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Autore: HandfulOfDust    11/07/2013    5 recensioni
- Io e te saremo felici Kurt, tu ed io..avremo una vita bellissima, tu ed io saremo molto, molto felici..siamo fatti l'uno per l'altro.
- L'uno per l'altro.
[Kurt&Blaine nella 8x24 di Grey's Anatomy]
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Meant to be
Genere: Slash
Pairing: Klaine
Disclaimer: purtroppo non possiedo né loro, né nessun altro.
Note: Crossover con la 8x24..per chi segue anche GA sapete cosa vi aspetta, per chi non lo segue ho cercato di puntualizzare i punti che potevano risultare meno chiari c:

Meant to be

L'ultima cose che vide, prima di chiudere gli occhi, fu il cielo più azzurro che avesse mai potuto immaginare.


Quando era partito qualche ora prima, Kurt si aspettava di dover eseguire un lungo intervento e non poteva essere più eccitato. Era l'unico specializzando del quarto anno – l'unico! - ed il più giovane del team altamente selezionato per quella procedura: indubbiamente sarebbe diventato un brillante chirurgo, sin dai primi giorni di tirocinio aveva dimostrato di essere a un livello superiore rispetto a quello dei suoi compagni. Tutti avevano desiderato essere al posto del dottor Hummel, avrebbero fatto carte false pur di essere su quell'aereo, ma nessuno specializzando era alla sua altezza.

Quando in pochi secondi, invece, il giovane vide il velivolo precipitare, per la prima volta in vita sua desiderò non essere stato il migliore del suo anno.


Riaprì gli occhi. Non si aspettava di farlo sinceramente: l'ultima cosa che ricordava era di essere stato sbalzato via dal suo posto e di vedere una parte dell'aereo che lo raggiungeva a terra pochi istanti dopo.
Riaprì gli occhi e con orrore vide che quell'ammasso di rottami si trovava sopra di lui. La cosa peggiore era che, essendo dottore, sapeva benissimo cosa sarebbe accaduto di lì a poco.
Sarebbe morto, il peso dell'aereo avrebbe totalmente distrutto i suoi organi se non lo aveva già fatto e anche se qualcuno degli altri medici fosse stato vivo difficilmente lo avrebbe tirato fuori di lì e ancora più difficilmente lo avrebbe potuto salvare. Non c'era una sala operatoria in mezzo alle montagne. Anzi, probabilmente non vi era neppure segnale per chiamare o cose simili..e chissà dove erano stati scagliati i cellulari con l'impatto.
Con inaspettata calma, decise di trovare un modo per farsi sentire dagli altri: non voleva pensare al fatto di avere 27 anni e a quanto fosse atroce morire così giovani, voleva solo vedere lui per l'ultima volta.
Blaine.
La loro storia d'amore era iniziata anni prima, quando Kurt era ancora una matricola e Blaine era già uno strutturato, uno dei più brillanti chirurghi plastici di tutti gli Stati Uniti. Si erano lasciati e si erano ripresi più volte, ma da quasi un anno Blaine frequentava un oculista, Julius e sembravano essere molto felici. Questo non aveva impedito a Kurt, qualche giorno prima, di fermare il dottor Anderson davanti all'ospedale per dirgli quanto lo amava ancora, dopo tutti quei mesi e dopo tutti i problemi che avevano portato alla fine della loro storia. Terminato il suo sproloquio, era sopraggiunto Julius, quindi non aveva mai ricevuto una risposta da Blaine.

Ma questo ormai poco importava, visto che gli rimaneva solo qualche ora di vita. E non voleva morire senza vederlo un'ultima volta...quindi iniziò colpire lo scheletro del velivolo con una delle inutili cinture di sicurezza che gli penzolavano dall'alto.
Se qualcuno era vivo, lo avrebbe sentito.


Blaine si era alzato, in mezzo al bosco, incredulo dell'accaduto e allo stesso tempo di reggersi in piedi. Era riuscito a ricongiungersi con alcuni dei suoi colleghi, scoprendo con estremo sollievo che erano vivi: solo uno mancava all'appello, l'unico che voleva vedere in quel momento.
- Non abbiamo trovato ancora Kurt, manca la coda dell'aereo, chissà dov'è finita..oddio dov'è Kurt? Dov'è mio fratello?! - ripeteva ossessivamente il dottor Hudson, uno specializzando dell'ultimo anno la cui madre si era sposata con il padre di Kurt pochi anni prima ed era passato da non sopportare il giovane a comportarsi in maniera protettiva, come un vero e proprio fratello maggiore.
- Lo troveremo, Finn, non ti preoccupare. Sarà più lontano e ci starà cercando anche lui, sono sicuro!
Blaine pensava che dicendolo a voce alta si sarebbe calmato, che l'avrebbe reso più vero..invece era solo più nervoso e faticava a trattenere le lacrime per un ragazzo con cui non si frequentava da più di un anno! Tutto perché Kurt pochi giorni prima aveva avuto la brillante idea di dichiararsi e fargli capire quanto ci tenesse a lui, nonostante tutti gli errori commessi. Facendogli capire che per quanto Julius fosse buono, gentile e premuroso, non lo avrebbe mai reso felice, perché non era Kurt.


