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Autore: Struck By You    13/07/2013    0 recensioni
"I wonder if the beauty of the universe has upset you so much as to lose all my remembrance."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"GOOD LUCK, COSMONAUT." 



Ho paura Stas.

Sono terrorizzata al solo pensiero di svegliarmi nel bel mezzo della notte e non riuscire più a ricordare la profondità di quell'oceano.
 
Ho il presentimento che possa accadere da un momento all'altro.
 
E’ possibile dimenticare improvvisamente di nuotare nel bel mezzo di un nubifragio?
Te lo chiedo perché queste onde, che in passato sostenevano la pesantezza dei miei sentimenti, ora sembrano volermi opprimere in tutti i modi possibili.
 
La mia volontà ha perso ogni controllo. Ciò che mi guida ora è solo un’immenso senso di smarrimento.
 
Mi è sempre più difficile portare alla mente il tuo ricordo senza rimanerne illesa, ma non posso fare altro che ostinarmi a rievocare i brividi di quella torrida giornata estiva.
Nell'atmosfera si poteva respirare un’armonia estasiante: il fruscio delle foglie, il ronzio delle libellule e i cocenti raggi pomeridiani sembravano cantare all'unisono.
 
Le uniche note stonate di quella sinfonia eravamo noi.
 
Credo di non averti mai visto così assente come quel giorno.
Te ne stavi lì, seduto in riva al lago, con lo sguardo perso nel vuoto, lanciando di tanto in tanto qualche pietra nello specchio d’acqua.
Non sapevo come intervenire. Non ero abituata al silenzio enigmatico delle tue parole.
 
Mai avrei pensato che quella sarebbe stata l’ultima volta.
L’ultimo incontro. L’ultima occasione.
 
- Elizabeth..- mi avevi chiamato dopo alcuni istanti con voce flebile, posando l’azzurro dei tuoi occhi sul mio timido viso.
 
A quella provocazione abbassai immediatamente la testa, acquistando un velo di imbarazzo sulle guance.
 
Sapevi benissimo quanto mi doleva specchiarmi in quell'oceano non mio.
 
- Ho bisogno che mi ascolti attentamente.- mi avevi pregato, sollevandomi inaspettatamente il mento con le tue mani levigate, negandomi ogni via di fuga.
 
Ben presto ci ritrovammo entrambi con gli sguardi dolcemente incatenati e avvampai pensando al vagone di parole che mi si erano erroneamente incastrate in gola.
 
Ne ero certa, avrei potuto girare il mondo intero, ammirare ogni sua singola meraviglia, ma niente sarebbe stato paragonabile alla delicatezza dei tuoi lineamenti.
Quanto adoravo il tuo sorriso, Stas. Amavo le grinze, anche se appena accennate, che ti si creavano intorno agli occhi quando lo facevi.
Ogni momento passato in tua presenza mi confermava come tu, ragazzo dalle mille aspettative e dai mille desideri, eri diventato la stella più vicina al mio cuore.
 
Rammento ancora come un’ondata di vento anomala, presagio di un'imminente tempesta, mi trafisse la schiena, facendomi involontariamente avanzare verso il tuo petto.
Prima che me ne rendessi conto mi ero trovata immersa in una stretta, con la fronte premuta contro la tua, provando in ogni modo a conservare la dolce sensazione che mi donava il tuo profumo.
Riuscivo a sentire i nostri respiri farsi sempre più corti e affannati e il calore che sprigionavano i nostri corpi sembravano riflettere l’ardore che si celava nei nostri cuori.
 
- Devo partire...- mi dissi d’un fiato, con uno strano luccichio di malinconia negli occhi. -...in un posto dove nessuno potrà raggiungermi.-
 
Chiusi violentemente gli occhi, provando a mascherare l’apocalisse che si stava scatenando all'interno della mia mente.
 
In tutti quegli anni mi ero convinta che non avrei mai più dovuto affrontare l’ostilità del mondo con le mie sole forze.
Mi ero convinta che quel momento non sarebbe mai arrivato, ma mi sbagliavo.
La spedizione era stata confermata.
 
L’unica cosa che in quel momento ritenni giusto fare fu piangere. Far sgorgare ogni mia delusione e affetto attraverso le lacrime era la cosa che mi riusciva meglio ma, ora che ci penso, quella era la prima volta in cui iniziavi a vedere le crepe, le mie scottature.
 
Le tue braccia si fecero più deboli e un’espressione di colpevolezza iniziò a delimitare il tuo viso.
 
Inaspettatamente si scagliò contro di me un profondo senso di odio verso la mia persona e verso quell'insulsa situazione.
Pensai che forse sarebbe stato meglio non averti mai incontrato, ma solo ora mi rendo conto della
mia stupida ingenuità.
 
Il futuro improvvisamente mi spaventava.
Vedevo ogni colore, ogni emozione svanire nel lato oscuro della luna.
Chi mi avrebbe insegnato a vivere ora?
 
Ricordo ancora le tue mani tremanti che, prese da uno spasmo di esasperazione, si modellarono intorno al mio volto.
Quando finalmente presi la decisione di riaprire gli occhi, sentii il calore del tuo respiro avvicinarsi alla mia bocca.
 
Rimanemmo sospesi, in un tempo e in uno spazio indefinito, privo di sicurezze e speranze e finalmente premetti le labbra incandescenti contro le tue, accorciando totalmente ogni distanza.
 
D’un tratto ogni mia preoccupazione si svuotò.
Non pensavo più a niente.
 
- Non mi importa quale genere di spettacolo mi aspetti lassù.- avevi detto indicando il cielo. - So solo che non proverò mai un sentimento meraviglioso quanto questo.-
 
Non c’era nessuna promessa di ritorno in quella frase.
Nessuna certezza.
Ma bastarono quelle poche parole per saziare la mia solitudine involontaria, anche se per poco.
 
Rimasi in silenzio, cercando di trovare le parole giuste, le ultime, ma invano.
 
 
Rimpiango ancora di non aver trovato il coraggio di dirti addio.
 
Sai, in quelle notti in cui la malinconia mi attanaglia lo stomaco, mi capita di tornare lì, nel luogo in cui è stata consumata quella passione inespressa e , distendendomi nello stesso punto in cui le mie lacrime bagnarono il terreno, me ne sto lì, come ora, con lo sguardo rivolto verso l’infinito.
 
A volte mi capita di riconoscere il tuo volto nella stella più luminosa del cielo notturno e improvvisamente mi sento improvvisamente meno sola.


Dove sei, Stas?
Sono passati ormai vent'anni e non sei mai ritornato alla base.
Chissà se hai mantenuto la promessa.
Chissà se la bellezza dell’universo ti ha sconvolto così tanto da perdere ogni mio ricordo.
 
Voglio dirti che io sono ancora qui, in attesa dei tuoi racconti, in attesa di un bacio in più.
 
In tutti questi anni mi sono impegnata nel cercare una risposta esauriente a quella tua ultima frase, ma con scarsi risultati.
 
Tutto quello che posso dirti ora è.... buona fortuna cosmonauta.
 
Buona fortuna, ovunque tu sia.




N/A

Vi ringazio per aver letto questa patetica one shot, ma avevo voglia di scrivere qualcosa di romantico e angst allo stesso tempo!
Perdonate gli errori di grammatica (spero non ce ne siano) ma l'ho scritta tutta d'un fiato e spero vi sia piaciuta!
Fatemelo sapere nelle recensioni! QUESTA ONE SHOT È DEDICATA A CORY MONTEITH. YOU WILL BE MISSED.

Kisses

-Elix
  
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