Wizards for freedom: Capitolo I


A metà strada per la città di Haregeon due ragazzi, dopo giorni di cammino per attraversare il bosco, erano giunti
finalmente alla tanto ricercata uscita.

Una era Keira Lancer, una ragazza diciassettenne alta a malapena un metro e cinquantacinque (diciamo quanto Wendy. POV autrice),
carnagione chiara, viso tondo, incorniciato da due trecce biondo scuro e una fronte alta coperta da una dolce frangia.
Gli occhi a cerbiatto si adattavano perfettamente all’ambiente –in quanto erano castani con diverse sfumature sul verde-.
A creare quell’aria quasi da bambina innocente –oltre alla sua altezza ovviamente-  era il cappello nero e i suoi vestiti un
pantaloncino jeansato e una canottiera rossa con un piccolo fiocco azzurro. Nelle spalle portava con un po’ di stanchezza
lo zaino da campeggio blu che era quasi il doppio di lei.

L’altro era Eten Lookclayer, un ragazzo ventunenne alto circa un metro e ottanta, carnagione scura per via dell’abbronzatura,
occhi di un castano intenso e capelli corti neri.
Il viso e lo sguardo davano l’idea di una persona responsabile  e molto seria, soprattutto se si confrontava a quella della ragazza.
I pantaloni militari e la canottiera nera erano intonati allo zaino verde olivo più piccolo rispetto a quello di Keira.
                                                                                              ***
“Deficiente, ti decidi a muovere? Non scordare il nostro obiettivo.”
“Keira sei tu quella indietro.” Mi rispose Eten con quel tono odioso e bassissimo e l’aria da saputello “so tutto io” irritante.
  “Vedi una città? Secondo il diario, ce ne deve essere una emm…portuale??”
“Umm… sembra di sì ma è ancora lontana.” Finì a malapena la frase che lo raggiunsi, anzi lo superai arrivando alla punta
di un piccolo burrone.
“Sì quella deve essere la città di cui parlava il nonno, da qui dobbiamo chiedere solo indicazioni” Dissi contemplando quelle
piccole casette che emergevano dall’ampia vallata verde che finiva con quella piccola cittadina bagnata dal mare.
                                                                                ***
Intanto nella zona panoramica della cittadina di Haregeon…

“E anche questo è fatto!” Disse Natsu fiero di sé, camminando con le mani incrociate dietro la nuca.
“Non vi potevate mantenere un pochino vero?” Dissi sbuffando, dopo quei sette anni di vuoto il lavoro era diminuito e quelle
semplici missioni che accettavamo preferivo metterci tutta la mia delicatezza cosa che sembrasse poco importante per Natsu, Gray ed Erza,
che continuavano a distruggere tutto.
“Che importa tanto abbiamo ricevuto già i nostri quattro milione di jewals.” Disse Salamander  “E con questi soldi dovresti essere
apposto con l’affitto per un bel po’.” Continuò.
Beh aveva ragione buttarmi a capofitto in tutte le missioni era servito almeno a stare a recuperare il
debito dell’affitto e consentirmi di pagarlo anche per i prossimi cinque mesi.
“Lucy ma domani non è il giorno che sei entrata in gilda?” A pormi quella domanda inaspettata fu Gray,
che chissa quando si era nuovamente spogliato.
“Già!” Gli risposi contenta.  
“Ci siamo incontrati proprio in questa città un anno, o forse sette.. o diamine mi sto confondendo”Disse Natsu.
“Hahaha e Lucy era convinta che quel tipo fosse Natu” continuò quell’execeed blu.

Non potevo dimenticare quel giorno, non potevo dimenticare il giorno quando quello strano ragazzo mi ha salvato,
non potevo dimenticare le sue entrate e soprattutto quelle parole: “hai detto che vuoi entrare alla Fairy Tail no?” 
Di quel giorno e di quelli a seguire non potevo dimenticare tutte le emozioni, tutte le esperienze, tutte le lacrime e i
sorrisi che ho vissuto in un anno con i miei amici o meglio con la mia famiglia.

