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Autore: Lellina 23    10/07/2013    4 recensioni
Questa OS è da considerarsi un AU, nel senso che c'è una situazione che nel telefilm non si è verificata!! ;) Ovviamente McDanno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Danny Williams, Steve McGarrett
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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FOR BETTER OR FOR WORSE.

Vedere quell’aereo alzarsi in volo era una delle cose che più odiava al mondo. Se dentro poi c’erano le due persone più importanti della sua vita era ancora peggio. Due giorni prima Danny aveva ricevuto una telefonata dal Jersey:sua madre gli comunicava la morte della nonna. Gli ultimi due giorni non erano stati facili per nessuno di loro. In quei momenti Steve aveva fatto il possibile per stare vicino ad un Danny distrutto e ad una Grace triste come non l’aveva mai vista. Erano molto affezionati alla nonna. Per Danny la famiglia era tutto. Era stato difficile per lui lasciare la sua casa. Ma più di tutto per lui era stato difficile lasciare sua madre e sua nonna. Erano, oltre Grace, le due persone che amava di più al mondo. Sapere che sua nonna era morta senza poter essere lì con lei e con la sua famiglia era quello che faceva soffrire di più Danny. Dopo una notte passata insonne per tutti e tre Danny fece i biglietti e comunicò a Rachel che avrebbe portato con sè Grace nel Jersey per dire addio alla nonna e passare un po’ di tempo con la famiglia. Rachel all’inizio non era d’accordo perché non voleva che Grace saltasse giorni di scuola, ma presto si rese conto che Danny aveva bisogno di avere Grace vicino e Grace aveva bisogno di salutare per l’ultima volta la nonna.

Ed ora Steve era lì, all’aeroporto, dopo aver accompagnato Danny e Grace a prendere quell’aereo che li avrebbe visti divisi per 10 giorni. Non era potuto andare con loro perché era il capo della task force del Governatore e senza Danny erano già sottodimensionati. Guardare quell’aereo e sapere che non avrebbe visto Danny e Grace e che non sarebbe potuto essere lì con loro quando avevano più bisogno di lui lo faceva sentire male.

Vide l’aereo scomparire nel cielo e decise che era arrivata l’ora di andare a lavoro. Uscì dall’aeroporto, si mise in macchina e si diresse al HQ  della 5-0.

-.-.-.-.-.-.-.-.-

All’ora di pranzo Steve ricevette un sms da Danny.

Babe siamo arrivati da poco a casa di mamma. Ci sentiamo stasera. Mi manchi. Ti amo. Danny”.

Steve lesse il messaggio pensando che in quel momento, più di ogni altra cosa al mondo,avrebbe voluto essere lì con Danny. Premette il pulsante di risposta e scrisse.

Ok Danno. A stasera. Ti amo. Dai un bacio a Gracie da parte mia.”

Si rimise il telefono in tasca, sapendo che avrebbe aspettato, sulle spine, tutta la giornata solo per sentire la voce di Danny. Di poter sapere, ascoltando la sua voce, se stesse bene e di cosa avesse bisogno. Mentre finiva di leggere un rapporto della HPD Chin e Kono entrarono nel suo ufficio. Aspettarono che Steve li notasse e alzasse la testa e i cugini decisero che quello era il momento giusto per parlargli. Chin prese posto di fronte a Steve, mentre Kono restava dietro il cugino.

“Ehi Brah come stanno Danny e Grace?”

Steve rilassò le spalle, non rendendosi conto che si era irrigidito da quando aveva lasciato l’aeroporto.

“Beh... Ieri notte Danny non ha chiuso occhio. Grace ha dormito con noi ma ogni tanto si svegliava e controllava se c’eravamo tutti e due nel letto con lei. Diciamo che non sono stati giorni facili, ma credo che andare nel Jersey e stare con la famiglia farà bene sia a Danny che a Grace. O almeno lo spero.”

Kono si avvicinò istintivamente alla scrivania. Chin guardò Steve e vide preoccupazione e stanchezza nei suoi occhi. Allarmato cercò di tranquillizzarlo.

“Lo so che è dura ma vedrai che pian piano sia Danny che Grace la supereranno.”

