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Autore: Symphoniies    12/07/2013    7 recensioni
Salve a tutti!
Noi siamo Franci e Erika.
Ci siamo conosciute qualche mese fa chattando e,anche se abitiamo a kilomentri di distanza,siamo riuscite a diventare molto amiche.
Questa storia che vi racconteremo è un insieme di "scenette" che ogni giorno ci inventiamo mentre chattiamo.
E indovinate un po?
In queste "scenette" vi sono anche presenti il favoloso Ian Somerhalder e il sexy Micheal Trevino.
Non vi diciamo niente,scoprirete tutto leggendo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LUI
-Capitolo quarantuno-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E' successo veramente?
Erano circa dieci minuti che Katie si era persa nel guardare Michael dormire.
Lei aveva una relazione con Michael Trevino?
Lei e Michael Trevino?
Era tutta la notte che pensava e ripensava al loro bacio, ai loro baci.
Ai suoi occhi.
A lui.
Accennò un sorriso guardandolo e poi, facendo piano, si alzò dal letto cercando di non svegliarlo e con un sorriso si recò in cucina.
"Buongiorno, Edna" disse passando per il salone.
"Buongiorno Katie, tutto bene?"
"Benissimo, tu?" rispose sorridendo.
"Bene" rispose sorridendo stranamente, "Preparo la colazione prima che vada a curare il giardino?" chiese gentilmente.
"No, no, non preoccuparti, ci penso io" sorrise, "Qualsiasi cosa, se ti serve una mano, dimmelo, non ci sono problemi" sorrise poi, andando in cucina.
"Grazie" rispose Edna, quasi ridacchiando.
Dopo aver preparato la macchinetta del caffè ed averla messa sul fuoco, si poggiò con le mani sulla base della cucina fantasticando.
Improvvisamente sentì un paio di mani sui suoi fianchi.
"Buongiorno" sentì sussurrare all’ orecchio.
Rabbrividì all'istante.
"Buongiorno" sussurrò lei di rimando e Mike le diede un bacio sul collo, stringendo di più la presa.
Katie sorrise tra se e se, sentendosi come un panetto di burro al sole: in procinto di sciogliersi. Si girò e, alzandosi sulle punte, diede un bacio a fior di labbra all'attore.
"Solo questo?" chiese lui, sporgendo il labbro inferiore.
La romana rise, "Ci sarà tempo anche per altro. E poi c'è Edna nei paraggi e, prima di farlo sapere a lei, vorrei dirlo a Cassie"
 
Cassie si svegliò contro voglia per il caldo.
Si trovava così comoda, ma stava iniziando a sudare e c'era qualcosa accanto a lei..una stufa, che la stava facendo morire.
Aprì un occhio e si ritrovò il naso spiaccicato contro il petto liscio di Ian.
Il mento dell'attore era sopra la sua testa e, con il braccio destro la sormontava, stringendola a sè.
Oddio, non posso muovermi!, pensò.
Poi si ricordò che si era addormentata accanto a Jessica e, bè, dov'era Jessica?!
"No, no, no!" urlò, alzandosi, andando a sbattere contro la mascella di Smoldy.
"Che succede?!" chiese Ian, svegliandosi di colpo.
"Dov'è?!"
"Che cosa?"
"Jessica! Dov'è Jessica!?"
"Cassie, tranquilla. Robert è venuto a prenderla ieri sera, cioè, notte"
"Davvero?" chiese, tranquillizzandosi leggermente.
"Sì. Cavolo, mi è suonato il telefono, sono entrati a prendere la bambina e tu non ti sei accorta di nulla"
"Ho il sonno pesante" borbottò.
L'attore sorrise, "Me ne sono LEGGERMENTE accorto" si divertì a sottolineare quell'avverbio.
"Comunque, Smolder, sei una stufa" sbuffò lei,  ridendo, mentre si sventolava con una mano.
"Emano calore?" chiese con un sorriso beffardo.
"Sì" disse senza rendersene conto.
Subito assunse un'espressione ancor più da playboy.
"No, non in quel senso"
"Quale senso?" si avvicinò un pò di più lui, fissandola.
Ghiandole salivari andate in corto!, pensò lei.
"Nel senso che.."
"Sì?" la incalzò lui, fissandole le labbra.
"Nel senso che.. ch.. che è ora di andare a fare colazione" prese un pò le distanze lei.
Ian scosse la testa, "Sei sempre la solita"
 
"Mh, ci sarà tempo anche per altro" disse Mitch, con un tono malizioso.
"Trevino!" esclamò lei, sgranando gli occhi divertita, "Se continui così puoi anche dirmi addio"
"Bè, sai che negli addii c'è sempre un bacio?" domandò, consapevole del fatto che avrebbe detto qualsiasi cosa per strapparle un altro bacio.
Katie cominciò a ridere, "Bè, ma poi sarebbe l'ultimo bacio" fece, allacciando le braccia dietro la sua nuca.
L'attore rapidamente si avvicinò alla ragazza e le rubò un bacio, "Trevino, brutto imbroglione!" lo rimproverò affettuosamente lei.
Lui cominciò a ridere.
"Dai che non c'è nessuno" sussurrò.
La strinse per i fianchi e lei aderì al suo corpo.
La romana sorrise e cominciò a sfiorargli le labbra.
"Sei un ghiro, piccola Cassiopea!" esclamò Ian, entrando poco dopo in cucina.
"E tu una stuf.." disse Cassie per poi bloccarsi di colpo.
Ok, forse stava sognando, ma davanti a lei vi era la sua migliore amica che BACIAVA Trevino detto il cavernicolo.
"KATIE!" esclamò Cassie, sgranando gli occhi.
"C- cassie" disse lei, allontanandosi dall'attore imbarazzata.
"Ma che..?!"
"No, è che Michael aveva un pezzo di..di insalata tra i denti e io lo stavo aiutando a toglierla.."
"Con l'aiuto della lingua" disse Ian, ridendo sotto i baffi.
"L'insalata?" chiese scettica Cassie, "Di mattina? Persino per Trevino è strana come cosa"
"Non ha tutti i torti" disse Mike.
"Ecco, è che.. cioè..Cassie, sto per dirti una cosa, una bella cosa" disse, sorridendo in direzione di Mike, "E spero tu possa essere felice per me"
"Cosa?" chiese l'amica con un filo di voce che già sapeva cosa la romana voleva dirle e stava aspettando il momento giusto per esplodere.
"Io e Michael, cioè.."
"Quello che Katie sta cercando di dirti" intervenne Trevino, "E' che io e lei stiamo insieme, come una coppia intendo"
Cassie rimase a bocca aperta, portandosi le mani davanti la bocca.
"Woo.." disse Ian, rimanendo perplesso con un sorriso sulle labbra.
Katie cercò di mantenere lo sguardo dei due di fronte a loro, sorridendo timidamente.
"Grazie per essere stato così discreto" sussurrò la ragazza dell'attore, cercando di non ridere nonostante l'imbarazzo.
"Yo man!" esclamò Ian, dando un pugno all'amico come per congratularsi.
"Non ci credo" disse contenta e ancora sconvolta Cassie, "Io te l'avevo detto" sussurrò poi a Sexyhalder.
Il rumore della macchinetta del caffè interruppe la situazione alquanto imbarazzante.
"Katie, ti sta squillando il cellulare?" chiese l'italiana all'amica.
"N" stette per rispondere, "Sì! Sì.."
"Forse è mia madre che il mio è spento" improvvisò Cassie, "Andiamo.." disse alla romana.
I due attori si guardarono e risero.
Ovviamente era tutta una scusa per parlare tra di loro.
Le due ragazze velocemente si recarono in bagno al piano superiore, "Non ci credo!"  esclamò Cassiopea, "Ma quando avevi intenzione di dirmelo?" esclamò euforica.
"Bè, appena ti saresti svegliata. Certo che però quel cavernicolo ha reso tutto più imbarazzante!"
"Ma che imbarazzate. E’ stato carino! E poi tu non riuscivi a dire nulla!"
"Bè, è una novità anche per me. Mi devo abituare. Fino a ieri lo avrei preso volentieri a schiaffi e oggi..bè, oggi.."
"Non riesci a fare una frase sensata a causa sua"
Katie rise, trascinando anche l'amica.
"Bo, mi fa troppo effetto" disse la romana, portandosi entrambe le mani alle guance, "Io e Mike insieme. Io e il cavernicolo. Il cavernicolo e io. Michael Trevino e io. Io e un attore"
"Che ti avevo detto? I sogni si realizzano cinicona!"
Katie la guardò con un sorriso e poi roteò gli occhi, lasciandosi sfuggire un bel sospiro.
"Sono contentissima" fece Cassie, abbracciando l'amica.
"La romana, anche se non le disse niente, aveva veramente bisogno di un suo abbraccio.
"Bè" disse dopo averlo ricambiato, "Ora la prossima coppia che ha deciso di fare?" chiese, maliziosa.
"Katie, mi dispiace ma..."
"Ma, niente!" la interruppe subito, "Piuttosto hai pensato al viaggio in Africa?"
 
"E insomma ti sei buttato.." disse Ian.
"Eh.." sospirò Trevino, versando il caffè nelle tazze, sorridendo.
"Hai seguito il mio consiglio, bro!" lo prese in giro, "Però parlando seriamente.."
"Parlare seriamente io e te?" sdrammatizzò Mike.
"In effetti.." ridacchiò lui, "Michael Trevino, il famoso attore che aveva quell'idea stampata in testa che gli attori dovevano avere relazioni solo con attrici, ci è cascato!"
"Che ci vuoi fare?" chiese Mitch, chiudendosi nelle spalle, "Quando una ragazza è speciale, è speciale"
"Già, credo di capire cosa intendi"
"Con questa frase intendi riferirti alla piccola stellina che abbiamo in casa?"
 
"Mh, sì, più o meno. Ma gli darò risposta fra qualche giorno"
"Eh?" la incalzò l'amica.
"Bè, credo che accetterò"
"Evvai! Brava Cassie!"
L'amica rise, "Non ho ancora deciso, aspetta a cantar vittoria. Anche se, potrei accettare subito. Non voglio fare la parte del moccolo nella nuova coppia"
"Ma che moccolo e moccolo! Se deciderai di non andare, passeremo al piano B, ovvero, sfruttare Trevino"
"Dici che ora che state insieme, bisticcerete? No, perchè a volte siete spassosi"
"Tranquilla, credo che non sia cambiato quasi niente"
Cassie sorrise, "Meglio tornare giù"
"Già. Ah, Cassie?"
"Sì?"
"Perchè indossi il vestito di ieri?"
"Lunga storia. Aspetta il film!" disse l'amica, facendole l'occhiolino.
 
