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Autore: cocci_nella    14/07/2013    2 recensioni
da un momento all'altro tutti sanno che tutto può cambiare
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Credevi che fosse un giorno come gli altri,ma invece non lo è affatto,la mattina sembra normale ma poi ti scoppia tutto in faccia, come dal nulla tutto cambia, se tu lo voglia oppure no, succede e basta e non lo puoi evitare.
La mattina, una semplice mattina, tre quarti d’ora, solo per alzarmi e fare colazione, le solite urla per entrare in bagno prima di quella noiosa di mia sorella che lo vuole sempre per lei. Andare a scuola poi è obbligatorio, quindi: matematica, storia, geografia e italiano per questa mattina non possono mancare, ma ci sono loro, loro chi????, i miei compagni che mi sono sempre vicino quando ho bisogno di loro soprattutto lei quella impicciona di Emily, con le sue domande sciocche ti fanno sempre sorridere e far tornare il buon’umore e ti cambiano la giornata. La cosa più bella è la ricreazione, e la cosa che si aspetta più di tutte, come i biscotti nel latte, la marmellata su una bella fetta di toast. Ma adesso la cosa che mi ha sconvolto la cosa o meglio la persona che mi ha cambiato la giornata, colui che con il suo sguardo, la sua gentilezza e la sua stupefacente, magnifica e incredibile bellezza mi ha ammaliato in soli pochi  secondi se non istanti di quello che mi sembrava un interminabile periodo di tempo.
Comunque io ero lì,sulla porta del bar da Joi, non sapevo ancora della sua esistenza e lui non ne sapeva niente, almeno credo, di me. Avevo appena finito di studiare con Emily che non ho avuto neanche il tempo di salutarla che un colpo per quanto piano mi fece cadere i libri a terra, e lì i nostri sguardi si incontrarono e si persero in pochi secondi, ci guardammo per un istante e poi con voce un po’ dispiaciuta e sorpresa mi disse :-Scusa non ti ho visto non volevo farti cadere i libri- con un piccolo sorriso sul suo volto candido, io rimasi ferma quasi immobile sembrava che mi avesse come tolto il respiro, il saper parlare con voce acuta e alta che avevo sempre avuto e mi aveva sempre caratterizzato. Quando mi vide così, appena riprese i libri da terra, con quel suo piccolo sorriso mi chiese:-Hai voglia di un frullato, e non accetto un no come tua risposta, mi devo scusare con te- e con voce tremolante dissi un si che neanche il vento l’avrebbe sentito, allora presi coraggio e con voce squillante dissi:- Si, perché no un frullato è sempre benaccetto-, benaccetto ma a cosa stavo pensando. Le mie guance arrossirono e diventarono del colore di due grosse fragole rosse, e sedendoci in un tavolo vicino a quello di Emily, che secondo me ascoltava tutto che poi non c’era così tanto da ascoltare visto che sembravo una mummia. Rimasi quasi tutta l’ora in silenzio,ma alla fine, lui, con un piccolo sorriso in volto mi passa un bigliettino con su scritto il suo numero di telefono, cosa dovevo fare, dargli il mio numero mi sembrava un po’ troppo azzardato e quindi mi avvicinai alla porta del bar salutandolo con un piccolo cenno. Il tempo di girarmi per iniziare a incamminarmi per il viale alberato della mia piccola città in cui ero nata e cresciuta e a cui sono molto affezionata.
 Qualcuno mi bloccò prendendomi per una spalla,
  e con voce soave e chiara mi disse:- io non ti ho fatto cadere i libri per sbaglio ma l’ho fatto solo per conoscerti, non mi giudicare per questo- e si allontanò sfiorandomi la mano.
La mie guance divennero più rosse di prima, e il mio respiro sembrava finire, mi sono pentita subito di non avergli dato il mio numero perché conoscendomi non so se avrei avuto il coraggio di chiamarlo.
                                  
  
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