“Si Chin è quello che spero. Vedere loro due così giù e tristi e stata dura. Ho ricevuto un sms da Danny, sono arrivati a casa Williams pochi minuti fa.”

Chin,sentendo la voce di Steve così tesa e diversa dal solito, prese una decisione. L’indomani sarebbe andato dal Governatore.

“Lo sai Steve chese hai bisogno di qualunque cosa noi siamo qui… Per te, per Danny e per Grace. Qualunque cosa in qualsiasi momento.”

Mentre Chin diceva quelle parole Kono annuiva e,per la prima volta da quando erano entrati in quella stanza, parlò.

“Ohana Boss. Ricordi? Nel bene e nel male.”

“Grazie ragazzi. L’apprezzo veramente, per adesso ho solo bisogno di andare a casa e cercare di dormire.”

Dicendo questo si alzò si avvicinò ai cugini è li abbracciò.

“Ci vediamo domani ragazzi.”

Chin e Kono lo salutarono e aspettarono che Steve uscisse dall’ufficio. A quel punto Kono si rivolseal cugino.

“Chin cosa possiamo fare? Non mi piace vederli soffrire. Lo sai che quei due non possono stare divisi soprattutto se uno dei due soffre.”

“Lo so Kono, ho già un idea in mente. Domani me ne occupo nel frattempo andiamo a casa.”

Lasciarono tutti e due l’ufficio, Chin pensando a cosa inventarsi per far si che il Governatore accettasse la sua idea e Kono cercando di non preoccuparsi molto per Steve e Danny.

Arrivato a casa Steve si cambiò decidendo che quella di andare a nuotare fosse una buona idea, quindi si infilò un costume e si diresse sul lanai. Si fermò a guardare il mare calmo e il sole che quasi toccava la linea dell’orizzonte. Pensò che quando fosse tornato a riva non avrebbe trovato Danny con un asciugamano in mano ad aspettare solo che lui tornasse dalla sua nuotata giornaliera. Oppure Grace ad attenderlo per costruire un castello di sabbia. Dio come gli mancavano…

Si fece forza e iniziò a nuotare. Si voleva sfinire per poi poter crollare a dormire, pensando che così il tempo sarebbe passato più velocemente. Dopo la nuotata rientrò in casa e, proprio in quel momento, il suo cellulare iniziò a squillare. Lo prese senza controllare l’ID e rispose.

“McGarrett.”

“Ehi sono io.”

“Danny, come stai? Come sta Grace? Hai dormito un po’?”

“Steve... Babe calma, sono io quello che parla senza respirare e fa domande a raffica l’hai dimenticato?”

“No Danny, scusa e solo che…”

“Si babe lo so.”

Per qualche istante nessuno dei due parlò, tutti e due pensavano alla stessa cosa. Avrebbe voluto essere insieme. Danny voleva Steve vicino e Steve voleva solo abbracciare e supportare Danny e Grace, di qualunque cosa avessero bisogno.

“Steve… ehi babe, ci sei ancora?”

“Si… scusa Danny sono qui. Come va?”

“Contento di essere a casa… anche se non volevo ritornarci per questo motivo. Mamma mi ha rimpinzato di cucina Italiana. Sta cucinando da giorni. Non esce quasi mai dalla cucina tranne per sgridare Papà che, poverino, cerca solo di tenere unita tutta la combriccola.”

“E Gracie?”

“Lei non lascia mai il mio fianco, da quando abbiamo preso quell’aereo. Non è voluta andare da mia sorella a dormire con le cuginette e stamattina quando mi sono svegliato l’ho trovata al mio fianco nel letto.”

“La capisco Danny. Lo faceva anche Mary dopo che mamma è morta. Si intrufolava nella mia stanza e dormiva con me per il resto della notte. Credo che abbia paura che anche tu te ne vada…”

“Babe non solo io. Ha chiesto molto spesso anche di te. Voleva sapere se ci avresti raggiunto qui. Quando avresti chiamato..”

“Ed ora dov’è?”

“Sono riuscito a convincerla ad andare con le mie sorelle al centro commerciale. Dovrebbe ritornare a momenti… Aspetta… eccola qui, te la passo…”

“Ok Danno.”

“Zio Steve...Zio Steve stai bene?”

“Ehi Gracie si sto bene, tu come stai?”

