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Autore: dream_more_sleep_less    11/07/2013    0 recensioni
Questa è una mia idea di come possa essere stato il passato di Hisoka. I suoi genitori sono prestigiatori e viene allevato dalla sua balia Carmen, e ora che i uoi genitori partono per l' ennesima tourne lui incontra Miyu, la figlia di Carmen... (nuovo personaggio)
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hisoka
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Aveva ascoltato il racconto della loro disavventura con molta attenzione, nonostante Hisoka fosse un po' sconvolto, era riuscito nel non pronunciare frasi prive di senso. Ora il rosso era in cucina aspettando impazientemente che Miyu uscisse dalla camera di sua madre. Carmen era abituata ai guai che Hisoka combinava ogni volta, ma questa volta di mezzo c'era Miyu, cioè sua figlia. Aveva forse sbagliato a portarla con se? Era vero però, che anche lei stessa da giovane, si era cacciata in un mucchio di guai in ogni sorta di posto. Però Miyu era ancora una bambina, forse aveva sbagliato. Vederla per la prima volta veramente sofferente le fece stringere il cuore e pentire di ogni cosa. D'altra parte Miyu era sua figlia, chi meglio di lei non si sarebbe lasciata piegare da un semplice braccio rotto?  Carmen non si era mai tirata indietro di fronte ad un ostacolo, si aspettava quindi che sua figlia avrebbe fatto lo stesso.
 
"Mamma, sto bene... ho solo un braccio rotto." le disse la figlia con il solito sorriso che le faceva quando combinava qualche pasticcio. Dopo quelle parole Carmen si rilassò, almeno un poco e si diede della stupida. Stupida per aver sottovalutato la figlia. Le sorrise di rimando e le accarezzò la guancia sporca ti terra. 
"Ascolta Miyu, quello che sto per farti farà male, tu però sei una bambina forte, saprai resistere?"  chiese la madre alla figlia con tono austero. Carmen le prese il braccio rotto delicatamente, in modo da non causarle ulteriore dolore.
"Mamma fallo e basta." 
Miyu abbassò lo sguardo e strizzò gli occhi per cercare di sopportare il dolore che di li a poco l'avrebbe resa definitivamente senza più forze fino all'indomani. Appena sentì la stretta sul braccio farsi più forte, si morse il labbro, ricordò solo un sonoro crack di ossa prima di perdere nuovamente coscienza per la seconda volta. Carmen era stata ferma e decisa; con un solo movimento le aveva rimesso il braccio a posto subito dopo lo ingessò. Sospirò di sollievo, dopodiché uscì dalla stanza lasciando la figlia riposare nel letto. Per quel giorno ne aveva combinate abbastanza, ora doveva parlare con l'altra peste.
Hisoka era seduto in cucina mangiandosi le unghie a causa dell'ansia. Era colpa sua se quella mocciosa si era fatta male, ma Miyu non era stupida, come diavolo si poteva dare confidenza a dei cuccioli di leopardo? Anche gli idioti sanno, che se ci sono i cuccioli, ci sarà di conseguenza anche la madre, che avrà tutta l'intenzione di sbranare, senza pensarci troppo, chi solo osa avvicinarsi alla prole. Nemmeno lui si era mai cacciato in un guaio peggiore di quello! Fortunatamente erano riusciti a scappare, e lei si era solo rotta un braccio, alla fine non era andata così male. Sicuramente quando saranno più grandi ci scherzeranno sopra. Ma Carmen, non sarà contenta dell'accaduto, e al solo pensiero un brivido freddo gli percorse il corpo. Chissà come sarà la reazione di Carmen?! Magari lo metterà in punizione a vita, oppure lo dirà a suo padre; nulla sarebbe stato peggiore della punizione del padre. Sapeva di deluderlo ogni volta, era come se la parola delusione fosse incisa a fuoco e a  lettere cubitali negli occhi di Hisoka. Eppure il rosso gli voleva bene, voleva imparare i trucchi del padre, voleva anche lui diventare un prestigiatore. In quel momento vide Carmen venirgli incontro con passo deciso; si sentì morire. Strinse gli occhi e i pugni per la paura della sgridata che sarebbe di li a poco seguita, oppure dello schiaffo che lo avrebbe colpito per punirlo. La giovane donna, non era mai venuta alle mani con Hisoka per farsi rispettare, ma il bambino era convinto che forse quello sarebbe stato l'inizio.
"Devi insegnare a Miyu i segreti della foresta, devi insegnarle tutto quello che sai, per il suo bene. Non l'ho portata qui solo per farla giocare con te bensì per addestrare entrambi all'uso del Nen."
Quel discorso era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato di sentire da Carmen, o meglio da una madre la cui figlia aveva rischiato la vita nel bosco. Non aveva la più pallida idea di cosa stesse dicendo, addestrarli per cosa? Il Nen che diavolo era?
"Carmen, non capisco." disse sincero il bambino.
"Domani capirai. Però non parlare ancora di questo argomento con mia figlia, ve ne riparlerò quando si sarà ripresa. Adesso visto che è ancora giorno, e voi avete saltato il pranzo che ne dici di qualcosa da mangiare?" lo sguardo inizialmente serio e duro le si addolcì.
Carmen era una bella donna, bella quanto sua madre, anche se erano completamente agli antipodi di bellezza. La rossa aveva pelle chiara e candida, e un portamento elegante, forse dovuto al suo lavoro. L'altra invece con capelli neri, carnagione scura e occhi scuri, aveva un non so che di selvaggio. Ma voleva bene ad entrambe.
Il rosso annuì alla donna.
"Siccome avete fatto tardi è tutto freddo, quindi non lamentarti."
"Ma Miyu sta bene? Come mai non è qui a mangiare?" chiese preoccupato.
"Sta riposando, era molto stanca. Vedrai che in qualche giorno starà subito meglio."
La donna posò sul tavolino della cucina un piatto di carne con pure di patate e un bicchiere di succo di frutta. Hisoka si accorse solo in quel momento di avere davvero fame sentì infatti lo stomaco brontolare, come se non mangiasse da giorni.


