi o interrompimi ancora e chi pagherà sarà tua figlia! Non mi piacciono le “vie strette” come invece piacciono a mio cugino Soichiro, ma potrei anche avere voglia di provare com’è quella di tua figlia! Ti è chiaro Kagome?-       
-Non osare toccare mia figlia! Farò quello che vuoi ma lasciala andare ti prego! Uccidimi se è questo che vuoi, ma lasciala andare!-       lo supplico disperata
Non può ripetersi la storia! Non con mia figlia! Lei non deve passare quello che ho passato io!
-Vedo che ci siamo capiti. Tranquilla ti ucciderò ma non adesso! Comunque, dicevo, che mi è venuta voglia di conoscerti meglio e così è stato. Le lettere oltre che per divertirmi mi servivano ad avvicinarti a me. Sapevo che avresti avuto bisogno di me in quanto psicologo. Ed ora eccoti qui con me amore mio!-       dice lasciandomi ricadere sul letto e iniziando a spogliarsi
-Che…che stai facendo?-      chiedo agitata e spaventata
-Divertirmi un po’ con te prima di ucciderti. Sai di solito faccio così con le mie “pazienti speciali”!-     risponde sorridendo con un ghigno malvagio
-Pazienti speciali? Hai fatto questo ad altre donne??-      domando sconvolta
-Oh amore mio…pensavi di essere l’unica? Non dirmi che sei gelosa? Sì, mi fai impazzire così!-       risponde prendendo un coltello e avvicinandosi a me
Questo è peggio di un pazzo! Sono finita nelle mani di un serial killer!
Ho paura! Davvero paura! Sto per morire quindi? Ci sono andata vicino così tante volte da meritare un premio per le morti tragiche ormai.
Appena è vicino mi afferra le mani e taglia le corde. La stessa cosa fa con quelle dei piedi.
-Perché… mi hai liberata?-
-Per metterti nelle posizioni che più mi aggradano amore. Con le mani e i piedi legati di certo non è possibile! Non ti potrei nemmeno ammanettare al letto, cosa che adoro!-
-Pensi io te la renda così facile?-
-Hai bisogno che ti ripeta il discorsino di prima su tua figlia? Se non mi dai piacere tu vado a prenderlo da tua figlia, facendomela qui davanti a te. Quindi sii collaborativa! Pensa che sia tuo marito. Ho visto come lo facevi felice con lui quando vi spiavo, come gemevi ad ogni sua spinta, a come gli chiedevi sempre di più, o come lo stringevi forte a te per sentirlo meglio dentro. E’ questo che voglio da te! Ci siamo capiti?-
Chiudendo gli occhi per prepararmi a ciò che mi aspetta annuisco arrendevole. Che altro potrei fare? Ne va della vita di mia figlia, e per lei farei di tutto!
 
 
                                                               ****************************
 
 
-Com’è possibile che le abbiate lasciate sole? Erano affidate a voi maledizione!-       urlo dando un pugno al tavolo facendo rovesciare un vaso coi fiori
-Ci dispiace signore. Noi abbiamo lasciato sua moglie e sua figlia con l’assistente. Dopo un po’ è uscita solo l’assistente dalla stanza dicendo che si è svegliata per terra da sola e che forse l’avevano narcotizzata. Le abbiamo cercate per tutto il palazzo della Yomiyuri, ma di loro nessuna traccia.-      si giustifica una delle guardie
-Siete degli incapaci! Se succede qualcosa a mia moglie e mia figlia giuro che vi uccido con le mie mani! Andatevene! Sparite dalla mia vista razza di imbecilli inutili!-           sbraito a squarcia gola ai vigilanti che hanno lasciato rapire mia moglie e la mia bambina
-Maledetto figlio di puttana! Prega che ti trovi prima la polizia di me!-        dico lanciando contro il muro il vaso di fiori che si era rovesciato sul tavolo
Ora capisco cosa aveva spinto mia moglie a distruggere casa! Il senso di impotenza mi sta uccidendo!
-InuYasha prova a calmarti! La polizia sta già interrogando tutta la gente presente alla Yomiyuri, compresa Yura che è l’unica testimone. La troveremo anche stavolta!-         mi rassicura Miroku
-E dimmi come Miroku? Quel pazzo è stato furbo, ha tolto i cellulari sia a Kagome che a Kikyo. Non possiamo ritrovarle come la prima volta! Dovevo andare con loro! Non dovevo farle andare da sole con quegli idioti buoni a nulla! Che farò se gli accadesse qualcosa? Ne morirei Miroku!-       dico sedendomi sul divano e prendendomi la testa tra le mani
Quando i vigilanti mi hanno detto che mia moglie e mia figlia erano sparite mi sono sentito morire.
Ho una terribile sensazione di angoscia! Kagome sta soffrendo. Lo sento!
Amore mio perdonami! Non sono stato in grado di proteggerti come ti avevo promesso. Tremo al solo pensiero di ciò che può farti quel pazzo.
E la mia bambina? Che vorrà da lei? Se solo osa metterle un dito addosso giuro su tutti i Kami che sia lui che la sua famiglia rimpiangeranno di essere nati!
 