“Sto bene… sono andata al centro commerciale con le zie e ti ho comprato un regalo… Si Danno anche a te.”

Mentre Steve ascoltava Grace sentiva Danny in sottofondo. Avrebbe voluto essere lì con loro, gli mancavano da impazzire. Sentendo la risposta di Grace si mise a ridere.

“Ehi Grace mi raccomando fai la brava e stai vicino a Danno assicurati che non faccia cose pericolose.”

“No Zio Steve non ti preoccupare lo terrò d’occhio io… Ora devo andare giù dalla nonna che mi sta chiamando, ci sentiamo domani vero?”

“Si Gracie ci sentiamo domani Buonanotte kiddo. Ti voglio bene.”

“Buonanotte Zio Steve. Ti voglio bene anch’io.”

Steve sentì Danny parlare con Grace mentre aspettava al telefono.

“Ehi babe...”

“Ehi.. Grace starà bene Danno.”

“Lo so. Tu che hai fatto oggi? Sei andato a nuotare vero? Dove sei arrivato questa volta? In Asia?”

Steve sentendo Danny un po’ più tranquillo tirò un sospiro di sollievo. Sapeva che ci sarebbe voluto ancora tempo prima che superasse questo dolore.

“Si Danny sono andato all’ HQ e quando sono tornato sono andato a nuotare e no, non sono arrivato in Asia, nè in America, nè da qualche altra parte.”

“Bene. Salutami Chin e Kono domani quando li vedrai. Ora scendo che mamma ha preparato le sue lasagne…”

“Ok Danno. Ci sentiamo domani…. Mi manchi.”

Steve disse le ultime parole sottovoce, non si aspettava che Danny lo sentisse ma lo fece.

“Anche tu mi manchi babe. Vorrei che fossi qui.”

Danny rispose con una voce triste e Steve cerco di non farsi sentire giù. Sapeva che ora Danny aveva bisogno del suo supporto e non di sentirsi più triste perché non erano insieme.

“Buonanotte Danno. Ti Amo.”

“Buonanotte Babe. Ti Amo.”

Dopo essersi salutati Steve si fece una doccia e si mise a letto. Non se ne accorse ma si addormentò quasi immediatamente e la mattina dopo si rese conto che erano le 10 e che aveva dormito più del dovuto. Ora doveva solo correre a lavoro. Si vestì di fretta e furia, arrivò di corsa al HQ. Entrò e la prima cosa che vide fu Kono e Chin davanti al computer che controllavano dei documenti. Sperò che non ci fosse nessun nuovo caso. Non era proprio dell’umore adatto. La sua testa era dove stavano Danny e Grace. Si avvicinò e i cugini si girarono.

“Scusate ragazzi sono in ritardo, mi sono svegliato tardi e non so come ho fatto, ma non ho sentito la sveglia.”

Chin sorrise, sapeva che Steve aveva bisogno di riposo e fu felice di constatare che, almeno per quella notte, avesse dormito.

“Tranquillo Boss, qui non è successo niente di particolare. Stiamo solo finendo di sistemare queste ultime cose.”

Kono parlò a Steve con un sorriso di rassicurazione. Si voltò verso Chin sapendo già cosa sarebbe successo di lì a poco.

“Steve, stamattina prima di arrivare qui sono andato dal Governatore.”

Steve sentendo quelle parole si preoccupò all’istante.

“Perché Chin è successo qualcosa? State tutti e due bene vero?”

“Si brah stiamo tutti e due bene. Veramente sono andato da lui per chiedergli otto giorni di ferie per te.”

Steve si stupì a quelle parole. Sapeva che il Governatore non avrebbe acconsentito che Steve partisse lasciando la squadra senza un capitano e il suo secondo contemporaneamente.

“Chin lo sai che il Governatore non mi lascerà partire…”

“E’ qui che ti sbagli. Sono riuscito a convincerlo. Non mi chiedere come, ma l’ho fatto. Quindi direi che adesso devi solo andare a casa a fare le valigie.”

Steve restò senza parole. Chin e Kono si erano messi d’accordo per aiutarlo a raggiungere Danny e Grace.

“Ma… devo anche prenotare il biglietto e poi voi due come fate da soli qui? No, non posso andare...”

