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Autore: _FraVi    12/07/2013    2 recensioni
La scena dell'anello da provare, un bacio dato per errore che si scopre in realtà essere dato volontariamente, un Amore che vede più bassi che alti.
Lieto fine? Nemmeno Colin e Jared lo sanno.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Conoscete i Muse? Bene, allora sapete che “United States of Eurasia” è una delle loro canzoni dell'album "The Resistance" ed è ciò che mi ha dato l'ispirazione per questa cosa. Questa cosa la volevo pubblicare ancora a Maggio per il compleanno di Colin, ma ahimè siamo il 13 Luglio e ancora siamo al primo capitolo.
Comunque, non sono le parole che mi hanno ispirata, bensì la melodia. Ogni volta, più o meno, vi dirò i secondi da ascoltare per farvi capire cosa mi ha ispirato, ok? Magari capite anche quello che voglio dire.
Ho detto tutto? Oh, non saranno tanti capitoli, forse 5 al massimo. E beh, con Eurasia, pensavo due minuti fa, possiamo unire Alessandro+Efestione (vedi l'Asia e tutto il sogno di Alessandro che ci sta dietro) con Colin+Jared (visto che tutti i fatti si svolgono in Europa, Londra il primo capitolo, Dublino gli altri).
Spero solo che vi piaccia,
Fra! :)
PS: il link del video è il seguente:
http://www.youtube.com/watch?v=0Ok0expLH1o da ascoltare i minuti 1.33-1.58.

UNITED  STATES OF EURASIA

1.


Un semplice movimento del bacino in stile danza del ventre, una musica che rende perfetta questa stanza, un’armonia che si è riuscita a instaurare solo tra noi due: cosa posso volere di più?
-Col, a che pensi?-
Si ferma di colpo in piedi sul letto, dopo avermi posto questa domanda. A che penso, mi chiedi?
-Boh- risponde senza nemmeno pensarci.
Sorride leccandosi leggermente il labbro inferiore: non c’è malizia, ma io riesco a vederla lo stesso.
-Che c’è? Ho qualcosa che non va?- chiede vedendo che lo fisso.
Nego con la testa, sbattendo le palpebre nel sentire gli occhi secchi.
-Jared, ma non dovremo provare la nostra parte?-
-Io sono venuto qui apposta-
Lo guardo con un ciglio rialzato, come per dire “Cazzo stai dicendo?”. Lui intuisce tutto, così si siede sul letto accanto a me.
-Allora, mio Alessandro, cosa vuole sapere dal suo Efestione?-
-Voglio che mi regali il suo anello, quello che ha comprato in Egitto- affermo deciso. –Oh, e mi paragoni al sole- aggiungo subito dopo.
-Egocentrico- risponde.
-Disse Jared Leto-
Apre la bocca offeso per le parole che gli ho detto.
-Jared?-
Silenzio. Diamine, in che casino mi sono messo? Mi sento come una ragazzina in preda agli ormoni. Colpa sua che mi fa dubitare della mia eterosessualità. Come posso dire di no a un corpo come il suo? Dove altro trovo il piacere se non pensando a lui?
No! Colin, che cazzo stai dicendo? A te piacciono le donne, non gli uomini! Tra le gambe hai un pisello di buone dimensioni, non un buco per il suo cazzo di uccello! Torna sulla retta via!
-Non mi conosci nemmeno per dire una cosa così! Che cosa vuoi?-
-JJ? Dai, non ti volevo offendere!-
-Beh, l’hai fatto! Complimenti!-
Prende il suo copione, la felpa e se ne va, sbattendo la porta della mia stanza.
Complimenti Colin, sei un perfetto idiota!
Sospiro mentre prendo la mia camicia. Devo andare a parlargli e a chiedere scusa, altrimenti è capace di non presentarsi sul set oggi pomeriggio. Infilo le mie infradito, esco dalla mia stanza dopo aver preso la tessera magnetica della porta e mi dirigo davanti alla sua stanza, ossia alla fine del corridoio. Sospiro, poi alzo il polso e lo sbatto un paio di volte sulla porta bussando.
-Colin, vai via-
Come cazzo fa a sapere che sono io?
-Jared, dai voglio chiederti scusa! Poi prometto che ci mettiamo a provare! Anche perchè oggi ci sono solo scene nostre-
Sospiro ancora e ingoio la saliva.