Sono passati due giorni dalla scomparsa di Kagome e Kikyo. E più le ore passano più comincio a perdere le speranze di poterle rivedere.
Chi può essere questo Nightmare? Chi dannazione è?
Alla Yomiyuri sembra che nessuno abbia visto niente. Chiunque le abbia prese le ha fatte uscire dalle scale di emergenza. Non li ha visti nessuno.
-InuYasha dovresti riposare un po’. Non chiudi occhi da due giorni.-
-Sango tu riusciresti a dormire se uno dei tuoi figli e tuo marito venissero rapiti da una pazzo?-
-Sicuramente no…ma non ci riesco nemmeno con mia sorella nella mani di quel maniaco.-      risponde piangendo
Io l’abbraccio sapendo quanto lei tenga a Kagome. I suoi singhiozzi riempiono la stanza.
Kagome, Kikyo…dove siete?
 
 
                                                                *********************
 
 
-Sapevo che mi sarei divertito un mondo con te mia piccola Kagome. Lo avevo capito subito che donna eri!-         dice ancora ansimante uscendo da me che mi trattengo a fatica dal non vomitare come ogni volta che mi bacia
-Bene bene. Dove lo lascio stavolta il segno?  Sulla schiena ce ne dovrebbero essere una ventina credo. Sul seno ho finito lo spazio, sulle braccia già ci sono, proviamo sulla coscia amore? Che dici?-      domanda avvicinando il coltello alla mia gamba
-Fai come ti pare.-      rispondo atona. Tanto farà come gli pare
Ogni volta che mi costringe a un rapporto, di qualunque tipo, mi lascia un segnale col coltello, così che io possa contare tutte le volte che sono stata con lui....ogni ferita è il segno del suo amore per me dice.
Sinceramente comincio a non vedere l’ora che mi uccida. Essere costretta a fare tutte quelle cose con lui mi rivolta. Sentirlo venire nella mia gola è la cosa più terribile, schifosa, nauseante e disgustosa che mi sia mai capitata. E più sa che lo odio più me lo fa apposta.
Non so da quanti giorni sia chiusa in questa stanza. Qui non c’è una finestra e non so se sia giorno o notte. So solo che non ce la faccio più!
Nei primi momenti speravo che InuYasha riuscisse a trovarmi, come fu per Naraku, ma ormai ho perso le speranze. Non ha la minima idea di dove sia e con chi sia.
-Ho deciso, l’addome è perfetto!-       dice infliggendomi l’ennesimo taglio che lascia cadere dai miei occhi una lacrima per il dolore
-Ora che hai finito mi fai parlare con mia figlia? Ti prego!-        lo supplico come tutti i giorni
-Ok. Infondo anche oggi ti sei comportata bene!-         risponde prendendo il cellulare
-Yura passami la mocciosa!-       ordina alla sua donna
Quella maledetta! Si è infilata nella mia casa come una mia amica e invece non era altro che complice di questo psicopatico. Come riesce a stare con un tipo del genere? Lei deve essere di sicuro più pazza di lui. A volte ha perfino assistito alle violenze che mi fa questo essere schifoso, trovandole eccitanti. Che schifo. Mai avrei creduto esistesse gente del genere!
-Tieni, ma non dilungarti molto capito?-      mi chiede autoritario e io come sempre annuisco
Almeno questo me lo concede. Posso sentire mia figlia per telefono solo per qualche minuto. Ma almeno mi tranquillizzo sapendola viva.
-“Mamma! Mamma dove sei? Perché non mi portano mai da te? Voglio andarmene via!”-       urla disperata appena le danno il telefono
-Tranquilla amore. Presto andremo via ok? Abbi un po’ di pazienza. Stai bene?-     le chiedo dopo non aver potuto far altro che mentirle
-“Sì mamma sto bene. E tu?”-
-Sto bene amore, non preoccuparti!-       le dico mettendomi a piangere
-“Mi manchi mamma!”-         
-Anche tu piccola. Presto ti vengo a prendere, ok?-
-Ne dubito mia cara tu non metterai piede fuori di qui. O almeno non da viva!-       dice strappandomi il telefono dalle mani
Maledetto bastardo!
-E che ne sarà di mia figlia quando mi ucciderai?-
-Devo ancora decidere. Di solito non uccido le bambine. Potrei riportarla a suo padre e aspettare che cresca. E poi farle la stessa cosa che ho fatto a te, a Kaori, a Yuki, a Midori, a Kasumi, a Naoko, a Noriko, a Sayuri, a Megumi, a Ta…Tamiko forse? Ma come si chiamavano le altre? Ho un vuoto di memoria accidenti! Mi conviene scrivermi i nomi in futuro. L’età inizia a farsi sentire!-
E’ impressionante sentirgli elencare i nomi delle sue vittime. Ma quante ne ha uccise?
-Dalla tua espressione ti stai chiedendo quante donne sono passate su quel letto prima di finire a concimare il mio giardino non è così?-        mi domanda con un sorriso malvagio e compiaciuto avvicinandosi
-Tu sei la ventiseiesima amore. Non vedo l’ora di strapparti il cuore dal petto e mangiarlo, così sarai parte di me per sempre, come le altre!-         mi sussurra all’orecchio leccandolo
Che essere ripugnante e schifoso. Ho i brividi dal disgusto.
-Ci vediamo più tardi tesoro. Ora devo andare a lavoro. Ho conosciuto una ragazza molto graziosa. Credo che lei sarà la prossima. A dopo!-        mi saluta andandosene e lasciandomi in preda alla disperazione più totale
Non mi rimane più molto di vivere se ha già adocchiato la prossima povera vittima. Che ne sarà di mia figlia?
InuYasha! Ti prego trovala! Almeno lei salvala. Sto cercando di resistere più che posso nella speranza che mi trovino, ma sto perdendo le speranze.
Colta dall’ennesima crisi di pianto mi addormento sul mio letto di tortura, intriso del mio sangue e delle mie lacrime.
Il mio sonno viene interrotto da dei fortissimi rumori. Ma che sta succedendo?
-L’abbiamo trovata!-
 
