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Autore: tempebrennan    11/07/2013    4 recensioni
Mentre Quinn deve fare i conti i suoi sentimenti per Rachel, Santana è stata messa in punizione da Schue per aver fatto ubriacare Sue: deve fare da tutore alla nuova arrivata Sugar, che le farà scoprire qualcosa di se e di Brittany che le cambierà la vita.
"E non si può giocare né col futuro né col destino".
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Sugar Motta | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spalanchi gli occhi incredula.
Ha detto ‘tua figlia’? Quella ragazza che avrà la tua età.. è tua figlia?! E chi sarebbe il padre?
Ti aggrappi al lucchetto dell’armadietto ed il freddo del metallo ti fa sobbalzare.
“C-cosa?” balbetti.
Sugar sorride. “Sono tua figlia, che tu ci creda o no” dice con tono tranquillo, come se ti stesse raccontando una favola.
Ti passi una mano sul volto sudato e ti scompigli i capelli sciolti. Ti sembra di vivere in uno dei tuoi amati libri, magari di un romanzo di Stephen King.
“Ammesso e non concesso che sia vero” cominci “da dove verresti?”.
“Che domande! Dal futuro!” esclama la ragazza “Santana stai bene? Santana?”.
Le sue parole ti giungono ovattate, tutto attorno a te è un insieme di puntini e ti accasci a terra nel buio più completo.
 
 
Ti risvegli in infermeria con Brittany che ti tiene la mano, pallida in viso. Ha gli occhi gonfi e rossi, ha sicuramente pianto spaventata. I suoni sono ancora attutiti ma uno è particolarmente chiaro e fai una smorfia.
“Rach accidenti, chiudi il becco per favore” mormori, poi chiedi “Cos’è successo?”.
“Sei svenuta in corridoio San” spiega Quinn stringendosi un po’ ad un’indignata Rachel.
Un sogno, è stato tutto uno stramaledetto sogno.
Insomma, come puoi pensare che qualcuno ti dica di venire dal futuro e di essere tua figlia?! Eppure hai la netta sensazione che sia vagamente reale.
No non può essere, hai sicuramente sognato una stravagante ragazzina venuta dal futuro che si spaccia per tua figlia.
Ti prometti di non bere più così tanto quando Quinn fa i suoi pigiama party solo per loro due.
Cerchi di alzarti ma una mano di Britt sul tuo petto te lo impedisce. “Sei ancora debole San, stai giù. Ho chiesto a mister Schue, ti posso riaccompagnare a casa quando ti senti meglio”.
Annuisci e carezzi dolcemente la guancia di Brittany che chiude gli occhi al tuo tocco delicato: la tratti sempre come se fosse il più prezioso fra i cristalli.
Tendi le mani verso la bionda e ti tiri a sedere sul lettino, poi salti giù sorretta da Brittany ma avverti la strana sensazione di voler svenire fra le sue braccia; non è tanto il voler perdere di nuovo i sensi che ti stranisce, ma il pensiero di Britt che tiene il tuo corpo inerme.
Scuoti la testa e ti lasci trascinare al parcheggio.
“Britt” dici titubante mentre lei mette in moto “Che ne dici di rimanere un po’ con me, ti va?”.
La ballerina ti sorride in un sorriso vero, di quelli che ti fanno sciogliere.
“Ma certo” risponde e si sporge a lasciarti un bacio sulla guancia, mentre il tuo stomaco fa i salti di gioia.
Arrivate a casa tua, Britt ti fa scendere e ti prende il braccio nonostante le tue proteste.
“BRITTANY!” gridi “Lasciami andare!”.
“Non se ne parla San” ribatte lei e a nulla valgono i pugni giocosi sulla sua spalla.
Ti adagia sul letto e ti fa indossare il pigiama: mentre ti spoglia dei tuoi abiti senti un brivido correre lungo la spina dorsale e perdersi fra le gambe. Il tuo respiro si fa affannoso ed incontrollabile, non capisci cosa stia accadendo.
Hai passato migliaia di ore con Brittany negli spogliatoi ed ora perdi quasi la testa sentendo le sue dita scivolare sulla tua pelle; questa si increspa e non puoi far niente per impedirlo ma sembra che Brittany non se ne sia accorta.
Avvicina il viso al tuo e strofina dolcemente il naso sulla tua guancia abbracciandoti.