Dio, quanto darei per essere al di là di questa porta e… E? Cosa Colin, ti vuoi scopare un uomo?
Non viene ad aprirmi, così mi giro deluso e me ne vado.
-D’accordo, entra!-
Mi blocco sentendo la sua voce, giro la testa e lo vedo sulla porta con solo degli shorts addosso.
-E veloce che fra un paio d’ore vado a pranzo con Jonathan e Francisco!-
Sorrido con le mani che tremano. Dio mio, Colin, basta farti tutte seghe mentali con lui! È un uomo con più palle di te! Ma darei la vita pur di mordergliele!
Scuoto la testa cercando di darmi un contegno, poi mi dirigo verso camera mia.
-Prendo il copione e arrivo-
-Colin?- mi blocca.
-Dimmi-
-Il tuo copione l’ho rubato io- ride sventolandolo davanti al suo faccino.
-Stronzo- sbuffo come un bambino.
Torno indietro entrando nella sua stanza: è enorme quasi quanto la mia e vedere quel letto al centro mi fa quasi venir voglia di scop… No Colin, niente fantasie su Jared Leto! Come puoi pensare che il tuo uccello diventi amico del suo?
-Che hai?-
-Eh?-
Mi richiama dalle mie fantasie, e ritorno nel mondo reale.
-Ho detto “Che hai?”-
-Nulla, pensavo a James, il mio bambino: amerebbe dormire su questo lettone-
Mi siedo su esso, e Jared ci si butta sopra distendendo la schiena.
-Stanotte ho dormito favolosamente. Peccato che dobbiamo restarci solo un paio di notti-
-Senti, posso dormire qui anch’io, stanotte?-
Colin!
-Bah, se vuoi! Sappi che però allungo le mani. Una notte ho masturbato mio fratello nel sonno e la mattina dopo si è congratulato con me dicendo che ho due mani morbide come quelle di una donna-
Scoppia a ridere, facendomi capire che ha appena inventato una balla. Ma io rimango fisso e paralizzato sui suoi occhi, immaginandomi al posto del fratello. Se vuole può provare anche subito.
Ok, ho capito: mi piace Jared Leto! Ma solo fisicamente, sia chiaro! Non c’è tempo per i sentimenti nella mia vita, almeno per ora!
-Allungherai le mani anche su di me?-
Questa poteva anche risparmiarla! Cascamorto ai piedi di Jared Leto, idiota! Stupido! Coglione! Deficiente! Ignorante! Cretino!
-Dipende, posso anche farlo-
Poi si alza e si dirige a prendere i nostri copioni sulla scrivania lanciando il mio in faccia.
-Coraggio Alessandro, il suo Efestione vuole fare un regalo al suo re: un anello direttamente dall’Egitto…-
-Ma quindi non sei più arrabbiato con me?- gli chiedo.
-Non mio caro irlandese. E se vuoi saperla tutta, non lo sono mai stato. Anzi, è stato divertente prenderti per il culo!- poi scoppia a ridere.
Prendermi per il culo, eh?  Fanculo Leto, un giorno ti prenderò io per il culo, ma non metaforicamente, sappilo!
-Davvero ti diverte prendere per il culo la gente?-
Mi guarda scettico, poi scoppia a ridere. E ogni sua risata è nota per il mio cuore.
-Hei, sarò anche bisessuale, ma io preferisco fare il passivo! Non mi piace entrare nel culo degli altri, tanto meno il tuo- ride tirandomi la lingua.
-Aspetta!- lo interrompo dubbioso e senza aver capito un accidente. –Sei dall’altra parte?-
Si siede a cavalcioni su di me, distendendosi poi sul mio petto. Una volta che le sue labbra si sono avvicinate al mio orecchio, vi soffia dentro.
-Bisessuale, grazie- tende a precisare.
Rimango di merda davanti a quella confessione, cominciando a fantasticare su noi due. E, ovviamente, sperando di non eccitarmi visto che il suo corpo è un peso morto sopra il mio.
-Cosa… Come fanno a piacerti gli uomini? Ma soprattutto avere un uccello nel culo?-
Gli butto queste domande su un piatto d’argento, forse d’oro, sperando che cominci a parlare e che mi dica quello che il mio corpo vuole sentirsi dire. Almeno se le seghe che si fa sotto la doccia lo fanno pensare a me.
Egocentrico di un irlandese, Colin! No ma complimenti! Clap, clap!
