DTD

Prologo

Sono ormai trent’anni che i mondi versano nel caos. La Porta per l’Oscurità è stata aperta e miliardi di creature oscure hanno invaso l’universo, devastandolo. L’unica cosa che potrebbe risolvere la situazione è una sola: la leggendaria arma, il Keyblade. C’è un solo problema: sono ormai cinquecento anni che un possessore di tale arma non appare e la gente ha cominciato a perdere la speranza. A Radiant Garden, uno dei pochi mondi dove l’oscurità non ha preso del tutto il sopravvento, è stato creato un laboratorio dove si studia un modo per creare, artificialmente, un Detentore, anche se, ad oggi, non ci sono mai stati risultati eccellenti.

Laboratorio del castello di Radiant Garden, ore 12:45. Gli scienziati sono in fermento, un nuovo esperimento sta per essere effettuato. Due in particolare sono più in ansia: lui, alto un metro e ottanta, capelli marroni, tendenti al grigio, cadenti un po’ sulla fronte, lei alta un metro e settanta, capelli lunghi fino alle spalle, lisci e biondi, gli occhiali dalla montatura rossa dentro la tasca del camice.

-Tanae, come sono i valori?- disse lui, digitando qualche cifra sullo schermo del computer in cui erano contenuti tutti i dati relativi all’esperimento 602.

-Nella media signore. Forse ci siamo, potremo vedere nascere un nuovo Custode- disse lei, euforica, controllando i dati sul computer adiacente all’altro.

-Speriamo che funzioni. Dopo vent’anni vedere realizzato questo progetto sarebbe la mia gioia più grande- disse il Capo scienziato, poi passò a guardare la cella di contenimento davanti a loro: un grosso tubo di vetro pieno di liquido blu- un misto fra acqua e altre sostante – che conteneva un ragazzo addormentato. Decine di tubi gli portavano nutrimento direttamente dentro al corpo, mentre l’ossigeno era fornito da una mascherina che copriva tutta la bocca e il naso. Il Capo scienziato si avvicinò al microfono e annunciò:

-Inizio esperimento 602. Ognuno si occupi del proprio settore- aspettò qualche secondo, poi si mise i grossi occhiali neri e tondi, per proteggersi dalla fortissima luce che si sarebbe generata da lì a poco. Quando tutto fu pronto, il cuore che batteva fortissimo dentro al petto, abbassò una leva alla sua destra.

-Inizio scariche elettriche- e dai tubi che portavano nutrimento iniziò a passare della corrente fortissima che serviva a dare vita al Custode, che iniziò a essere scosso da delle forti convulsioni. –Tanae, i valori?- chiese.

-Sembrano nella norma. Sta reagendo bene agli impulsi elettrici, ci siamo quasi- rispose la ragazza sorridendo.

-Bene… fine delle scariche- e tirò nuovamente la leva. –Si dia inizio alla fase di prosciugamento- e Tanae premette un bottone blu, che si trovava sul gigantesco dispositivo di controllo. Il liquido blu cominciò ad essere succhiato via da dei tubi che si trovavano alla base della cella di contenimento e il ragazzo contenuto in essa cominciò, piano piano, a scendere verso il basso, seguendo il defluire della sostanza. Quando fu tutto finito, il grosso rivestimento di vetro fu tolto e i tubi rimossi.

-Allora?- chiese il Capo scienziato.

-Tutto bene Hiwada, ce l’abbiamo fatta- disse, quasi piangendo. Sul volto dell’altro spuntò una espressione felice e allo stesso tempo meravigliata. Si tolse gli occhiali, lasciandoli cadere malamente a terra, e corse verso l’esperimento 602. Quando fu accanto a lui, lo prese e lo guardò: i capelli neri e a spazzola, alto circa un metro e settantacinque, magro- ma era normale, il nutrimento fornito dai tubi non faceva ingrassare il corpo-, ancora i segni delle fonti nutrizionali su tutto il corpo. Poi il ragazzo aprì gli occhi, di un verde acceso.

-Benvenuto fra noi, Kiryu- disse Hiwada, piangendo di gioia –Tanae, chiama Shirley, voglio che si occupi lei di rimetterlo in sesto-

-C-chi… sono…- chiese l’esperimento 602.

-Lo scoprirai presto, prestissimo! Adesso devi solo riposare- rispose lo scienziato, sorridendo. Poi, Kiryu chiuse gli occhi e si addormentò.