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Autore: Yuliya    11/07/2013    16 recensioni
Bella, intelligente e ricca, Demi Lovato sembrava riunire in sé alcuni dei vantaggi migliori dell'esistenza.
All'apparenza perfetta, era invidiata da tutte le ragazze e desiderata da tutti i ragazzi.
E se in realtà fosse una maschera costruita con cura e dedizione?
Se fosse una debole foglia in balia del vento?
Beh, allora basterebbe una folata leggermente più potente per farla cadere.
[Demi/Niall]
{IN REVISIONE}
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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capitolo dieci



 



Osservavo incantata il leggero venticello muovere le fronde delle piante. Mi sentivo esattamente come loro, controllata, soggiogata da qualcuno più potente di me.

Ero talmente debole, fragile.

Avevo paura di crollare per un respiro di troppo, come se il mio corpo non potesse sgarrare ulteriormente.

Questa sensazione stava iniziando a sfumare da quando passavo le mie giornate in compagnia di Niall, ma presto mi resi conto che non potevo fingere ancora per molto.

Era impossibile continuare con la messinscena dei due ragazzi completamente innamorati. Il sentimento era monodirezionale, e non era giusto far soffrire ancora per molto Niall.

Non lo meritava. E io non meritavo lui.

Socchiusi gli occhi, appoggiando la testa sulle braccia. Quella sensazione di vuoto non sarebbe mai completamente scomparsa.

Ero sbagliata, c’era sicuramente qualcosa che non andava bene in me.

Prima di nascere un cromosoma doveva essere impazzito, non trovavo altra soluzione.

Perché dovevo essere sempre così triste? Maledizione, Niall aveva ragione a ricordarmi che avevo tutto dalla vita, eppure ero così cieca da non dargli totalmente ascolto.

Mi ronzava ancora in testa il suo discorso di qualche giorno prima.

 
Eravamo nel parco vicino a casa sua, distesi su un prato .

“Perché mi sembra sempre che qualcosa manchi nella mia vita?” sussurrai, accoccolandomi maggiormente al suo petto.

Niall mi strinse più forte a se, per poi lasciare un dolce bacio tra i miei capelli. ”Perché noi tendiamo a notare le cose che non abbiamo, e a tralasciare ciò che abbiamo.”

Rimuginai sulle sue parole, non trovando risposta intelligente da dargli. Era proprio arguto.

Vedendo che non accennavo a continuare, riprese. “E’ un difetto umano la continua ricerca della felicità. Spesso una persona è talmente presa dal cercare qualcosa, che non si accorge che potrebbe essere felice con qualcosa che reputa scontato.”

Mi ritrovai in quelle parole. Avrei potuto essere felice con lui, mi avrebbe donato la Luna se ne fosse stato capace. Eppure continuavo a bramare qualcosa di più. Ero insaziabile

“Sei davvero intelligente.” mormorai sorridendogli.

In tutta risposta appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie.

Mi lasciai avvolgere da quella strana sensazione, affondando le mani tra i suoi capelli per stringerlo a me. Volevo sentirlo più vicino.

Era mio.

Mio e mio soltanto.

Un gemito mi sfuggii dalle labbra, mentre una sua mano mi accarezzava delicatamente la guancia.

 
Sorrisi a quel ricordo, stringendomi maggiormente nella felpa. Anche se la primavera si stava avvicinando, la temperatura non sembrava intenzionata a crescere molto presto.

In fondo ero abbastanza appagata da lui. Forse mi stavo addirittura innamorando –forse-.

Non sapevo riconoscere i sintomi dell’amore, ma immaginavo che ridere come un’oca a qualsiasi parola uscisse dalle sue labbra, fosse un segno abbastanza evidente.

Sì, potevo farcela ad essere felice. Mancava davvero poco, e finalmente avrei detto addio una volta per tutte alla vecchia Demi.

Sentii il campanello di casa suonare, e corsi alla porta piacevolmente sorpresa che Niall fosse in anticipo.

Ripensai alla nottata precedente, quando mi aveva ripetuto per la seconda volta di amarmi incondizionatamente, e arrossii come una ragazzina in preda  agli ormoni impazziti.

Stavo ancora ricordando i dettagli, quando spalancai la porta.

Rimasi turbata dal trovare un signore e non il mio ragazzo.

Indossava l’uniforme e una scritta troneggiava sul petto: CSI.

Un terribile presentimento prese possesso della mia mente.

 

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“Lei è la signorina Lovato?" domandò cautamente, la voce roca.

“Sì. Lei chi è? Io non capisco…” mormorai aggrottando la fronte.

“La prego, mi faccia entrare. Devo darle una notizia.”

Il resto lo ricordo a pezzi.

A pezzi come me, come mi ruppi non appena sentii quelle parole uscire dalla sua bocca: “Il signor Lovato non è più con noi. Il suo jet privato era stato manomesso, ma troveremo il colpevole ne stia certa…”

Non ricordo le mie risposte, non ricordo le sue parole di conforto.

Non riuscivo a credere che stesse capitando a me.

Mancava talmente poco che raggiungessi la felicità.

Qualcuno -nel cielo- mi voleva terribilmente male per far abbattere una simile sciagura sulla mia testa.

Non ricordo il viso di mia madre –da poco entrata in casa- a quella terribile scoperta.

L’unica cosa a cui riuscivo a pensare era solo una: mio padre è morto.

 
Quando gli agenti finirono di raccontare tutti i particolari a mia madre, e le consigliarono di raggiungerli in centrale, colsi quell’occasione per rimanere sola.

Spensi il cellulare, troppo occupata per poter pensare a Niall, e andai in salotto.

