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Autore: Creecket    14/07/2013    1 recensioni
[Dal prompt 1- Un gradino più avanti]
Kisuke era riuscito a convivere con la sensazione di essere sempre secondo a Sosuke, sempre e comunque.
Ed era in questo che la loro amicizia era patuita, Sosuke sempre primo e lui secondo, e a volte anche terzo. Mai primo.
Ma quando era stato proposto come capitano, qualcosa in lui era scattato come una molla, risvegliandolo da uno strano letargo che rischiava di corrodergli l'anima.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Sosuke Aizen, Urahara Kisuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 1 "Nemici - Amici": Un gradino più avanti.

Personaggi: Kisuke Urahara, Sosuke Aizen.

Rating: Verde 

Titolo: One step Aside. 

Prompt preso da: Bleach FanFiction - The Historical Library of Las Noches 

[Piccolo appunto: E' molto probabile che continui la storia con gli alri prompt, se ciò non mi fosse possibile mi scuso in anticipo...]
 
- One step Aside.

L'inverno era arrivato, soffocando nella sua gelida morsa la natura circonstante la Soul Society, la quale era stata la prima a percepire il drastico cambiamento di stagioni.
Gli alberi erano spogli delle loro foglie, e i colori che caratterizzavano gli altri mesi dell'anno si smorzavano durante quel piccolo lasso di tempo, avvolgendo tutto in un silenzioso e opprimente grigio, e occasionalmente, nel bianco candore della neve, che contrastava pesantemente con le uniformi nere degli shinigami.
Certe persone potevano odiare pesantemente l'inverno, con il freddo infernale che lo caratterizzava, e, sinceramente, nemmeno Kisuke adorava quella stagione. 

Ma la trovava interessante.

Quella sera aveva nevicato, per l'appunto, colorando i tetti della Seireitei di un bianco incontaminato. 
Tutto era silenzioso quella sera, la neve scendeva senza fare rumore, accompagnata flebilmente dal vento, e come i piccoli fiocchi di neve, i suoi pensieri andavano a posarsi sulla sua mente, lasciando piccole tracce che s'imprimevano a fuoco su di essa.
Quella neve aveva tanti significati, e di sicuro si sarebbe ricordato quella lunga serata nevosa, per il semplice motivo che il giorno dopo sarebbe diventato capitano, e la ciò lo rallegrava e spaventava allo stesso tempo. 
Era spaventato dal pensiero di non essere capace di avere sotto la sua ala così tanti subordinati, un'intera compagnia.
Aveva paura di fallire, di non esserne degno, di non essere abbastanza forte.
 
Tutte queste domande Kisuke... Certe volte mi chiedo se abbiano un senso, sai una cosa? Se sai che riuscirai a fare la cosa giusta, allora deve esserci pace nel tuo animo
 
Il ricordo di quella frase pronunciata dal suo amico annullò per qualche secondo le sue preoccupazioni, proiettandolo in un altro tipo di pensieri.
 
Se da una parte era spaventato, dall'altra ne era contento. 
 
Aveva superato di rango Sosuke, era riuscito a sovrastarlo in qualcosa, inn un campo dove entrambi avevano le stesse possibilità.
E di questo si complimentava con sè stesso, perchè l'altro era sempre stato "un gradino più avanti" a lui.
Nonostante le cose che eseguivano nell'accademia fossero completamente diverse, Sosuke riusciva a superarlo persino nella disciplina in cui si considerava imbattibile, le scienze.
E alla fine dei loro studi era sempre stato lui a superarlo, perchè il posto di terzo seggio era stato riservato a Sosuke nella quinta compagnia, una volta finita l'Accademia.
E quando era riuscito anche lui ad assicurarsi un posto nella seconda compagnia, diventando più forte, e sopratutto più veloce, ecco che lui riusciva a batterlo di nuovo.
In forza e velocità. Poi in arti magiche ed infine di grado.  
Kisuke era riuscito a convivere con la sensazione di essere sempre secondo a Sosuke, sempre e comunque. 
Ed era in questo che la loro amicizia era patuita, Sosuke sempre primo e lui secondo, e a volte anche terzo. Mai primo.
Ma quando era stato proposto come capitano, qualcosa in lui era scattato come una molla, risvegliandolo da uno strano letargo che rischiava di corrodergli l'anima.
Loro non erano amici, e nemmeno nemici (non riusciva ad immaginarsi una situazione dove lui e Sosuke combattevano uno contro l'altro).
 
Allora cos'erano?
 
Due individui che combattevano per il primo posto, per qualsiasi cosa e in qualsiasi momento. 
Quella non era amicizia. 
Era una competizione disperata, ma anche infantile, una corsa ad ostacoli, dove Sosuke era sempre il vincitore.
Non quella volta. Per la prima volta era lui ad arrivare al traguardo. 
Ma tristemente  constatava che, qualunque fosse stata la sua posizione, Sosuke lo avrebbe superato.
 
E fu così.
Kisuke diventava capitano ma Sosuke diventava re.
 
Sempre un dannato gradino avanti. 
  
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