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Autore: galaxysedge    11/07/2013    2 recensioni
«Sai, stavo pensando, potremmo vincere davvero io e te, tornarcene a casa. Insieme.» Continua a guardarmi. «Insomma, siamo i Favoriti. E poi siamo l'unica squadra rimasta, senza considerare il ragazzo innamorato e l'altra. Possiamo farli fuori in un attimo.»
«Noi vinceremo, Clove.» Le prendo la mano. «E' una promessa.»
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Cato!» un grido disperato.
«Cato!» una richiesta di aiuto.
«Clove!» grido con tutto il fiato che ho in corpo. Deve sapere che sono qua, deve sapere che sto arrivando a proteggerla.
«Cato!» è preoccupata, altrimenti non griderebbe in quel modo. Lei non urla mai, non chiede mai aiuto. Clove non ha paura, mai. Inizio a correre veloce, più veloce che posso, evitando rami e cespugli e facendo del mio meglio per non inciampare.

 

«Come stai?» la osservo attentamente, per cercare di capirlo dai suoi occhi.
«E a chi vuoi che importi come sto? Non sono più una persona, sono una macchina per uccidere.» Accenna un sorriso, senza guardarmi. Tiene lo sguardo fisso davanti a sé, in un punto impreciso del bosco, e stringe tra le mani uno dei suoi coltelli. Da quando l'ho incontrata non l'ho mai vista senza coltello, a parte nell'appartamento al Centro di Addestramento, ma sono sicuro che, se avesse potuto, ne avrebbe avuto sicuramente qualcuno.
Continuo a guardarla. «A me importa, per esempio.» Sorride ancora e si volta verso di me. Non dice niente, si limita a guardarmi, ma è come se fosse grata che a qualcuno importi di lei Clove, e non di lei macchina da guerra.

 

Le gambe iniziano a cedere, ma continuo a correre veloce. Devo arrivare in tempo. Non sento più le sue urla. E' tuttotroppo silenzioso. Corro. Finalmente raggiungo la Cornucopia. C'è la Ragazza in Fiamme che se la da a gambe e va verso il bosco e il ragazzo dell'Undici che corre dalla parte opposta. C'è un particolare che mi fa andare fuori di testa, il ragazzo ha due zaini e su uno c'è il numero del mio distretto, due. Guardo attentamente verso la Cornucopia e la vedo.
«Clove!» Corro verso di lei e mi inginocchio al suo fianco.

 

«E tu, come stai?» mi domanda, osservandomi. Le sorrido. E' il primo vero sorriso da quando sono nell'Arena. Il primo sorriso che non è quel solito ghigno soddisfatto di quando vedo andar via la vita dal corpo dei miei avversari, quando esalano l'ultimo respiro. Non credo sia un caso che mi abbia fatto sorridere lei.
«Sto bene.» Le dico, semplicemente.
«Sai, stavo pensando, potremmo vincere davvero io e te, tornarcene a casa. Insieme.» Continua a guardarmi. «Insomma, siamo i Favoriti. E poi siamo l'unica squadra rimasta, senza considerare il ragazzo innamorato e l'altra. Possiamo farli fuori in un attimo.»
«Noi vinceremo, Clove.» Le prendo la mano. «E' una promessa.»

 

Respira lentamente, a fatica.
«Resta con me, Clove. Noi dobbiamo vincere.» Sussurro. «Ti prego, resta con me.»
E' pallida. Mi guarda e tenta di sorridere, ma ciò che ne esce fuori è una smorfia. Muove lentamente la mano e glie la stringo nella mia.
«Vi-nci, Ca-to.» mi guarda negli occhi. Riesco a vedere, per un attimo, la solita scintilla nei suoi occhi neri e profondi, prima di vederla svanire, un attimo dopo. La presa della sua mano nella mia diventa nulla. Mi ha lasciato, Clove mi ha lasciato.
«No, no Clove, resta con me. Non puoi andartene, siamo una squadra!»
Le accarezzo il viso goffamente, le mie mani non sono capaci di gesti così delicati.


«Vinceremo, Cato.» E' decisa, come sempre. Mi stringe la mano a sua volta, per poi lasciarla e alzarsi. Mi ha detto che va lei alla Cornucopia al festino per prendere il nostro zaino e non ribatto. Clove è forte, è sicura. Non ha paura. E mi fido di lei e dei suoi coltelli. Io vado a cercare la rossa del Cinque, ce ne sarà una di meno, stasera. E sono sicuro che Clove riuscirà ad uccidere la Ragazza in Fiamme.
«Ci vediamo stasera, qui, nel nostro rifugio.»
«A stasera.»

 

Mi hanno portato via Clove. Mi alzo da terra, più furioso che mai. Ora ho un vero motivo per uccidere tutti i Tributi. Inizio dal ragazzo dell'Undici, è stato sicuramente lui a ucciderla. La Ragazza in Fiamme non è così tanto forte da provocarle quell'ammaccatura nel cranio e il Ragazzo Innamorato è ferito e nascosto da qualche parte. Codardo. Raccolgo la lancia e infilo un coltello nella cintura. Inizio a correre nella direzione che ha preso il ragazzo dell'Undici. Corro veloce, come non mai. Lo vedo, con i due zaini sulle spalle, e lo raggiungo. Non lo attacco alle spalle, devo combattere, per lei. Mi fermo davanti a lui e gli punto la lancia alla gola.
«Non avresti dovuto ucciderla!» Gli do un pugno sullo stomaco con la mano libera. Si piega in due.
«Voi non dovevate uccidere Rue!» Lo guardo con occhi colmi di rabbia e lo trafiggo con la lancia.
«Per Clove.» Sussurro e inizio a correre, alla ricerca della Ragazza in Fiamme.
Non si tocca ciò che è mio.
 

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salve gentili lettori (?)
allora, vorrei precisare alcune cose.
il titolo con '(c)love' l'ho visto in altre fanfiction e spero vivamente che nessuno si arrabbi perché non avevo intenzione di copiare, o cose simili. mi piaceva. quindi chiedo scusa in anticipo se vi ritenete offesi (?) da ciò che ho fatto.
poi, l'idea con i flashback l'ho presa da un'altra fanfiction, quindi non me ne vogliate neanche per questo. chiedo venia. ma comunque di fanfiction con i flashback ne ho viste parecchie, nessuo dovrebbe sentirsi offeso.
è la prima storia che pubblico e la prima che scrivo su cato e clove. io li amo, e avevo idee che mi frullavano nella testa quindi dovevo scrivere qualcosa.
l'idea originale non era proprio così, ma è venuto fuori così e quindi così me la sono tenuta. 
mi sento delusa da una parte, perché volevo descrivere la pazzia di cato ma non ci sono riuscita, ahimè.
voglio ringraziare Gio' per la pazienza e perché mi ha incoraggiata a finire questa schifezza.
okay, ho scritto troppo. addio babbani. 

  
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