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Autore: itsteddysheeran    12/07/2013    3 recensioni
Solita uscita del sabato sera.
Solito locale.
Solito tavolo.
Più una scommessa e un Castiel costretto ad offrire una birra a Dean Winchester.
E quella che nasce come una scommessa tra Meg e Castiel diventerà qualcosa di più tra Castiel e Dean.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Castiel era sempre stato un ragazzo abbastanza solitario, perfino al liceo. Aveva avuto pochi amici durante quegli anni e aveva tenuto quelle amicizie anche dopo aver finito gli studi. Anna Milton  e Meg Masters erano le sue migliori amiche, lo erano sin dal liceo. Era con loro che Castiel usciva ogni sabato sera, più Chuck Shurley e Sam Winchester.
Chuck era il fidanzato di Anna e, dopo un’uscita insieme, era diventato subito parte del gruppo. Si divertiva con loro e Anna gli piaceva parecchio, quindi non era poi così male uscire con lei e tutti i suoi amici.
Sam, invece, si era trovato in quella comitiva per caso. Ogni sabato sera, aveva l’abitudine di sedersi al tavolo di fianco al loro nel locale di Ellen. E Castiel, vedendolo così solo con il bicchiere di birra davanti, non ci mise più di tanto ad invitarlo a sedersi con loro. Si divertì parecchio quella sera e Chuck gli raccontò della vacanza in Italia che avrebbero fatto lui e Anna una volta liberi dal lavoro: Anna lavorava come segretaria; Chuck, invece, era un fumettista, quindi era quasi sempre impegnato, infatti erano sempre Castiel e Sam ad andare a casa sua per una birra e qualche chiacchiera. C’era sempre Anna a casa Shurley, seduta sulla poltrona alle spalle di Chuck o che gironzolava per la cucina preparando qualcosa per il suo ragazzo.

Quel sabato mattina, Castiel e Sam rimasero a casa invece di andare a casa di Chuck e si limitarono a mandare un messaggio agli altri dicendo che l’appuntamento era alle otto e trenta al solito tavolo. Di solito non andavano mai così presto, ma era stato Sam stesso a dire che c’era bisogno di cambiamenti nonostante si divertissero già così.
Castiel passò a prendere prima Meg e Anna, poi il resto dei suoi amici, alle otto, con l’Impala che aveva comprato da non molto.
Ne era rimasto incantato subito e l’aveva comprata, rendendosi conto di quanto fosse bello guidare e non aspettare che suo fratello Gabriele si rendesse conto che era ormai tardi e dargli un passaggio fino al locale, quando era già in ritardo di più di un’ora.
Parcheggiò al solito posto, accanto ad un’auto vecchia e malridotta, di un blu ormai sbiadito. Dopo averla fissata per un po’ come faceva sempre, si diresse dentro verso il solito tavolo e aspettò che Jo arrivasse per gli ordini.
Lei la conosceva abbastanza dato che a volte avevano parlato sulla fermata dell’autobus dopo aver finito le lezioni. Gli sembrava simpatica, era anche carina ma non era il suo genere.
Quando Jo arrivò, ordinarono quasi tutti le solite cose: Sam e Chuck un cheeseburger con doppia dose di formaggio; Meg e Anna una semplice pizza; e Castiel, differentemente dal solito, ordinò una pizza ai quattro formaggi e una birra alla spina. E lui non beveva mai birra, non gli piaceva nemmeno, preferiva bere dell’acqua minerale o della coca cola gelata, ma non prendeva mai della birra. Si pentì ben presto di averla ordinata ma prima che potesse dire a Jo di non volerla più lei era già arrivata con le bevande.
Sam e Meg lo guardarono con gli occhi spalancati, aspettando che si avvicinasse al bicchiere pieno fino all’orlo.
“Cas, tu non hai mai bevuto della birra.” Gli disse Sam, per poi fissare Meg.
“Sì, Cas, perché diamine hai ordinato della birra?”