L'attore si schiarì la voce.
"Ti riferisci alla nostra stellina" disse retorico.
"Gli ho chiesto di venire in Africa con me" sputò fuori Ian, velocemente.
"Ottima mossa, e lei che ti ha detto?"
"Ancora deve farmi sapere, ma non credo che verrà dall'espressione che ha fatto quando gliel'ho detto" corrugò la fronte, fissando il vuoto.
"Amico, lo sai che Cassie è timida. Già è tanto se dorme con te, figuriamoci se ti piazza subito un 'sì' davanti la richiesta di dover stare ogni attimo insieme, in un altro paese, solamente voi due" lo rassicurò l'amico.
"Certo che" ricominciò Mike, "Sarei preoccupato anche io se fossi in Cassie, eh.."
L'attore assunse uno sguardo interrogativo.
"Beh, voi due da soli, in un altro paese, lontano da tutto, lontano da tutti..."
Ian corrugò la fronte.
"Insomma, hai capito, no?" fece malizioso.
Ian rise scuotendo la testa, "Pensi davvero che io e Cassie..."
"Che tu e Cassie?" chiese Katie, entrando in cucina, seguita dall'amica.
"Ch-che io e Cassie..." ripetè in difficoltà Ian, guardando l'amico.
"No, amico, non ho mai pensato che tu e Cassie bevete il latte di prima mattina, so che vi fa schifo spiegò, "Caffè?" domandò, porgendo due tazze verso le italiane.
"Grazie" disse Cassie, afferrando la tazza, sorridendo ai due attori, ignara della discussione appena avvenuta tra i due.
"Grazie cavernicolo" disse Katie.
Mike, sentendo il nomignolo fece una faccia strana.
"Scusa" disse la romana, "La forza dell'abitudine"
E tutti risero.
 
Cassie corse verso il camerino di Ian.
Erano passati cinque giorni dalla loro 'vacanzina' a casa della mamma di Ian.
Le cose tra Michael e Katie andavano a gonfie vele e, il fatto di stare insieme, per loro non implicava il non bisticciare.
Il giorno dopo Ian sarebbe partito per l'Africa e lei ancora non gli aveva risposto.
L'italiana aprì la porta del camerino e, nel farlo, rovesciò addosso alla truccatrice del ragazzo il caffè che teneva in mano.
"Oddio!" esclamò, portandosi una mano alla bocca.
"Ma che..?!"
"Oddio, scusi! Le giuro che non volevo!"
"Bè, per una che non voleva, hai mirato la mia maglietta proprio bene"
"Davvero, le giuro che non ho fatto apposta"
"Va, bè, ora vado a lavarmi che è meglio" disse la donna, un po seccata.
"La prego di scusarmi, di nuovo"
"Sì, sì" disse lei, andandosene.
Cassie, si sistemò la maglietta, fece un respiro profondo e poi fece timidamente capolino nel suo camerino.
Smolder era al telefono, con lo sguardo rivolto alla finestra.
"Sì, e poi mi servirà anche un mezzo che mi porti dall'aeroporto al villaggio. No, niente del genere. E' che.."
Alzando lo sguardo, Smoldy la vide.
Un lento sorriso sensuale gli si formò in viso, lasciandola senza parole.
E' certamente l’uomo più bello di tutto il pianeta, pensò.
E’ troppo bello per tutti.
Troppo bello per me.
"Scusami un attimo, Ty.."
"Ero venuta a vedere a che punto stavi. Mike ha finito di girare e io e Katie abbiamo fame e vogliamo andare a cenare" sussurrò la ragazza.
"Arrivo subito"
"Bene"
"Ah, Cassie, hai pensato a quella cosa?"
"Sì"
"Quindi, vieni o no?"
"Si, vengo"
"Ty? Si. Avrò bisogno di un biglietto in più perché ho una compagna. No, non è Miss Dobrev. Ok, grazie"
L'attore attaccò il telefono. "Allora" sorrise lui, "Hai deciso"
"Così sembra" si guardò intorno, arricciando le labbra, poi sospirò.
"Sono contento che tu abbia accettato"
L'italiana ricambiò il sorriso "Bè, mi sono informata e ti premetto che ho paura degli insetti e in Africa ce ne sono, quindi..."
"Mi concede l'onore di sopportarla?" la prese in giro Ian, avvicinandosi a lei, chiedendole la mano.
L'italiana rise, "Con piacere, monsieur" gli porse la mano.
 
"Ma" cominciò Katie, "No, niente"
L'attore la guardò con un'espressione confusa.
"No, niente, niente"
"Dai, dimmi" insisté l'attore, poggiandosi al muro.
"Come sai sono una fan di questo telefilm e mi chiedevo se Tyler e Caroline si fossero lasciati"
"Nei pezzi che stiamo girando ancora no, perchè? E poi non potrei mai rovinarti la sorpresa" sorrise lui.
"Ah" rispose secca lei.
"Che hai fatto?" chiese lui, guardando la ragazza di fronte, "Pensavo fossi Team Forwood"
"Sì, cioè, lo sono"
Rimasero un attimo in silenzio.
"Quindi ci saranno altre scene hot?" chiese dal nulla Katie.
L'attore la guardò e rise, "Sei gelosa" la prese in giro.
"No, non sono gelosa. Era solo una domanda, non montarti la testa" rispose con fermezza lei.
L'attore la prese per i fianchi e l'avvicino a lui, "Quando sei gelosa diventi ancora più bella" le sussurrò a fior di labbra.
"Zitto, cavernicolo" lo riprese lei, prendendo il viso dell'attore tra le mani.
Poggiò le labbra su quelle dell'attore una volta, un'altra volta e un'altra ancora.
 
"Dove andiamo a mangiare?" chiese Cassie, "Casa o fast food?"
"Il cibo: il centro dei pensieri di Cassiopea" la prese in giro Sexyhalder, "Pensavo fossi io, mi sento profondamente deluso"
"La convinzione fotte la gente" ridacchiò Cassiopea.
Somerhalder circondò le spalle dell'italiana con un braccio e cominciarono ad incamminarsi verso i loro amici.
"Direi di andare a casa. Sono stanca morto. E dobbiamo fare anche le valige"
"Dobbiamo?" chiese Katie, una volta che i due furono abbastanza vicino alla coppia.
"Cassie ha accettato di venire con me in Africa"
"Non avevamo dubbi" disse Trevino.
La romana gli diede una gomitata nelle costole, mentre Cassie diventava rossa come un pomodoro.
"Bè, io non ci speravo più ormai" disse Ian.
"Scusami se sono una ragazza che riflette molto sulle cose"
"Em, ragazzo dubbioso e ragazza che riflette, andiamo?" chiese Mike, "Non avevate mica fame?"
"Sì, sì" disse Cassie, "Come on!"
"Hey, ragazzi, tornate a casa?" chiese Nina, comparendo in quel momento.
"Yep, baby" disse Ian.
"Ragazze vi vedrò domani?"
"A me sì. Cassie no, va in Africa con Ian"
"Ah, hai accetto allora!"
"Già"
"Sai, se no ci sarei dovuta andare io. Ma qualcosa mi dice che è più felice di andarci con te"
"Nina" disse Smoldy un po minaccioso.
L'attrice rise, "Ok, ok, a domani!"
E la Dobreva si divertiva parecchio a metterli in imbarazzo, pensò Katie sorridendo tra sè e sè.
 
Dopo aver finito di cenare i ragazzi erano seduti ancora a tavola, presi dalle chiacchiere.
"Quindi partirete domani, giusto?" chiese Katie.
"Esatto" rispose Ian.
"Le avete fatte le valigie?" chiese l'altro attore.
"In cinque minuti saranno fatte" disse Ian, girandosi verso Cassie con un sorriso.
Incrociò Cassie con le sopracciglia inarcate ed un'espressione da bambina.
"Ok, forse la mia valigia sarà fatta in cinque minuti" la prese.
"Ah, le donne!" sospirò Michael, "Impiegate gli anni per riempire una valigia"
"E tu quando riempirai la tua testolina con un pò di materia grigia, Trevino?" lo stuzzicò Katie, facendo ridere tutti.
"Quando non ci sarai più tu che mi riduci il cervello in pappa" rispose lui.
"Oooh" disse Cassie, portandosi una mano sul cuore e assumendo un espressione dolcissima.
Katie arrossì un po' per la reazione dell'amica.
"Scusate, è che ancora mi devo abituare" disse Cassiopea, iniziando a giocare con un filo della tovaglia.
"Non sei l'unica" disse la romana e Trevino allungò il braccio sinistro per avvicinarla a se.
"Volete che vi lasciamo soli?" chiese Ian.
"Che dici, man?!" chiese Michael, ridendo.
"No, è che pensavo che forse io è Cassie dovremmo spostarci in un'altra suite"
"Oh, ma che vi siete messi in testa?" esclamò la romana.
Michael scoppiò a ridere, "Ma possibile che non riuscite a capire che non è cambiato nulla?" fece retorico lui.
"Per una volta ha detto una cosa giusta" confermò Katie, "Cioè, sempre se non serve per vostri interessi un'altra suite.." aggiunse maliziosa.
"KATIE!" esclamò Cassiopea, stavolta.
"Amico, la tua influenza comincia a sentirsi" rise Ian, mentre l'altra italiana era ormai diventata rossa come un peperone.
"Che cosa sciocca" borbottò Cassie, "Una suite per me e Smoldy per fare strane cose"
"Cassie ha ragione" disse Somerhalder, "Non abbiamo bisogno di un'altra suite per fare strane cose, questa ci basta e avanza"
"IAN!" esclamò di nuovo Cassie.
Tutti risero, tranne Cassie che stava letteralmente andando a fuoco.
"Che ne dite di cambiare argomento?" chiese Katie, andando in aiuto all'amica.
"Katie ha ragione" disse Mitch, "Man" disse, rivolgendosi a Ian, "E' vero che in Africa ci sono ragni enormi?" chiese, buttando una frecciatina a Cassie, di cui conosceva bene la fobia.
Katie quasi scoppiò a ridere, ma decise di trattenersi e diede una gomitata al fianco del ragazzo.
Cassie sgranò gli occhi, impaurita, cercando qualcuno che la rassicurasse.
"Ma no, amico.." disse Smoldy
L'italiana sospirò.
"Non sono enormi" continuò Ian, "Sono grandi quanto case ed anche velenosi, con tutte quelle zampette" la impaurì l'attore.
L'italiana sbiancò di botto.
Ian e Michael si lanciarono uno sguardo complice e Michael la sfiorò con un piede sotto il tavolo.
"AHHH!" urlò Cassiopea, tirandosi rapidamente indietro con la sedia, alzandosi e allontanandosi minimo di due metri.
Tutti e tre scoppiarono a ridere, piegandosi in due dalle risate davanti alla ragazza pallida con una mano sul cuore che batteva a mille dalla paura.
"Idioti!" esclamò la romana, ridendo.
"Voglio vedere se riderete ancora quando uno di quegli animaletti vi sarà entrato nelle orecchie e vi avrà deposto delle uova nel cervello che poi si schiuderanno in piccoli ragnetti che vi divoreranno dall'interno!" disse tutto d'un fiato Cassie.
"Piccola Cassie, vedi troppi film" le disse Mike.
"Sarà, ma almeno io sarò pronta a un loro attacco futuro"
"Ok, mentre noi scegliamo il film, voi finite di preparare le valigie?" chiese Katie, cercando di cambiare argomento.
"Yep!" disse Cassie, per poi seguire Ian in camera sua.
 
"Tieni" le disse Ian, passandole una sacca.
"Cos'è?"
"Una sacca da viaggio?"
"Porti questa?"
"No, tu la porti. Io porto questa" rispose, tirando fuori da sotto al letto una sacca identica alla sua.
"Ma.. la valigia?"
"Cassie, andiamo in un villaggio dove l'unica corrente elettrica è quella usata per il telefono pubblico, che tra l'altro funziona ben poco, se ti porti la valigia va a finire che la rovini"
"Quindi immagino niente ballerine, giusto?"
"Esatto. Se hai degli scarponcini è meglio"
"Em, no non li ho"
"Ok, domani mattina prima di partire andiamo a prenderli. Ah, portati dietro dei vestiti che non hai paura di rovinare"
"Ian, forse non hai capito che i miei vestiti sono sacri. OGNI vestito"
Smoldy rise, "Ok, ci fermeremo a prendere anche quelli"
"Almeno la biancheria è normale? Cioè, non devo portarmi mutande di Juta o di ferro, giusto?"
"A meno che tu non voglia ritrovarti con delle vesciche proprio li"
"No, grazie. Non ci tengo" disse Cassie, afferrando un po' delle sue mutande e mettendole nella sacca.
 
