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Autore: zaynsnote    13/07/2013    2 recensioni
“Fammi provare! Anche solo con un gesto e potrei provare a capirti!”
Mi chiedevo ancora perché avessi parlato di gesti quando sentii due labbra calde posarsi sulle mie e chi poteva essere se non Justin, l’unico in stanza con me?
All’inizio rimasi ferma, scioccata da ciò che stava accadendo, poi mi lasciai prendere dal momento e ricambiai il bacio.
Dopo qualche secondo mi staccai.
“Ci siamo baciati!” Urlai spaventata.
“Beh, sembra proprio di sì.” Disse lui tranquillo come se non si fossero baciati due fratelli.
“Volevi un gesto? Beh, eccolo.” Si morse il labbro inferiore trattenendo un sorriso. Mossa sbagliata, questo non dovevi farlo… e fu così che mi fiondai sulle sue labbra, ancora. Qualche secondo e mi ristaccai.
Era assurdo, davvero assurdo.
“Non… è possibile… siamo fratelli…” Ogni parola fu interrotta da un bacio.
E questo si che era un guaio.
QUESTA CROSSOVER E' AL MOMENTO SOSPESA.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Zayn mi riaccompagnò a casa mi aveva lasciato un semplice bacio a stampo sulle labbra dicendomi che ci saremo sentiti.
Dire che ero felice come un naufrago che dopo anni torna sulla terraferma era davvero riduttivo; il mio sorriso era stampato sul viso come se la mia faccia fosse plastificata, fatta di cera. Aprii la porta immersa ancora nel mondo dei sogni quando mi ritrovai Justin davanti a me. Sobbalzai e sgranai gli occhi per lo spavento; presa com’ero da ciò che era accaduto con il moro non mi ero accorta di averlo così vicino.
“Ehm… ciao Justin.”
“Dove sei stata?” Il tono freddo che aveva utilizzato mi faceva davvero paura, tanto quando il suo sguardo distaccato, ma allo stesso tempo penetrante.
Abbassai il mio sentendomi in soggezione e mi morsi il labbro inferiore chiedendomi se ne valesse davvero la pena di dirgli la verità o no.
“Sono stata in giro.” Cercai di mascherare il mio timore di essere scoperta.
“Ah, davvero? Sai che è piovuto? Come fai ad essere così asciutta se non ha portato l’ombrello?” Il suo tono aumentava sempre di più fino a portarmi ad indietreggiare.
Mi guardai intorno per vedere se c’era mia madre in giro, per Jeremy non avevo problemi dato che era a lavoro.
Mi morsi ancora il labbro cercando una scusa credibile, ma alla fine, non so perché, gli dissi la verità. Perché avere così tanta paura? Mica era mio padre? Era solo mio fratello, non avrebbe dovuto dargli fastidio; non dovevo sentirmi in colpa perché non era il mio ragazzo e non l’avevo tradito.
“Sono uscita con Zayn, ok?”
“E perché diavolo non me l’hai detto prima?” Urlò.
“Perché non volevo che accadesse questo!” Urlai a mia volta.
“Se mi avessi detto la verità non sarebbe accaduto nulla.” Questa volta aveva abbassato la voce, ma preferivo quando mi urlava addosso perché questo tono era pungente, sottile e ti trafiggeva, come il suo sguardo pieno di ira.
Perché se l’era presa così tanto?
“Cosa vuoi dirmi ora, che sei stato a casa come un santarellino?” Lo sfidai.
Provò a ribattere, ma tutto ciò che uscì dalla bocca fu aria. Boccheggiò cercando qualcosa da dire, ma la verità era che non avrebbe mai accettato che io frequentassi qualcuno, ma lui poteva benissimo stare anche con mille ragazze insieme.
Quel suo silenzio fu solo una conferma di quello che stavo pensando e quando sentii gli occhi pizzicare decisi che sarebbe stato meglio allontanarsi da quella stanza per non mostrarmi debole.
Mi diressi in cucina e mi preparai un bicchiere d’acqua, mi appoggiai al bancone dove di solito facevamo colazione e presi il mio cellulare aspettando un segno di vita da parte di Zayn, ma nulla.
Andai nella mia stanza e mi cambiai velocemente togliendo i vestiti che avevo indossato per uscire e mettendo il pigiama. In bagno lavai i denti e il viso truccato e mi sdraiai nel letto cercando di prendere sonno.