Mi fermai davanti alla foto che ritraeva mio padre ed io al mare. Ero davvero piccolina, avrò avuto sui quattro anni. Sembravo così contenta di stare in sua compagnia, protetta dalle sue braccia. I suoi occhi neri –che avevo ereditato- brillavano di una luce piena di amore.

Nonostante non fosse stato il padre presente che desideravo nella mia vita, gli volevo un mondo di bene…e pensare che qualcuno lo desiderasse morto, mi riempì il cuore di una tale rabbia, che non mi accorsi di aver calciato una sedia.

Iniziai a urlare come un’ossessa dalla disperazione, mentre finalmente le lacrime scendevano liberatorie.

"Perchè te ne sei andato?!" Lanciai un vaso contro al muro, preso dalla credenza.

"Perchè mi hai abbandonata?!" Poi un piatto.

"Mi sento persa!!" Un bicchiere.

Allacciai quei gesti al mio di qualche giorno prima. Ora sì che avevo un valido motivo per sentirmi morire, ora.

Che sciocca ero stata. Questo era il vero dolore, perdere la persona amata, rischiando di perdere se stessi.

Perché era un fardello troppo grande da sopportare. Potevo percepire i muscoli del cuore palpitare ad un ritmo innaturale.

Sarei morta, sarei morta.

Non importava.

Volevo solamente sfogarmi, arrabbiarmi, urlare per una buona volta.

Ero stanca di soffrire.

Stanca della mia vita.

Gattonai fino alla parete, trovando i cocci della ceramica che pochi minuti prima avevo lanciato.

Volevo farla finita.

Era quello che voleva Dio, no? Altrimenti, perché farmi dannare come una povera schiava?

Penetrai con forza la punta  di un coccio nel braccio.

Una volta.

Due volte.

Tre volte.

Quattro volte.

Il sangue scorreva lungo tutto il braccio, sporcandomi i vestiti e imbrattando il pavimento.

Non avevo controllo, ero come impazzita. Un sadico demonio si era impadronito della mia mente.

Le lacrime scendevano in sintonia con il sangue, mentre avevo la vista sempre più appannata.

Caddi a terra con un tonfo, vedendo una luce. E così, era quella la morte? Percepivo una strana pace pervadermi il corpo. Sì, finalmente avrei lasciato quella merda di mondo.

Sentii dei rumori, delle urla, ma giungevano come ovattati.

Qualcuno mi scrollò per le spalle, e per un istante recuperai la vista. Niall mi osservava terrorizzato, non l’avevo mai visto in quello stato.Oh Niall, sapessi quanto stavo bene. Mi sarebbe dispiaciuto non stare più in tua compagnia, ma ti avrei protetto da un mondo migliore. Magari avresti trovato qualcuna degna di amarti come meriti.

“Dems, Dems! Cazzo! No!!”

Perché urlava?

Lo vidi afferrare il telefono e parlare a raffica. Qualche istante dopo, si rimise al mio fianco. “Ti prego Dems, resisti!” gridò, afferrandomi la mano.

La camicia bianca che indossava era completamente sporca di sangue. Lacrime gli scendevano dal viso. Non l’avevo mai visto piangere, e non l’avrei mai più rivisto.

“Non lasciarmi!” urlò più forte di prima, baciandomi le nocche “Ti amo!”

Sorrisi, o meglio, feci una smorfia.

Lottai con tutte le mie forze per rimanere lucida, ma l’oscurità era talmente invitante.

Socchiusi gli occhi, riuscendo però a sussurrare qualcosa che non avrei mai pensato di dire. Ora, la verità mi era chiara. Peccato che fosse tardi, troppo tardi. “Ti amo anch’io.”







 

Angolo autrice:

è un capitolo tristissimo porca merda, quasi piangevo a scriverlo. Scusate per eventuali errori, ma non riesco a rileggerlo ancora.
E’ il risultato dell’aver visto Shakespeare in Love, Io sono leggenda, Elizabeth e Tristano e Isotta…tutti ovviamente che finiscono male. Ho pianto come una fontana, e mi hanno lacerato il cuore. Tristano e Isotta poi! Dio, ve li consiglio, sono stupendi. Poi vabbeh, c’è quel gran figo di James Franco, e merita.
Shakespeare in love sicuramente l’avrete visto tutti, è famosissimo e pluripremiato…un po’ come Titanic.
Vi suggerisco di ascoltare Mirrors, che boh, mi commuove sempre. Justin ha una voce che mi tocca il cuore, non so voi. Se volete gettarvi dalla finestra, ascoltate anche Unfaithful di Rihanna http://www.youtube.com/watch?v=D2ehwi2IeDY&hd=1
Passando al capitolo…non so che dire. E’ stato uno dei più difficili da scrivere. Le frasi sono fatte brevi apposta, non è che non so scrivere. Le ho fatte per far assaporare ogni minima parola.
La frase che dice Niall, è quella che dice sempre mia mamma quando sono triste. E funziona fidatevi, se iniziate a vedere il mondo con una luce diversa, tutte le stronzate vi sembreranno banali.
“E’ un difetto umano la continua ricerca della felicità. Spesso una persona è talmente presa dal cercare qualcosa, che non si accorge che potrebbe essere felice con qualcosa che reputa scontato.”
Grazie mille per i 61 preferiti, le 11 ricordate, le 33  seguite. Mi sono commossa quando ho notato che è diventata la seconda più popolare.
Grazie di cuore, scusatemi se non so che dire ma sono ancora scossa dal capitolo ahaha.
Ah dimenticavo, passo al rating arancione perché ultimamente sto scrivendo scene forti, e non vorrei mai che qualcuno rimanesse turbato.
Un bacione enorme!
Mio twittahhttps://twitter.com/SonoJamesBonda
Se volete passare da una storia e farvi male psicologicamente, ecco la mia nuova ff a rating rosso Fifty shades of hell

   
 
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