 
***


 
Miyu si risvegliò nella stanza della madre quando ormai era già sera, si sentiva molto meglio ma aveva una gran fame. Cercò al buio l'interruttore della lampada sul comodino e l'accese, notò che le tende erano tirate, forse fuori era ancora giorno. Vide un orologio vicino alla lampada ma siccome non sapeva come si leggesse l'ora, sospirò frustrata. Qualcuno bussò alla porta, forse sua madre che era ancora preoccupata.
"Avanti. Sei tu mamma?"
"Sono io."
Una testolina rossa sbirciò nella stanza, guardandosi intorno. Era un bene che si fosse svegliata, almeno non avrebbe dovuto farlo lui.
"Che vuoi?" chiese secca.
"Carmen ha messo la cena sul tavolo e mi ha mandato a chiamarti. Almeno un ringraziamento me lo devi, mocciosa, se non era per me, a quest'ora era cibo per puma." disse punto sul vivo dal tono della bambina. Anche se ora stava meglio, quella linguaccia non si era proprio stancata di trattarlo male.
Miyu lo guardò negli occhi, poi guardò il braccio rotto, e di nuovo guardò gli occhi di Hisoka e poi il braccio. Forse il pel di carota aveva ragione, forse almeno un grazie poteva dirglielo.
"Muoviti mocciosa, che poi devi fare anche il bagno. Sei sporca come un maiale." la prese in giro il rosso.
"Stupido pel di carota, ma come ti viene in mente di darmi del maiale. IO TI UCCIDO." Detto ciò saltò giù dal letto per mettergli le mani addosso, o meglio una mano. Cercò invano di strangolarlo con la mano libera. Era stata proprio una stupida a volergli chiedere scusa, quel ragazzino era un barbaro, un animale. Come faceva sua madre a sopportarlo? o meglio come poteva trattarlo con la stessa premura con la quale trattava lei?
Hisoka l'agguanto per il braccio sano e glielo torse dietro la schiena per bloccarla.
"Ma che hai in quella testa?" chiese lui sgomento per quel gesto.
Lei invece cercava di divincolarsi in ogni modo possibile ma invano.
"Vuoi lasciarmi?"
"No"
"Mamma"
"Brava ora chiami la mamma, piagnona."
"Pel di carota taci, o ti prendo a calci."
Miyu pestò un piede di Hisoka e riuscì a divincolarsi dalla sua presa, ma quando stava per tirargli un pugno in faccia, Carmen la bloccò.
"Mamma. Perché mi hai fermata?" chiese offesa.
La donna appena sentì gli schiamazzi decise di salire a controllare perché conosceva i suoi polli e non aveva voglia di mettere altre bende per quel giorno.
"Miyu vieni giù a mangiare altrimenti vai a letto senza cena. Per oggi ne ho abbastanza dei tuoi pasticci."
"Ma mamma..."
"Non voglio sentire ma."
Miyu mise su il broncio e seguì la madre mentre malediceva quello stupido bambino che le stava rovinando il suo rapporto con la madre. Lui una madre l'aveva, perché doveva prendersi anche la sua? Hisoka aveva anche un padre, lei invece non conosceva il suo, anzi non sapeva nemmeno se ci fosse mai stato. Miyu aveva solo Carmen, e quel pel di carota si sarebbe pentito delle sue azioni.
Il rosso guardò la scena divertito, quella mocciosa finalmente si prendeva una bella sgridata dalla madre. Dentro di se non poté fare a meno di ridere di gioia.
 