Castiel non rispose. Rimase fermo al suo posto, con lo sguardo basso sul bicchiere ancora intatto. Non gli andava di rispondere, voleva solamente trovare il coraggio per avvicinare la bocca al bicchiere e sorseggiarne un po’, così nessuno avrebbe fatto più domande.
Quando Jo arrivò di nuovo, Castiel alzò finalmente lo sguardo, sorridendole.
“Non hai ancora bevuto, sicuro di non volere qualcos’altro?”
“Va bene così, grazie.” Rispose lui, prendendo una fetta di pizza per poi addentarla.
Dopo che Jo andò via, la serata trascorse tranquillamente. Il locale era abbastanza pieno quella sera e anche Ellen aveva iniziato a gironzolare per i tavoli per prendere gli ordini.
“Io direi di fare una scommessa.” Propose Meg all’improvviso, bevendo l’ultimo sorso della sua birra per poi voltarsi verso Castiel. Lui la fulminò con lo sguardo, già sicuro che non sarebbe stato qualcosa di piacevole. Non si tirò indietro, sapeva che comunque lei gliel’avrebbe impedito.
Meg spostò lo sguardo verso sinistra, quindi verso il bancone: c’erano alcuni bei ragazzi seduti lì, più una ragazza che stava per andare via.
“La tua birra. Devi berla tutta d’un sorso. Ovviamente, io scommetto che non ce la farai, so che andrà così.”
“E cosa succede se vinco?” Domandò Castiel, avvicinando il bicchiere di birra a sé.
“Dovresti chiederti cosa succede se perdi, Cas. Comunque, dovrai andare da uno di quei ragazzi lì se perdi, offrirgli di bere una birra insieme e poi tornare qui.” Sam e Chuck si guardarono ridacchiando, decisamente divertiti. Meg era una stronza, ma aveva classe, e il Winchester aveva un debole per lei ma non l’aveva mai detto ai suoi amici. Gli bastava averla come amica, forse era quello il motivo.
“E se vinco?”
“Oh, credimi, non accadrà.” Chuck scoppiò in una fragorosa risata in quel momento e Anna dopo di lui.
Era una sfida e Castiel odiava le sfide. Finiva sempre per perdere e perdere era un’altra cosa che lui odiava. E sapeva che avrebbe perso quella sfida, perché non aveva intenzione di bere quella birra. Non sapeva nemmeno perché l’aveva ordinata se nemmeno gli piaceva.
Castiel sbuffò, incrociando le braccia, e Meg capì di aver già vinto.
“Scegli tu o scelgo io?”
“Scelgo io, grazie comunque, Meg.” Castiel alzò lo sguardo e osservò i ragazzi al bancone: erano tre, entrambi da soli. Non poté vederli frontalmente, quindi iniziò ad osservare il resto. Rimase a fissare il ragazzo sulla destra, quello che stava parlando con Ellen, e poi lo vede voltarsi verso di loro e guardare qualcosa nelle vicinanze del loro tavolo. Sembrava il più carino ed era l’unico che era riuscito a vedere per bene, quindi optò per lui, il ragazzo solitario con la giacca verde.
“Lui.” Castiel lo indicò e tutti si voltarono contemporaneamente verso il ragazzo che aveva indicato Castiel un attimo prima.
Sam deglutì, ma rimase zitto.
“Bella scelta. Ah, un’ultima cosa, non potrai dirgli di aver perso una scommessa.” Lo informò Meg, ridendo e facendo ridere il resto dei suoi amici.
Castiel, allora, iniziò ad avvicinarsi a piccoli passi al bancone, cercando di non urtare le persone che ballavano nel bel mezzo della sala.  
La scelta della musica era un’altra cosa che adorava del locale di Ellen. Castiel amava la musica d’altri tempi e si era anche sbizzarrito nel ballare una delle sue canzoni preferite una volta. Sorrise, ricordando quel bel momento con Meg, Anna e Chuck. Ricordava che, a quel tempo, Anna e Chuck sapevano solamente lanciarsi sguardi complici  e sorridersi, ma non sapevano ancora di piacersi l’un l’altro e che Sam era ancora il ragazzo solitario del tavolo affianco.