"Bene, bene, bene" disse Katie, avvicinandosi allo scaffale su cui erano riposti una serie di DVD, "Che film ci guardiamo?"
"Un film leggero" disse Michael, poggiandosi al muro dove vi era una finestra.
"Un film leggero.. Dai non posso crederci!" esclamò entusiasta, "C'è il DVD di 'Una teenager nella casa bianca'?!"
Lo afferrò e poi si girò verso l'attore con un'espressione simile a quella di una bimba emozionata davanti ad un regalo del suo giocattolo preferito.
L'attore rise, scrutandola.
"Sembri una bambina piccola"
"Ce lo vediamo, vero?" chiese, avvicinandosi a Michael.
"Ma è una cavolata 'sto film" si lamentò lui.
La ragazza gli sfiorò le labbra, "Ti prego" fece con gli occhi da cucciola, cercando di non ridere per la sua opera di convincimento.
"D'accordo, d'accordo" acconsentì lui, sospirando.
"Anche Cassie va matta per sto film!" disse Katie, avvicinandosi al televisore.
"Katie, ti dovrei chiedere una cosa" disse Mike, sedendosi sul divano.
"Dimmi"
"Aspetta, devo trovare le parole giuste"
"Trevino, se mi stai per chiedere la mano la risposta è no. Ok che tu sei un vecchietto e che ti senti pronto a sistemarti e io ti voglio bene, credo che questo sia chiaro, ma non sono pronta al matrimonio"
 
Ian rise, "Non stiamo andando in guerra, Cassie"
"Bè, che ne so, da come hai impostato la cosa sembrerebbe di sì" lo prese in giro lei.
"Casomai io.."
La ragazza assunse un'espressione interrogativa.
"Da solo, con te, in Africa, quasi spaesati, scollegati da tutto e da tutti. Sai che vuol dire?"
"Che potrai abusare di me ogni quel volta ti verrà voglia?" bisbigliò Cassie.
"Cosa?" chiese Ian.
"No, dicevo, che ci divertiremo"
"Certo che ci divertiremo. Chi non si diverte con Ian Somerhalder?"
"IO!"  esclamò Cassie, prendendolo in giro.
"Scommettiamo?" la sfidò lui, porgendo la mano verso di lei.
"Scommettiamo" rispose Cassie, ridendo.
"Però non hai stretto la mano, non vale. Vedi che anche tu non sei convinta delle tue parole?" si dipinse sul suo volto un sorriso beffardo.
La ragazza rise.
"Se ti diverti, ci sposeremo" propose lui.
Lei scosse la testa.
Magari fosse vero!, pensò.
"Dai, che fifona" la sfidò ancora lui.
"Scommettiamo!" esclamò lei, afferrando subito la mano.
 
Trevino rimase a guardarla serio.
"Scherzavo, dimmi.."
"No, volevo dirti questo" fece serio, "Però visto che non vuoi.."
"Mike.." quasi rise lei.
"Hai ferito i miei sentimenti, sei una ragazza insensibile" poi si bloccò, "Anzi, una gallina!"
"Razza di uomo delle caverne, tu chiamami un'altra volta così e ti stacco la..." non fece in tempo a finire che, "Vuoi venire con me a Coachella?" la interruppe Michael avvicinandola subito a sè, come spostasse un sacco.
"No, perchè mi hai chiamato gallina" brontolò lei.
"Dai, tu mi chiami cavernicolo"
"Mike, puoi chiamarmi come vuoi, tranne gallina. Perchè gallina è quella siliconata della tua ex"
Michael rise, "Ok, scusami Katie. Allora, vieni o no?"
"Devi anche chiederlo?" chiese lei, sistemandosi meglio tra le sue braccia.
"Volevo solo esserne sicuro" disse lui, baciandole il naso.
"Quando partiamo?"
"Anche domani, se vuoi"
"Va bene, così sentirò meno la mancanza di Cassie"
 
"Ok, noi dobbiamo andare" disse Cassie, sistemandosi la borsetta a tracolla.
Era mercoledì mattina e il gruppetto si era diretto all'aeroporto.
Cassie e Ian per raggiungere l'Africa e Katie e Mike per andare in California e partecipare al festival della musica di Coachella.
"Vero che ci raggiungete quando tornate?" chiese Katie.
"Certo. Infondo staremo via solo cinque giorni. Vero Ian?"
"Vero. Non ti preoccupare, Katie"
Dopo essersi salutati, i quattro si diressero in parti opposte.
Katie e Mike verso la destra e Ian e Cassie verso la sinistra.
"Ho voglia di divertirmi!" esclamò Katie, guardando i vari schermi giganti dov'erano scritte le varie partenze.
"Mh, meno male" fece l'attore con un tono abbastanza pervertito.
"Idiota!" roteò gli occhi lei.
"Che ho detto?" ridacchiò lui, prendendole la mano.
"Hai detto fin troppo, cavernicolo" sorrise lei, per il gesto dell'attore.
Ancora non era abituata.
Non mi abituerò mai, pensò lei.
 
"Non sentiremo troppo la mancanza di quei due?" chiese Cassiopea, seguendo l'attore.
"Beh, penso che ci riposeremo un pò le orecchie" ridacchiò Ian.
L'italiana rise, "Già, lo penso anch'io"
Dopo un minuto di silenzio l'attore esordì, "Comunque, in tal caso, ci sono io"
"Per cosa?" corrugò la fronte.
"Per colmare le tue mancanze..."
"E come intendi fare?" chiese, mettendosi le mani sui fianchi.
"Non posso svelare le mie mosse segrete, piccola Cassie" rispose lui, facendole l'occhiolino, prima di prendere anche la sua borsa e iniziare a camminare.
Cassie rimase ferma, un po imbambolata.
Una settimana. Insieme. Da soli.
Morirò, già lo so.
"Cassie? Che fai? Rimani li a fissarmi il sedere o vieni?"
La ragazza fece un piccolo saltello per essere stata scoperta e arrossì.
"Non ti stavo fissando il sedere" disse a denti stretti, una volta raggiunto.
 
"Su, andiamo, non voglio prendere l'aereo" disse l'attore, prendendole una mano.
Come se fosse un riflesso condizionato, Katie la tolse.
Trevino si girò verso di lei, alzando un sopracciglio.
"Scusa, la forza dell'abitudine" si giustificò l'italiana, porgendogli la mano.
Dopo qualche ora di viaggio, compreso il taxi, i due entrarono in un hotel dove avrebbero dovuto alloggiare per qualche giorno.
Dopo aver dato i propri dati alla reception, salirono in ascensore.
"Mi ero quasi addormentato in aereo" sbadigliò l'attore, stiracchiandosi.
"Veramente ti eri addormentato" lo riprese lei.
"Non è vero! Avevo solo chiuso gli occhi per riposarmi un pò.."
"Come ti ostini a proteggere la tua figura da uomo.. Anche gli uomini dormono, sai?" lo prese in giro.
"Romana, mi stai provocando" si avvicinò lui, guardandola di sottecchi.
"Mh, meno male" si morsicò un labbro lei.
 
Cassie e Ian scesero dall'aereo.
"E quindi ora prendiamo un taxi e ci facciamo portare il più presto lì. Certo ci sarà da camminare un pò, perchè fin laggiù non arriva" disse Ian.
"D'accordo" annuì Cassie.
L'attore corrugò la fronte.
"Che c'è?" chiese l'italiana incuriosita.
"No, è che.. No, niente.." scosse la testa.
"Dai, non farti pregare"
"No, è che sei diversa. Di solito una ragazza avrebbe sbuffato o avrebbe detto che aveva già la nausea di questo viaggio, ma tu hai semplicemente annuito. Sei.." cercò le parole, "Diversa, sì, diversa.." continuò lui, sorridendo, mentre la ragazza lo guardava attentamente, scrutando ogni piccola espressione dell'attore.
"Ian so che posso sembrare una ragazza pigra, e be', lo sono. Ma se c'è da intraprendere una nuova avventura sono le prima che si alza in piedi"
"Si, ma prima di finire abbrustolita almeno mettiti questo" disse, passandole il cappellino che già una volta le aveva prestato, "Indiana Jones non era di color gamberetto"
Cassie rise, si sistemò il cappellino, prese lo zaino in spalla e segui Ian, che portava le due sacche, fuori dall'aeroporto.
"Ian!" esclamò un ragazzo, dirigendosi verso di loro.
"Ty!" lo salutò Smoldy, stringendogli la mano per poi abbracciarlo.
"Cassie, ti presentò Ty" disse Ian, rivolgendosi alla ragazza che educatamente si era fatta da parte, "È lui che ha organizzato questa avventura"
Ty doveva essere inglese, non solo per l'aspetto  - chiaro di pelle, capelli biondi e ricci e occhi azzurri - ma anche per l'accento.
"È un piacere conoscerti" disse lui, allungandole la mano.
"Piacere mio" disse la ragazza, ricambiando la stretta.
"So che ti avevo promesso un taxi" disse l'inglese, tornando a parlare con Ian, "Ma ho pensato fosse stato meglio andare con la jeep, così possiamo andare fino a un certo punto e fare meno strada a piedi"
"Certo, mi sembra un'ottima idea"
"Sarà come fare un piccolo safari" disse Ty, rivolgendosi a Cassie sta volta, "Ti piacerà"
Cassie sorrise, "Ne sono certa"
 
"Di questo passo non credo di arrivare integro a fine settimana" disse Mitch, avvicinandosi pericolosamente a Katie.
"Siamo in un luogo pubblico, Mike"
"Lo so" disse, "Ma tanto ormai ti dovrai abituare. Domani la nostra faccia sarà già su qualche rivista"
Katie roteò gli occhi, "Per fortuna in questi anni ho perfezionato la mia versione di 'No, comment'.." disse sarcastica.
L'attore imitò la ragazza fingendo dei versi striduli, mentre uscirono insieme dall'ascensore.
Michael prese le chiavi dalla tasca e si caricò due valigie a sacca che portava con una sola mano, con l'altra era intento ad aprire la porta.
Una volta aperta entrò in camera e gettò le borse con poca delicatezza sul pavimento.
"Fortuna che", fece la romana entrando nella stanza, "Ho portato solo tre valigie", poggiò poi le valigie in un angolo, vicino il letto, "Ma non avevo mai pensato al fatto che il mio ragazzo è un cavernicolo.." Sbuffò, ironicamente.
"Aspetta" rise, sedendosi sul letto, "Com'è che mi hai chiamato?"
 