 
                                                               *************************
 
 
Una settimana! Una stra-maledettissima settimana è passata dal rapimento di Kagome e Kikyo e io sono sull’orlo della pazzia!
La polizia non mi da informazioni, dicono solo che stanno lavorando su una pista ma non mi dicono nient’altro. Dubito perfino che sia così. Nemmeno le scenate che ho fatto sono servite per darmi informazioni.
Sono rinchiuso in casa senza sapere che fare. Non so dove cercarla. Mi sento così inutile! Non sto facendo niente per salvarle, ma non so proprio cosa fare in questo caso.
-InuYasha c’è l’ispettore capo della polizia. Vuole parlarti.-      mi avvisa Sango
-E come mai è qui e non mi ha convocato alla centrale?-      chiedo scattando subito giù dal letto dove mi stavo riposando un po’, almeno il corpo, perché la mia testa non trova pace invece
Per fortuna c’è Sango in casa perché non avevo nemmeno sentito il campanello.
Lei e Miroku si sono trasferiti a casa mia per farmi compagnia e per badare anche a Inuken. Io non ne sono proprio capace per adesso. Alle sue domande su dove sono la madre e la sorella non so cosa rispondere.
Almeno Sango lo tiene distratto coi suoi figli.
 
-Signor Taisho scusi l’improvvisata ma preferivo parlarle qui in tutta tranquillità. Io sono Hiroki Tamashita, ispettore capo dell’ufficio investigazioni della quarta divisione che si occupa dei rapimenti. Abbiamo ottime notizie che riguardano il rapimento di sua moglie e sua figlia.-
-Davvero? Le avete trovate? Dove sono??-      chiedo ansioso
-Non le abbiamo ancora trovate purtroppo ma ci stiamo lavorando. Abbiamo motivo di pensare che nelle prossime ventiquattrore riusciremo a riportarle a casa sane e salve! Stanno bene per fortuna!-       spiega lui tranquillo
-Ma come fate a sapere che stanno bene se non sapete dove sono?-        gli chiede Miroku anticipandomi
-Abbiamo seguito una pista, per fortuna giusta visto che abbiamo ottenuto delle intercettazioni con la voce di sua moglie che parla con sua figlia. Ne abbiamo dedotto che siano state divise dato che sua moglie chiedeva a sua figlia come stava. Sappiamo chi le ha rapite ma non sappiamo dove sono. Non abbiamo fatto trapelare la notizia per evitare che il diretto interessato sentendosi minacciato possa agire…beh ecco…-
-Uccidendole. Non è questo che voleva dire?-        preciso io per lui vista la sua difficoltà nel dirlo
-Sì. Siamo sicuri che quell’uomo possa arrivare ad uccidere la signora Taisho. Per questo dobbiamo tenere nascosta la cosa, quindi devo chiedervi di non rivelare questa conversazione a nessuno. E’ necessario mantenere il più assoluto riserbo.-         ci avvisa serio l’ispettore
-Mi scusi ma se è una cosa che deve rimanere riservata come mai è venuto a dircelo? Avrei pensato che avreste fatto tutto segretamente escludendo anche noi.-        domanda Sango
-Perché sono anche io un padre e un marito. E se fossi al posto del signor Taisho avere almeno l’informazione che mia moglie e mia figlia sono vive mi farebbe sentire meglio. Ricordo chiaramente la scenata dell’altro giorno ai miei colleghi che rifiutavano di darle informazioni, e mi è dispiaciuto per lei.-
-La ringrazio di cuore ispettore. Ma la prego mi riporti Kagome e Kikyo il prima possibile. Per favore!-
-Faremo del nostro meglio signor Taisho!-
Quando l’ispettore se ne va mi sento più rilassato. Sono vive! Sono entrambe vive! Vi prego Kami continuate a proteggerle in queste ore!
 