“Si Boss puoi e devi. Non ti preoccupare per noi, il governatore Ha deciso che la Five-0 ha bisogno di una pausa e poi c’è sempre l’HPD.”

Kono sorrise sapendo che, non essendoci più ostacoli, Steve sarebbe potuto partire per raggiungere Danny.

“Ragazzi.. siete sicuri?”

“Si Steve. Siamo sicurissimi. Ora Kono ti accompagna a fare le valigie mentre io ti prenoto il volo per Newark. Arriverai lì nel giro di sei ore.”

“Ragazzi veramente… non so come ringraziarvi.”

“Non ci devi ringraziare. Ora quello di cui tu e Danny avete bisogno è di essere insieme.”

“Si credo che sia giusto. Non ditegli niente nel caso chiamasse voi perché non riesce a contattarmi. Ci siamo sentiti mentre venivo qui, ma non si sai mai.”

“Oh Boss gli vuoi fare una sorpresa? Okey terremo la bocca chiusa.”

“Adesso è ora di andare Steve, forza altrimenti perdi il volo. Ti accompagniamo a casa e poi in aeroporto.”

“Va bene ragazzi, andiamo.”

Steve non vedeva l’ora di prendere quel volo. Era talmente felice di poter raggiungere Danny e Grace che non si accorse di aver acceso le sirene e degli sguardi sorridenti che si scambiavano Chin e Kono. Arrivarono a casa di Steve e scesero dalla macchina.

“Ragazzi fate come se foste a casa vostra. Io vado di sopra a fare la valigia.”

“E non metterci molto boss!”

Steve sorrise a Kono sapendo che lo stava prendendo in giro.

Ci vollero solo 20 minuti per fare la valigia e arrivare all’aeroporto. Lasciarono la macchina nel parcheggio e si avviarono al gate. Mentre aspettavano la chiamata del volo di Steve si andarono a prendere un caffè. Come l’altoparlante avvisò i passeggeri diretti a Newark che l’imbarco era aperto Chin e Kono salutarono Steve.

Per Steve quel viaggio durò un eternità. Non vedeva l’ora di vedere la faccia di Danny e Grace quando avrebbe bussato alla porta di casa Williams. Sapeva l’indirizzo per le lettere che le nipoti di Danny gli mandavano. Dopo sei ore di volo atterrò a Newark. Dopo aver ritirato i bagagli si affrettò all’uscita per prenotare un taxi. Mentre ci saliva il suo cellulare iniziò a squillare, prima di rispondere diede l’indirizzo al tassista. Vide che era Danny a chiamarlo rispose.

“Ehi Danno…”

“Ehi Babe. Dove sei? Ho provato a chiamarti 10 minuti fa ma eri irraggiungibile. E’ successo qualcosa? Stai bene?”

“Si Danny tranquillo sto bene. Si è spento il telefono perché mi sono dimenticato di metterlo in carica ieri sera.”

Steve fece di tutto per non far insospettire Danny mentre imboccava l’uscita dell’autostrada per il Jersey. Riprese a parlare con Danny.

“Tu dove sei?”

“A casa di mamma siamo appena tornati. Mi manchi e volevo sentire la tua voce.”

“Anche tu mi manchi Danny.”

Vide che il tassista iniziava a rallentare e capì che erano arrivati. Sorrise e quando prese il suo bagaglio e pagò il tassista s’incamminò nel vialetto di casa Williams e arrivò fino alla porta di casa mentre continuava a parlare con Danny.

Si sentì il campanello e Danny si avvicinò alla porta. Come l’aprì si trovò di fronte Steve che lo guardava sorridendo.

“Steve…”

“Ciao Danno”

“Ma… ma, che ci fai qui…”

Steve si accorse che per la prima volta Danny era rimasto senza parole. Danny si riscosse e abbracciò immediatamente Steve per poi restare a guardarsi negli occhi. Steve parlò con la fronte attaccata a quella di Danny.

“Chin è riuscito a convincere il Governatore a darmi otto giorni di ferie…lo ho anche convinto che la Five-0 avesse bisogno di staccare la spina.”

Danny non poteva credere ai suoi occhi. Aveva tanto voluto che Steve partisse con lui.  Ed ora era lì davanti alla porta di casa dei suoi, per lui.

