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Autore: cactus_    12/07/2013    0 recensioni
"La prima volta che lo vidi fu ad un concerto, una cosetta in un paese,quindi non ricordo il nome della band.
Quando ne ebbi l'occasione chiesi a Bob se conosceva il ragazzo.
Non lo incontrai per giorni. Poi ci fu l'assemblea d'istituto per informare tutti gli alunni di chi aveva vinto le elezioni. I vincitori erano tre: Ray Toro, Oliver Gray e Gerard Way.
La cosa che affascinava le ragazze (e me) era proprio quell'aria da quantosonobuonoiostudiounsaccoesonorappresentanted'istituto alternata al suo cazzeggio a casa, canne e alcol.
Uscivo spesso dalla classe per “pisciare” e spesso, facevo incontri fortunati. Ogni volta mi batteva il cuore fortissimo, quel ragazzo mi faceva impazzire.
Era proprio un gran pezzo di figo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che lo vidi fu ad un concerto, una cosetta in un paese,quindi non ricordo il nome della band.

Ero con Bob, in quel momento stava parlando con dei suoi amici, io non li conoscevo, succedeva spesso, uscivamo con dei suoi compagni di classe e io finivo per restare solo.

Quando ne ebbi l'occasione chiesi a Bob se conosceva il ragazzo. Lui mi rispose che aveva ben nota la faccia, c'aveva parlato una o due volte, mi disse che era un tipo a posto.

 

Iniziò la scuola, ci furono le votazioni per i vari rappresentanti. Alcuni mi chiesero se avevo voglia di fare il rappresentante di classe, sinceramente mi vergognavo un po', ma pensandoci bene,avrei potuto saltare alcune lezioni per cazzate studentesche.

Accettai e fui eletto, eh eh eh sono simpatico!

 

Per i rappresentanti di istituto era diverso, loro dovevano farsi pubblicità nella scuola, quindi giravano per le varie classi. Il giorno in cui vennero nella mia ebbi quasi un infarto. Eh si. Ovviamente il figaccione che avevo visto quella famosa sera, il quel paese sperduto, era lì, di fronte a me, a blaterare i motivi per i quali avremmo dovuto votarlo. Inutile dire che non ascoltai un emerito cazzo. Mi soffermai solo sul suo nome scritto a grande lettere sulla lavagna, “Gerard Way”. Che gran pezzo di figo che era.

E quando ebbe finito e il un altro candidato parlava, lui guardò la classe, il suo sguardo si posò su di me, sentì le guance infuocate.

 

Non lo incontrai per giorni. Poi ci fu l'assemblea d'istituto per informare tutti gli alunni di chi aveva vinto le elezioni, fargli fare un discorso iniziale e parlare dell'autogestione.

I vincitori erano tre: Ray Toro, Oliver Gray e Gerard Way.

Non avevo dubbi, doveva vincere per forza, con quella faccia da angioletto che usava con i professori, la sue media alta, tutti si fidavano di lui.

La cosa che affascinava le ragazze (e me) era proprio quell'aria da quantosonobuonoiostudiounsaccoesonorappresentanted'istituto alternata al suo cazzeggio a casa, canne e alcol.

Ma questo all'inizio non lo sapevo, quindi ero cotto solo del suo bel faccino innoquo.

 

L'arte di cavarsela a scuola pur non studiando, come ce l'aveva il signor Way, ce l'avevo anche io, la differenza fondamentale e che io la faccia truccata da piccolo punk metallaro l'avevo e non tutti la trovavano affascinante.

Uscivo spesso dalla classe per “pisciare” e spesso, facevo incontri fortunati. Ogni volta mi batteva il cuore fortissimo, quel ragazzo mi faceva impazzire.

 

Un giorno Bob mi disse: “Ehy Frank sai che ho conosciuto Gerard? Sono amico del fratello così...”

Ah si?” chiesi interessato

Si” mi rispose “è proprio simpatico, ultimamente sto uscendo con il suo gruppo di amici”

Allora un giorno me le o presenti?”

Certo!”

 

Autogestione. Tre giorni. Scelsi il corso di musica per tutti e tre i giorni.

Il lunedì entrai nella classe assegnata al mio corso e BAM, alla cattedra era seduto Gerard. Non potevo desiderare di meglio.

Le sue lezioni furono bellissime... ehm, interessantissime volevo dire!

Aveva una voce particolare, ogni cosa che diceva, poi la rispiegava in altre parole, per non mettere in difficoltà chi magari, non aveva capito.

Tornare alle solite ore di italiano e matematica fu proprio uno strazio. Per tre giorni consecutivi l'avevo visto, osservando ogni singolo dettaglio, ogni curva del suo corpo, ogni suo movimento.

 

Il giorno più bello di tutto l'anno scolastico fu esattamente una settima dopo la fine dell'autogestione.

Ero in segreteria per cazzate da rappresentante e aspettavo il mio turno per consegnare non ricordo cosa, arriva il bello e affascinante Gerard Way e si appoggia al muro accanto a me. Evito il suo sguardo per un po', ma poi non resisto e lo guardo. Lui mi sorride. E mi saluta.

Ero paralizzato ma cercai comunque di sorridere a mia volta e rispondere al saluto, ma la voce non uscì.

Continuammo a guardarci per un po', poi andò via, silenzioso com'era arrivato.

Un sacco di pensieri mi frullarono nella testa:

  1. Mi aveva salutato

  2. Si era fermato per salutarmi

  3. Si era fermato SOLO per salutarmi dato che ero sola in segreteria, e appena gli avevo risposto era andato via, dimostrando di non dover fare nulla in segreteria

  4. MI AVEVA SALUTATO

 

Mi sentivo una sciocca teenager ossessionata dal ragazzo più bello della scuola, la cosa triste è che effettivamente lo ero. Solo che sono maschio.

  
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