Quando alzò lo sguardo, poi, si ritrovò davanti al bancone, precisamente il ragazzo con la giacca verde. Prese un bel respiro, allora, poi si sedette sullo sgabello affianco, guardandolo con la coda dell’occhio.
Notò lo sguardo perso nel vuoto di quel ragazzo, occhi verdi come non ne aveva mai visti, belli da mozzare il fiato. Notò le sue labbra poi, leggermente screpolate ma incredibilmente perfette.
“Ehi, amico, tutto bene?” Gli domandò, voltandosi di scatto verso lui. Il ragazzo si voltò lentamente, poi lo guardò per un po’, fissando i suoi occhi blu per una durata che fu estremamente lunga.
“Sì, tutto bene.”
“Posso offrirti qualcosa?” Gli domandò ancora, accennando un sorriso. Il ragazzo annuì e Castiel ordinò due birre, anche se sapeva che, probabilmente, non avrebbe toccato minimamente il suo bicchiere, proprio come aveva fatto a tavola.
Una volta arrivate le birre, Castiel lo guardò berne una gran parte per poi posare il bicchiere sul bancone. Afferrò il suo, allora, e provò a berne un sorso, rendendosi conto di quanto fosse stato stupido solo a provarci.
L’altro rise nel vederlo quasi disgustato da quel sapore, ma provò a nascondere quel ghigno, riuscendoci a malapena.
“Dean Winchester.” Disse ad un tratto, mentre le note di  “Stayin’ Alive” iniziavano a diffondersi nel locale. Castiel pensò che quella era una delle sue canzoni preferite e che avrebbe potuto ascoltarla per sempre.
“Castiel. Castiel Novak.”
“Quelli che ci stanno fissando sono i tuoi amici?” Castiel si voltò verso il suo tavolo e notò che tutti lo stavano fissando, Meg con il solito ghigno sul volto. Scosse la testa, arrossendo terribilmente, poi si voltò di nuovo verso Dean, cercando qualcosa da dire sensato.
“Non ti preoccupare, so che non è colpa tua.” Ridacchiò Dean, sorseggiando altra birra.
“Mi dispiace, Dean. Scusami.” Balbettò lui, stringendo la manica del trench fra le dita. Poteva solamente andarsene in quel momento, anzi, doveva. Non aveva altro da dirgli e l’unica cosa che voleva era scappare via dal locale e nascondersi in camera sua fino alla fine dei tempi.
“Siccome quello è mio fratello e siccome so che non sei venuto qui di tua spontanea volontà, direi di dare una lezione ai tuoi amici.” Castiel aggrottò la fronte e si sentì costretto a bere dell’altra birra solamente per la tensione che si era impossessata del suo corpo e fu quel che fece, cercando di non pensare a quel sapore così cattivo per lui.
Dean cacciò un foglietto bianco e una penna dalla tasca, poi vi scarabocchiò qualcosa sopra, qualcosa che poi si rivelò il suo numero. Castiel riuscì solamente a deglutire in quel momento e infilò velocemente il biglietto in tasca, guardando l’espressione divertita di Dean.
Quella, probabilmente, fu una delle sue figure peggiori di sempre. Non avrebbe mai più accettato di fare una scommessa, quello era poco ma sicuro.
“Puoi chiamarmi quando ti va, mi  divertirò a mettere in imbarazzo Sammy e non credo mi dispiacerà fare due chiacchiere.” Castiel rise e Dean insieme a lui. Era un ragazzo simpatico ed era anche bello, decisamente bello. L’avrebbe chiamato probabilmente, anche a lui sarebbe piaciuto sapere delle cose imbarazzanti su Sam e non sarebbe stato male fare due chiacchiere.
“Ci stanno ancora fissando.” Mormorò Castiel senza volerlo e Dean si  voltò per guardarli: Sam lo fissava divertito e Dean capì che quella situazione stava diventando abbastanza imbarazzante per Castiel, quindi si obbligò a far qualcosa.
