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Autore: lilyhachi    10/07/2013    7 recensioni
(Spoiler terza stagione; Isaac/nuovo personaggio; tratto dalla puntata 3x06)
"Non mi senti, figliolo? Entra in quel freezer. Entra!".
Mi rannicchio sotto la coperta, sperando che una volta riaperti gli occhi sarà tutto finito.
Peccato che non è affatto così. Eccolo che lo vedo sopra la mia testa: il coperchio del freezer.
Vedo i miei graffi che sembrano appena fatti. Il sangue è ancora fresco. Il sangue scorre.
Mi guardo le mani: sono ricoperte di sangue e le unghie sono lacerate.
La porta si sta chiudendo. Un urlo disperato e poi è tutto buio.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Because I don't have anyone'
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I can't fix this now, and you save me
 
 
In the mornings I was anxious.
It's better just to stay in bed.
Didn't want to fail myself again”.

 
Lo sai che differenza c'è tra un sette e un nove, cretino?
La differenza tra un sette e un nove è un bullone”.
No. No. Non sta succedendo. Non è reale. Lui non è qui, è soltanto nella mia testa. Eppure continuo a sentire quella voce ed è così reale che sembra quasi che lui sia ad un palmo dal mio viso.
Mi sembra di sentire il suo respiro sulla pelle.
La fronte gronda di sudore. Sto sudando freddo. Tremo. Ho paura del mostro. Ho paura del buio. La stanza è buia e nessuno è qui a farmi capire che va tutto bene, ma d'altronde non va per niente bene, perchè lui è ovunque, è qui in questa stanza.
Scusa non lo sapevo. Cosa vuoi che faccia?”.
Cosa devo fare? Continuo a tremare. La maglietta si è attaccata addosso.
Il letto sembra diventare troppo piccolo per me e per il mio incubo costante.
Voglio che tu stia zitto. Voglio che tu stia zitto.
Sì, devo stare zitto. Se sto zitto magari la smette. No, invece continua. E' nella mia testa, posso ancora sentirlo. Cosa posso fare per mandarlo via? Voglio scacciarlo.
Non posso aggiustarlo adesso. Non posso aggiustarlo adesso”.
Ho paura. Ho freddo. Le mani sudano. Lo stomaco si attorciglia. Gli occhi si fanno lucidi.
Non voglio prendere le catene, non voglio entrare lì dentro. Non voglio vedere il coperchio chiudersi. Non voglio graffiare di nuovo quella superficie fredda. Non voglio.
Non mi senti, figliolo? Entra in quel freezer. Entra!
Mi rannicchio sotto la coperta, sperando che una volta riaperti gli occhi sarà tutto finito.
Peccato che non è affatto così. Eccolo che lo vedo sopra la mia testa: il coperchio del freezer.
Vedo i miei graffi che sembrano appena fatti. Il sangue è ancora fresco. Il sangue scorre.
Mi guardo le mani: sono ricoperte di sangue e le unghie sono lacerate.
La porta si sta chiudendo. Un urlo disperato e poi è tutto buio.
 
 
Running through all the options and the endings.
Were rolling out in front of me but I couldn't choose a thread to begin”.
 
 
“Dov'è Isaac?”.
La voce di Lyla si incrina quando pone quella domanda. Se Boyd è nella vasca a tentare di affogare, dove può essersi cacciato Isaac? Deve trovarlo, prima che faccia qualcosa di terribile.
Lydia è ferma vicino all'entrata del bagno ad aspettare il ritorno di Stiles, mentre lei si aggira per la stanza, provando a pensare a dove Isaac possa trovarsi, poi lo sente: un singhiozzo?
Sembra che qualcuno stia piangendo e il suono viene da sotto il letto. In realtà, Lyla ha sempre pensato che ci fosse un mostro sotto il letto e vista la situazione non si sorprenderebbe se ci fosse davvero ma continua a sentire qualcosa. Un sospiro. Un respiro pesante.
Lyla si avvicina piano e si abbassa con cautela.
“Non c'è un mostro sotto il letto”, ripete a bassa voce, sperando vivamente che sia così.
I respiri si fanno più pesanti e quando alza la coperta da terra, la ragazza rimane spaventata quanto sollevata: Isaac sgrana gli occhi e si fa indietro, decisamente impaurito, come se la sua vista gli avesse infuso un gran terrore. Istintivamente, Lyla si alza, trattenendo un urlo ed in quel momento arriva Stiles con in mano i razzi. Il ragazzo si avvicina a lei e a Lydia.
“Ecco, li ho presi!”, esclama, agitandoli fra le mani. “Come faccio? Come li accendo?”.
“Il tappo funge da miccia”, risponde Lydia con tono più agitato di lui.
Dopo un paio di tentativi, Stiles riesce ad accenderlo ed i tre si precipitano sul bordo della vasca, dove il ragazzo immerge il primo razzo, ottenendo il risultato sperato.
La cassaforte vola fuori dalla vasca finendo in un angolo, mentre Boyd riemerge dall'acqua con gli occhi gialli e le zanne ben in vista. Si alza e si guarda intorno confuso, come se fosse appena uscito da un lungo e spaventoso sonno.
“Isaac è sotto il letto!”, esclama Lyla, ancora con la schiena alla parete del bagno.
Stiles prende il secondo razzo dalle mani di Lydia e si avvicina al letto, ma la mora lo ferma, togliendoglielo dalle mani.
“Ci penso io a lui!”, dice con voce ferma. “Voi pensate a trovare Scott!”.
Il ragazzo le rivolge uno sguardo comprensivo e, facendo un segno di assenso con la testa, esce dalla stanza, seguito da Lydia, che prima di uscire si volta verso l'altra, rivolgendole un sorriso.
 
