Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: Thiana    10/07/2013    4 recensioni
[Spoiler per chi non avesse visto la 3x04]
Dal testo: «Devi andartene stasera.»
E dove dovrebbe andarsene, lui che non ha nulla? Lui che non ha nessuno…"

Un punto di vista esterno, ma vicino ai pensieri di Isaac in quei brevi momenti in cui Derek gli dice di andarsene, momenti in cui lo caccia, lasciandolo solo a se stesso.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Isaac Lahey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Because everyone has hopes, you’re human after all.»
VNV Nation – Illusion

 
 
 
Ad Isaac la pioggia ha fatto sempre sperare che le cose potessero scivolare via come piccole foglie che ad ogni temporale si lasciano portare via dalla corrente dei rivoletti che si formano ai lati delle strade. Come quello che si crea esattamente davanti casa sua, che poi finisce giù nel tombino, spoglio di tutto quello su cui è passato. O che ha passato.
E dopo una manciata di minuti passata in quel congelatore a spezzarsi le unghie nel tentativo di trovare aria, aria che con l’affanno diminuiva di attimo in attimo, cercava sempre la pioggia. Sperava, in quei minuti che sembrano ore -ore interminabili tra un solco sul coperchio e uno sul lato di quella scatola infernale- di trovare la pioggia, quando sarebbe uscito. E quando la trovava correva in strada per respirare a pieni polmoni l’odore umido della pioggia; quasi riusciva a respirare la sensazione delle gocce fredde sulla pelle. Le gocce di pioggia che sugli zigomi, troppo spesso, si mischiavano alle lacrime.
La pioggia gli ha sempre portato speranza; eppure quella pioggia che sente  picchiare contro i vetri delle finestre porta tutto tranne che speranza.
Porta abbandono, porta ferite, porta vecchi ricordi.
«Devi andartene stasera.»
E dove dovrebbe andarsene, lui che non ha nulla? Lui che non ha nessuno
Parole che gli tuonano in mente, sbattendo contro le pareti della testa come il suono del tuono che sembra squarciare il cielo, e ora sbatte contro le pareti di quella che sperava di poter chiamare casa.
Ci aveva davvero sperato? Una casa con Derek, l’alfa. Una casa dove, nonostante non ci sia niente di amorevole, non vengono lanciati bicchieri. E dove nessuno viene chiuso in un vecchio congelatore per punizione.
Isaac aveva davvero sperato di aver trovato il suo posto.
«Ho fatto qualcosa di sbagliato, Derek?»
E nel momento esatto in cui lo dice, una voce troppo simile alla sua sembra sovrapporsi alle sue parole, ma solo nella sua testa.
Un ricordo, forse. “Ho fatto qualcosa di sbagliato, papà?”
Se lo è sempre chiesto, chiuso in quel congelatore. Anche nella foga di graffiare le pareti grigiastre -scalfendole appena-  riuscendo soltanto a farsi sanguinare la dita, si chiedeva cosa avesse sbagliato.
Cosa avesse di sbagliato.
Si era sempre comportato nel miglior modo che gli riuscisse, impegnandosi nello studio, nello sport, nell’educazione. Si era persino trovato un lavoro che, a dirla tutta, lo terrorizzava un po’. Passare le serate al cimitero era tutt’altro che divertente, per un diciassettenne come lui. Le fosse somigliavano sempre troppo a quel baratro scuro che vedeva in quel congelatore. Il solo pensiero gli opprimeva i polmoni, lasciandolo senza fiato.
«VIA!»
Isaac vede benissimo il bicchiere che vola verso di lui, verso la tua testa. Lo vede e potrebbe tranquillamente prenderlo, grazie ai riflessi dati dalla trasformazione.
L’unica cosa che fa però è cercare di proteggersi con le braccia, impotente come è sempre stato.
La figura imponente di Derek sembra svanire dietro quella di suo padre. O forse è l’immagine di sui padre che si sovrappone al lupo mannaro.
Come se tutto attorno a lui scorresse improvvisamente più lentamente, può vedere in modo chiaro gli occhi verdi di Derek diventare scuri e più infossati, esattamente come quelli di sui padre; la pelle si scurisce e le labbra si fanno meno sottili, esattamente come ricorda suo padre. Suo padre.
Isaac è certo di avere Derek davanti i suoi occhi, ma tutto quello che vede davvero è suo padre. Il dolore fantasma di una scheggia di vetro a fondo nella carne che copre lo zigomo. Quando muove un piede sente chiaramente una scheggia del bicchiere stridere contro il pavimento, sotto la suola della sua scarpa.
Un piccolo frammento di vetro che può provocare graffi e aprire ferite mai davvero rimarginate. Quasi non ci crede che il ragazzo che l’ha salvato da tutto quello che era prima è lo stesso che gli sta facendo rivivere quell’incubo.
Derek l’ha salvato quando tutto quello che aveva erano occhi neri e unghie spezzate; ma ora che i lividi guariscono in fretta e gli artigli potrebbero uccidere qualcuno in un attimo, Isaac è altrettanto sperduto ed impotente.
Non sa dove andare. Non ha più una casa, e forse non ce l’avrà mai. Suo fratello è morto. Suo padre è morto. Persino Erica l’ha abbandonato, lasciandolo da solo a combattere contro i cattivi.
E pensare che lui stesso si considerava un lupo cattivo, quando rubava biglietti per le feste e rigava le auto di chi lo aveva preso in giro. Un grande e grosso lupo cattivo che sul campo da lacrosse poteva farla pagare cara a chi lo aveva ignorato, denigrato. Un grande e grosso lupo cattivo, sì. Ma solo.
Persino il suo alfa lo sta cacciando perché è di troppo. Di troppo e non indispensabile. In fondo lui è solo Isaac.
Solo Isaac. Ho fatto qualcosa di sbagliato, papà?
 