“Sssh, tranquilla San, è tutto passato” sussurra ignara che sia lei stessa a farti quest’effetto.
Ma fra amiche ci si fa questo effetto no? Anche se quello che senti è molto simile a quanto ti ha descritto Quinn la prima volta che ha baciato Rachel.
Il tuo respiro si fa più pesante fra i sussurri di Brittany e ti addormenti con il sorriso sulle labbra.
Ti svegli solo a cena, quando tua madre annuncia che Quinn, Rachel e Brittany hanno portato cibo cinese per voi quattro.
Mangiate e decidete di mettere un film.
“No Rachel, non guarderemo per la millesima volta ‘Funny girl’, scordatelo!”.
“E non guarderemo ‘Paranormal activity’!”.
“Finitela di litigare” sbotta Quinn obbligandovi a sedervi sul divano. Mette un DVD a caso e spenge le luci; subito Britt si accoccola contro di te, così tu apri le braccia e le gambe per farvela accomodare nel mezzo. Lei lascia andare la testa sulla tua spalla con i capelli che ti solleticano la tempia e le dita intrecciate alle tue: Dio, non rinunceresti mai a questi momenti.
Quinn bacia sulla testa Rachel che si bea delle sue attenzioni. Anche se Rach fa fatica ad accettare Quinn ed i suoi sentimenti (anche se non la capisci perché si baciano in continuazione), sei felice per loro e non vedi l’ora di incontrare qualcuno che completi la tua anima come Rachel fa con Quinn. Anche se Britt già lo fa, è il pezzo mancante del tuo puzzle.
Finisce, come sempre, che vi addormentate tutte insieme e al mattino non ti muovi per il mal di schiena; durante tutta la notte non hai fatto che pensare all’assurda affermazione di Sugar.
Tua figlia? Ma non ti somiglia neanche! E come accidenti è possibile che venga dal futuro? Andiamo, non siamo mica in ‘Streghe’.
È stato solo un sogno, un assurdo sogno.
Fate colazione velocemente, poi prendete la tua auto per andare a scuola: Quinn si siede dietro con Rachel, mentre Britt è accanto a te.
Intreccia le sue dita con le tue appoggiate sul cambio e col pollice disegna pigri cerchi sul tuo palmo.
“Quinn ieri quando sono svenuta.. c’era qualcuno con me?” le chiedi.
“Si c’era quella ragazza a cui devi fare da tutor. Perché?”.
Stringi il volante e sospiri preoccupata.
Arrivate a scuola cerchi subito Sugar, hai un disperato bisogno di parlarle e di capire, quindi saluti Brittany a malincuore e parti alla sua ricerca; la trovi e la trascini agli spalti del campo di football.
“Spiegami cosa accidenti è questa storia” esordisci severa.
Lei si stringe nelle spalle. “Te l’ho detto, sono tua figlia e sono tornata indietro nel tempo per salvarmi”. La tua faccia confusa la spinge a continuare. “Vedi, se tu non ti innamori di una certa persona, voi non farete mai l’amore, non vi metterete mai insieme.. ed io non esisterò. Quindi sono qui per guidarti verso la tua anima gemella, quella che ci permetterà la felicità”.
Più parla e più non ci credi. Ti sembra di essere dentro ad un telefilm.
“Ok e chi sarebbe questa persona?”.
“Brittany”.
I tuoi occhi si spalancano e senti come mille funi inchiodarti agli spalti.
Boccheggi qualche minuto prima di biascicare un:” B-B-Britt?”.
Lei annuisce. “Esatto, mamma Britt è la tua anima gemella. Cosa provi quando sei con lei? Il tuo stomaco fa le capriole vero? Sorridi come un’ebete, sei iperprotettiva, fosse per te non la lasceresti mai vero? E cos’è questo se non amore?”.
Colpita ed affondata.
Quinn ti descrive sempre quelle sensazioni.
Innamorata di Brittany? Si, forse. Ci sono reazioni del nostro corpo che, in presenza di qualcuno, non riusciamo né a controllare né a spiegare perché l’amore fa quello che vuole, si impossessa di noi e non ci lascia più andare.
Bearsi del corpo di Brittany sul tuo, il suo naso sulla tua guancia, le sue uscite strane, la sua risata: non faresti a meno di nessuna di queste e delle mille altre cose che sono Brittany. L’accetti così com’è, pregi e difetti, la veneri.