 
And all the dead ends and disappointments
were fading from your memory,
ready for that lonely life to end”.

 
Mi sembra di sentire Lyla. Sento il suo respiro. Sento i suoi capelli che profumano di vaniglia.
Forse fa tutto parte di questa strana e terrificante illusione. Qualcuno si sta avvicinando al letto.
Vedo delle scarpe. Ho paura. E' lui e vuole farmi del male. Vuole trascinarmi con forza dal pavimento e rinchiudermi nel freezer come succedeva quando ero bambino.
Ogni volta correvo nella mia stanza e mi nascondevo sotto il letto.
Era una specie di nascondino del terrore. Lui fingeva di non sapere dove mi fossi nascosto e quando entrava nella stanza non faceva che parlare a voce alta, sapendo che ero in ascolto.
Isaac, ma dove ti sei nascosto? Non riuscirò mai a trovare quel ragazzino così furbo!”.
Ogni volta vedevo il suo viso sbucare da sopra il letto con espressione soddisfatta.
Mi afferrava il braccio così forte che restavano i segni delle sue unghie nella carne, dopodiché mi trascinava giù in cantina, incurante delle mie proteste, e mi spingeva nel freezer.
I passi si fanno più vicini ed il cuore ha l'ennesimo sussulto.
 
 
And you gave me love
when I could not love myself.
And you made me turn
from the way I saw myself”.

 
Lyla solleva di nuovo la coperta con maggiore lentezza, sperando di trovare di nuovo Isaac.
E' lì, immobile e spaventato. Il volto è ricoperto di goccioline di sudore ed i suoi occhi sembrano implorare pietà per una tortura di cui non aveva piena conoscenza.
“Ciao, Isaac”, sussurra la ragazza con voce bassa e calma.
Lui la guarda. Sembra sapere chi ha dinanzi ma non del tutto...come se fosse in trance.
Lyla non sa con esattezza cosa fare. Non è molto brava ad elaborare piani d'azione in situazioni del genere, così decide di fare la prima cosa che le passa per la testa.
Senza rifletterci troppo, si stende sul pavimento, facendo aderire il suo corpo alla moquette rossa della camera con il viso rivolto verso il ragazzo, per poi tendergli una mano.
Isaac fissa la mano della ragazza con gli occhi ancora lucidi per le lacrime che aveva versato, ed in quegli occhi Lyla può vedere tutte quelle ferite che forse non sarebbero mai guarite del tutto.
“Cosa vuoi?”, chiede lui d'un tratto, continuando a fissare il palmo di lei.
Voglio salvarti, Isaac”, risponde lei, trattenendo un singhiozzo.
Sarebbe scoppiata a piangere da un momento all'altro, lo sentiva, ma non poteva permetterlo, non in quel momento. Non poteva mostrarsi debole.
Doveva essere forte per lui. Doveva aiutarlo a riemergere, non ad andare ancora più a fondo.
Isaac allunga la mano verso la sua, tremando, e la afferra, colmando una distanza che era sembrata quasi infinita ma che svanisce nel momento in cui le loro dita si intrecciano.
 
 
And you're patient, love.
And you help me help myself.
And you save me”.

 
Sto bene. Sembra strano ma sto bene.
Lyla è accanto a me e mi stringe forte la mano per non lasciarla più andare.
Lei ha visto tutto di me, da quando ero ancora un umano.
Mi ha visto andare in pezzi.
Mi ha visto pieno di tagli e di lividi.
Mi ha visto debole e impaurito.
Ha visto cose orribili, eppure mi è rimasta accanto, quando poteva tranquillamente andare via.
Lyla ha acceso una candela nel momento in cui la stanza era immersa nel buio più intenso e così facendo mi ha permesso di intravedere uno spiraglio di luce.
Lei è arrivata e mi ha teso la sua mano fin dall'inizio, tirandomi fuori.
Mi ha aiutato a rimettere insieme i pezzi e mi ha salvato.
 
 
 

Angolo dell'autrice
 
Dopo aver visto questa puntata, a mio dire grandiosa, non ho potuto fare a meno di scrivere (soprattutto perchè quella tentatrice di Pikky non fa che assecondare le mie idee malate u.u). Comunque, la scena di Isaac nascosto sotto il letto mi ha intenerita e quasi commossa: il dolore che questo personaggio combatte ogni giorno è assurdo, così quando ho visto Lydia abbassarsi e poi alzarsi spaventata, il mio primo pensiero è stato “Che qualcuno lo tiri fuori, vi prego!”, così ho cercato di dare una versione alternativa, che comprende il personaggio di Lyla. Piccola precisazione: questa one shot è distaccata da “Safe Harbour” (che riprende gli eventi della seconda stagione) quindi è un evento a parte. Spero tanto che vi sia piaciuta, se ci sono errori vi invito a farmelo presente. Lasciatemi un commento se vi va anche piccino piccino e perdonate la mia insanità mentale, sono pronta agli ortaggi u.u
Alla prossima, un abbraccio :)
Ps: la canzone è "Save me" di Gotye <3
   
 
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