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Autore: Sam Lackheart    13/07/2013    2 recensioni
Sapeva che era sgarbato lasciare un ospite da solo, in un' altra stanza.
Ma non era sgarbato anche baciare il padrone di casa, così, senza preavviso?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Giappone/Kiku Honda, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L' aveva baciato.
Così, quasi per caso, si era avvicinato, gli aveva delicatamente preso la nuca - non avrebbe mai pensato che le sue mani potessero fare qualcosa di così delicato - e aveva avvicinato i loro volti, fino a far incontrare lentamente le loro labbra. Forse non era successo così per caso, insomma, ma Kiku non era in grado di ragionare lucidamente, nascosto sotto le coperte, con il cuore che batteva all' impazzata.
Sapeva che era sgarbato lasciare un ospite da solo, in un' altra stanza.
Ma non era sgarbato anche baciare il padrone di casa, così, senza preavviso?
Sentì bussare sommessamente - e non poteva essere altrimenti, visto la consistenza delle porte di casa sua - e avvampò al ricordo del contatto con le sue mani. Sbucando pericolosamente dalle coperte, vide la massiccia corporatura dell' altro seduta a terra. Non riusciva neanche ad immaginare i lineamenti decisi ma armonici del suo viso, senza morire di vergogna per il semplice fatto di averlo pensato: figuriamoci poi rivangare il ricordo ancora fresco del suo viso così vicino al suo.
Inconcepibile, a dir poco.
Ma in fondo, si conoscevano da molto - era una conoscenza di convienienza, per entrambi, ma avevano trovato una piacevole compagnia l' uno nell' altro - e mai si sarebbe permesso di dire che non era una persona a modo, anche se non concepiva alcune sue abitudini. In conclusione, era una squisita conoscenza. Ma cosa significava quel gesto? Che provasse qualcosa di più per lui? Eppure, l' aveva visto sempre molto ... freddo, quasi incurante ad ogni tipo di passione - e di questo in segreto se ne compiaceva - dedito così tanto agli affari e ai suoi calcoli, da evitare ogni contatto umano non utile ... in quel momento il giapponese realizzò che un pò gli dispiaceva rientrare inesorabilmente in quella categoria. Ma il bacio non cambiava tutto?
Improvvisamente, il dubbio che in fondo aveva bevuto troppo sakè lo atterrò. Forse era solo ubriaco.
Perchè a quella prospettiva si accorse di essere deluso?
Intanto, continuavano a susseguirsi lievi colpi ritmici.
"Non puoi nasconderti lì dentro per sempre" disse pacato Jan, poggiando la testa sul braccio libero, mentre l' altro continuava a bussare "E per quello che può valere mi dispiace" aggiunse, come se non soppesasse le parole che diceva con un' accurato vambio di tonalità.
Kiku si fece forza e uscì dalla sua calda alcova per aprire la porta. Vide la figura dell' olandese raddrizzarsi, e quando fece scorrere lentamente il pannello che li separava dovette convenire per l' ennesima volta con se stesso che i suoi lineamenti non avevano niente che valesse la pena di cambiare.
Dal canto suo Jan, vedendolo comparire tremante e rosso in volto, si sentì in colpa: conosceva fin troppo bene l' eccessiva timidezza dell' altro, e mai avrebbe voluto scuoterla in quel modo. Ma in quel momento ... aveva realizzato che poteva farlo.
"Ti ho già fatto le mie scuse, adesso sta a te accettarle o sbattermi la porta in faccia"
"N-n-non potrei mai f-farlo, anche se lo volessi"
"Già" convenne con un mezzo sorriso Jan, cercando di afferrare lo sguardo del giapponese che però era piantato saldamente a terra.
"P-perchè?" chiese dopo un paio di minuti Kiku, abbassando se possibile ancora di più gli occhi.
"Perchè cosa?" lo stuzzicò Jan, per poi riprendere - lui non era tipo da quei giochetti, lo sapeva "Non lo so. Ed è strano, perchè in genere ho sempre il controllo sulla mie azioni. Forse era una cosa che volevo fare da tanto tempo, e oggi ho avuto l' occasione di farlo. Se vuoi sapere il perchè anche di questo ... è un pò più complicato. Sai che non sono bravo con queste cose"
"Perchè, io ti sembro bravo?" pensò Kiku, alzando un sporacciglio.
"Oh, e neanche tu lo sei" aggiunse, come se gli avesse letto nel pensiero "Quindi direi che siamo due frane. Forse è per questo che l' ho fatto, per cambiare un pò lo stato delle cose"
"Cambiare è sempre positivo" convenne il giapponese, senza sapere bene cosa stesse dicendo.
"Kiku guardami" ordinò Jan, senza però osare avvicinarsi neanche di un millimetro "Non mordo mica"
Il giapponese alzò lo sguardo, turbato ma allo stesso tempo curioso.
"Non so perchè l' ho fatto, e su questo puoi credermi. Ma lo rifarei"
Gli occhi pece dell' altro si spalancarono, a quelle parole: alle sue orecchie sembrava una dichiarazione in piena regola, e questo voleva dire che era arrivato il momento di guardare dentro di sè per vedere cosa era in potere di dire senza mentire.
Era stato da solo per così tanto tempo! Sembrava quasi surreale la presenza di qualcun altro in casa sua. E nel suo cuore? C' era posto per una persona? Non aveva mai sentito il bisogno di fare spazio a qualcuno, ma era arrivato il momento di farlo.
Figuratevi che sorpresa, quando si accorse, trattenendo il respiro e di conseguenza attirando lo sguardo dell' olandese, che aspettava con calma una risposta, quando si accorse che lo spazio già c' era.
"Lo rifaresti?" chiese, alzando timidamente lo sguardo.
La risposta arrivò inaspettata, ma non sgradita.


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