"Da quanto conosci Ty?" chiese Cassie a Ian mentre lo aiutava a caricare i bagagli sulla jeep.
Lui alzò le spalle, "Qualche anno. L’ho incontrato ad festa della ISF. Ty è a capo di un' associazione che cerca di aiutare i paesi a evolversi"
"Capisco"
"Non sapevo fosse la tua ragazza.." Disse Ty, facendo un cenno verso Cassie, una volta che lo ebbero raggiunto.
"Oh no, no.. Noi non stiamo insieme" Si affrettò a dire l'italiana.
Ian le rivolse un'occhiata veloce.
Ma perchè parlo troppo? L'ha chiesto a lui, merda, pensò.
"Ah capisco, scusate" Sorrise l'amico.
"Figurati" Disse con tono amaro Smolder.
Cassie aggrottò la fronte confusa.
Ty si accorse della strana tensione che si era creata, così cambiò discorso, o almeno tentò di farlo, "Bene, Cassie, pronta per la nostra avventura?"
"Sì, prontissima! Tranne per la parte dei ragni e dei serpenti.."
"Ah, capisco. Bè, se ti può rendere felice, nella capanna dormirai su una brandina rialzata"
A Cassie brillarono gli occhi, "In effetti sì, mi hai migliorato la giornata"
Ty rise e mise in moto la jeep.
Per tutto il tragitto lui e Ian non fecero altro che parlare di 'lavoro' tranne nei tratti in cui l'inglese prendeva una pausa e le faceva da guida, raccontandole qualche curiosità sugli animali o sulla natura che li circondava.
In un'ora, Cassie aveva già fatto più di cento foto.
Smoldy non la guardò molto durante il viaggio e l'italiana si preoccupò di aver detto qualcosa di sbagliato. Poi però pensò che il motivo era che non voleva dare strane impressioni a Ty e si mise il cuore in pace. Più o meno.
 
"C - A - V - E - R - N - I - C - O - L - O" ripeté Katie, facendo lo spelling, "E' il tuo soprannome, non te lo ricordi forse?"
"Non te lo ricordi forse?" disse Mike, facendole di nuovo il verso, "Certo che me lo ricordo e per averlo usato ti meriti una punizione" aggiunse, facendo un passo verso di lei.
"Una punizione?"
"Sì, esatto"
"C -che intendi fare?"
"Questo!" disse, prima di buttarla sul letto, iniziandole poi a farle il solletico.
"Oddio!" esclamò lei, ridendo. "Dai" Urlò ridendo, "Lasciami!"
L'attore rise divertito e continuò a farle il solletico.
"Se continui, ti lascio!"
"E' una minaccia?" chiese Michael fermandole le mani sul materasso.
La romana si morsicò il labbro inferiore, "Forse.."
"Tanto non sapresti resistermi, ne sono sicuro.." fece, sfiorandole il naso con il suo.
"Ma davvero?" chiese stupita, quasi ridendo.
"Sì" sbiascicò le parole lui.
L'attore cominciò a tracciare con la lingua dei piccoli cerchi sul collo della romana, con l'intervallo di un bacio tra l'uno e l'altro.
Katie cominciò ad andare quasi in trance, dei brividi le attraversarono la schiena ed il sangue affluì al cervello, mandandola letteralmente in tilt.
Katie, fai qualcosa, non puoi cedere così!
Improvvisamente, facendosi forza, la ragazza invertì i ruoli e stavolta era lei che aveva il controllo della situazione.
"Forse tu non sai resistere al mio fascino, caro il mio playboy" assunse un'espressione beffarda.
 
"Bene, da qui dobbiamo proseguire a piedi" disse Ty, fermando la jeep.
Tutti e tre scesero.
Cassie si caricò sulle spalle lo zaino di prima, mentre Ian prese le sacche.
"Da questa parte" disse l'inglese, facendoli cenno di seguirlo.
Stavano camminando da un po nella giungla, quando Cassie  - la solita goffa -  inciampò in una radice e rischiò di schiantarsi al suolo. Ian, dietro di lei, riuscì ad afferrarla.
"Tutto bene?" le chiese, rimettendola in piedi.
"Ah, adesso mi parli?" chiese, allontanandolo da lei con uno strattone.
"Ma che diavolo.." sussurrò l'attore fermandosi, mentre lei continuò a camminare nervosa dietro il ragazzo che faceva da guida a tutti e due.
"Ah.." sospirò lei, nervosa, quasi come un ringhio.
Trascorsero cinque minuti e nessuno parlò, eccetto l'amico di Ian.
Purtroppo anche stavolta Cassie stette per scivolare per colpa di un pò di melma, ma l'attore la prese di nuovo.
"Se continui così, non arriverai sana e salva.."
L'italiana lo fulminò con lo sguardo e si voltò nuovamente, ma l'attore la bloccò per il polso, "Che diavolo ti prende?" chiese quasi scocciato.
"Faccio quello che fai tu! T'inacidisci, non mi rivolgi la parola per tutto il tempo e poi quando la tua fase lunatica ti è passata pretendi che io torni ad essere quella normale?" disse tutto d'un fiato.
L'attore stette per ribattere ma la ragazza lo anticipò, "Ma per chi mi hai preso? Non sono una bambola, Ian"
"Non pretendo che tu sia una bambola, infatti"
"Ah, no? Mi tratti come se non avessi sentimenti! Se non ti andava più di portarmi qui, potevi benissimo dirlo che me ne stavo a casa con Katie e Michael e evitavo di morire morsa o stritolata da un serpente e che i ragni utilizzassero il mio corpo come deposito per le loro uova"
"Io voglio che tu stia qui, Cassie"
"E allora qual è il problema?" chiese, leggermente esasperata, "Hai fame? Non hai dormito bene? Dimmelo. Certo, non sono motivi validi per prendertela con me, ma almeno è un inizio"
"Tutto bene?" chiese Ty, raggiungendoli.
"Sì" disse Cassie, guardando Ian, "Sono solo inciampata di nuovo"
Ty rise, "Ian mi aveva detto che eri un po maldestra"
"Bene" disse a denti stretti la ragazza, riprendendo poi a camminare.
"E' per la frase che hai detto" disse Ian, raggiungendola, "Ecco perchè non ti ho parlato. E' per la frase che hai detto"
"Quale frase, Ian? Io sono una mitragliatrice di parole. Chissà quante frasi ho detto da quando mi sono svegliata"
"La frase che hai detto prima a Ty. Del fatto che non stavamo insieme"
Cassie sgranò gli occhi, "Ma è la verità!"
 
"Michael?"
"Mh?"
"Non provocarmi"
"Perchè? Hai un lato di te nascosto che non ho ancora visto?"
La romana rise, "Più o meno. Quel lato si chiama 'perdere il controllo'.."
"Oh, in quello io sono molto bravo!"
"Guarda, ci scommettevo!"
La romana si lasciò andare in un sorriso spontaneo.
"Ecco, questa è stata la prima cosa che mi è piaciuta di te" disse l'attore, poggiando le mani sui fianchi della ragazza che era a cavalcioni su di lui.
"Cosa?"
"Questo tipo di sorriso" capovolse di nuovo la situazione.
Stavolta era Mike sopra la ragazza.
"Ma io sorrido sempre"
"Non sorridevi quasi mai a me, ma quando ti lasciavi andare in una risata o ti esibivi nei tuoi soliti sorrisi accompagnati da quel tuo solito gesto, beh.." lasciò intendere lui.
"Quale gesto?"
"Questo" l'attore portò la ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro.
"Hai mangiato troppo zucchero stamattina, Michael?" chiese, avvicinando il viso dell'attore con le mani.
"Boh, il caffè l'hai preparato tu" ridacchiò lui, prima di poggiare le labbra su quelle della romana, "Se ti da fastidio la prossima volta.."
"La prossima volta eccederò senz'altro"  sorrise lei, passando le mani fra i capelli nero corvino dell'attore.
Michael ridacchiò divertito e cominciò a baciarle le labbra, mordicchiandole il labbro inferiore, mentre la romana si divertiva a negare l'accesso alla lingua dell'attore.
Un'ora dopo, i due erano ancora sdraiati a letto.
"Oh, mio Dio!" esclamò Katie, che si era messa a leggere tutti gli opuscoli che aveva trovato sul festival, "Ma qui suonano un sacco di persone!"
"Bè, vedi un po tu, è un festival dedicato alla musica"
"Ok, ma non mi aspettavo così tanti gruppi!" disse, "Oddio, ci sono persino i Cold War Kids e i The Chemical Brothers!"
"Va bene" disse Trevino, "Basta con questi opuscoli"
"Ma.."
"Ma nulla" disse lui, prendendole il foglietto dalle mani, "Vuoi andare a pranzo o no?"
Katie sentì il suo stomaco brontolare, "Bè, in effetti avrei una certa famina"
"Bene, allora andiamo! Vedrai che bel buffet che c'è!"
"Sembri più entusiasta per il cibo che per la musica"
"Perchè, tu no?"
 
"Sì, ma lo fai sempre" disse Ian.
"Beh, non mi sembra che siamo mai stati insieme" corrugò la fronte lei, leggermente imbarazzata, continuando a camminare.
"Non so se te ne sei accorta, ma quasi sempre lo domandano a me e rispondi sempre tu. Sei sempre prevenuta, sembra che ti faccia schifo immaginare anche solo lontanamente noi due insieme"
Ora Somerhalder era davvero scocciato, lo si capiva anche soltanto dalla sua fronte corrucciata.
Cassie si lasciò andare ad una risatina nervosa, "Sai, è buffo stare a parlare di queste cose con te Ian, perchè, vedi" si bloccò, "Ma niente, tanto a chi parlo.." sospirò poi, camminando più veloce.
"No, ora sputi fuori tutto quello che pensi e che hai da dire!" esclamò indignato, bloccandola di nuovo per il polso.
La ragazza ancora incatenata dalla presa dell'attore fece un sorriso amaro, "Sai che c'è? Che sei qui ad incolparmi di cose non vere, perchè qui l'unico che non può immaginarci anche lontanamente insieme sei tu, Ian, sei sempre stato tu"
"IO?!" alzò stavolta la voce.
Ty si voltò, ma si allontanò un pò, facendo finta di aprire uno zainetto.
Era un ragazzo intelligente e capiva al volo le situazioni fortunatamente.
"Chi è che mi ha baciato e poi mi ha respinta, uh? Chi è che ha definito quel bacio un errore? E ora sei qui perchè ho detto semplicemente la verità?"  strattonò via la presa dell'attore, "Ti consiglio di farti questa bella passeggiata e di schiarirti bene le idee prima di sputare sentenze a raffica!"
E così dicendo, Cassie riprese a camminare.
Questa volta Ian non cercò di fermarla o di rivolgerle la parola, il che non fece altro che far aumentare la sua rabbia.
Persino Ty si era accorto della tensione che si era creata, tanto che smise anche di parlare.
No, non avrebbe ceduto.
Anche se si fosse inginocchiato, lei non avrebbe ceduto.
Lui, il primo a vederla come, parole sue, una sorella minore, ora che lei cecava di comportarsi il più possibile da amica, la rimproverava per essere troppo prevenuta.
Altro che Trevino. Qui il cavernicolo era lui.
"Eccoci arrivati" disse Ty, qualche minuto dopo.
Cassie alzò lo sguardo.
Davanti a lei vi erano qualche casette fatte di paglia e un altro materiale che non riusciva ad identificare. Oltre a queste, vi erano due edifici costruiti in cemento.
"Questa è la scuola" disse Ty, indicando un edificio, "Mentre questo" disse, indicando l'altro, "E' l'ospedale" aggiunse, "Per ora, questo è il villaggio meno sviluppato della zona. Non vi è corrente elettrica, tranne per il telefono pubblico che funziona a monetine. Bè, quando funziona"
Da li a poco, qualche bambino iniziò ad andargli incontro.
"Molti di loro sanno l'inglese. Altri lo stanno imparando e altri non lo conoscono affatto. Non vedono molto spesso visitatori, perciò abbiate pazienza"
Pazienza, pensò Cassie.
Oggi Cassiopea ne era proprio a corto.
"Ciao!" Esclamò un bimbo rivolgendosi ai ragazzi.
"Ehi amico" esordì amichevolmente Ian, "oggi passeremo una bella giornata"
Poi rivolse lo sguardo verso Cassie che subito si voltò dall'altra parte, rivolgendosi ad un bimbo.
Il suo sorriso sparì subito dal suo volto.
 