Quella passata è stata la più lunga notte della mia vita. Sembrava che l’alba non volesse arrivare mai.
Ore lunghe ed interminabili in cui non ho fatto altro che guardare il cielo senza luna. Buio e scuro come quello in cui morì mia moglie Kikyo. Mi sembra di sentire lo stesso dolore di dodici anni fa. Ti prego Kikyo, proteggile ancora una volta amore mio. Se succedesse loro qualcosa ne morirei stavolta! Non riuscirei a reggere di nuovo una cosa del genere.
Nel tardo pomeriggio arriva finalmente la chiamata dell’ispettore Tamashita. La chiamata più bella che potessi ricevere!
-“Signor Taisho, le abbiamo trovate!”-          mi rivela allegro
-Dice sul serio? Dove sono? Voglio vederle subito!-        chiedo col cuore in gola pronto ad esplodere
-“Le stanno trasportando in ospedale in questo momento. Vada pure dalla sua famiglia!”-
Non me lo faccio ripetere due volte e volo con Miroku e Sango in ospedale.
Inizialmente non me le fanno vedere. C’è solo un gran via vai di medici dalle stanze tanto che temo possa esserci qualcosa che non va. Un’infermiera mi rassicura però che si tratta solo di ferite superficiali da medicare, niente di grave, così mi rilasso, se così si può dire. Non sto più nella pelle dalla voglia di abbracciare Kagome e mia figlia.
Devo attendere più di quattro ore per poter vedere mia figlia.  
-Papàààààà!!!-       urla correndomi incontro
La prendo in braccio e la stringo con tutte le mie forze piangendo tra i suoi capelli. E’ viva! La mia bambina è viva!
-Papà non piangere. Sto bene!-       mi rassicura lei invece di essere rassicurata da me
-Papà piange dalla felicità! Sei una brava bambina Kikyo! Sono fiero di te!-       le dico accarezzandole il viso
-Come sta la mamma?-      mi domanda triste
-Non l’ho ancora vista ma sta bene non preoccuparti. Tu come stai? Ti hanno trattato male?-
-No. Yura mi rimproverava solo se piangevo, però per il resto sto bene.-
-Yura? Ma come Yura era con te? Ti ha rapito lei allora?-         domando sconvolto
Dopo aver saputo che erano libere non ho parlato con nessuno, sono solo corso in ospedale per vederle.
-Yura è la fidanzata del dottore che ci ha rapito.-      mi spiega lei appoggiandosi sulla mia spalla
-Quale dottore?-
-Il dottore Kuroakumu.-
Lo psicologo di Kagome? Maledetto stronzo! Ecco come conosceva tutte le abitudini di Kagome. Quindi la pista che hanno seguito era Yura.
-Signor Taisho può vedere sua moglie.-      mi avvisa un’infermiera
-La ringrazio.-
-Sì andiamo dalla mamma!-      esulta Kikyo allegra
-Signore, sarebbe meglio che la bambina non la vedesse al momento…-        mi consiglia l’infermiera
Il suo tono non mi è piaciuto per niente. Cosa c’è di così grave che Kikyo non deve vedere?
-Kikyo rimani con zia Sango. La vedrai dopo la mamma ok?-       le dico sperando di convincerla
Lei mi guarda perplessa ma stranamente da come mi aspettavo non insiste e annuisce semplicemente.
Dopo averle dato un bacio sulla fronte mi reco nella camera di Kagome.
Quando entro la trovo irriconoscibile. Tutta fasciata dal collo in giù, il viso pieno di lividi e cerotti, gli occhi scavati dalla stanchezza, i capelli arruffati che non hanno nemmeno provveduto a sistemare.
Una fitta mi colpisce le viscere pensando a ciò che può aver subito da quel folle.
-Kagome?-       la chiamo piano, lei apre gli occhi e mi guarda tristemente
-InuYasha…-      mi risponde iniziando a piangere
-Amore mio! Non sai che paura ho avuto di perderti!-       esclamo avvicinandomi a lei
