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Autore: inzanagi    13/07/2013    4 recensioni
I campi di Trenzalore, la caduta dell'Undicesimo...secondo me. ATTENZIONE: spoiler enormi dall'episodio 7x13 "The name of the Doctor"
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, River Song, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di Doctor Who appartengono ai rispettivi proprietari. Questa storia non è scritta a scopo di lucro.

The Doctor, in the Tardis...

Morte.
Ormai vedo solo morte. Ne sento l'odore, io che l'ho provata per ben 11 volte...
 Ho cercato, ho provato a fare in modo che tutto ciò non avvenisse. Ho ucciso innocenti e sacrificato onore, patria, amore, tutto insomma... ma senza esito, è stato inutile. Alla fine, il tempo ha avuto la sua vittoria.
Sono in ginocchio, con la mano premuta sulle labbra per cercare di contenere il sangue che sto sputando da parecchi minuti, ormai. Le mie ferite sono troppo gravi per poter sopravvivere, e non so se rigenerarmi possa bastare.
Mai, mai avrei potuto immaginare una battaglia, una carneficina di queste proporzioni. Avrei dovuto ascoltare Dorium e lasciarmi morire, ma forse..
Devo chinarmi improvvisamente, mentre un raggio azzurro di potenza inaudita mi passa improvvisamente sopra la testa. Capisco in ritardo che non mira a me.

...NO...
….L'hanno colpita....sta morendo....

Sento un vuoto dentro, come se avessero strappato una parte della mia anima. La parte collegata a quella piccola, quella innocua cabina blu più grande all'interno...
Mi faccio forza e mi volto

....e la vedo morire, la vedo crescere.....

Non posso fare a meno di pensare che anche negli spasmi finali, è ancora sexy...la mia piccola cabina blu, il mio Tardis...sapevo da tempo che sarebbe avvenuto, ma ho sempre creduto che sarei morto prima io, portandola nel vuoto della fine con me e invece no, lei sta morendo ora ed io non so più cosa fare...

...il Dottore, nel Tardis...che apre le sue porte con uno schiocco delle dita...giorni belli e meravigliosi che non torneranno mai più...ma vivranno sempre nelle pieghe del tempo...

Ora so. Solo ora capisco. Solo alla fine, come sempre, capisco che i punti fissi non si possono cambiare,Mai...corro più veloce che posso, nonostante le ferite, e riesco ad entrare nel mio Tardis in rovina, e Lei è lì, ad aspettarmi come sempre nei momenti difficili.

...Ciao dolcezza...

River. Mi ha atteso, fedele come sempre ad un marito terribile, ad un pazzo uomo che corre, scappa, porta a casa vagabondi e mai si ferma...ma l'ama più dell'universo stesso...e mi odio per quello che sto per dirle...

...Devo entrare, River, devo sistemare tutta, ma tu dovrai sigillare la porta dietro di me....

Suono convincente, perché lei mi crede, crede che stia per fare uno dei miei salvataggi in extremis...e mentre entro nella console pronuncia quella parola..che tanti disastri ha causato....

...il mio nome, il mio vero nome....

E l'ingresso si chiude dietro di me. Da solo, ancora una volta, per l'ultima volta...

...il Dottore, nel suo Tardis...

Attivo il cacciavite sonico, ed il manipolatore vortex di River la riporta a Stormcage, al sicuro, ma morta dentro, oramai che ha compreso, che ha capito...
 
...che il Dottore mente...Sempre..

Salgo le scale, e mentre tutto intorno a me crolla ricrescendo, ringiovanisce invecchiando, mi porto al centro della sala, la dove ho già visto le tracce delle mie lacrime, la dove, ora, invoco l'energia rigenerativa, tutta quella che mi resta, e mi preparo.
Mi preparo alla fine, alla morte, dopo una vita lunga e difficile, dopo aver corso...

...Da Gallifrey...a Trenzalore...

Senza il Tardis non sarà più la stessa cosa, e sono vecchio, troppo vecchio, è troppo per me...e mi ritorna in mente la profezia, quella dannata frase, “sui campi di Trenzalore, alla caduta dell'undicesimo...”
E mentre intorno al Tardis i campi di Trenzalore stanno bruciando, mentre la battaglia si ferma, mentre tutti capiscono che è la fine, il lampo dorato dei Signori del Tempo mi sorprende, ed ancora, ancora una volta cambio, sapendo già cosa diventerò, un ammasso cicatriziale di dimensioni mai viste prima nell'universo, e mentre sto mutando, mentre sto morendo, rivedo i volti di coloro che con me hanno viaggiato, che con me hanno corso, vissuto e pianto e dico loro addio...

...Addio Susan...Addio Brigadiere...Addio a te, Vastra, a voi Jenny e Strax,...Addio Amy e Rory...Addio Rose Tyler...Addio dolcezza...

E mentre la vita scivola via da questo corpo vecchio che si disintegra in fasci di luce,  ora, alla fine, sia un'ultima volta

Il Dottore...nel suo Tardis...
Per sempre.



  
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