Ne sei innamorata.
Abbassi lo sguardo. Ti gira la testa, sei sopraffatta da mille emozioni.
Non hai mai preso in considerazione l’idea di amare una ragazza, tanto meno Brittany.
Ma c’è una domanda, una delle mille per la verità, che ti frulla per la testa.
“Ma se è veramente come dici.. come faccio a rimanere incinta di Brittany?”.
“Inseminazione artificiale”.
Pasticci con le labbra, non sai cosa dire.
“Sei sicura di non essere figlia di Rachel? Voglio dire, guarda come ti vesti” borbotti.
Lei ti da un piccolo schiaffo sul braccio.
“Perché sei qui Sugar?”.
“Se tu non confessi il tuo amore a Brittany, se tu non ammetti prima a te stessa e poi a lei di amarla con tutta la tua anima, io non esisterò ed il futuro sarà sconvolto, il vostro destino si sgretolerà. E non si può giocare né col futuro né col destino”.
Scosti lo sguardo verso il campo da football. Ti viene inspiegabilmente da piangere.
“C-Credo sia ora di rientrare” balbetti.
 
 
Hai passato tutto il giorno in stato catatonico, tutto ti è passato accanto senza che tu gli dessi il giusto peso. Vuoi solo andare a casa a riflettere su Brittany, i tuoi sentimenti, Sugar.
Tua figlia.
Ti accoccoli contro il tuo cuscino con le ginocchia al petto, i capelli sparsi sulle spalle e sul viso ed una gran confusione in testa.
Come accidenti si fa a piombare dal futuro? Che Britt abbia davvero costruito davvero la macchina del tempo? Sugar è vostra figlia e se ha preso da lei beh, tutto è possibile.
Eppure, tanto più è facile riconoscere che Sugar viene dal futuro, tanto più è difficile dover pensare di dire a Brittany che sei innamorata di lei.
“San amorcita, c’è Britt”. Tua madre ha fatto capolino ed ha aperto la porta facendola entrare.
Ti tiri su per incontrare il viso d’angelo di Brittany; è bellissima nella salopette di jeans ed i capelli biondi che ricadono dolcemente sulle spalle.
Ti alzi, inciampi e le finisci praticamente addosso facendola ridere e preghi che non smetta mai, la sua risata è il suono più bello che tu abbia mai sentito. E mentre il suo naso è così vicino alla sua bocca pensi che forse l’hai amata dal primo giorno che l’hai vista, solo che i tuoi forti sentimenti per lei ti sembravano così normali che non ti sei chiesta se fosse qualcosa di più.
Adesso ne sei certa. È amore.
E allora prendi il coraggio a due mani, chiudi gli occhi e sfiori le sue labbra con le tue per un bacio appena accennato, tenero.
Brittany inizialmente non ricambia, poi senti la sua bocca muoversi in sincronia con la tua, la sua lingua scivolare per giocare con la tua.
Le tue dita carezzano gentilmente la sua guancia e una bomba ti esplode nel petto.
Ti stacchi lentamente e la guardi desiderando poterla ribaciare subito e con più passione: è bellissima mentre ti sorride.
“Britt, io..”.
Balbetti e cerchi di ricacciare indietro le lacrime. Ti decidi, glielo devi dire, devi avere il coraggio di aprirle il tuo cuore e ammettere i tuoi sentimenti per lei. Non trovi le parole e ti manca un po’ l’aria ma ce la devi fare. È come lanciarti nel vuoto col paracadute.
Ora o mai più.
 “San, non ti preoccupare” ti calma lei “Non è successo niente”.
Non credi alle tue orecchie. Ha appena detto che non è successo niente?
“Ero venuta per dirti che mi sono messa con Artie”.
Adesso capisci cosa vuole dire la gente quando dice che si sente crollare il mondo addosso.
Cerchi di parlare ma non ci riesci, le parole sono incastrate nella gola.
“Artie?” mormori infine sentendo le lacrime premere prepotenti contro gli occhi.
“Si.. lui mi ama, gli piace vedermi ballare, non mi ha mai chiamato stupida” spiega lei “San ma va tutto bene?”.
Vorresti rispondere che no, non va per niente bene, che hai l’anima a pezzi. Ma non puoi, la feriresti ed è l’ultima cosa che vuoi al mondo.