-Non ti avvicinare! Non voglio che mi guardi ridotta così!-      strilla girandosi dal lato opposto del letto e dandomi le spalle
-Kagome ma che dici? A me non importa come sei. Per me l’unica cosa impostante è che stai bene! I lividi passeranno.-
-Quelli sì ma non tutte le cicatrici che mi rimarranno. Vai via! Trovati un’altra moglie più passabile di me! Io non sono più degna di essere tua moglie!-      dice piangendo
Io sono sconvolto dalla sua reazione. Sono so bene come comportarmi.
-Amore calmati! Perché mi dici queste cose?-      
-Perché io non sono più una donna normale adesso! Ti meriti di meglio! Vattene!-      insiste lei
-Non ci penso nemmeno! Io sono tuo marito e da qui non muovo!-     le dico prendendole un braccio per voltarla a guardarmi
-Non mi toccare! Non voglio essere toccata! Lasciami!-      urla liberandosi e guardandomi spaventata
Solo ora capisco la sua reazione.
Ma no non può allontanarmi così! Non deve avere paura di me!
-Kagome…non mi importa se quell’uomo……-      mi interrompo non sapendo come continuare la frase, non è facile
La rabbia è talmente grande che non so di cosa sarei capace in questo momento. Facendomi coraggio provo lo stesso a parlarle come riesco.
-Amore mio…a me non interessa ciò che ti ha fatto. Tu sei la mia vita e ti amo. Non potrei mai rinunciare a te perché un fottuto psicopatico ha abusato di te. Ti prego non cacciarmi via! Non avere paura di me! Mi uccideresti!-       le spiego iniziando a piangere inginocchiandomi accanto al suo letto
Non potrei sopportare anche questo. Non posso lasciarla allontanare da me! Non accetto di perderla per niente al mondo!
-Gli uomini non dovrebbero piangere, non lo sai?-       mi dice asciugandomi le guance con la mano
Io la guardo negli occhi, notandovi immenso dolore. Ma lo stesso dolore lei può leggerlo nei miei, pieni di tristezza nel vederla in questo stato, frustrazione per non aver saputo proteggerla come promesso, rassegnazione perché so che non potrò più vedere quel sorriso così cristallino che tanto adoravo, amarezza perché so che ogni volta che la toccherò i suoi pensieri andranno a ciò che ha subito in questi otto giorni di prigionia, sofferenza perché non si fiderà più di un medico, e infine tormento perché senza l’aiuto di un altro psicologo lei non uscirà mai da questa situazione.
Ma io non mi arrenderò e non la lascerò mai da sola. Nemmeno quando sarà lei a mandarmi via.
L’aiuterò a superare anche questa, anche se la strada sarà lunga e tortuosa, non la lascerò mai. Mai!
 
 
 
 










 
 
 
 
 
Ok ok….mi preparo alle bombe a mano, ai lanciafiamme, alle mannaie e magari pure ai coltelli dello chef Tony    per questo capitolo molto allegro  T_T
Purtroppo rispecchia la verità  e la vita di molte donne, che rapite subiscono questo “bellissimo trattamento”    dagli psicopatici che le rapisco. Tra l’altro in Giappone oltre vent’anni fa c’era davvero un serial killer che uccideva in questo caso le bambine, le violentava dopo la morte e poi le mangiava. Una volta ha perfino inviato una scatola coi resti di ceneri e denti da latte ai genitori di una delle bambine dicendo che erano i suoi resti e insieme a quelli inviava anche strani messaggi. Triste realtà della vita…
E va beh….il prossimo capitolo è l’ultimo…così mi concentro meglio sulle altre due che ho capito vi piacciono molto di più ^_^ e come darvi torto ^_^
complimenti ha chi ha indovinato l'identità di Nightmare ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Yasha 26