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Autore: Lady__Joo    10/07/2013    0 recensioni
Una ragazza proveniente dalla campagna scozzese si trasferisce a Londra per lavoro. E qui incontra un uomo del tutto inaspettato.
(Storia con differenza d'età tra i due personaggi.)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao a tutte/i ! Questa è la prima fanfiction che scrivo, spero non faccia così schifo. Scrivetemi eventuali suggerimenti e critiche. Grazie. :-)




Guardo fuori dalla finestra del mio appartamento. Stesso panorama da giorni. Pioveva da qualche settimana ormai e il mio unico desiderio era quello di restare rintanata in casa a leggere un buon libro con una tazza di caffè bollente tra le mani. Desiderio irrealizzabile, soprattutto quel giorno. Iniziavo il mio nuovo lavoro alla Shepperd & Morris, una delle più importanti agenzie pubblicitarie Inglesi come segretaria di uno dei dirigenti dell’azienda.

Per quel lavoro mi ero trasferita a Londra, un appartamento abbastanza carino non lontano dal centro. Dividevo l’alloggio con un ragazzo più o meno della mia età, il che rendeva l'affitto accettabile per le nostre tasche. Dovevo ancora familiarizzare con il trambusto della città, essendo abituata ad un piccolo cottage nel mezzo della campagna inglese, i primi giorni mi era stato davvero difficile ambientarmi. Poi, mi mancava tantissimo casa mia. Erano ormai passati due mesi dal mio trasferimento e ancora ripensavo con nostalgia ai pomeriggi passati a leggere un buon libro nel giardino di casa. Sin da quando ero bambina ero solita paragonare il paesaggio a quelli ambienti descritti da Jane Austen nei suoi libri che la mamma mi leggeva nelle sere primaverili. Ma poi d’un tratto non ero più quella bambina che amava nascondersi nel giardino dietro casa, stavo diventando grande e la necessità di un indipendenza economica mi fece prendere la decisione di abbandonare il mio amato cottage e trasferirmi nella capitale.

Non avevo mai visitato Londra e come ogni ragazza della mia età l’avevo guardata come un luogo quasi irraggiungibile. Avevo sempre sognato di trasferirmi a Londra. Londra e i suoi colori, Londra e le sue lingue, Londra e i suoi visitatori, Londra la città multietnica.

I primi giorni li ricordavo con un po’ di tristezza poiché sola e infreddolita la capitale mi pareva così strana e caotica, lontana anni luce dalla mia normale routine. Credevo di poter svenire da un momento all’altro; non capivo quale direzione dovessi prendere e i passanti non aiutavano di certo. Erano tutti indaffarati e persi nei loro pensieri che non mi degnavano neanche di uno sguardo. Non ero abituata a tutto questo, dovete capirmi. Trovarsi sola nel bel mezzo di una città come Londra è spaventoso. Ti senti così piccola e imbranata che l’unica soluzione è quella di trovare un fosso sicuro per nascondersi.

Ma nei giorni successivi tutto andò per il meglio. Il ragazzo che divideva l’appartamento con me mi portò fuori per visitare la città, e da quel giorno il mio amore per Londra arrivò al pari del caro cottage immerso nella campagna scozzese. Ted, così si chiamava il mio coinquilino, si scopri essere un ottima compagnia. Era gay dichiarato e mi raccontò un po’ la sua storia. I genitori l’avevano cacciato di casa quando aveva confessato loro la verità ed ora era completamente innamorato di un ragazzo con cui usciva da qualche mese.

E quando fu il mio turno, quando dovetti raccontare la mia storia pensai solo che la mia vita era così banale e insignificante da non aver proprio nulla di cui raccontare. Single, triste, qualche esperienza traumatica in capo sentimentale e sognatrice incallita. Dio, una cosa patetica, non è vero? Non ero mai stata innamorata e le uniche due volte che ero stata a letto con un uomo erano state pietose. Son sempre stata convinta che la mia vita fosse una copia di Bridget Jones, con la differenza che io non avrei mai trovato il mio Mark Darcy e la mia storia non avrebbe mai avuto un lieto fine.

“E vissero tutti infelici e scontenti”, sì, questo era il finale adatto alla storia di Misty Clarkson.

“E’ colpa di tutti quei romanzi che leggi!” mi diceva mia madre. Curioso visto che era stata proprio lei a trasmettermi la passone per i libri di Jane Austen e le sorelle Brontë. Il problema era un altro, l’uomo dei miei sogni non esisteva, o forse viveva nell’altro capo del mondo. Me ne son fatta una ragione, non avrei mai trovato il mio Colonnello Brandon.

“Su, su. Non buttarti giù, sei ancora giovane e un giorno arriverà il tuo principe azzurro” diceva mio padre. La realtà è che ho solo 26 anni, ma il tempo passava così in fretta che la probabilità di restare single a vita si faceva sempre più certa. Tutte le mie amiche erano ormai fidanzate e convivevano con il loro compagno; mentre io, sino a due mesi fa, vivevo ancora con i miei genitori.

“Oh, vedrai che qui a Londra troverai un uomo all’altezza delle tue aspettative. E’ stato lo stesso per me, te lo giuro” diceva Ted. Ed io ci speravo con tutta me stessa ma sapevo che non sarebbe mai successo. Era sempre stato così. Quando trovavo qualcuno che pensavo fosse quello giusto nel secondo successivo diceva qualcosa di così stupido che mi rimproveravo subito di aver pensato che potesse essere paragonato al mio uomo ideale.

Il campanello della porta mi riporta alla realtà, distogliendomi dal momentaneo sconforto.

Vado a vedere chi è ed è ovviamente Ted che si è scordato nuovamente le chiavi a casa.

“Oh, sei tu!” gli dico sorridendo “sei stato fortunato, stavo per uscire di casa.”
“Io son sempre fortunato” mi dice lui dandomi un bacio sulla guancia “ inizi oggi a lavoro?”
“Sì, sono in un fascio di nervi”
“Sta tranquilla, andrai alla grande, sei una ragazza in gamba anche se tu non lo credi.” mi abbraccia stretta “In bocca al lupo Misty, stasera festeggiamo.”
“Beh, speriamo. Ciao Ted, ci si vede stasera alle 8!”

E così scappai dirigendomi a lavoro. Ancora non sapevo che dopotutto il destino aveva per me ancora qualche sorpresa da rivelare.
  
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