Ma quelle che lei ha elencato di Artie sono tutte qualità che hai tu, anche tu non l’hai mai chiamata stupida, ma lei non se ne è mai accorta: forse perché per lei tutto era normale.
“Sono felice per te..”. Dios quanto ti costa ammetterlo.
“Santana tutto ok?” chiede ancora.
È sempre stata la migliore a leggerti dentro, l’unica a conoscere ogni sfumatura del linguaggio del tuo corpo ed ha capito che stai mentendo. Si avvicina ma tu ti indietreggi distogliendo lo sguardo dal suo; se la guardassi scoppieresti a piangere e dovresti spiegarle tutto.
Fa per abbracciarti ma ti scansi agilmente e corri via da camera tua, da lei che urla il tuo nome implorandoti di fermarti e di tornare indietro.
Corri per tutta Lima Heights incurante della pioggia sul suo viso, sui tuoi vestiti, sui tuoi capelli, ma hai una meta ben precisa: il lago delle papere del parco di Lima. È lì che porti Brittany quando la vai a prendere alla lezione di danza o volete semplicemente stare assieme.
Quando vi arrivi, il parco è deserto; cadi in ginocchio accanto alla casa delle papere e ti accasci contro la ringhiera di ferro, urlando tutta la tua rabbia al cielo che piange: forse sta piangendo anche per te?
Biascichi il nome di Brittany come se avessi perso ciò di più caro che hai al mondo finchè le tue lacrime finiscono assieme al temporale.
 
 
Due braccia ti circondano le spalle.
“San?”.
È Quinn, probabilmente è venuta a fare qualche fotografia al parco dopo la pioggia. Si inginocchia dietro di te e posa la guancia fra i tuoi capelli dandoti soffici baci per calmarti.
“Cosa è successo?” chiede poi osservando il tuo viso sconvolto dal pianto furioso “Mi ha chiamato Britt dicendo che eri fuggita da casa tua”.
A quel nome un pugnale ti squarcia il petto e un singhiozzo ti investe. Decidi di raccontarle del bacio ed alla fine senti solo Quinn stringerti più forte.
“Ti prego non lasciarmi” la implori.
“Mai San”. Ti aggrappi a lei ed a quella promessa come se ne andasse della tua vita.
Nascondi il viso nei suoi capelli e ripeti come un mantra il nome di Brittany: vorresti che non fosse mai accaduto niente ma ancor di più vorresti che fosse qui con te a consolarti, a dirti che era solo uno stupido scherzo.
“Le ho mandato un messaggio per rassicurarla” ti informa Quinn “Era molto preoccupata”.
“Si starà già facendo consolare da Artie” spunti acida con un tono che sorprende entrambe, non hai mai parlato così di Brittany.
“Andiamo San, non fare così.. alla fine tu non le hai detto cosa provi”.
“Ma poteva immaginarselo!” gridi “Lei per me è unica! Perché crede che l’abbia baciata allora?”.
Ti lasci convincere a dormire a casa di Quinn, non sopporteresti di tornare in camera tua.
‘Non so cosa ho fatto ma volevo dirti che mi dispiace, non volevo farti arrabbiare. Mi manchi. Buonanotte, Britt’.
Leggi il messaggio mentre Quinn dorme, stringi il lenzuolo leggero e senti subito il cuscino umido: hai ricominciato a piangere e niente ti può fermare.
Il cuore è un perfetto e fragile equilibrio di emozioni e paure incastrate esattamente come tessere di un mosaico; i pezzi del tuo cuore sono caduti in mille piccolissimi frammenti da qualche parte nel tuo stomaco quando sei scappata da Brittany ed ora hai l’impressione che niente potrà ricostruirlo. Perché hai affidato il tuo cuore alla persona che eri sicura lo trattasse come la cosa più preziosa del mondo ma lei l'ha gettato via per un altro.

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Saalve! Ed ecco qua il secondo capitolo, Sugar si comincia a spiegare ma la strada è ancora lunga. Nella mia mente era un po' diverso come capitolo ma è venuto così e non riuscivo a modificarlo.
Fatemi sapere che ne pensate, mi bastano anche due righe, anche per dirmi "ritirati"! xD Grazie a tutti, davvero!
Hasta luego :D
  
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