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Autore: potteriani    10/07/2013    4 recensioni
Allora! L'estate è lunga, e la Plec mi ha lasciato con l'amaro in bocca dopo la fine della 4° stagione, così ho deciso di scrivere questa fanfiction per dire come dovrebbe andare la prossima stagione secondo me!
*Attenzione: io adoro il Klaroline e sappiate che questo influenzerà la storia!*
Bene, siete stati avvisati! :)
Dal primo capitolo: "Matt e Rebekah … Non l’avrei mai detto eppure quei due sembrano amici. / Elena e Damon vivono insieme in un piccolo bilocale fuori dal campus, o meglio, Damon vive lì ed Elena ogni tanto -spesso- dorme da lui. / Bonnie è praticamente sparita dal giorno del diploma. / Stefan se ne è andato. / E poi c’è Tyler. Finalmente è tornato!"
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Elena Gilbert, Klaus, Rebekah Mikaelson, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Care? Ma si può sapere che hai? E’ tutto il giorno che sei assente! Ti ho appena detto che l’allenatore ci ha già praticamente presi in squadra e tu te ne stai lì a fissare il vuoto! Care? Caroline!-
Mi risveglio dal mio stato di trance di soprassalto. –Scusa Tyler, scusami. E’ solo che … Che questo primo giorno mi ha sfinita- dico sorridendogli e cercando di farmi perdonare per il mio poco entusiasmo -E’ fantastico che sarete in squadra-
-Si, beh, sapevamo già che ci avrebbe presi, io e Matt insieme siamo imbattibili!-
-Senti, mi fa caldo!- dico scattando in piedi. All’improvviso questa stanza è diventata troppo piccola per me!
-Apro la finestra- dice Tyler alzandosi in piedi e guardandomi in modo un po’ strano per il mio improvviso sbalzo d’umore.
-No, Tyler, scusa, ma devo prendere un po’ d’aria-
-Ok, ti accompagno- mi dice mettendomi una mano su un fianco. E’ di troppo quella mano, via!
-Tyler, scusami, davvero, ma devo fare una passeggiata per conto mio- dico alterandomi all’improvviso. Tyler sembra ferito, così mi addolcisco un po’ e mi avvicino a dargli un bacio sulla guancia –Ti chiamo più tardi- dico in un sussurro prima di uscire dalla porta a velocità sovraumana.
Cammino mentre il vento della sera mi sferza i capelli. Fa un po’ freddo, e il vestitino a balze di stamattina sembra un po’ troppo leggero adesso. Mi stringo un altro po’ nel golf, ma non basta, sento comunque freddo. Sto camminando da un bel po’, non so quanto, mi sembra di aver tenuto il cervello staccato tutto il giorno! Alzo gli occhi per cercare di capire dove sono, ma è tutto estraneo per me, questo non è il campus. Dove diavolo sono finita? Mi giro un po’ intorno, ma questo posto non mi dice niente, se non che ho una brutta sensazione, e che è meglio filarsela in fretta di qui. Così mi giro e comincio a tornare da dove sono venuta.
Tonc.
Che cos’era? Proveniva da quella stradina sulla destra … Affretta il passo Caroline! Anzi, mettiti proprio a correre che è meglio!
Tonc.
Torno con lo sguardo davanti a me per cominciare a correre, ma mi ritrovo davanti un tipo barbuto … Occhi arrossati e denti sporgenti: un vampiro!
Cerca di afferrarmi ma sono più veloce e riesco a spostarmi e mi avvicino per torcergli il collo, ma stavolta è lui a precedermi. Si gira di scatto e mi afferra per le spalle, pronto a fiondarsi sul mio collo nonostante io sia come lui. E’ più forte di me, non riesco a liberarmi, provo a tirargli un calcio ma lo evita senza problemi. Si avvicina con un ringhio famelico verso di me. Non so più cosa fare … Chiudo gli occhi aspettando di sentirmi perforare la carne, ma il morso non arriva. Sento solo un tonfo alla mia sinistra e apro gli occhi per cercare di capire cosa succede. Il vampiro che mi aveva attaccata un attimo fa ora giace a terra, con un buco nel petto, e il suo cuore è a terra qualche metro più avanti. Mi guardo intorno per trovare il mio salvatore, e non appena mi volto lo vedo: in qualche modo sapevo che era lui.
-Sai- mi dice sorridendomi –Andare in giro a quest’ora non è consigliabile per delle belle ragazze come te, dolcezza-
-Klaus … -
-Sono felice di vederti … E comunque prego- mi dice avvicinandosi e togliendosi la felpa per mettermela intorno alle spalle. Non me ne ero accorta, ma stavo tremando.
-Grazie- gli sussurro guardandolo negli occhi. Lui mi sorride.
 

Ti sono mancate quelle fossette eh?

Oh … merda …
 

-Avanti, ti porto a casa mia, almeno ti riprendi un attimo- dice cingendomi le spalle con un braccio e dirigendomi verso un auto scura.
 
Ho ragione. E lo sai.
 