La pioggia stavolta sembra intrappolargli ancora di più l’aria nei polmoni. La sensazione è strana. L’aria solitamente sembra non voler entrare nei polmoni neanche se spinta con forza, questa volta invece sembra non voler uscire. Sembra voler restare in quell’abbraccio caldo, spaventata anche lei di essere cacciata da un posto sicuro, cacciata per strada sotto la pioggia scrosciante.
Isaac sbatte le nocche contro il legno della porta di casa McCall, e nei pochi secondi di attesa ha già cambiato idea. Se ne deve andare.
Non sarebbe dovuto andare da Scott. Lo caccerà come ha fatto Derek, perché nessuno vuole Isaac. La maglietta leggera è così bagnata che sente distintamente tutte le gocce di pioggia che gli cadono sulle spalle e scorrono sulle braccia. Le sente scivolare sul viso, lente e bagnate. Pioggia o lacrime?
La madre di Scott –se un Dio esiste, che benedica quella donna!- lo chiama, ferma sulla porta. Basta che lei faccia un sorriso caloroso, vedendo il borsone che stringe tra le dita, e lo inviti ad entrare con un cenno della testa e Isaac torna sui suoi passi, cercando di sorridere a quella donna, probabilmente ancora spaventata dalle ‘cose da licantropo’ del figlio e dei suoi amici.
E’ solo salendo le scale che Isaac capisce perché ha corso sotto la pioggia proprio verso Scott.
Derek è l’alfa che l’ha morso, trasformandolo in quello che è ora; Scott è l’alfa che vuole seguire: il lupo, l’uomo, che vuole essere.

 















Approdo nel fandom di Teen Wolf con Isaac perché tra tutti lui è quello che preferisco e il finale della 3x04 mi ha lasciata con il cuore a pezzi. Poi Daniel Sharman fa sempre un ottimo lavoro con la sua interpretazione, e io non posso che gettarmi sulle pagine di Word e scrivere qualcosa.
Un semplice approfondimento della scena finale in cui Derek caccia Isaac da 'casa' sua, poiché ha Cosa -emh, Cora- a cui pensare.
Thiana.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Thiana