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Autore: Mini GD    12/07/2013    3 recensioni
Promettimelo, ti prego.
Prometti che quando le nostre mani si lasceranno non piangerai.
Prometti che quando sentirai la mia mancanza, canterai quella canzone buffa del nostro primo incontro.
Promettimelo, promettimelo SeungHyun.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, T.O.P.
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Promettimelo, ti prego.
Prometti che quando le nostre mani si lasceranno non piangerai.
Prometti che quando sentirai la mia mancanza, canterai quella canzone buffa del nostro primo incontro.
Promettimelo, promettimelo SeungHyun.



Confusione, era l’unica cosa che dominava quella grande città; caos e vita, un puro mix di colori, smistati tra luci, insegne, negozi e abitanti.
Era una piacevole giornata primaverile, le ragazze si confessavano a vicenda segreti, sotto le foglie di ciliegi in fiore, e i ragazzi si preparavano per una serata a scherzare tra loro.
“S-Seung? Ti disturbo?” una voce femminile, delicata e rotta dal pianto, chiamava la figura che fissava la sua città da un vetro trasparente.
Si girò verso la porta semi-aperta, notando la figura di una ragazza poco più grande di lui, che stringeva la maniglia color oro della porta colorata di un tenue beige. I suoi occhi erano arrossati, le gote inumidite da uno scorrere di lacrime e la mano sinistra riempita da un fazzoletto di seta, con ricamate le iniziali della giovane.
“HaYi” pronunciò, prima ancora di rendersi conto di aver sbagliato nome.
“SeungHyun” disse lei, prima di scoppiare in un pianto, lasciandosi andare contro la porta, facendo incontrare le sue gambe, protette solo da una gonna lunga sino alle ginocchia, con il freddo pavimento.  Passò il fazzoletto sul viso, cercando di contenere i singhiozzi che avevano riempito le sue orecchie durante  tutta la giornata.
“Scusami YuRim, ma i tuoi occhi…” cercò di giustificarsi, abbassando il suo sguardo sulla figura devastata da tutto quello che aveva segnato la fine.
Gli occhi di lei erano così uguali a quelli della bella HaYi, sua sorella più piccola di soli due anni.
“Volevo sapere se avevi bisogno di qualcosa per la notte” motivò la sua visita, diede una ragione al suo entrare nuovamente nella camera della sorella dopo il suo espresso bisogno interiore di non farlo.
“Solo di un tuo sorriso” rispose semplicemente, aiutandola a rialzarsi dalla sua posizione dolorosa.
“Ti auguro la buona notte, spero che, almeno tu, riesca a conciliare il sonno” tirò sul col naso, sorridendo per soli pochi secondi, prima di fuggire fuori, prima di esplodere nuovamente in un grido di dolore.


Prometti di restare accanto alla mia famiglia. Hanno tanto bisogno di un uomo in casa, una roccia alla quale affidarsi, una spalla alla quale confessare le proprie paure.
Prometti di proteggere la mia dolce mamma e la mia allegra sorellona.
Più di tutto, SeungHyun, promettimi che non smetterai di vivere.



Vivere


Come poteva pensare a vivere dopo una giornata come quella? Come poteva pensare di dover accettare che la propria vita abbia lasciato il posto a un vuoto, al dolore creato da una malattia?
Rileggere le ultime righe scritte per lui, piene di una serenità e di un amore appartenenti solo alla giovane donna che le aveva scritte, dai splendidi occhi color nocciola, dalla corporatura minuta e aggraziata, che sprizzava felicità ed energia da tutti i pori, nonostante la coscienza della morte.

SeungHyun, non prendertela con te, non hai le colpe della mia malattia.
L’unica cosa che mi fa male è sapere che non sono arrivata all’altare con l’abito bianco; mi dispiace di non averti regalato una famiglia e dei figli.
Sei l’amore della mia vita, io continuerò a vivere nel tuo cuore, nei tuoi occhi scuri, nella tua stretta. Non smettere di vivere, vederti felice renderà felice me, lì, nel cielo azzurro.
Non c’è cosa che desiderò di più, sia su questa terra che in un'altra. Ti amo SeungHyun, perdonami per le sofferenze che ti ho fatto passare con me, perdonami per non aver fatto tutto ciò che volevo con te.
Ti amo, l’ho sempre fatto, anche quando giocavamo a rincorrerci vicino casa e la mamma si preoccupava.
Ti amo SeungHyun.
                                                                                                                                                                                                                                                                       Per sempre tua, HaYi.


 
“HaYi, come faccio a non piangere, eh?” domandò ad alta voce, cercando di trattenere le lacrime che volevano uscire impetuose, in modo da rendere omogeneo il suo essere esteriore con la sua anima.
In quella stanza solitaria, era racchiusa la vita del suo dolce amore, pieno di foto che ritraevano loro.
“Come faccio HaYi, come faccio a vivere senza te?” continuò a porre domande alla figura che gli appariva, semi trasparente, poco lontano da lui che stringeva il cuscino impregnato dal profumo di lei.
“Ti amo tanto anch' io, HaYi. Mi hai lasciato troppo presto, torna con me. Ho bisogno di te, della tua presenza serena, del tuo amore e delle tue carezze. Alla fine non sono forte come te, non ho mai saputo accettare la tua malattia, anche se tu eri così contenta, nonostante tutto.
Io non posso vivere così HaYi, sei tu il motivo per cui io vivo, che senso ha ora la mia esistenza?” si lasciò scappare qualche scia umida e salata, che bagnava sia il suo viso che il cuscino.
Non era ancora pronto a dirle addio, a lasciarla andare.
“Ti amo HaYi!” gridò, sperando che da qualche parte, in quel grande cielo, anche lei udisse quelle parole.
  
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