11/07/2013
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Cappuccetto Rosso Alpha.
Tenebre color dell’inchiostro avvolsero quel luogo tetro e buio, quasi infernale, e fu la notte.
Sapevano di non essere a Bacon hills, non stavolta, non erano a casa.
Motel Saint Capri, l’insegna luminosa aveva portato lì il coach che adesso distribuiva le chiavi delle camere assicurandosi che tutti gli studenti presenti finissero in coppia: certo, metaforicamente parlando.
Nessuna implicazione sessuale, così aveva detto, allo stesso modo in cui nessuno lo aveva realmente ascoltato.
Danny afferrò al volo la chiave illuminata dalla luce della tiepida luna: la numero 102.
Ci pensò su un attimo, titubante poi lanciò un’occhiata furtiva e forse ammiccante, ad Ethan che gli sorrise di rimando.
In quel sorriso, così umano, così spontaneo, tutto il resto del mondo svanì quasi in un attimo.
Al diavolo le guerre tra stupidi beta e stupidi alpha, occasioni, quel tipo di libertà, quando sarebbe capitata di nuovo?
E fu la notte, un’atmosfera diversa, stagnante. Una camera sporca di un motel della California.
Si finisce col raccontarsi le storie, i segreti, anche quelli più imbarazzanti, e i sentimenti a lungo taciuti, quel sorriso che a Danny era sfuggito involontariamente quel giorno in biblioteca, Ethan non l’aveva dimenticato.
Ed eccolo là, di nuovo ad incorniciare quel bel viso, che di virile aveva persino le ciglia folte e nere.
Inclinava le labbra sottili e lo guardava con gli occhi lucidi, un sentimento mai provato prima e si rese conto per la prima volta che un fragile essere umano provava attrazione per un temibile lupo alpha.
Ed Ethan era capace di amare?
Danny, attratto dal lupo cattivo, incurante del pericolo a cui andava incontro.
Quella notte gli apparve al contempo uguale a tutte le altre ma così diversa.
Ethan non era umano, non lo era ormai da troppo tempo: eppure cercò lo stesso di catturare quegli attimi fuggevoli, quei gemiti sommessi che l’altro si faceva scappare sotto ogni suo lieve, impercettibile tocco.
Li soffocò in un bacio famelico, e cercò di afferrare di nuovo quel corpo così perfetto.
Sentiva di non poterci riuscire, sembrava di dover afferrare il fumo a mani nude.
Con un tonfo i libri e i quaderni che Danny portava sempre dietro, si riversarono sul pavimento insieme a delle scuse involontarie che sfuggirono dalla bocca di Ethan.
“Scusa.” – e lo guardò ancora, colpevole.
L’Alpha si sentì un cucciolo smarrito, in balia delle emozioni. Terrore.
“Sono solo libri.”
Ma Danny è umano, sa vivere con leggerezza ogni situazione, non pensa che un rumore sinistro o un po’ strano possa scatenare i sensi del lupo, allertandolo del pericolo imminente.
Decise di stare al gioco, incurante del resto, finse un’espressione sorpresa, posizionandosi di fianco a lui.
“Hai portato i compiti? – inarcò un sopracciglio ammaliato da quei lineamenti così perfetti – allora, dovrei farti tornare a studiare?”
Non era proprio una domanda, ma gli faceva tenerezza quel giovane adolescente, fottutamente carino.
“Diavolo, no!”
Danny lo disse con forse troppo entusiasmo arpionando le labbra di Ethan.
Le sue mani si avvolsero intorno al viso dell’altro assaporandone ogni centimetro, al tatto, al gusto, tutto sembrava nuovo e sapeva di sesso.
Non sarebbe andato più via e che gli importava in fondo?
Ethan ricambiò il bacio poi si staccò un attimo sfiorando il naso con quello di Danny, fece leva sulle braccia muscolose e possenti per sollevarsi imponente sopra di lui: un tipico maschio alpha.
Si chinò di nuovo, lasciando una scia umida di baci bollenti lungo tutto il torace del moro, un bacio, e un altro e un altro ancora.
La sua mano avvolse il fianco di Danny. Tremò impercettibilmente.
Una cicatrice profonda deturpava quel corpo così perfetto. Ethan l’accarezzò.
“E questa cos’è?”
La mano di Danny accarezzò il corpo accaldato di Ethan che, curioso e preoccupato aguzzò lo sguardo.
Qualcuno aveva deturpato un corpo così perfetto e atletico.
“Ne ho due. E’ stata un’operazione per correggere una malformazione della cartilagine con cui sono nato.”
Lo ascoltò senza scomporsi piegandosi di nuovo.
Ma improvvisamente si sentì come scossò da quella rivelazione.
“Mi misero una barra a 14 anni. E’ rimasta l’ per due anni, sosteneva lo sterno così il cuore e i polmoni non vengono schiacciati.”
Danny sfiorò la sua spalla, quasi rassicurandolo.
Com’era possibile provare qualcosa così forte nei confronti di un umano così fragile, così.. inconsapevole?
“E se.. ci fosse un modo per farle sparire?”
Ethan ci pensò davvero, pensò di donargli il morso, di concedergli una nuova vita, magari al suo fianco.
Un gesto egoistico? Quanti ne aveva fatto nella sua vita.
“In realtà non vorrei. Mi fanno sentire un po’ un.. sopravvissuto.”
Gli sorride, immaginando proprio quella risposta tipica di uno come Danny.
Continuò a carezzargli le spalle e poi il collo ma non aveva più voglia di parlare.
Il lupo sperò di non trovarsi nella pagine della favola di cappuccetto rosso, sperò che Danny sopravvivesse sul serio alle fauci fameliche dell’alpha.
“Spero proprio che tu lo sia.”
Si assaporarono di nuovo, Danny gli avvolse le braccia attorno alle scapole, attorno alla sua possente schiena, graffiando e saggiando quella pelle così perfetta.
Ed Ethan sigillò di nuovo quell’attimo così sfuggente, spaventoso e allo stesso tempo passionale con un nuovo bacio che sapeva d’innocenza, d’ingenuità, di Danny.
#Just saying .. Hi popolo di EFP!
Questa OS è nata così, all'1 di notte, dopo che il pomeriggio mi ero gustata la puntata, e che puntata.
Maledizione o benedizione a Jeff Davis che ha deciso di inserire questa coppia.
Io già amavo Danny ma ora li amo entrambi. Sarà che ultimamente mi sono data allo slash, spero non faccia proprio schifo.
Bye! :)