-Senti- gli dico non appena arriviamo vicini alla sua auto –Davvero, sto bene. Non serve che mi porti a casa tua, torno al campus-
-Caroline … - cerca di dire lui, ma lo interrompo –Sul serio, devo tornare al dormitorio-
Resta a fissarmi un attimo, poi dice –Va bene, ma ti accompagno-
Così saliamo a bordo, lui al volante, io sul sedile del passeggiero. Mi sembra incredibile rivederlo dopo quasi tre mesi, eppure eccolo qua, seduto accanto a me. Ha provato a chiamarmi una volta, quest’estate, ma non avevo risposto perché ero con Tyler e lui aveva lasciato un messaggio in segreteria. Lo andai a riascoltare quella sera, una volta rimasta sola dopo aver salutato Tyler.
“Caroline. Come stai? Spero che le tue vacanze stiano procedendo bene. Ecco … Stanno succedendo delle cose qui a New Orleans, e vorrei parlartene di persona, sempre se non ti crea disturbo. Beh, sai dove trovarmi, quindi … appena senti il messaggio chiamami ok? Ah, sono Klaus, nel caso avessi cancellato il mio numero” Perché mai avrei dovuto cancellarlo? E’ vero però che dopo quella telefonata e il rischio che Tyler scoprisse che lui mi aveva telefonato avevo cambiato il suo nome sul telefono in ‘Zia Mildred’, insomma, non si sa mai, no?
Però non lo avevo richiamato. Ero troppo sorpresa, e in un certo senso anche un po’ spaventata di quello che avrebbe potuto fare Tyler se fosse venuto a sapere che eravamo rimasti in contatto, quindi quella stessa sera ho eliminato il messaggio. Anche se la curiosità di sapere che cosa voleva dirmi non mi abbandonava …
Lo guardo cercando di non farmi notare, non voglio che mi sorprenda a fissarlo. Faccio finta di scostarmi i capelli così riesco ad osservarlo meglio. Tiene il volante con una mano, l’altra è sul cambio. Sembra allo stesso tempo rilassato ma vigile. Ha un leggero strato di barba, e i capelli si sono leggermente allungati. La maglietta nera che indossa sembra troppo piccola per lui, che sia andato in palestra? No,  perché quelle braccia sono decisamente più muscolose dell’ultima volta che l’ho visto! Ha gli occhi fissi sulla strada, ma con le dita tamburella sul volante, come se stesse ascoltando una canzone. Si gira all’improvviso e mi sorride quando vede che lo stavo fissando. Caroline, certo che sei stupida per essere un vampiro! Stupida me!
-Allora- dico cercando di far passare questo momento di imbarazzo –Come stai?-
-Meglio, anche se sono perennemente all’erta. I vampiri di New Orleans non sono come quelli di Mystic Falls-
-Si, l’ho notato- dico ripensando a quel vampiro. –Come mai?- chiedo.
-Marcel- si limita a rispondere Klaus. Tutto qui? Un nome è la sua miglior risposta alla mia domanda? Lo guardo interrogativa, così dopo avermi dato un’occhiata continua –E’ un vampiro molto potente, ed ora controlla questa zona. E’ anche un mio caro amico e l’ho creato io. Solo che adesso è anche diventato un nemico. La storia è lunga, un giorno forse te la racconterò-
-E’ di questo che volevi parlarmi quando mi hai chiamata?- chiedo ingenuamente. Si volta di scatto e dice –Allora hai ricevuto il messaggio?- Diavolo Caroline ma perché non tieni la bocca chiusa?!
Sto cercando di elaborare una scusa, ma il cellulare di Klaus comincia a squillare e mi salva, almeno per qualche secondo. Lui tira fuori il telefono dalla tasca e risponde.
-Pronto?-
-Senti, sono io, saresti dovuto tornare un’ora fa, dove sei? Dobbiamo prepararci per domani, ricordi?- dice una voce dall’altro capo del telefono. Mi è familiare … dove l’ho già sentita?
-Hayley, aspettami, ok? Arrivo tra … - Hayley? Cosa?? Che diavolo ci fa la lupacchiotta con Klaus?
-No! Klaus, saresti già dovuto essere qui! Io … -dice lei interrompendolo, ma Klaus la interrompe a sua volta. –Ascolta, so che hai paura per domani, ma è una cosa che abbiamo già fatto, andrà bene. Aspettami, 20 minuti e arrivo- e poi riattacca sbuffando. Io sono con gli occhi sgranati e la bocca aperta, e probabilmente sarà il caso di ricomporsi.
-Hayley? Quella Hayley?- chiedo fissandolo. Lui accosta al marciapiede. Oh, non mi erro accorta che eravamo già arrivati!
-Caroline, scusami ma ora devo andare. Ci sentiamo, va bene?- è un chiaro sebbene educato invito a scendere dall’auto.
-Ok- dico a bassa voce, lo guardo un’ultima volta, poi apro la portiera e scendo. Ma prima di richiuderla mi affaccio a dirgli –Grazie di avermi salvata-
Lui sorride, forse in modo forzato? E poi dopo che ho chiuso la portiera riparte a tutta velocità, sparendo nella notte. Lo guardo andare via, mentre mi stringo un po’ di più nella felpa. La felpa …
-Klaus!- grido, ma è troppo lontano per sentirmi. Dovrò chiamarlo per fissare in modo da restituirgliela, poi perché voglio sapere come mai parlava con Hayley!
Corro verso il mio dormitorio, salgo fino alla mia stanza ed entro cercando di non fare troppo rumore. Guardo il letto di Elena, ma è vuoto. Quindi dorme da Damon. Bene, un problema in meno. Mi metto il pigiama, ma mi fa ancora troppo freddo, così mi rimetto la sua felpa.

Ammettilo, perché ti sei messa questa felpa e non una delle tue?

Perché era la più vicina!

Ma questa scusa non convince neanche me. Mi infilo sotto le coperte e cerco di addormentarmi. Sento il suo odore su quella felpa, e con questo profumo riesco finalmente ad addormentarmi. Con quello e con migliaia di domande che mi ronzano in testa.
  
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