-         Sai, credo che noi due siamo più simili a Rachel e Finn di quanto crediamo. Ad esempio io e Finn abbiamo molti punti in comune.
-         Ah davvero? Per esempio, quali?
-         Beh, anche tu sei la mia stella caduta dal cielo. E io sono la tua.
-         Oh, ma come siamo romantici!
-         E poi, anche io ti amo da impazzire.



 
Lacrime.



 
-         Ho avuto un’idea. Facciamolo anche noi.
-         Che cosa?
-         Sposami.
-         Che?

Si alzò dalla sedia, e inginocchiandosi, puntò le braccia verso di me:

-         “It’s a beautiful night, we’re looking for something dumb to do… Hey baby, I think I wanna marry you!” -
-         Cory …  

Mi guardò, speranzoso - Allora?

-         Io …  
-         Don’t say no, no, no, no, no, Just say yeah yeah yeah yeah yeah …. !

Sospirai. - Is it the look in your eyes?Or is it this dancing juice? Who cares, baby?
I think I wanna marry you!

Mi sorrise radioso, corse verso di me, prendendomi le mani e stringendole saldamente alle sue: - allora, questo è un si?
Presi un respiro profondo e chiusi gli occhi, poi li riaprii e tornai a guardare i suoi, stavolta,  sorridendo.

-         Si! Si Cory Monteith, ti sposo!



 
 
Dolore. Rabbia, frustrazione, altre lacrime, ancora dolore. Mille domande, mille pensieri in testa, capeggiate da soltanto una richiesta, un chiarimento, una risposta, Perché?
Perché proprio io dovevo cadere nel vuoto, buttare via le mie fantasie su un abito bianco a sentire le parole “è morto”?
Due parole così assurde, così vuote, così stupide. Come si fa a perdere qualcuno senza una ragione precisa? Perché qualcuno, o qualcosa, può voler togliere quell’attimo di felicità di una persona proprio quando questa è vicina a raggiungerne la cima? Quale Dio può voler questo? È forse tanto sadico da volere il mondo inondato di lacrime? O forse ho fatto qualcosa di sbagliato in una vita passata, per meritarmi di soffrire così?

Fu un attimo. Soltanto uno schifoso attimo. Una telefonata, la mia famiglia attorno, mia madre mi abbraccia, mi tiene stretta, mi bacia la fronte, i miei parenti guardano affranti tutto, fuorchè me. Punto il mio sguardo fisso nel vuoto, sento le gambe cedermi. Perché piangono tutti? Cory non è morto, mi sta aspettando a New York, ci dobbiamo sposare. Lui non è a Vancouver. Cado per terra con un tonfo secco, mentre mia madre cerca di sorreggermi, e finalmente, i miei occhi iniziano a far cadere le lacrime.
Piango così forte da non riuscire a fermarmi, non ci riesco, non voglio, e non posso. Non posso non piangere sapendo di non rivederlo mai più. Non posso sorridere, o far finta di nulla, sapendo che la stessa chiesa che avremmo dovuto percorrere insieme, verrà attraversata da una tomba di legno.


 
“Attraverserà comunque quella navata con un mazzo di fiori in mano, ma per il motivo sbagliato.” Perché deve finire tutto così? Perché nessuno ci ha dato il tempo di vivere?
Non è giusto, ecco. Non è giusto, perché avrebbero dovuto darci il tempo di dire “finchè morte non ci separi". E invece la morte l’ha fatto senza nemmeno renderci uniti per l’eternità.


Mi manchi, Cory. Non ce la faccio, senza di te. Forse, un giorno, vedrò la luce, forse un giorno riuscirò a continuare a vivere con il tuo sorriso nella mia mente, vivido quanto un lieve ricordo lontano, ma come potrò tornare a raggiungere quella vetta di felicità, sapendo che quella vita perfetta è finita prima ancora di cominciare? Sapendo che in realtà, una parte di me è morta con te quella sera in quella tomba?
Se c’è una ragione in tutto questo, dimmela, perché io ancora non l’ho trovata.
Sai, forse avevi ragione tu, sei la mia stella, l’angelo che mi guarda dall'alto. Rachel ha perso la sua, e io ho perso il mio angelo custode.



Non ti dirò addio, perché per me non sei mai andato via.
Ti amo.

La tua stella.
 

















Ok. Io NON so cosa mi abbia spinto a scrivere questa os, so solo che oggi è stato un giorno molto brutto per molte persone. 
Cory Monteith è morto troppo giovane. A 31 anni si deve pensare al proprio futuro, come stava facendo con Lea, e non salutare il mondo da una bara. Non è giusto. 
Non sono una gleek, ma la serie la conoscevo, e anche loro due. Mi è sempre piaciuto come attore, e conoscendolo anche per il ruolo in Monte Carlo sapevo quanto fosse pieno di talento. Non conoscevo la sua storia, ma è comunque orribile rendersi conto di quanto le "star" non siano immortali come crediamo noi. Purtroppo non lo sono. 
Sono vicina a tutti i/le gleek, alla famiglia di Cory, per quanto possa servire, ma soprattutto a Lea, a cui principalmente dedico questa umile os, perchè non posso minimamente immaginare come possa sentirsi ora, ma almeno ci ho provato mettendo i miei pensieri nero su bianco, provando nel minimo a immedesimarmi nel suo dolore. Non è facile superare una perdita simile, anzi, forse non lo si fa mai. #staystrongLea

Riposa in pace, Cory.


Haley.