-Beh, è strano. Vedi Col, ha presente la mia ex?-
Mi tiro su con la schiena e incrocio le mie gambe trovandolo seduto davanti a me.
-Cameron?-
-Sì, lei-
Si blocca un attimo, bagna le labbra con la lingua e poi prende fiato.
-Beh, avrai sentito la notizia che ha detto no quando le chiesto di sposarmi?-
Annuisco perché sì, l’avevo letto qualche tempo fa.
Ricordo le sue parole come se fosse ieri: “Jared, amore. Io ti amo tantissimo. E ti direi anche di sì se… se tu e Matt non andaste a letto insieme quando siete in tour. So quello che capita tra voi due, il mondo intero lo sa”-
Poi il silenzio, solo il ricordo di quella che è stata la delusione più grande di tutta la sua intera vita. Un amore buttato via per colpa di una richiesta.
-Posso chiederti se… La ami ancora?-
Alza lo sguardo portandolo sul mio volto che sembra disgustato, almeno credo. Voglio dire, se sapeva che se la faceva con Matt, perché non evitargli nuove illusioni? Soprattutto quella di una vita insieme.
-No- risponde dopo qualche istante. –Ed è meglio così. Lo sai? Ha provato a baciarmi, voleva che portassimo comunque avanti la nostra storia. Ma io non la volevo più, tutt’un tratto l’ho sentita così estranea che boh, me ne sono andato- sospira. –Ho fatto male a chiederle di sposarmi. Ma ho avuto la fortuna che il Destino giocasse in modo diverso le carte così che ora mi ritrovo di nuovo solo-
Poi prende il copione e lo sfoglia fino ad arrivare alla scena che dovremo recitare domani. Ma rimane in silenzio, come se dovessi cominciare io quando, invece, la prima battuta spetta a lui.
-Jared, stai bene?-
-Mi manca-
Di scatto, come se avessi una molla sotto il culo, mi alzo e lo abbraccio forte.
-Vuoi parlarne?-
-Sai qual è la cosa che più mi manca?-comincia a parlare con un tono di voce alto, come se fosse arrabbiato. –Il sesso! Ma non tanto per l’orgasmo in sé o il suo corpo nudo tra le mi mani. Quello che più mi manca è quello che si creava ogni volta tra noi due. Quei suoi occhi che mi perforavano l’anima mentre mi scopava, quel suo corpo così maschio. Non ne ero innamorato, per nulla. Anzi, neanche ci definivamo una coppia…-
-Aspetta un attimo!- lo interrompo. –Di chi stai parlando?-
Mi guarda un attimo, poi scoppia a ridere.
-Stai parlando di Matt, vero?-
Annuisce lasciando me a bocca aperta.
-Chiudi quella bocca o entrano le mosche!- mi prende in giro.
-Quindi aspetta!- mi riprendo. –Mi stai dicendo che il sesso tra due uomini è migliore di quello etero?-
-Beh, almeno per me sì! Forse ho paura che la donna finga l’orgasmo, mentre l’uomo non può-
Rimango pensieroso a riflettere sulle sue parole: cazzo se ha ragione! Ma allora, tutte le donne con me hanno sempre finto? Troie!
-Dai Col, sarà meglio provare, ok? Hai un anello che proviamo la scena interamente?-
Nego con la testa dal momento che non ho alcun anello con me. Ma i miei occhi si focalizzano si una bottiglietta d’acqua che Jared tiene sopra il comodino, così mi allungo e la prendo.
-Posso aprire?-
-Sì-
Faccio forza sulle mani, svito il tappo così posso recuperare quell’anello di plastica che tiene chiusa la bottiglietta.
-Sei un genio!-
-Sono Bart Cubbins- lo prendo in giro.
-Ladro d’identità!-
Mi prende la mano facendo partire mille brividi lungo la mia schiena. Diamine Jared, che mi stai facendo?
-Vieni!-
Ci posizioniamo in piedi l’uno di fronte all’altro, cioè lui posiziona me di fronte a lui, prende l’anello di plastica della bottiglietta e, cominciando a interpretare Efestione, togliendolo dal fazzoletto di carta sul quale l’avevo avvolto.
“L’ho trovato in Egitto. L’uomo che me l’ha venduto ha detto che un tempo era appartenuto al dio del Sole”
Poi si blocca per prendere fiato e, ancora, continua a fissarmi negli occhi. Sembra quasi che sia Jared che stia parlando a Colin e non Efestione al suo Alessandro.
