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Autore: Giuls_BluRose    11/07/2013    2 recensioni
Mirai Gohan muore e Mirai Trunks fa una promessa..... nella storia verrà fuori anche una poesia che Gohan recitava sempre nei momenti di maggior sconforto.
Leggete e recensite :D
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mirai!Gohan, Mirai!Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Nel futuro di Mirai Trunks'
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Ciaoooo a tutti! :D Ecco una mia nuova fanfiction, spero sia di vostro gradimento. Scusate, ma mi sa che "The slave" sarà aggiornata lunedì :(
Intanto godetevi questa e mi raccomando: recensite in tantissimi :D
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Si svegliò disteso a terra, tra una nuvola di polvere. La prima cosa che ricordò fu che Gohan gli aveva impedito di seguirlo in quella battaglia dandogli un colpo da dietro: secondo lui Trunks non era ancora pronto per combattere contro quei due terribili androidi. Si alzò con le forze che gli rimanevano in corpo e barcollando si dirigeva verso la città ormai distrutta: per prima cosa doveva individuare l'aura del suo amico, poi sarebbero tornati a casa insieme. In Trunks stava però crescendo una nuova e terribile paura: non riusciva a individuare l'energia spirituale di Gohan da nessuna parte, era molto angosciato: non voleva nemmeno pensare che al suo maestro, il suo migliore amico, fosse successo qualcosa di brutto. Dopo un po' di tempo che assisteva impotente al caos lasciato dagli androidi, in una città ormai distrutta e desolata vide in lontananza un corpo disteso a terra: indossava una tuta che Trunks avrebbe riconosciuto tra milioni, no non ci voleva credere, non poteva essere lui! Correndo verso il corpo la sua paura cresceva

“Oh santissimo Kamisama, fa che sia solamente svenuto!” continuava a ripeterlo mentalmente sperando che le sue preghiere fossero ascoltate ed esaudite. Si trovava a pochi passi dall'amico, il suo corpo era circondato da sangue fresco che colava da una profonda ferita del suo petto, il giovane si chinò su di lui e iniziò a chiamarlo smuovendolo, nessuna risposta, iniziò a urlare il suo nome, invano. I cyborg alla fine erano riusciti a portargli via il suo migliore amico e avrebbero pagato per questo. In lui stava nascendo una nuova rabbia:un misto di odio e dolore, il suo corpo fremeva dalla voglia di fare fuori con le sue mani i terribili androidi, il suo desiderio di vendetta voleva essere placato una volta per tutte: lui, lui sarebbe stato il guerriero che avrebbe sconfitto una volta per tutte C17 e C18, non poteva permettere che altre vittime pagassero con la vita. Lo assalì una stranissima sensazione e un urlo uscì spontaneo dalla sua bocca: gli occhi divennero color acqua marina e i capelli si alzarono tingendosi di un biondo-oro e una luce accecante lo avvolse completamente: finalmente anche lui era un Super Saiyan, era finalmente riuscito nel suo intento!

Con cautela sollevò il corpo del suo amico per poterlo seppellire con onore, proprio come il più forte e coraggioso dei combattenti caduti sul campo di battaglia. Gohan era un fiore appassito troppo presto, una foglia prematura caduta dal ramo di un albero a inizio primavera, lui così giovane, vittima di un destino crudele....

Camminando le lacrime solcavano il viso del giovane Trunks e nella sua testa risuonavano le parole che mille volte Gohan gli aveva detto quando era giù di morale: una piccola poesia piena di speranza:

“Per dì interi ella
cammina...
sopra campi,
boschi e
città,
mai indugia,
mai s'arresta

cammina verso un'orizzonte
celeste,
che attornia un candor
rosso
come brace

ovunque sofferma lo sguardo puro,
gaia è l'essenza dell'anima,
poichè di fronte a una
tal bellezza,
perfin Morte
si ferma,
con dolcezza

cammina,
e ove nascon dolor e paura
di soffio annienta
codeste belve;
rincuora i miseri uomini
col suo esser pensiero

cammina,
ma ad alcuni oramai
in immortal certezza,
mai più
s'avvicina.”

 

Seppellì l'amico nel giardino della Capsule Corporation: voleva tenerlo vicino a se per sempre, tornando in casa mandò un veloce sguardo al cielo, dove vide Gohan sorridente che lo salutava. Sul volto di Trunks si aprì un sorriso amaro, decide di iniziare subito l'allenamento: non c'era tempo da perdere.

 

“Un giorno sconfiggerò gli androidi e ti vendicherò: questa è una promessa!”


   
 
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