“Allora dato che per il tuo compleanno non abbiamo potuto fare niente...potremmo festeggiare?” Chiese Wendy timidamente
distraendomi dai miei ricordi.
“Sì, Wendy sei un genio! Festeggiare vuol dire farsi a botte e mangiare!” Disse Natsu preoccupandomi.
Quella povera gilda –già decadente di suo- non avrebbe resistito di sicuro.
“Pesce..tanto pesce…” Disse Happy mentre avvistai un albero abbastanza ombroso.
“Fermiamoci!” Disse ad un tratto Erza guardando anche lei l’albero, a quanto pare non ero stata l’unica
ad essere attratta dalla sua ombra.
                                                                           ***
Ormai ero talmente vicina alla città, tra un po’ avrei visto nuove facce, avrei potuto chiacchierare, mangiare,
divertirmi ma cosa più importante non sarei più stata con quello sbruffone di Eten Lookclayer, potete dirmi come si fa
a non correre velocemente verso la libertà e verso una nuova vita?!?
“Keira stai attenta potresti cadere”
“Non ti preoccu-“ dissi appena in tempo.
 Cavolo perché dovevo proprio incontrare quella pietra? Perché dovevo darla vinta a quel “so tutto io”? 
Bene non avrebbe vinto invece.

“CHANGE” urlai e come al solito i miei capelli diventarono corti e scuri, la carnagione ambrata gli occhi castani,
i miei pantaloncini nei suoi pantaloni e la mia canottiera rossa in quella nera di lui, aumentando la mia e la sua velocità.
 “CHE COSA STAI FACENDO?!?”  Mi sentì stonare beh la sua voce mentale, se così si può chiamare,  è molto più
forte ed alta di quella reale.
“Dovresti parlare così più spesso.” Gli risposi telepaticamente, arrivando quasi in città.
 “KEIRA TU…. LA DEVI FINIRE, NON POSSIAMO UTILLIZARE LA MAGIA, RITORNA NORMALE IMMEDIATAMENTE!”
Tuonò ancora, certo che la voce non gli mancava di sicuro, avrei dovuto trasformarmi spesso almeno non sarei stata irritata
così tanto dalla sua voce bassa.

“Ok, ok.”  Dissi fermando con un pugno nel cemento la mia corsa e ritornando normale.
Alzai gli occhi e mi ritrovai Eten che mi guardava male.
“Perché hai utilizzato la magia? Non la possiamo utilizzare fin quando non arriviamo a quella gilda no?
E questa è la terza volta che la usi. Guardati già sei stanca. Lo sai benissimo che non siamo abituati a resistere
alla quantità della magia di questo Regno. Per questo avevamo deciso di non utilizzarla fin quando non eravamo
sicuri di come fare. Un minimo errore e ci può costare la vita.” 
-Ecco ricomincia con quella voce bassa- pensai.
“Tu non pensi di avermi rimproverato abbastanza?” dissi “ E poi questi sono l’ultimo paio di vestiti che mi è
rimasto non potevo assolutamente  sporcarli” continuai.
“Non è una buona causa.”
“Avanti non mi dire che non volevi accertarti che questo è davvero il Regno di Fiore. Il nonno aveva davvero
ragione qua la magia è libera e finalmente posso dire di essermi liberata.”  Replicai.
“Su andiamo a cercare la Fairy Tail.”
“ Giusto!” Dissi alzandomi e pulendomi i vestiti. 





Note d'autrice
YOOOO MINAA! molti di voi si staranno chiedendo chi è questa persona abbastanza fusa di cervello che vi sta parlando XD Alcuni di voi già  mi conoscono altri no comunque R Takumi Dragneel è qui che aspetta che lanciate pomodori (ama i pomodori si è fatta venire un appendicite a causa loro,  perchè il suo cervello da baka non li lavava e perch li adora troppo .-.) *I lettori decidono di prendere sedie e tavoli* ok dopo avervi fatto capire quanto sono pazza ecco passiamo alla storia. È la prima volta che scrivo con personaggi inventati e spero che vi piacciano, io già amo Keira l'ho sempre amata. Eten è un ragazzo abbastanza serio tutto l'opposto di Keira e quel tipo di ragazzo quasi menefreghista e che non si sa mai a cosa stia pensando XD Spero che vi piacciano e che non abbia fatto gli altri troppo OOC l'out of charachter è una cosa che proprio non sopporto XD
Lasciate una critica anche negativa tranquilli non vi mangio sono qui per divertirmi e migliorarmi :)
Detto questo un bacio
R Takumi Dragneel XD