"Idiota!" esclamò Katie, alzandosi dal letto.
"Se ti sentisse Cassie t'ammazzerebbe" ridacchiò lui, seguendo la ragazza.
Dopo aver preso l'ascensore, passarono per la reception e raggiunsero il buffet.
"Trevino, com'è che lo avevi chiamato tutto questo?" domandò meravigliata.
"Niente male come buffet, eh?!"  disse soddisfatto.
"Niente male? Penso che m'ingozzerò, diventerò una mongolfiera e poi dovrai portarmi al festival in braccio"
Mike rise, "Bè, non mi dispiacerebbe"
"Ah, vuoi che ingrassi davvero come una balena?" chiese Katie, mettendosi le mani suoi fianchi nella sua solita posizione da combattimento.
"No, non intendevo questo. Volevo solo dire che non mi dispiacerebbe portarti in braccio, almeno potrò tenerti stretta a me"
L'espressione dell'italiana si addolcì sentendo quelle parole.
"Mike?"
"Sì"
"Questa cosa del fare lo sdolcinato con me fra un po non avrà più effetto. Quando mi abituerò a questo tuo lato quasi da principe azzurro, sappi che per te ricomincerà l'inferno"
"Oh, non vedo l'ora" disse, passandole l'indice sul naso.
 
Lentamente, i  tre vennero circondati da bambini di tutte l'età e da alcuni adulti.
"Ian, Cassie" disse Ty, richiamando la loro attenzione, "Questo Abasi" disse, presentando loro un uomo di colore, "Abasi si occupa del villaggio. Diciamo che fa le mie veci. Se io non ci sono e avete bisogno di qualcosa, chiedete pure a lui. Lo troverete nella sua capanna o nella scuola, visto che fa anche l'insegnate"
"Piacere" dissero Smoldy e l'italiana, presentandosi.
"Il piacere è tutto mio" disse l'uomo, "Venite, vi mostro i vostri alloggi"
I quattro ripresero a camminare.
"Prego, dare me qualcosa" disse un bambino, prendendo la mano di Cassie.
"Em, c-che vorresti tesoro?" chiese lei.
Il bimbo si chiuse nelle spalle.
"Ubani, non importunate la signorina" lo rimproverò Abasi.
"Oh, no, non si preoccupi" disse Cassie, per poi frugare nella tasca posteriore dei suoi pantaloncini, "Ti va una caramella?" chiese, porgendola al bambino.
"Caramella?"
"Mh - mh. La apri e la mangi"
Il bambino guardò l'involucro rosso accesso e poi lo scarto e si mise la caramella in bocca. Dopo poco sorrise.
"Buona, eh?"
Lui annuì, "Grazie. Grazie signora"
"No, non signora, Cassie"
"Cassie" ripeté, "Io Ubani"
"Ciao Ubani. Quanti anni hai?"
"Dodici"
"Allora sei grande! Dov'è la tua mamma?"
Il volto del bambino divenne improvvisamente triste.
"Molti dei bambini che vivono qui provengono dal villaggio vicino. Quando piove, il villaggio, che si trova vicino alla riva di un fiume, viene inondato e molte persone muoiono, come sua madre" le disse Ty, intervenendo, vedendo la sua faccia confusa.
"E lui dove vive?"
"In una capanna con altri bambini"
"Non c'è un orfanotrofio?"
"No, Cassie. Non abbiamo abbastanza soldi"
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime.
Già stava male a vedere le persone che chiedevano l'elemosina sulla strada. Stare in un posto del genere le avrebbe spezzato il cuore.
 
Dopo aver riempito i piatti, i due si recarono verso il tavolo.
"Certo che però" si mise seduta Katie, "Vuoi fare il principe azzurro e poi neanche mi sposti la sedia per farmi sedere" lo prese in giro lei.
"Saprò farmi perdonare"
Beffardo.
"Sto con un'idiota" scosse la testa, ridendo.
"E io con una gallina, ma non mi lam..."
L'attore non finì la frase.
La romana sferrò un calcio sotto il tavolo e colpì la caviglia del ragazzo, che a sua volta diede una ginocchiata al tavolino.
Si voltarono tutti appena videro il tavolo traballare, in seguito al rumore.
"Katie" disse Mike, digrignando i denti.
"Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?" chiese, sorridendo nervosamente.
"Scusa, non l'ho fatto apposta"
"Ti conviene" disse lei, con tono minaccioso, "Adesso io andrò in bagno, giusto per darti il tempo di riprenderti e capire che io non sono la siliconata della tua ex"
E così dicendo si alzò.
Con tutti gli animali proprio la gallina! Robe da matti!, pensò la romana.
 
Il bimbo mormorò qualcosa, toccando le guance della ragazza, incuriosito.
"Cos'ha detto?" chiese Cassie, cercando di bloccare le lacrime, rivolgendosi a Ty.
"Ha detto 'piangi'.."
"Oh no, è solo un pò di terra" disse Cassie, comunicando anche a gesti per farsi capire un pò meglio.
Ian rimase a guardarla, o meglio fissarla.
Lei non appena se ne accorse, posò nuovamente lo sguardo sul bimbo, "Oggi ci divertiremo" disse, prendendogli la mano.
Il bimbo sorrise.
Stavano raggiungendo le capanne, quando un uomo venne a chiamare Ty.
"Scusate" disse, prima di congedarsi.
"Da questa parte" disse Abasi.
Poco dopo raggiunsero delle strutture con il tetto fatto in paglia.
"Cassie, questa sarà la tua" disse, indicandole una capanna, "Mentre, Ian, tu starai in questa" disse, indicandone un'altra alla sua destra.
"Molto bene" disse Ian, sorridendo cortese.
"Immagino abbiate fame, dopo il lungo tragitto"
"Abbastanza" disse Cassie.
"Lasciate pure dentro i bagagli. Purtroppo non abbiamo cassettoni. L'arredamento è molto essenziale. Vi consiglio di lasciare tutto nelle sacche"
I due annuirono e poi entrarono nei loro alloggi.
Abasi aveva ragione, l'arredamento era essenziale.
Una brandina con cuscino e coperta. Un vaso con dei fiori. Un tavolino e una sedia di legno.
Cassie lasciò la sacca in un angolo, l'aprì, prese il beauty - case e prese la crema solare, che poi si spalmò in faccia. Dopo di che, uscì.
Cassie e Ian stavano mangiando ormai da qualche minuto nella struttura che faceva anche da scuola, circondati da adulti e bambini.
"Ti piace?" le chiese Karasi, una bambina di otto anni che, da quando si era seduta accanto a lei non faceva che parlare.
"Sì, mi piace il riso" rispose Cassie.
"Noi mangiamo solo quello"
"Davvero?"
Karasi annuì.
"Oh, ma non va bene"
"Non abbiamo altro"
"B- bè, vedrò di fare qualcosa in proposito" disse l'italiana.
Cassie alzò lo sguardo per cercare quello di Ian che però era concentrato su Ty che, seduto al suo fianco, gli stava raccontando dei vari problemi del villaggio.
Ad un certo punto i due si alzarono.
"Dove vai?" chiese Cassie a Smoldy.
"Con Ty. Hanno bisogno d'aiuto nel villaggio qui vicino. Devono far evacuare gli abitanti perchè sta crollando tutto"
Cosa?! No! Oh, merda! Non andare, non andare!
"Ok"
"Ci vediamo dopo"
"Ok" rispose di nuovo, con tono abbastanza distaccato.
 