“Devi dare un aumento a Chin e Kono.”

Steve si mise a ridere. Poi si avvicinò a Danny e lo baciò. Erano solo due giorni che non si vedevano ma gli mancava come l’aria. Nessuno dei due pensava di riuscire a sopportare altri otto giorni di lontananza. Mentre si baciavano la madre di Danny, avendo sentito il campanello, entrò nel salotto e vide Danny e Steve abbracciati. Si schiarì la voce per far capire ai ragazzi che non erano soli in casa.

Danny e Steve si staccarono di colpo, rendendosi conto di star dando spettacolo a chiunque li vedesse. Si girarono sentendo qualcuno dietro di loro e si trovarono mamma Williams che li guardava sorridendo. Danny, capendo il disagio di Steve, si staccò da lui, lo prese per il polso e l’avvicinò alla mamma.

“Mà lui e Steve. Steve lei e mia madre.”

Steve era imbarazzatissimo per il fatto di essere stato scoperto dalla madre di Danny mentre si baciavano.

“Buonasera signora Williams.”

“Chiamami Marienne. La Signora Williams era mia suocera.” Si avvicinò a  Steve e gli strinse la mano.

Mentre Mamma Williams e Steve si presentavano in salotto arrivò Grace che, come vide Steve, gli corse in contro e si arrampicò su di lui strillando.

“Zio Steve. Zio Steve”

“Ehi Gracie.” Steve la prese al volo e se la strinse al petto. Pensava a quanto gli fosse mancata mentre la metteva giù per evitare che tutti e due finissero sul pavimento.

“Zio Steve. Sapevo che saresti venuto. Io l’ho detto a Danno ma lui diceva che non potevi e che ti avremmo rivisto quando saremmo tornati a casa.”

Steve vide Grace che era felice che lui fosse arrivato lì e, guardando Danny, vide la stessa felicità nei suoi occhi e capì di aver fatto la scelta giusta.

“Si Grace Zio Chin e Zia Kono sono riusciti a convincere il Governatore a farmi partire. Così eccomi qui, volevo farvi una sorpresa.”

Danny rise e guardò sua madre, vide il suo sorriso che gli illuminava gli occhi e capì che presto si sarebbe ripresa. Si girò verso Steve e Grace e domandò
“Allora Grace perché non vai in cucina con Nonna e iniziate a preparare qualcosa da mangiare mentre io accompagno Steve di sopra a disfare la valigia?”

Grace si avvicinò alla nonna e le prese la mano guardando Danny.

“Va bene Danno, ci vediamo dopo Zio Steve.”

“Okey kiddo.”

Sorrise alla Signora Williams e aspettò che uscissero dalla stanza. Dopodichè si girò verso Danny che lo guardò e gli prese la mano trascinandolo al piano di sopra. Appena Danny chiuse la porta dietro di loro, assalì immediatamente Steve e lo trascinò sul letto. Si baciarono per quello che sembrò un tempo infinito e, quando si staccarono, Steve chiese a Danny

“Allora deduco che tu sia felice di vedermi.”

“Si Babe. Lo sono. Sono felice che tu sia qui. Mi sei mancato da impazzire.”

Si chinò su Steve e lo baciò di nuovo.

“Anche tu mi sei mancato da morire Danny. Volevo tanto partire con te. Volevo essere qui con te.”

“Ora ci sei babe, e ne sono felice. Grazie”

“Non mi devi ringraziare Danny. Ti amo e farei di tutto per vederti felice, aiutarti e starti vicino quando hai bisogno di me.”

“Ti amo anche io babe. Tu ci sei sempre quando ho bisogno di te.”

Si sorrisero e continuarono a baciarsi finchè Grace non bussò alla porta e Danny si alzò per aprirla. La bambina vide Steve sul letto e gli si buttò addosso. Steve allora iniziò a farle il solletico. Danny rimase vicino la porta a guardare le due persone più importanti della sua vita lì, con lui, nel bene e nel male. Si unì a loro sul letto e si riempì le orecchie delle loro risate.

Lì in quel momento, con loro, capì che non aveva importanza quanto una persona fosse triste o quanto soffrisse, perché con le persone che contano di più al proprio fianco qualunque cosa può essere superata.

 
 

   
 
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