Non sapeva da quanto tempo stava battendo sull'aereo, gli sembravano passate ore, ma probabilmente non era vero, dato che il sole non si era per nulla spostato nel cielo. Finalmente sentì delle voci, chiuse gli occhi e con la forza che gli era rimasta colpì più forte che poté.
- Kurt? Kurt!!
Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque, anche moribondo com'era in quel momento:
- Lo sapevo che saresti apparso prima o poi, Blaine..
C'era anche qualcun altro, ma capì che era suo fratello solo quando chiese come stava e Anderson, dopo aver sentito il suo battito rispose che era vigile e reattivo.
- Come va lì dentro?
- Bene..sto bene. - mentì il ragazzo.
- Okay, bravissimo..ti tireremo fuori presto!
- Okay.
A meno che arrivi l'incredibile Hulk, dubito mi tireranno fuori da qui sotto.
Poco dopo sentì Blaine parlare con Finn, e capì di essere tachicardico e di respirare a fatica..assurdo lavorare per anni in ospedale, sentir dire queste parole spesso e poi finire in quelle stesse condizioni in un bosco. Sotto il rottame di un aereo.
Kurt sentì dei passi, probabilmente Finn era andato a cercare la moglie, poi sentì che Blaine provava a spingere l'aereo senza riuscirci. Alla fine sbucò fuori la dottoressa Cohen-Chang che gli chiese cosa sentiva.
- Le gambe e il bacino sono schiacciati.. - disse Kurt, e pensò che non aveva mai fatto così tanta fatica a parlare - ..e non sento l'altro braccio, quindi non so se ce l'ho ancora...mi sembra che il torace stia per esplodere, perciò, probabilmente, ho un forte emotorace..
In parole povere non gli era rimasto tanto da vivere e lì erano tutti dottori, lo sapevano e non potevano fare niente, dato che un maledetto aereo lo stava schiacciando. Blaine però, non sembrava ragionare affatto.
- Okay, bisogna andare a prendere l'ossigeno sull'aereo..e..e i liquidi! Gli serve acqua..e i tubi, i tubi dell'ossigeno..dobbiamo somministrargli liquidi, liquidi! Vai a prenderli..vai a prenderli!...Perché non fai niente Tina?! Perché?
Con il poco fiato che gli era rimasto Kurt emise un flebile sussurro:
- Perché sa che non mi servirà a niente..
Blaine si gettò a terra, urlando e piangendo come mai aveva fatto prima, neppure nelle peggiori litigate.
- Tu guarirai, smettila! Tu starai bene! Corri a prendere quello che ti ho detto, Tina!
Kurt percepì dei movimenti, fino a quando la ragazza, con gli occhi lucidi, sbucò nell'angusto spazio che vi era tra l'aereo e il suolo e gli disse che sarebbe tornata tra un momento.
In quel momento iniziò a piangere. Lo sapeva ormai da parecchio che sarebbe morto, ma vedere i suoi amici e colleghi disperarsi e piangere per lui, era stato più un male che un bene. Vedere Blaine completamente in preda al delirio gli faceva ancora più male delle tonnellate di rottami che aveva addosso. Non era così che lo voleva ricordare. Allora iniziò a piangere, più per i suoi amici che stavano soffrendo così tanto, che per se stesso, così giovane e così talentuoso per quella fine così orrenda.
- Stai bene..Tina ritornerà qui a minuti.. - mormorò il dottor Anderson, di nuovo steso a terra di fronte a lui.
- Blaine..
- Quando torna ti stabilizziamo! Starai bene, okay?
- Blaine!
- Solo pochi minuti! Okay? Tornerà qui a momenti..
- Blaine..sto morendo.
- Che? No, non è vero!
- Sto morendo..ti prego..dì..dì a Finn..che gli voglio bene. Che è stato un buon fratello..ti prego! Dì a mio padre..
- No, no! Starai di nuovo bene!
- Dammi la mano..
Blaine tentennò. - No, non ti do la mano, perché non stai morendo!
Parlare ormai era diventato difficilissimo per Kurt.
- Ti prego..dammi la mano..
- No! Non stai morendo..mi senti? Tu non morirai!
Blaine si alzò e iniziò di nuovo a spingere via il rottame, urlando per lo sforzo tremendo. Non lo spostò di un centimetro, era impossibile farlo. Fu in quel momento che capì che Kurt sarebbe morto di lì a poco, perché ritornò alla sua posizione distesa vicino al giovane, ma stavolta gli prese la mano.
- Io..io ti amo.
Le lacrime bagnavano il volto ferito di Kurt, che scosse appena appena la testa:

- Non lo devi dire..solo perché l'ho detto io.. - sospirò, memore della scenata che gli aveva fatto pochi giorni prima davanti all'ospedale.
- Io ti amo..no, io ti amo, sono sempre stato innamorato di te..e ti amerò sempre!
- ..sì? - gli occhi del più piccolo si illuminarono per la prima volta dopo tanti mesi.
- Sì! Perciò tu devi vivere..noi..noi ci dobbiamo sposare! E tu diventerai un grande chirurgo..e avremo due o tre figli..
- Quanti..quanti maschi e quante femmine?
- Una bimba e due maschietti!
- E' bello.. - ora Kurt iniziava a piangere anche per se stesso, per tutto quello che si sarebbe perso della vita, per colpa di quello stupido incidente aereo.
- Io e te saremo felici Kurt, tu ed io..avremo una vita bellissima, tu ed io saremo molto, molto felici..perciò non puoi morire, okay? Non puoi morire..perché noi dobbiamo stare insieme..siamo fatti l'uno per l'altro.
- L'uno per l'altro.


Non riuscì a dire altro Kurt, era giunto il momento. Non riuscì neppure a guardare Blaine, era troppo doloroso vederlo soffrire così. Sentì che Blaine gli chiuse gli occhi e iniziò a dire quanto lo amava.
Poi non sentì più nulla.
Non aveva mai visto un cielo così azzurro prima di quel giorno.

  
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