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Autore: Cuup    14/07/2013    1 recensioni
[dal testo]
La teneva nascosta, in quella camera d’albergo che ormai era divenuta il loro appartamento, la loro dimora, il loro nido d’amore. Lei si chiedeva perché dopo tutto non riusciva a staccarsi da quel legame. Non riusciva a conoscere ragazzi, non riusciva a raccontare a se stessa che questa cosa le faceva male, non riusciva a dire a nessuno di tutto questo, raccontava solamente che era ancora presto per una relazione, che era giovane e voleva godersi la vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA VINCITA DELL'AMANTE FF

Erano trascorsi tre anni dalla prima volta che Tom aveva tradito la sua fidanzata.
Da tre anni lui e l’altra si vedevano in pomeriggi vuoti, in attimi rubati tra una registrazione e l’altra.

Erano passati tre anni da quando lei gli aveva chiesto di lasciarla, di dirle la verità, di ammettere che non voleva stare con una bambola di plastica, ma aveva trovato una ragazza vera e che con questa ragazza vera aveva cominciato una relazione vera che comportava dei sentimenti. Niente, lui non aveva detto niente a nessuno e continuava a stare con quella che per lui era solo una copertura. Avrebbe potuta lasciarla il mese stesso che si erano conosciuti, che avevano cominciato a frequentarsi e aveva conosciuto l’altra, ma non lo aveva fatto.

Con l’altra come piaceva definirsi lei, o amante come piaceva definirla lui aveva trascorso i giorni più belli della sua vita, era lui stesso a dirlo, nelle interviste che seguirono con la notizia del fidanzamento con la sua ragazza, raccontava i fatti arricchiti con ciò che in realtà provava per l’altra.

Le aveva scritto delle canzoni, tutte le sue fan invidiavano quella bambola perché credevano fosse lei la destinataria di quelle parole, la musa di quelle melodie e versi che facevano emozionare anche i cuori più gelidi, ma non era così, lui scriveva, raccontava, si emozionava con l’altra, con la ragazza per cui aveva perso la testa, con il suo vero amore.

La teneva nascosta, in quella camera d’albergo che ormai era divenuta il loro appartamento, la loro dimora, il loro nido d’amore. Lei si chiedeva perché dopo tutto non riusciva a staccarsi da quel legame. Non riusciva a conoscere ragazzi, non riusciva a raccontare a se stessa che questa cosa le faceva male, non riusciva a dire a nessuno di tutto questo, raccontava solamente che era ancora presto per una relazione, che era giovane e voleva godersi la vita.

Per non soffrirci troppo però lei non gli aveva mai rivelato i suoi sentimenti anche se lui lo aveva fatto molto tempo prima, non ci riusciva, non riusciva a dirlo ad alta voce perché sarebbe stato come se lo avesse ammesso anche a se stessa e sapeva che se lo avrebbe fatto ci sarebbe stata troppo male se lui avrebbe deciso che quella che voleva era lei e non la sua ragazza.

<< per quanto ancora deve durare tutto questo?, io sono stufa!>>

<< sei stufa di me?!>> chiese lui malizioso, dato che si trovavano ancora abbracciati, nudi nel letto.

Lei non resistette a quel sorriso e gli sorrise di ricambio, poi si fece seria e continuò <<no, stupido. Sono stufa di questa situazione, sono stufa di non poter urlare al mondo che ti a…, che ci frequentiamo anzi che stiamo insieme da tre anni, sono stufa di non poter raccontare ai miei che non sono sigle, che sono io quella ragazza di cui scrivi che se non voglio conoscere nessun altro non è perché penso troppo alla carriera o sono lesbica, sono stufa di vederla nei programmi tv a vantarsi, sono stufa di vedere quanto faceva l’idiota quando voleva nascondere la vostra relazione e casualmente ogni volta che uscivate c’era sempre il solito paparazzo che sapeva ogni spostamento, sono stufa di come finge ogni giorno, sono stufa di tutto>>

<< hai finito, ti sei sfogata?>>

<< se vuoi continuo!>> gli sorrisi sfidandolo

<< no mi basta. Sai non devi tenerti le parole in bocca se vuoi dirle>>

<< non mi sembra le abbia trattenute>>

<< a me si, stavi per dire una cosa e poi hai cambiato discorso! Tanto non devi dirlo, si mi farebbe piacere, ma tanto lo so già!>>

<< cosa sapresti? Cosa dovrei dirti?>>

<< che mi ami. Perché è così!>>

<< e te cosa ne sai?>> gli disse con tono sarcastico

<< lo so e basta, ed è per questo che ho deciso di fare quello che ho fatto!>>

<< e cosa avresti fatto?>> chiese curiosa

<< bhè non te lo dico mica>> disse con espressione di presa in gira sul volto
Lo guardava con gli occhi chiusi a due fessure, come se volesse torturarlo finchè non avesse parlato, ma anche con occhi speranzosi e preganti.

Lui se ne accorse << vabbhè però se mi guardi così, non va mica bene. Lo sai che non resisto ai tuoi occhi!>> fece una pausa, una lunga pausa, che a lei sembrava infinita. Lui era perso tra i pensieri, forse stava cercando le parole adatte, si dava dello stupido da solo perché erano semplicissime le parole che voleva dirle.

<< La ho lasciata>> poi le disse tutte d’un fiato e si sentì libero, felice.

Gli occhi di lei si riempirono di lacrime.

Non ci poteva credere, era finito tutto, e poteva cominciare una nuova vita, poteva fare tutto quello che voleva.

Lo abbraccio forte e posò la sua bocca accanto all’orecchio di lui <<ti amo>> gli sussurrò, <<e scusa se ho aspettato tanto a dirtelo>>.



Fine


Note dell'autrice:

Salve gente questa flashfic è venuta fuori da sola, buttata giù in poco tempo, devo dire che personalmente non mi dispiace ma ditemi voi.
Aspetto recensioni anche negative.
Un bacio 
  
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