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Autore: MissPiratina97    13/07/2013    1 recensioni
[House of M AU] [Billy/Teddy; Tommy/Kate]
Siamo nel mondo di House of M. Un mondo in cui l'homo superior prevale sull'homo sapiens. William e Thomas sono i principi della casata di M. Loro non hanno una vita facile.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Billy Kaplan/Wiccan, Kate Bishop/Hawkeye, Teddy Altman/Hulkling, Thomas Shepherd/Speed, Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Le pene di Thomas”
 
Lei era lì. Splendida, seduta su una poltrona viola, i capelli erano raccolti in un nastro color oro che si abbinava al vestito rosso della donna. Reggeva sulle gambe un libro, gli occhi erano puntati su di esso. La principessa Wanda, in quel momento, era in uno stato completo di trance. Era così ossessionata dalla lettura che sembrava non importargli altro. 
 
- Thomas, torna a leggere il tuo libro! – 
 
Dall’altra parte della stanza, uno dei suoi figli aveva appena tirato fuori dalla tasca dei pantaloni il cellulare e ci stava giocherellando da dietro un grosso volume sulla genetica quando la madre lo aveva richiamato. Era stressante come il fatto che lei sapesse sempre tutto. Eppure era solo una semplice umana. Sbuffò rumorosamente per poi riporre l’oggetto elettronico al suo posto. La madre lo guardò con la coda dell’occhio e accennò a un sorriso quando vide il ragazzo confuso. Voleva consolarlo dicendogli che se avesse continuato a studiare gli avrebbe permesso di utilizzare il telefonino, ma proprio in quel momento le porte della biblioteca si spalancarono rivelando una giovane donna dai capelli verdi e dal vestito coperto di lustrini. 
 
- Sono qui! – Urlò con gioia ma nella sua voce si poteva distinguere una nota di preoccupazione. 
 
- Wanda, gli ospiti sono arrivati. – La donna si rivolse con un largo sorriso alla sorella, ma quando si girò per osservare Thomas, che aveva approfittato del momento per smettere di studiare, gli occhi si ridussero a due fessure che lo scrutavano da capo a piedi. 
 
- E tu, se vogliamo che la pace tra la Terra e l’Impero Skrull rimanga tale, vedi di non combinare disastri. Dovrai essere puntuale, pulito e cordiale. Ci siamo intesi? – La donna chinò la schiena per osservare meglio il ragazzo in attesa di una risposta. 
 
- Sì, zia Lorna. – Disse questo abbassando il capo. Sua zia era sempre incredibilmente gentile con William, ma con lui questa gentilezza veniva meno. Non sapeva per certo da quando aveva cominciato a parlargli in quel modo. Forse quando, per sbaglio, fece esplodere la cravatta del suo promesso sposo proprio mentre si stavano per baciare. Fu una scena abbastanza imbarazzante. 
 
- Posso ritirarmi nelle mie stanze, madre? – La donna annuì concedendogli di andare. Thomas si alzò dalla sedia e si diresse fuori dalla biblioteca sotto lo sguardo attento di Lorna. Appena fu fuori, cominciò a correre alla velocità del suono. Gli era proibito utilizzare i suoi poteri nel palazzo. Per colpa della super-velocità avrebbe potuto spaccare un vetro o rompere qualcosa di altrettanto delicato. Peccato che Thomas non rispettava mai le regole e in quel momento aveva bisogno di correre. Correre lontano dalla tristezza di sua madre e dagli ordini di sua zia. Peccato che nel tragitto tra la biblioteca e le sue stanze, si era imbattuto nell’unica persona con la sua stessa mutazione: suo zio Pietro.
 
Suo zio era l’unico componente di quella famiglia che riusciva a capirlo, a volte. In verità non sempre. Oltre ad essere una persona molto fredda era anche severo e le sue urla erano ormai ben familiari alle orecchie di Thomas e William. Difatti, quel giorno non sembrava diverso dal solito. Pietro fermò il ragazzo prendendolo per un braccio, andando entrambi alla stessa velocità era come se per loro stessero camminando come due normali esseri umani.
 
- Thomas, dove corri? Sai che non puoi usare i tuoi poteri all’interno del palazzo. – Il ragazzo non riusciva ad alzare gli occhi verso l’uomo, sperava solo di liberarsene subito per gettarsi sul suo letto. 
 
- Thomas, mi ascolti? – Tommy a malincuore alzò gli occhi e rivolse uno sguardo dispiaciuto allo zio. 
 
- Sì, scusa… Non lo farò più. – 
 
- Lo spero. Dici così tutte le volte che fai esplodere qualcosa. – sospirò distogliendo il freddo sguardo dal ragazzo – Ricordati di comportarti bene questa sera. Non credo che il nonno sarà contento se gli Skrull decidessero di dichiarare guerra. – Disse l’ultima frase sorridendo al nipote e questo gesto riuscì a rallegrare almeno un po’ Tommy che scusandosi con l’uomo si incamminò nuovamente verso la sua camera. 
 
