Danza nel buio - La Menade
Minto - Danza nel buio
Apro le ante del mio
immenso armadio in cerca del tutù nero e delle scarpette da
danza, rovistando
fra l’infinità di abiti. La mia mano smuove una
gonna e qualcosa cade a terra.
Una fotografia.
La raccolgo e non
posso
fare a meno di soffermarmi a fissarla senza l’ombra di un
sorriso a dispiegare
le mie labbra.
La foto ritrae me da
piccola, intenta ad eseguire alcuni semplici passi di danza, mentre tu mi guardi applaudendo.
Un nodo alla gola
sopraggiunge per soffocarmi, come un cappio che si fa più
stretto ogni secondo
che passa.
È possibile
che ci
manchino proprio le persone più vicine a noi?
Vorrei poterti
stringere
ancora, abbracciarti, parlarti come una volta.
Guardando quella foto
che
tenevo nascosta nelle profondità più remote della
mia cabina armadio vedo i
contorni della realtà svanire, facendosi sempre
più confusi; mi sto addentrando
in quel girone infernale in cui albergano i ricordi.
Vorrei che tu fossi
rimasto, fratellone.
Chiedo solo di potermi
perdere nuovamente nella tua presenza, nell’innocenza che ti
caratterizzava da
bambino, quando le nostre strade erano ancora unite.
I ricordi che ho di te
danzano nel buio della solitudine assieme a me, distruggendomi
lentamente,
sconvolgendomi l’anima. Mi disarmano, rendendomi vulnerabile
di fronte alla
forza di un’assenza eccessivamente presente.
Vorrei che tu
cambiassi
idea, che tornassi sui tuoi passi. Mi piacerebbe che fossi fiero di me,
ma
purtroppo non potrò mai essere alla tua altezza, non
più.
Cado in ginocchio di
fronte a quell’armadio che era il nascondiglio del mio
passato e le scarpette
con la punta scivolano via dalle mie dita mentre il vuoto mi assale.
Soffro in silenzio,
proprio
perché nell’assenza di rumore può
esistere la sofferenza maggiore. Non basterebbe
urlare di dolore per tutta la notte a liberare il mio cuore da questo
peso
insopportabile.
I ricordi di quei
momenti
in cui tutto era semplice e felice si riaffacciano alla memoria,
travolgendomi
senza pietà; i miei occhi cercano una luce che non ha
intenzione di venire a
salvarmi, ad indicarmi la via per uscire da tutto questo dolore.
Se soltanto potessi
nascondere tutta l’oscurità che intacca il mio
cuore in quell’armadio, insieme
alla foto di noi…
Angolo Autrice:
Ciao a tutti!
Scusatemi, davvero, so
di essere in un ritardo imperdonabile, ma ho dato la
precedenza alle mie due long e all’ultimo capitolo di
“Prisma.”, che è
finalmente completa.
In più mi
trovo nel mezzo
di un periodo non troppo roseo e l’ispirazione per questo
capitolo su Minto non
voleva arrivare.
Ma, come si dice,
meglio
tardi che mai, no?
Sulle note di “Danza
nel
buio” di La Menade ho voluto parlare del rapporto discordante
fra Minto e il
fratello maggiore Sergio.
Penso che lei soffra
immensamente per la loro lontananza ma che non lo dia mai a vedere a
causa del
suo comportamento altero e controllato. Questa volta, ho provato a dar
voce al dolore
di Minto ogni qual volta il ricordo del fratello lontano torna a
tormentarla.
Ora fatemi sapere che
cosa
ne pensate!
Colgo
l’occasione per
ringraziare chi segue la mia storia e tutte le persone che hanno letto
e
recensito il primo capitolo, davvero.
Un abbraccio forte,
Salice_