Qualche minuto dopo erano a tavola e avevano finito di cenare, fuori c'era ancora il sole d'altronde era estate e il tramonto tardava ad arrivare. I due bambini si erano scambiati occhiatacce per tutto il tempo mentre la donna sembrava quasi assente, assorta in strani pensieri. Carmen sparecchiò la tavola in assoluto silenzio, Hisoka e Miyu furono stupiti di ciò infatti la guardarono senza aprir bocca, una perché spaventata di subire un altro rimprovero, l'altro perché non aveva voglio di discutere ancora.
"Hisoka, Miyu. Domani mattina vi sveglierete presto, e con presto intendo le cinque."
I due bambini sgomenti si scambiarono un occhiata sconvolta, ed entrambi furono convinti che la colpa di ciò fosse dell'altro.
"Mamma perché dovrei svegliarmi come le galline domani?" chiese la figlia.
"Carmen, scherzi?"
La donna sospirò.
"Non credo che voi due abbiate ancora capito, il vero motivo per il quale passerete un po' di tempo assieme." fece una pausa. "Miyu tu sai qual'è il mio lavoro vero?"
"Tu sei un Hunter professionista." rispose naturalmente.
Hisoka non lo sapeva, Carmen non glielo aveva mai detto, si sentì un po' tradito, come se non conoscesse quella donna veramente. Sapeva cos'era un Hunter e in cosa consistesse il suo lavoro ma non avrebbe mai immaginato che Carmen lo fosse.
"Si Miyu. E sapete che chi possiede la licenza può essere assunto anche come guardia del corpo o come maestro? In passato mi hanno pagata molto bene per fare la guardia del corpo, ma non è questo il caso. Il mio ruolo è quello di insegnarvi, di prepararvi a diventare delle persone forti, in grado di vivere liberi,  insomma voi due diventerete degli Hunter da grandi. Se l'idea vi piace è chiaro, io devo solo insegnarvi ad usare il Nen." Carmen sorrise ad entrambi, era sicura che quei due avessero le carte in regola per diventare degli  Hunter.
"Quindi non sei una semplice baby-sitter, giusto?" chiese per primo Hisoka.
"Diciamo che sono anche questo e la tua insegnate di Nen." Carmen sorrise ancora.
Hisoka non aveva ancora capito, cosa diavolo fosse questo Nen, non ne aveva mai sentito parlare da nessuno. 
"Le spiegazioni le avrete domani mattina. Hisoka dormi tranquillo, non c'è nulla di cui tu debba preoccuparti. Ora Miyu vieni con me che è ora del bagno."
La bambina sbuffo. "Non lo voglio fare."
"Se la vuoi mettere così a me va benissimo." detto questo prese la figlia in braccio e la portò in bagno.
"Lasciami, lasciami"
Hisoka rimase in cucina da solo, decise quindi di tornare nella propria camera in quanto era veramente stanco, quella era stata una giornata da ricordare. Si lavò i denti dentro il piccolo bagno de camera sua, poi infilò il pigiama e in fine si mise sotto le coperte. La montagna era l'ideale l'estate; la notte si tenevano le coperte per dormire perché era sempre piacevolmente fresco. Non aveva voglia di ripensare al discorso di Carmen, era troppo stanco, avrebbe avuto i suoi chiarimenti l'indomani mattina. Solo l'idea di doversi svegliare alle cinque lo fece rabbrividire, avrebbe voluto dormire almeno fino alle dieci per riprendersi da quella disavventura nel bosco con Miyu. Quella bambina la detestava, e lei lo detestava, il sentimento almeno era reciproco. Ripensò a come lo aveva trovato facilmente nel suo nascondiglio preferito, nessuno ci era mai riuscito a parte Carmen. Questo si che lo aveva infastidito molto. Miyu aveva fiutato il suo odore come un cane da tartufo, quello si che era stato strano. Quella bimba era strana. Sentì gli occhi pesanti e i muscoli rilassarsi, così cadde nel mondo dei sogni.
La sua notte non fu calma, sognò tante cose brutte, le sue paure vennero a galla tutte in quella volta. Sognò la morte di sua madre tante volte, e in ogni sogno il padre lo incolpava e lo cacciava via. Non voleva che quelle cose accadessero davvero, voleva svegliarsi ma non poteva, l'angoscia, la paura lo avevano invaso pietrificandolo. Si svegliò sudato con gli occhi lucidi e arrossati, l'unica parola che risuonava nella sua testa era mamma. Ma sua madre era partita e non sarebbe venuta a consolarlo, a dirgli che tutto andava bene, che era tutto un incubo. Pensò di andare da Carmen, lei lo avrebbe protetto, ma cambiò subito idea appena si ricordò di Miyu. Non voleva essere preso in giro da quella mocciosa piagnona ed essere a sua volta chiamato piagnone. Decise così di saltare giù dal letto e con passo leggero, cercando di fare meno rumore possibile, decise di andare a dormire nel letto dei suoi genitori che era più grande e più comodo. Le lenzuola erano fredde così si raggomitolò in posizione fetale tirandole poi fin sopra la testa, non voleva avere altri incubi quella notte, voleva che qualcuno lo proteggesse dalle sue paure.
   
 
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