Dopo aver asciugato le mani con una salviettina, uscì dal bagno.
Ogni giorno ripensava a lei e Michael insieme, ancora non riusciva ad abituarsi all'idea.
Possibile?
Richiuse la porta, ma non appena girò l'angolo, focalizzò con un sorriso il tavolo dell'attore.
Un sorriso che svanì all'istante alla visione del SUO ragazzo in compagnia della gallina siliconata.
Sì, proprio lei, Jenna Ushkowitz.
L'ira pervase il corpo della giovane e quasi fece un passo per avviarsi verso il tavolo.
Questa volta le avrebbe spaccato la faccia.
Prima a lei e poi a lui.
Ma poi si bloccò, cercando di ragionare razionalmente.
L'attrice si alzò e lasciò l'attore da solo.
Katie si poggiò dietro l'angolo e passò una mano tra i capelli.
Cercò di calmarsi e di tenere a freno i suoi istinti da uomo primitivo e poco femminili.
Quando ebbe ripreso il controllo, Katie si diresse verso il tavolo, con stampato in faccia un sorriso finto e freddo.
"Tutto a posto, ora?" le chiese lui, mettendosi in bocca un pezzetto di melone.
"Certo" disse la romana, "Non mi devi dire niente?"
"Mi dispiace di averti quasi chiamato gallina, ok? Ripeto, non l'ho fatto apposta. L'ho detto perchè ero abituato a chiamarti così, non perchè Jenna mi interessi ancora o altro. Giuro che starò più attento"
"Mh"
"Mh"
"Senti, parliamo un po di Jenna" disse Katie, poggiando i gomiti sul tavolo e incrociando le mani sotto il mento.
"Vuoi..parlare di lei?"
"Sì, perchè? A te non va? Hai qualcosa da nascondere?"
"No, niente" rispose l'attore, pulendosi la bocca con un tovagliolo.
Ti do una possibilità, Trevino, pensò, una sola.
"Da quando non vedi la sil..cioè, Jenna?"
"Non so..dalla festa organizzata dalla ISF"
La romana assottigliò gli occhi.
"Davvero?"
"Sì"
"Sicuro?"
Lui annuì.
Non posso crederci, pensò divorata dalla delusione.
La romana si ammutolì e con la forchetta giocherellò con alcune fettine di prosciutto nel suo piatto e qualche altro sfizietto che aveva preso.
"Non hai fame?" domandò lui.
Katie, mantieni la calma, ricordatelo.
Annuì.
"Ma non stai mangiando da circa dieci minuti.."
"Sono un pò sovrappensiero" fece, tenendo gli occhi incollati al piatto.
"C'è qualcosa che non va?" chiese lui, inclinando la testa per tentare di guardarla.
C'è che non mi hai detto la verità.
C'è che provi ancora qualcosa per la tua ex.
C'è che mi sono illusa di essere QUELLA ragazza che s'incontra nei soliti film d'amore.
C'è che MI HAI ILLUSA.
"No, va tutto alla perfezione" gli rivolse uno sguardo amaro.
"Katie, scusa, ma non mi sembra. Se c'è qualcosa che non va, puoi dirmelo, ok? Perchè è questo che si fa in una coppia. Io sono qui per ascoltarti. E anche se pensi che io possa non capire o non condividere qualcosa, fa niente. La sincerità è la base di ogni relazione"
"Sai, mi sembra buffo che tu abbia tirato in ballo la sincerità proprio ora"
"Mh, buffo? Perchè?"
"Non era Jenna quella con cui stavi parlando prima? Oppure mi sono sbagliata. Magari era la sua sorella gemella o MAGARI ho avuto una svista"
"Sei arrabbiata" costatò Trevino.
"No, arrabbiata non è il termine che userei. FURIOSA suona meglio"
"Katie" iniziò Trevino.
"No, no" lo fermò, posando la forchetta nel piatto per fare un cenno di pausa con la mano, "Non ho voglia davvero.."
"Non hai voglia?"
"Trevino, se pensi che farò una scenata di gelosia o che ti rivolterò il tavolo addosso, cosa che farei molto volentieri, ti sbagli di grande. Odio fare le sceneggiate davanti alla gente"
"Tu non hai capito niente.." sussurrò, scuotendo la testa.
"Io ho capito fin troppo, Trevino" esclamò, sovrastandolo con la voce.
Fortuna che nessuno se n'era accorto, se non i tavoli vicini.
Abbassò di nuovo il tono della voce, tornando a parlare normale, "Non ho fame perchè sono gonfia, ma gonfia nel vero senso della parola. Le bugie sono la cosa che più mi disgustano"
"Katie, merda, fammi parlare!"
"Godiamoci semplicemente la giornata qui, non voglio rovinare l'evento. E non perchè non voglio rovinare l'evento a te o a quella gallina siliconata, perchè non lo meritate nessuno dei due, ma perchè non voglio rovinare la MIA giornata"
"Katie.."
"Hai finito? Perchè io vorrei andare a comprami qualcosina prima che la festa inizi. Tipo un bracciale. L'anno scorso ho visto una foto di Ian a Coachella dove diceva di aver comprato un bracciale qui"
Mike guardò il suo piatto.
"Sì, andiamo"
I due si alzarono.
Camminavano uno di fianco all'altro, ma sembravano due persone che a mala pena si conoscevano.
Michael cercò di prenderle la mano, anche più di una volta, ma Katie si scostò ad ogni tentativo.
Arrivati davanti un stand, la romana si mise alla ricerca di un bracciale.
Non era vero che ne voleva uno. Prima aveva mentito. Voleva solo uscire dalla zone ristorante per prendere un po di aria fresca.
Quanto vorrei chiamare Cassie, pensò.
Katie prese il cellulare dalla borsetta, vedendo se magari non aveva sentito qualche chiamata o altro, visto che l'amica le aveva promesso che l'avrebbe chiamata il prima possibile, ma niente.
Cassie, ti prego, salvami.
Ho bisogno di te.
Tu sai sempre cosa devo fare, come devo comportarmi.
Ed era proprio questo il punto: Non sapeva come comportarsi.
"Questo è carino" l'attore gli porse un bracciale davvero carino.
Aveva delle pietre azzurre con alcuni ricami.
Delicato e raffinato.
Guardò a malapena il bracciale e continuò a cercarne altri.
"Non ti piace?" insistette lui.
La ragazza gli rivolse uno sguardo, uno di quelli che non aveva mai rivolto a lui prima d'ora, "Sicuramente non sta bene con la mia pelle" improvvisò lei.
"Per me sì, provalo"
Rimase a guardarla quasi per cercare un suo segnale.
Lei rimase fissa sul bracciale.
Michael le prese con delicatezza la mano ed alzò poco il braccio, per poggiare il braccialetto sul polso della romana.
Non incrociare il suo sguardo, Katie.
E come due calamite, quegli occhi nero carbone s'incastrarono tra quelli color nocciola.
Perchè stare così quando poteva essere una giornata meravigliosa, Michael?, pensò lei.
"No" tolse di scatto il braccio dalla sua presa, "Non mi piace"
L'italiana riprese a camminare cercando di distrarsi.
"Non trovo niente che mi piaccia" disse dopo dieci minuti, "Andiamo, dobbiamo andare a trovare un posto dove mettere gli asciugamano"
"Sì, però aspetta. Io ho visto qualcosa che mi piace e vorrei compralo"
"Ok, ma sbrigati" disse secca, allontanandosi dallo stand.
Cinque minuti dopo, Michael era di nuovo al suo fianco.
"Fatto"
"Mh" disse Katie, iniziando a camminare.
In silenzio raggiunsero un grande prato, dove era stato montato un palco con affianco delle enormi luci.
"Siamo alcuni dei primi" costatò Mitch, guardandosi in torno, vedendo che vi erano poche persone. "Dove ti vuoi mettere?"
La romana si guardò intorno.
"La!" disse, indicando un albero.
"Oh, ottima scelta, così almeno avremo anche l'ombra"
"Lo so"
"Katie, vorrai continuare così per tutto il giorno?"
"Continuare come?"
"A tenerti addosso quella maschera di finta tranquillità"
"Preferisti che ti prendessi a calci nel sedere?"
"Tu non vuoi neanche farmi spiegare.."
"Perchè non c'è niente da spiegare. Sono sicura che alla fine della tua fantastica spiegazione in cui ti rigirerai la frittata, ti ucciderei, perchè non c'è spiegazione che regge" sospirò, cercando di calmarsi, "Quindi, che ne dici di evitare questo discorso?"
"Non posso evitarlo, preferirei una scenata piuttosto che stare così con te"
"Anche io avrei preferito passare una giornata tranquilla e divertente se tu non mi avessi nascosto di aver visto la tua ex e di averci parlato al nostro tavolo" sistemò gli asciugamani lei, "Non pensi anche tu che delle volte desideriamo l'impossibile?"
"Impossibile è il tuo comportamento di adesso"
"Se non ti sto bene, puoi anche tornare in stanza. O, perchè no? Andare dalla cara Jenna. Magari con lei ti diverti di più" disse acida.
"Katie, stai avendo un comportamento infantile"
"Ma guarda un po chi mi sta dando dell'infantile. Trevino, davvero, ti conviene startene zitto"
L'attore sospirò.
La ragazza gli sorrise falsamente e poi si sedette, poggiando la schiena contro l'albero.
"Michael! Ciao!" esclamò una voce maschile.
Mitch, che non si era ancora seduto, salutò l'uomo arrivatogli di fianco.
"Joshua" esclamò sorpreso, abbracciando l'amico.
"Come stai?"
"Non male. Tu? Dov'è Diane?"
"E' andata a prendere da bere. E Ian? Pensavo venisse"
"Sì, arriverà fra qualche giorno. Ha approfittato della pausa delle riprese per andare in Africa"
"Capisco. E dimmi, sei qui da solo?"
"No, sono qui con la mia ragazza" disse, facendo cenno verso la romana che già era pronta ad alzarsi.
"Ciao, piacere Katie" sorrise lei, porgendo la mano.
Lui l'afferrò e poi la salutò, con sorpresa della ragazza, con due baci sulla guancia.
"Piacere Joshua, allora i pettegolezzi che girano su internet e sui giornali sono veri.." sorrise Joshua.
Dio, l'idolo della mia infanzia!
"Purtroppo sì" lanciò una frecciatina lei, sorridendo ironicamente.
Joshua ridacchiò e guardò Mike, "Vado a cercare la mia donna, non voglio mettermi in mezzo" alzò le mani in segno di difesa, carezzando il braccio della romana prima di andarsene.
Katie lo guardò andare via con aria sognate, poi, quando si accorse che Michael la stava fissando, rialzò la barriera di freddezza che aveva costruito poco fa.
In poco tempo, l'enorme prato di riempì di gente, di cui facevo parte anche molte celebrità, che,per la maggior parte, Trevino conosceva.
Katie era meravigliata. Non aveva mai visto così tante persone famose in una sola giornata.
Davvero un gran peccato non poter condividere questa gioia con il suo presunto fidanzato. Ogni volta che lo vedeva, la romana si arrabbiava ancora di più.
Chissà cosa si erano detti lui e Jenna.
Katie si sdraiò sull'asciugamano, guardandosi intorno.
Possibile che c'erano tutti tranne quella gallina siliconata?
Sarei proprio curiosa di vederli di nuovo insieme, pensò tra sè e sè.
I suoi pensieri furono interrotti quando Michael, dopo aver salutato un altro paio di persone, si sedette al suo fianco.
Si girò verso il suo lato e giocherellò con qualche filo svolazzante vicino la mano della romana.
"Tra poco dovrebbero suonare, giusto?" chiese Katie con il solito tono.
Subito l'attore alzò gli occhi verso la ragazza, "Sì, penso di sì"
I due rimasero in silenzio.
Dopo qualche minuto Michael prese a parlare, "Katie, per favore, potremmo smetterla e chiarire una volta per tutte?"
"Oh, è tutto chiaro, Trevino" fece con tono distaccato, guardando le persone passare davanti a lei senza degnarlo di uno sguardo.
"No, secondo me non è tutto chiaro" disse lui, "Anzi, credo tu abbia frainteso tutto"
"No, invece. Quello che ha frainteso tutto qui sei tu. Quando ci siamo baciati a casa della mamma di Ian, mi sembrava chiaro il messaggio che ti avevo mandato, no? Del fatto che anche tu mi piacessi. E quando siamo diventati una coppia, mi è sorto spontaneo pensare che fossimo un duo e non un trio. I ménage à trois non mi sono mai piaciuti e credo non mi piaceranno mai"
"Ménage à trois?" chiese Mike, sgranando gli occhi, "Non c'è nessun Ménage à trois. Ti prego, Katie, fammi dire com'è andata"
La ragazza si mise a sedere, "Ok, d'accordo, parla"
"Jenna si è avvicinata a me solo per salutami tutto qui"
"E perchè non me lo hai detto subito?"
"Perchè sapevo come avresti reagito"
Katie inclinò la testa di lato, "Liar, liar, pants on fire, brother" disse, copiando una battuta sentita dire da Ian sul set, durante le riprese.
"Cosa?!"
"Pensi davvero che io ti creda? Guarda, con queste scuse potevi intortare la tua ex, le tue fans, chiunque, ma non me"
"Ma come faccio a farti capire che ti sto dicendo la verità? Come?" chiese, alterato.
"Beh, innanzitutto potevi farlo dicendomi che l'ultima volta che l'avevi vista era stata mentre ero in bagno" fece, sorridendo falsamente, "Comunque ti costa tanto non aprire più questo discorso? Grazie"
L'attore stette per replicare quando la ragazza si alzò in piedi, "Vado a prendere da bere, ho sete"
Il pomeriggio passò abbastanza velocemente.
I gruppi che avevano suonato erano stati davvero grandiosi.
Katie si era divertita, anche se lei e Mike si erano detti si o no due parole.
"Katie, andiamo?" le chiese Mitch, indicandole il pezzo di parto di fronte al palco.
Erano le sei di sera.
Il sole stava tramontando.
Le persone se ne stavano andando, ma i gruppi avrebbero continuato a suonare, prima di prendere una pausa per poi riprendere verso letto.
"A far che?" chiese lei.
"A ballare"
"No"
"Dobbiamo farlo, Katie"
"No, io sono ancora arrabbiata con te"
"Katie, ascoltami. Questo posto è pieno di fotografi. Per tutto il giorno ti sei tenuta a debita distanza da me. Vuoi che parlino di noi? Vuoi che scrivano che siamo già in crisi dopo neanche una settimana?"
"Che dicano quello che vogliono" borbottò.
"E dai, Katie, è solo un ballo"
La romana roteò gli occhi, "Ok" si alzò dopo l'attore, "Ma tieniti a debita distanza, chiaro?"
L'attore scosse la testa e dopo averle preso la mano, si spostarono verso il palco e iniziarono a ballare.
Era una canzone tranquilla, quindi ballarono un lento.
"Ti stai avvicinando troppo"
"È un lento e siamo una coppia, Katie"
"Senti, se non vuoi che.." iniziò con tono minaccioso.
Non finì la frase che l'attore l'attirò a sè.
Perse un battito.
"Non hai capito bene le mie parole, allora"
"Katie, vuoi divertirti?" la interruppe brusco, "Allora facciamolo"
Meglio stare calme, Katie.
Ricorda che ci sono i paparazzi.
Lei si sforzò di sorridere e poi gli circondò il collo con le braccia.
Mike le mise una mano un filo sopra il sedere e l'altra sulla schiena, iniziando a muoverla su e giù.
"Te ne stai approfittando, vero cavernicolo?" chiese Katie a denti stretti, poggiando il mento sulla sua spalla destra.
"Certo che no" disse l'attore, trattenendo una risata.
Le prese una mano e le fece fare una giravolta poi tornò a stringerla a se.
"Ti prego" disse con tono supplichevole, "Ti prego, Katie, facciamo pace. Ti prego, ti prego" aggiunse baciandole l'orecchio.
La romana sentì il cuore sciogliersi e una serie di brividi percorrere la sua schiena.
La ragazza fece passare le dita fra i capelli morbidi come seta dell'attore.
Ma poi ricordò la bugia, la siliconata ed il sentirsi presa in giro, così smise.
La ragazza strusciò la testa sulla guancia dell'attore per evitare i baci.
"Katie" Sussurrò, baciandole la guancia.
"No" disse lei, recuperando un po di lucidità, "No. Andiamo" disse, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
Michael la tenne stretta a se ancora per un po, per cercare di persuaderla, ma dopo poco si arrese.
"Voglio andare a fare una doccia prima di cena" disse Katie, allontanandosi da lui, dirigendosi verso i loro salviettoni.
Mike sospirò, quasi esasperato e la seguì.
L'aiutò a sistemare le loro cose e poi si diressero verso l'albergo.
 