Proprio appena si chiusero i miei occhi, il cellulare vibrò sul comodino risvegliandomi. Con una mano lo acchiappai velocemente, lo sbloccai e lessi il messaggio che era arrivato senza neanche vedere chi era il mittente.
‘Buonanotte, è stata una bella serata. Zx’
Non mi ci volle molto per caprie chi era.
Sorrisi dentro me stessa, quel semplice messaggio mi aveva fatto dimenticare tutta la discussione di Justin e finalmente mi convinsi di lasciarlo davvero andare, non potevo perdere un ragazzo come Zayn.
La mattina seguenti mi svegliai con il sorriso, un sorriso che sparì subito quando scesi in cucina e incrociai per un breve secondo lo sguardo freddo di mio fratello.
Quel giorno sarebbe stato il terzultimo di prove, di sabato ci sarebbero stati i provini e il giorno dopo i risultati. Questa faccenda mi aveva presa a cuore, anche se il mio scopo principale era ormai un vecchio ricordo. Volevo imparare a suonare la chitarra e invece mi ritrovavo a duettare con Zayn per le ‘audizioni’ ad un concerto di beneficenza. Non che la cosa mi dispiacesse.
Mi sedetti pronta a fare colazione accanto a Justin, ma lui subito si alzò e salì al piano di sopra, probabilmente diretto nella sua stanza. Speravo che gli passasse al più presto perché non sopportavo vederlo così e ancora di più non sopportavo non potergli parlare.
“Sai cosa è successo a tuo fratello? Sembra strano.” Chiese Jeremy leggendo il suo quotidiano e sorseggiando una tazza di caffè.
Scossi la testa in segno di negazione e addentai il mio muffin fingendo indifferenza.
“Mamma, dov’eri ieri sera prima che tornasse Je… ehm, papà?”
Cercai di cambiare discorso rischiando di essere scoperta, ma a quanto pareva quella scelta non piaceva a mia madre perché si ritrovò senza parole con gli occhi sgranati.
“Io… ehm, ero con una vecchi amica di liceo, sì…” Disse balbettante.
“Davvero? Perché non me l’hai detto?” Chiese Jeremy.
“Io ecco, l’ho proprio tolto di mente.” Ridacchiò nervosa.
Sorvolai sulla questione non volendo altri problemi per la testa anche se mi incuriosiva davvero sapere dove era stata mia madre perché sì, alla scusa che aveva inventato non ci credevo affatto.
JUSTIN’S POV.
Non potevo sopportare la vicinanza di Delilah, non le resistevo, la voglia di averla mia s’impadroniva di me, mi faceva uscire fuori di testa. Ieri sera non ero io che ragionavo, ma la paura che qualcuno me la potesse portare via e che qualcuno era uno dei miei migliori amici.
Non volevo che avesse paura di me tanto da non dirmi che era uscita, non volevo farle del male psicologicamente e non potevo pretendere che la sua vita si bloccasse lì, il suo mondo non poteva girare attorno a me.
Ma un giorno, anche quando avremmo avuto novant’anni, io e lei saremmo stati ancora insieme, forse le cose si sarebbero aggiustate in futuro; i nostri genitori ci avrebbero permesso di stare insieme senza dividerci, forse anche lei mi avrebbe amato almeno un quarto di quanto l’amavo io.
O forse dovevo dimenticarla e, per una buona volta dopo tanto tempo, rifarmi una vita che non si basava su Delilah.
Magari in questa vita ci sarebbe potuta essere Gemma, un’altra ragazza o semplicemente me stesso. Magari avrei realizzato il mio sogno, sarei diventato un cantante e avrei amato Del attraverso le mie canzoni, così che le potesse ascoltare la mia voce ogni sera prima di andare a letto, così che potesse sentirsi dire ogni volta che voleva quanto desideravo starle accanto e farla essere felice.
Mi alzai e aprii il cassetto della mia scrivania cercando dei fogli.
Quando li trovai li appoggiai sul letto, presi una penna e la chitarra suonando quella che nell’ultimo periodo era diventata la mia melodia preferita, quella che mi dava la forza per sorridere. Mi sarei dovuto scusare con Delilah e il giorno delle audizioni sarebbe stato perfetto, anche se avevo solo tre giorni per sistemare il mio lavoro.
Con il plettro pizzicai le corde riempiendo la mia stanza di musica.
‘I know it’s hard, baby,
to sleep at night
don’t you worry
‘cause everything’s gonna be alright’
So piccola, che é difficile dormire la notte, ma non preoccuparti perchè tutto andrà bene.





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