“Ti va di far rimanere mio fratello sconvolto?”
“È un’idea interessante. Cosa devo fare?” Dean non rispose e si limitò ad avvinghiarsi alle labbra di Castiel, baciandolo più a lungo che poté.
E, proprio come aveva immaginato, Sam rimase a bocca aperta e l’ultimo pezzo di pizza che aveva deciso di mangiare proprio in quel momento gli andò quasi di traverso. Meg guardò la scena a bocca aperta, decisamente sconvolta ma divertita.
Non pensava che vincere una scommessa avrebbe portato l’innocente Castiel a guadagnarsi il numero di cellulare e un bacio da un tipo del genere.
Fu Castiel a staccarsi dalle labbra di Dean e riuscì a notare perfettamente la sua espressione soddisfatta.
“Be’, direi che è stato – ”
“Sì, è stato un piacere anche per me, Castiel, decisamente.” Dean sorrise, scendendo dallo sgabello per andar via. Era stato un piacere per lui, non gli aveva mentito. Sperava anche di rivederlo o almeno di sentirlo di nuovo, così avrebbero messo in imbarazzo Sam insieme e si sarebbero divertiti proprio come quella sera.
Castiel ci mise un po’ per tornare al proprio tavolo, completamente sotto shock. Anche a lui era piaciuto, forse anche troppo, e non vedeva l’ora di chiamare Dean e magari di rivederlo il sabato successivo.
Appena arrivato al tavolo, Sam lo fulminò con lo sguardo, completamente innervosito; Meg, invece, lo lasciò sedere al proprio fianco e gli arruffò i capelli, continuando a ridere a causa dell’espressione di Sam.
Non avevano mai passato una serata del genere e quella era stata decisamente migliore rispetto a tutte le altre.
“Sam, perché sei così arrabbiato?”
“Be’, quello era suo fratello. Era Dean, Dean Winchester.” Meg rise di nuovo allora, più forte di prima. Quella situazione era decisamente bizzarra ma divertente, anche se era l’unica a ridere così tanto tra tutti loro.
“Dai, Sam, mi ha baciato lui! Vedi il lato positivo almeno.”
“Che sarebbe?”
“Se io e tuo fratello iniziamo a frequentarci, io e te saremo inseparabili!” Rispose Castiel, per poi sfoderare il suo sorriso smagliante. A quel punto, Sam non poté far altro che ridere, terribilmente divertito dalla vicenda e da ciò che aveva detto Castiel.
In realtà, non sapeva dei gusti di suo fratello, non ne avevano mai parlato, quindi era decisamente sorpreso anche per quello, ma non gli dava affatto fastidio.

Tornarono tutti a casa dopo un quarto d’ora circa. Anna andò a casa di Chuck, quindi Castiel riuscì ad arrivare a casa prima dell’orario solito.
Si tolse velocemente il trench da dosso e lo poggiò sul proprio letto. Notò che Gabriele non era ancora tornato, quindi ne approfittò per fare una doccia calda e rilassante che durò più di mezz’ora.
Una volta indossato il pigiama, tornò in camera sua, spostò il trench sulla sedia vicino la finestra e controllò il cellulare.
Un messaggio.

Ho rubato il tuo numero dal cellulare di Sam, spero non sia un problema per te. È esilarante vederlo con quell’espressione sul volto. Sarebbe ancor più divertente vederlo così più spesso.
Buonanotte. Dean”

Castiel sorrise, poi posò il cellulare sul comodino senza rispondere. Si addormentò con lo stesso sorriso con cui aveva letto quelle poche parole.
Sam aveva decisamente ragione: cambiare qualcosa della sua vita gli avrebbe fatto più che bene.



Spazio autrice.
Ed eccomi qui con un'altra Destiel! Ne ho un'altra in sospeso, quindi shame on me
Spero vi piaccia, non ho altro da dire come al solito lol
Fatemi sapere cosa ne pensate semmai ;w;
  
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