Cassie guardò l'orologio che aveva al polso.
Le sei.
Nervosamente iniziò a picchiettare il piede per terra.
"Sei agitata, Cassie?" Le chiese, Karasi.
Cassie, insieme ad altri bambini, si trovava nell'edificio che non solo fungeva da scuola, ma anche da centro ricreativo.
"Abbastanza" rispose, cercando di sorridere.
In quelle ore aveva iniziato a conoscere Karasi.
La bambina, di solo otto anni, era molto intelligente. Aveva imparato l'inglese, a differenza di sua madre, ed era bravissima in matematica.
"Non ti preoccupare, ritorneranno presto" disse, perdendole una mano, riferendosi al gruppo di uomini, tra cui Ian, che erano andati nel villaggio vocino per aiutare.
Non si avevano loro notizie da più di cinque ore.
"Lo spero tanto" disse Cassie, guardando fuori dalla finestra.
Anche li aveva iniziato a piovere a dirotto.
Cassie preoccupata guardò il cellulare, illudendo sè stessa di vedere una chiamata di Ian.
Non sarebbe mai stato possibile.
Non c'era segnale e lui era chissà dove, mentre lei era con le mani in mano, senza sapere cosa fare.
Era così nervosa, che non riusciva neanche a prestare attenzione a quello che i bambini le chiedevano.
Aveva anche una brutta sensazione.
Non per portare sfiga, ma Cassie sentiva che c'era qualcosa che non andava. Le sembrava troppo strano che non fossero ancora tornati.
Ti prego, fai che non gli sia capitato nulla, pensò, ti prego, ti prego, ti prego!
 
I due rimasero in silenzio per tutto il tragitto.
Ad ogni tentativo di chiarire, la romana era subito pronta a chiudere il discorso.
"E dai" si riprese Michael in albergo, "Ora siamo io e te, possiamo.."
"Ma cosa vuoi?!" esclamò di botto Katie, quasi esausta.
"Chiedo tanto se voglio chiarire con la mia ragazza?"
"Sì, ancora per poco" borbottò, sistemando le chiavi sul comodino.
Michael si bloccò di colpo.
Prese la mano della ragazza per farla voltare verso di lui, "Cos'hai detto?"
C'era paura mischiata ad insicurezza nei suoi occhi, gli si poteva leggere chiaramente in quelle due pozze nere.
Rimasero a guardarsi, poi Katie si passò una mano fra i capelli, confusa.
"Capito" borbottò, lasciandole la mano.
Entrò in bagno, sbattendo la porta.
E certo, ora lui è quello arrabbiato, pensò la romana.
Katie si tolse le infradito e poi si sedette sul letto, iniziando a giocare con il cellulare mentre aspettava anche Trevino uscisse dal bagno.
Venti minuti dopo, la porta del bagno si aprì e Michael entrò in stanza con addosso solo un asciugamento striminzito.
La romana si impose di non guardare.
Stronzo, lo faceva apposta!
"E' il caso di uscire conciato così?" chiese Katie, alzandosi.
"Perchè, qualche problema?" le chiese lui.
"No, nessuno" rispose, entrando in bagno.
Quando si mise davanti allo specchio, si accorse di avere le guance in fiamme.
 
Cassie stava ancora cercando di calmarsi, quando sentì un urlo provenire da fuori.
Subito si fiondò alle finestre, vedendo che, dal fogliame della foresta, stavano comparendo alcune persone, tra cui Ian.
Felice, la ragazza corse fuori, fregandosene del fatto che era arrabbiata e della pioggia che la stava inzuppando.
Vedendola arrivare verso di lui, Ian le sorrise e aprì le braccia e, quando Cassie gli buttò le braccia al collo, lui la strinse a se, alzandola di qualche centimetro da terra.
"Oh, Ian!" esclamò, nascondendo il viso nel suo collo.
"Cassie" disse l'attore.
"Scusami, scusami, scusami"
"Non ti preoccupare"
"Mi sono spaventata. Non arrivavate più e.."
"Ora sono qui"
"Lo so, grazie al cielo"
"Ahio!" esclamò Somerhalder di punto in bianco.
"Che succede?"
Cassie si slegò dal suo abbraccio, giusto per vedere Ian piegarsi su se stesso e poi cadere a terra.
"Ian!" esclamò chinandosi, "Che hai?" chiese, prima di rendersi conto di avere una mano sporca di sangue.
Il ragazzo era sporco di sangue, così la ragazza, con l'aiuto di altri due uomini, soccorse Somerhalder e lo portarono all'interno della struttura.
La ragazza notò varie ferite sul fianco, sulle braccia, sul petto e qualcuno sulle gambe.
Notò, poi, qualche graffio in faccia.
L'attore fece più di una smorfia di dolore.
"Ian, cos'è successo?" chiese, impaurita.
Oh, non stava succedendo davvero.
Il senso di colpa iniziava ad affiorare per il litigio che c'era stato precedentemente, nel vedere il ragazzo debole.
"Cassie" disse a fatica, "Tranquilla"
 
Una doccia rilassante era quello che ci voleva.
Sì, proprio rilassante, pensò lei.
Indossò velocemente la biancheria intima, un paio di shorts ed una semplice canottiera rossa aderente.
Dopo aver asciugato al volo i capelli, lasciando le punte umide, uscì dal bagno.
L'attore era in piedi, poggiato con le mani ad un mobiletto che faceva da scrivania con in dosso solo un paio di pantaloncini neri.
Non appena chiuse la porta, l'attore la squadrò dalla testa ai piedi.
La romana, sentendosi in soggezione, schiarì la voce, "Hai sentito Cassie o Ian, per caso?"
Michael scosse la testa, continuando a fissarla.
Katie si avvicinò al letto e prese il suo cellulare per controllare.
"Non mi credi, Katie?"
"Dopo oggi pomeriggio, no, Michael, non ti credo"
"Adesso mi sono veramente stufato. Katie, dobbiamo parlare"
"Perchè? Tanto io non ti credo, perciò risparmia il fiato"
 
"Cassie, è meglio se esci ora" le disse Ty.
"C -cosa? No, no, io resto con lui" disse, afferrandogli la mano.
"No, Cassie. Lascia che il medico si occupi di lui. Vedrai che starà bene"
"Ma.."
"Ti prego, Cassie, vieni"
La ragazza guardò l'attore e poi annuì.
"Starai bene" disse a Smoldy, prima di uscire.
Doveva chiamare Katie. Doveva farlo subito.
"Ty, avresti dei gettoni da usare per il telefono?"
"Certo" rispose, passandole delle monetine.
"Grazie" disse, correndo verso il telefono pubblico, posto sotto una piccola tettoia.
Inserì i gettoni e poi, con mani bagnate per via della pioggia, compose il numero dell'amica.
Ti prego, rispondi, rispondi, pensò, chiudendo gli occhi, iniziando a picchiettare le dita sul telefono.
 
"Katie, smettila di ragionare come una bambina, affrontiamo una volta per tutte questo discorso.."
"Ah, io sarei la bambina?!" esclamò indignata, alzando il sopracciglio.
Il cellulare squillò.
I due rimasero a guardarsi.
"Ecco, appunto" borbottò l'attore, andando verso la finestra.
Katie roteò gli occhi ed afferrò il cellulare.
Lesse il nome sullo schermo.
Cassie.
Ah, finalmente!
"Tesoro, ma dove vi eravate cacciati? Mi stavo preoc..."
La romana si bloccò non appena sentì il respiro tremante dell'amica per telefono.
 "Cassie, dove diavolo sei?"
Le si gelò il sangue.
"Katie..Ian, oddio"
"Che succede?"
"Ian..Ian"
"Che cos'ha?" chiese Trevino, sussurrando.
La romana si chiuse nelle spalle, "Non lo so"
"Metti il viva voce"
L'italiana fece come le era stato detto.
"Cassie, sei ancora li?"
"Sì"
"Dimmi che è successo"
"Ian..Ian è ferito"
"Cosa?!"
"Senti, adesso non ti posso raccontare tutto, perchè non so fin quanto avrò connessione. Si è ferito e l'hanno portato in una capanna per medicarlo e..oh, Katie, avevo litigato con lui e mi sento così in colpa!"
"Vedrai che andrà tutto bene" la rassicurò Michael.
Katie lo guardò, "Ma certo, e ricorda che non devi sentirti in colpa, tutto si sistemerà, tu non hai fatto niente, chiaro?"
"Poi fateci sap.." Michael s'interruppe quando andò via il segnale.
"Cassie?" Chiamò Katie, preoccupata.
"E' andato via il collegamento, sicuramente era a qualche telefono a gettoni, tranquilla" fece Michael, carezzandole il braccio.
"Ho paura, chissà cosa sarà successo"
"Katie, sono andati lì e sicuramente ci sarà stata un'emergenza. Sai che il nostro amico ha un cuore d'oro, ma ci sono dei medici e filerà tutto liscio" disse, prendendola per i fianchi.
Si abbassò alla sua altezza per guardarla in faccia, "Fidati di me"
"E' quello che mi dici di fare da tutto il giorno"
"Perchè lo penso davvero"
"Ma come faccio, se mi hai mentito su una cosa semplicissima?"
Mike si chiuse nelle spalle, "Devi farlo e basta"
 
"Katie?! Katie?! Telefono di merda!" disse Cassie, attaccando la cornetta.
"Cassie?" la chiamò Ty.
"Ty, come sta Ian?"
"Non lo so, il medico non è ancora uscito"
"Oddio" disse, mettendosi una mano sugli occhi. "Sono stata così orribile con lui oggi. Se dovesse morire.."
Non finì la frase, in quanto scoppiò in lacrime.
L'inglese le avvolse le spalle con un braccio, "Andrà tutto bene. Lui non morirà"
 