La camera da letto di Thomas non era molto diversa da quella del fratello. Due tende rosse adornate dallo stemma della casata di Magnus, coprivano l’enorme finestra e un letto a baldacchino era appoggiato ad una delle quattro pareti. Proprio su questo il principe si buttò sconsolato. La testa immersa nel cuscino. Era uno dei pochi momenti in cui il giovane principe poteva stare da solo. Senza i rimproveri della famiglia e i paragoni che questa faceva con il suo gemello. Senza stupidi tutor che si ostinavano ancora a insegnarli le buone maniere. Solo lui e i suoi pensieri. 
 
La porta si aprì. Come ho fatto a dimenticarmi di chiuderla? Pensò Thomas, ma il volto che si presentò ai suoi occhi quando alzò la testa non poté non farlo sorridere. La sua piccola cuginetta dai capelli biondi e gli occhi azzurri gli sorrideva dall’altra parte del letto. 
 
- Cosa vuoi, Luna*? – 
 
- Sapere come stavi. Ti ho visto parlare con papà. Nessuno dei due sembrava felice, e non lo dico perché ho utilizzato i miei poteri. Si vedeva. Dalle vostre espressioni. – 
 
La voce della bambina uscì come una cura contro la tristezza per Thomas. Alzando la testa si accorse anche che la bambina di 9 anni non era la sola ad essere entrata. Billy l’accompagnava al suo fianco. 
 
- Sì, ho sentito anche io. E ti consiglio vivamente di non combinare guai questa sera. – 
 
Ci mancava solo questa, era la goccia che fece traboccare il vaso. 
 
- Basta! Basta darmi consigli e ordini! – Ora si trovava in ginocchio sul letto a guardare William e Luna. Respirava con affanno e con la bocca spalancata emetteva lunghi sospiri che andarono ad affievolirsi quando il gemello cominciò a massaggiargli la schiena per calmarlo. La bambina continuava a fissare il cugino con sguardo assente, sembrava stesse pensando ad altro. 
 
- Su Thomas, qui ti vogliono tutti bene. Solo che nessuno vuole scandali o altro. – 
 
- Scandali… Will, non siamo mai usciti da Genosha. Ed è già tanto se a volte usciamo da questo palazzo e dai suoi giardini. – 
 
- No, siamo stati una settimana a New York con il nonno. Ricordi? – 
 
Una roca risata risuonò su per la gola del più giovane dei gemelli. 
 
- Vuoi dire cinque giorni in una suite di New York e due in giro per la città. Con ovviamente una scorta e nessuna libertà di vederla veramente New York. –
 
- E cosa vorresti fare? Andare dal nonno e dirgli “Non mi importa se metterò in ridicolo la famiglia. Voglio girare il mondo da solo a sedici anni”? Tu sei matto! Resta qui e soffri in silenzio, Thomas. – 
 
Un ghigno aveva attraversato il volto di Tommy. La bambina sbatté le palpebre e come una persona che sapesse già cosa stesse per accadere, se ne andò. Lasciando i gemelli da soli. 
 
- Non sarebbe male. – 
 
- Thomas… - 
 
- Va bene Billy, non intendo “girare il mondo” ma una visitina a New York da solo la potrei anche fare. – Si alzò di scatto dal letto e prese a cercare qualcosa dentro alcuni cassetti. 
 
- Thomas, non credo sia il caso. Se ti scoprono… - 
 
- Non lo faranno. Dai, solo per questa sera. E tu mi aiuterai. – Di colpo la tristezza aveva abbandonato il corpo del ragazzo che ora era entrato nel bagno per cambiarsi. Uscì prima che William potesse replicare. Indossava dei normali jeans e una t-shirt. Sembrava un semplice ragazzo di città. Il fratello lo guardò sconcertato. 
 
- Dove hai preso quelli? – 
 
- Beh, a New York non sono sempre stato con una scorta. E poi mica posso andarci in divisa o con gli abiti che vestiamo qui a Genosha. Capirebbero subito chi sono e finirei sul Daily Bugle o il The Pulse. – 
 
- Credi che non conoscano la tua faccia? Finirai comunque sui giornali! E stasera c’è la cena con l’imperatore Skrull! – 
 
- Oh sì, quella stupida cena. Vogliono tutti che non combini guai no? Quindi se non ci sarò nessuno se ne potrà lamentare. Tu coprimi, dì che sto male e chiudi la porta della mia camera a chiave. –
 
- Thomas sei sicuro? – 
 
- Billy, devo farlo o qui dentro rischio di scoppiare. Augurami buona fortuna! – E quello uscì dalla finestra sfrecciando alla velocità del suono nel giardino e poi sulla spiaggia, infine correva per il mare. Billy non riusciva più a vederlo. E sapeva che questa cosa avrebbe provocato al suo gemello più dispiaceri di quanti già non ne avesse. 

 
***Note***

*Il personaggio di Luna non vi è nel fumetto House of M ma io ho deciso di renderlo partecipe a questo storia perché non riesco a immaginarmi Pietro felice senza sua figlia. Wanda in House of M aveva cercato di rendere felici tutti, quindi perché non mettercela? E poi mi dispiace che questo personaggio sia così sottovalutato. Per chi non lo sapesse, Luna può percepire i sentimenti altrui.
 
Ora, mi scuso per il ritardo ma sono fatta così, spero che i capitoli non siano troppo corti e ringrazio chi recensisce e segue la storia. Al terzo capitolo!
 
*Pitì
  
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