“Io penserò sempre a te come il mio Sole”
Si ferma ancora. È bloccato, non sa quello che deve dire. La tensione tra noi due è troppo grande. Jared, che ti succede? Perché quelle guance rosse con me? Ti prego, non sentirti imbarazzato quando parli con me,  liberati del grande peso che hai dentro.
“Ti auguro di avere un erede”
Alza lo sguardo mentre mi mette l’anello al dito. E poi, al posto di abbracciarmi come dice il copione, posa le sue labbra sulle mie. E a me piacciono tremendamente troppo. Gli occhi, ovviamente, spalancati per lo stupore.
-No! Ho sbagliato tutto, cazzo! Non dovevo baciarti!- urla.
Non è vero, ho letto quello che i tuoi occhi mi dicevano, ti sei sentito bene con te stesso e ti piaceva. Con quelle parole eri arrabbiato per la scena, non per il bacio in sé, vero?
-Tranquillo JJ! Era solo un bacio. Nessun’altra intenzione, credo-
Cammina avanti e indietro, lanciandomi occhiate furtive di tanto in tanto.
In attesa che la principessa sul pisello (o con il pisello?) capisca quello che ha sbagliato, mi siedo sul letto e lo osservo. Mi sembra di vedere un animale in gabbia, lo stesso che ho visto con James, il mio bambino, allo zoo l’ultima volta che sono stato a Dublino.
-Mi sembri un’anima in pena, sai?- cerco di dire sdrammatizzando.
Mi fucila con lo sguardo, poi torna a camminare avanti e indietro ai piedi del letto, si ferma ancora e torna a fissarmi con lo sguardo.
-Mi piaci. E sì, mi è piaciuto quel bacio che ti ho dato perché volevo e non perché ho sbagliato-
Parole che colpiscono il mio petto e vanno a scontrarsi con il mio cuore che le rapisce per tenerle con sé.
-Ti prego Colin, non dire nulla, so che a te piacciono le donne-
Sorrido a queste sue parole mentre lego i capelli con un suo elastico trovato sopra il letto. Forse dovrei dirgli qualcosa, ma preferisco che finisca tutto quello che deve dirmi. Vedo i suoi occhi alleggerirsi man mano che le parole gli escono di bocca una dopo l’altra.
-Il punto è che boh, come ti ho detto prima mi manca il sesso con un uomo come se mi mancasse un arto. Forse mi manca davvero perché questo uccello che ho tra le gambe ha voglia di un compagno di giochi-
Sorride quasi nervoso per le parole appena dette. Si ferma un attimo per prendere fiato e poi ricomincia.
-Non so se la mia sia solo attrazione fisica, e quindi sessuale, o sia altro. Ma tu mi piaci e, che gli dei mi perdonino, ho voglia di farmi sbattere su questo letto. Da te!-
Poi basta, termina le parole che deve dirmi, le quali vanno a far compagnia a quelle che mi aveva detto prima per essere marchiate sul mio cuore. Si siede a terra, appoggiando la schiena e la testa al muro.
-Allora?- chiede nervoso.
Non so per quale motivo, ma scoppio a ridere. Sono un coglione, un bastardo, uno stronzo, lo so. Ma questa situazione non mi fa rimanere serio e così mi libero ridendo. Peccato che la luce speranzosa nei suoi occhi si stia spegnendo molto velocemente. Infine, china la testa guardandosi i piedi.
Mando giù della saliva, e mi metto composto sul letto. Ma le parole che mi ha detto vincono sulla mia forza di volontà, così mi alzo e mi avvicino a lui. Mi inginocchio ai suoi piedi, alzo il suo viso con due dita e lo fisso nelle due perle azzurre. Non dico nulla, non rovino quest’atmosfera così decido semplicemente di appoggiare le mie labbra sulle sue. I suoi occhi sono aperti e mi studiano non trovando delle risposte.
-Ti svelo un segreto, Leto: tu piaci a me. E sì, lo so che sei un uomo, ma mi piaci-
Sorride a malapena, colorando di un azzurro più intenso i suoi occhi che, caldi, sciolgono il ghiaccio attorno alle pupille.
-Davvero?-
Annuisco alzandomi in piedi e porgendogli la mano.
-Vieni-
Titubante, mi da la sua mano calda e, lungo la schiena,  mi parte un brivido.
-Posso averti l’onore di sbatterti su questo letto?-
  
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