"Michael, ragiona. E' come se ti dicessi che il formaggio è buono e devi assolutamente provarlo, ma io non l'ho mai assaggiato. Lo faresti?"
L'attore rimase in silenzio.
"Ecco, appunto" si voltò, passando una mano fra i capelli.
"Katie, ma prova a ragionare! Se te lo avessi detto, avresti subito pensato male e ti saresti arrabbiata ugualmente"
"Oh, giusto. Infatti, guarda un pò che bel risultato hai ottenuto adesso. Sono così contenta di avere un ragazzo che mi parla di sincerità e delle basi di una coppia, quando è il primo a fare il contrario" sospirò, andando verso la finestra aperta.
"Ok, d'accordo, non ho scuse. Ho sbagliato, ma cosa posso fare per rimediare?" chiese avvicinandosi.
La romana rimase un attimo in silenzio.
"Cosa vi siete detti?"
"Niente di importante. Si è avvicinata, mi ha salutato, mi ha chiesto come stavo e se una sera, prima di tornare a casa, potevamo - e con potevamo intendo io e te- bere qualcosa con lei"
"Tutto qui?"
"Tutto qui. Il cellulare le ha squillato. Era il suo agente. Ho salutato e se ne è andata"
"Mi sembra strano"
Mike rise, "Strano? Perché?"
"Perché sembra sia stata gentile.."
"Non sono stato con una vipera. E' normale, ci eravamo appena lasciati, l'invidia e la gelosia hanno preso il sopravvento, ma sono sicuro che si sia pentita. Sa di aver sbagliato, secondo me" spiegò lui.
"O magari ci stava solo provando, usando la tattica della gentilezza" affermò lei, gesticolando.
L'attore rise di nuovo, "Allora, mi credi ora?"
La romana ci pensò su, "Mh, può darsi"
"Mh" si avvicinò alla ragazza, la prese per i fianchi e l'avvicinò a sè.
"Ehi, ehi, ehi!" esclamò, "Mica ti ho perdonato, eh"
"Dai, ti do un bacio se mi perdoni"
"Veramente così farei un piacere a te" sorrise, poggiando le mani sul petto dell'attore, "Hai un pò di promesse da fare, caro mio"
"Ok" sospirò l'attore divertito, poggiando le mani poco sopra il suo sedere.
"Devi promettermi che qualsiasi cosa devi dirmela. Anche se prevedi una mia brutta reazione. Devi essere sincero, ed io lo sarò con te"
L'attore annuì, baciandole il naso.
"E.." poggiò una mano sul suo collo, "Devi promettermi che qualsiasi cosa ti passi per questa testolina, me la dirai, perchè, anche se magari non mi riguarda, riguarda te. E i problemi tuoi sono anche i miei, lo sai questo, vero?"
"Oh, lo so. Lo so fin troppo bene" sussurrò, prima di baciarla.
 
Cassie stava facendo su e giù nella sua capanna da almeno un'ora, quando vide la tendina scostarsi e un uomo entrare.
Questo iniziò a parlare in inglese e, sinceramente, la ragazza non capì molto. Un po perchè lei era negata in inglese, un po perchè lui non pronunciava bene le parole.
Riuscì solo a capire che era il medico, che aveva medicato Ian e che solo un miracolo poteva salvarlo.
Oh, mio dio, pensò.
"P- posso andare a vederlo?"
Il medico annuì e uscì dalla capanna.
Non piangere, Cassie, non piangere, si impose.
Dopo essersi ricomposta, uscì dalla capanna e si diresse verso quella di Ian.
Una volta entrata, lo vide sdraiato sulla brandina, con il petto nudo e fasciato all'altezza del fegato, con le gambe coperte da un lenzuolo.
Lentamente si avvicinò e si sedette sul pavimento accanto a lui.
Gli guardò intensamente il viso, scostandogli qualche ciocca di capelli dalla fronte, poi gli prese la mano destra.
"Tu ce la devi fare, capito Ian? Tu non sei uno che molla e oggi ti sei comportato da vero eroe. Sono così fiera di te. E ti devi riprendere, va bene? Ti devi riprendere per riabbracciare i tuoi amici, la tua famiglia, i tuoi fans. Per abbracciare me. Non puoi lasciarmi qui. Come potrò fare senza di te? Non mollare, ti prego. Io..io ti amo Ian. Ti ho sempre amato e, a meno che non mi cada un meteorite in testa, io ti amerò sempre. Sai chi è il ragazzo di cui sono follemente innamorata? Tu, stupidone! E non ci posso credere che non te ne sia mai reso conto. Ti amo e tu devi svegliarti per rifiutarmi, ok? Per dirmi che non provi i miei stessi sentimenti. Ora sono pronta. Sono pronta ad affrontare un tuo rifiuto, ma ti scongiuro, non morire!" disse, scoppiando poi in lacrime.
Non poteva crederci che avrebbe potuto perderlo da un momento all'altro.
In quel momento, sentì la mano di Ian stringere leggermente la sua.
"Oddio" sussurrò. "Ian? Ian mi senti?"
Lui corrugò la fronte e strinse gli occhi, senza però aprirli.
"Perché dovrei rifiutarti?" le chiese.
Oh, porca la paletta, ha ascoltato tutto!
"Ian!" esclamò buttandosi addosso all'attore, per abbracciarlo, "Tu non dovevi essere in fin di vita?"
"E chi te l'ha detto?"
"I - il medico"
"Sei sicura di aver capito bene?"
"Io..io non lo so. Oh, ma che importa! Tu stai bene!"
"E tu è vero che mi ami?" chiese, aprendo gli occhi.
 
"Ed ho una cosa per te" disse Michael, staccandosi da lei.
"Una sorpresa?"
"Meglio, un regalo!"
"Uuh, mi piacciono i regali" disse Katie, mentre gli occhi le diventavano a cuoricino.
Mitch rise, "Meno male. E sono sicuro che questo ti piacerà anche"
"Ah, ne sei convinto?"
"Convintissimo!"
"Ok, sono pronta"
"Tieni" disse, passandole un sacchettino.
Katie lo prese e lo aprì.
"Oddio!" esclamò entusiasta, quando tirò fuori il braccialettino che le aveva fatto provare quel pomeriggio, ma che lei aveva snobbato per fargli un dispetto. "E' bellissimo!"
"Sì?"
"Sì, grazie" disse, abbracciandolo, stringendolo forte a sè.
"Katie, così mi stritoli"
"Non importa. Resta con me Michael, resta con me per sempre"
 
La ragazza deglutì rumorosamente l'ultima goccia di saliva che aveva, dato che le ghiandole salivari smisero di funzionare mentre il sangue confluiva nelle gote.
"Cosa?" chiese, quasi stupita.
"E' vero che mi ami?" ripetè di nuovo, guardandola negli occhi.
"No, no, no! Non l'ho mai detto, Ian!" esclamò, nervosa.
"Ti ho sentita.."
"Magari è l'effetto di qualche antidolorifico o altro che ti hanno dato i medici, perchè io non ho detto nulla"
"Cassie, poco fa eri sorpresa perchè mi ero ri-svegliato ed avevo sentito tutto"
Stavolta era un Ian spazientito, diverso, non tranquillo come sempre.
"Ian, io non ho detto niente!"
Perchè? Digli la verità!
"E semmai lo avessi fatto, solo perchè pensavo tu potessi risvegliarti a queste parole"
"Ma dai, non dirmi idiozie, Cassie! Perchè una volta ogni tanto non provi ad ammettere ciò che provi veramente?" l'aggredì, alzando leggermente la voce.
"Ian, sei l'ultimo che può avere voce in capitolo quando si parla di queste cose, quindi non puoi davvero permetterti di parlare!"
Smoldy si alzò in piedi anche se con fatica, "E certo perchè la colpa adesso è mia, vero?!"
Anche Cassie si alzò, "Non sto dicendo questo! Però se proprio devo dirlo, sì, è colpa tua! Va bene?"
I due si scambiarono sguardi di fuoco per qualche minuto.
"E' meglio che ora torni nella tua capanna"
"E' quello che stavo per fare" disse lei, ma, arrivata sulla soglia della porta di bloccò.
Prima gli ho detto di essere pronta a un suo rifiuto, pensò, quindi, perché non togliermi questo peso?
L'italiana fece retro front e si avvicinò all'attore, puntandogli un dito contro al petto, "Tu non hai il diritto di essere arrabbiato, capito?! Non sei tu che ti devi tenere dentro sentimenti, anche forti, per un uomo di 33* anni a cui tutte le ragazzine corrono dietro, che ti bacia illudendoti di qualcosa che in realtà non prova, che fa il geloso se esci con qualcuno. Sì, ti amo Ian. E qui tutti sembrano averlo capito, persino quel cavernicolo di Trevino. E sai perché tu non te ne sei reso conto? Perché non hai voluto vedere! E sai perché non hai voluto vedere? Perché non provi lo stesso per me. Quindi scusami se mi viene difficile ammettere che ti amo davanti a te. Scusami se ho paura di essere rifiutata da quello che probabilmente è l'amore della mia vita. Scusami se ho paura di soffrire per una persona che se ne infischia di me!" disse lei, tutto d'un fiato.
Ian sgranò gli occhi, allibito dalla dichiarazione della giovane.
"Ecco, bravo, non dir.."
Ma prima che potesse finire la frase, Somerhalder  la prese per un polso e la sbatté contro il muro, incatenando le sue labbra con le sue.
All'inizio Cassie cercò di ribellarsi, mollandogli qualche pugno sul petto, ma, quando l'attore la strinse a sè, avvolgendola tra le sue braccia, finalmente si lasciò andare e rispose al bacio.
"Non osare più dire che non mi importa di te" le sussurrò lui, staccandosi leggermente le labbra dalle sue, con il fiatone.
L'italiana lo guardò negli occhi, si morse il labbro inferiore e poi annuì.
Sexyhalder si staccò da lei, passandosi una mano tra i capelli e solo in quel momento Cassiopea sia accorse che era in boxer.
"Bè, qui non sono l'unico che non vuole vedere. Qui, la sciocca sei anche tu. Ti amo anch'io, stupida. E sì, tutti se ne sono resi conto, anche quel cavernicolo di Trevino. Tutti tranne te" disse, copiando la parte finale del suo discorso.
Cassie deglutì rumorosamente.
Non ci poteva credere.
Stava sognando, ne era certa.
ADESSO LA SVEGLIA SAREBBE SUONATA.
"Non vale copiarmi il discorso" borbottò.
"Ti ho detto che ti amo e tu sai solo accusarmi di averti rubato il discorso"
Cassie si grattò il collo, "Tu mi ami. Ian Somerhalder mi ama. Mi devo sedere, non sto bene, sto per vomitare ne sono sicura" disse, andando a sedersi sulla brandina.
"Hey, quello ferito e in punto di morte dovrei essere io" scherzò Ian.
"Oh, sì, scusa, siediti" disse, facendogli un po di posto.
Passarono qualche minuto in silenzio.
La mente di Cassie era completamente svuotata.
"Quindi sei sicuro? Mi ami? Oppure ti senti in dovere di fare un'opera buona perché stavi per morire?"
"Non sono mai stato più sicuro in vita mia. Ti amo è qualcosa di forte, non vado in giro a dirlo alla prima che capita"
"Tu sei un attore Ian, chi mi dice che non stai mentendo?"
Ian le prese una mano e l'avvicinò al suo cuore, "Lui"
 
 
 
 
 
 
 
Buongiorno, girls!
Tutto bene?
Scusate l’enorme ritardo, non ci sono scuse D:
Piaciuta la sopresa?;)
Ed è da qui che inizia il divertimento ahah
 
*Ricordo che la storia si sviluppa ancora nel estate 2012, quindi Ian ha ancora 33 anni.
   
 
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