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Autore: LokiLove    15/07/2013    4 recensioni
[...] Thor fu subito al suo fianco, sorreggendolo, aspettando che il dolore si calmasse.
“Non ti lascio solo...” sussurrò ad un orecchio del moro che cercò di divincolarsi dalla presa del maggiore senza successo. [...]
Loki sta per diventare padre e spaventato scapperà, ma un Thor, molto determinato, riuscirà a ritrovarlo e un piccolo miracolo li legherà in eterno.
(MPREG, Incest, Slash)
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Mpreg
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Nove mesi. Nove mesi a scappare e a rincorrersi, nove mesi a negarsi a vicenda che tutto quello che stava accadendo fosse possibile, eppure era successo.

Mai Thor avrebbe creduto a una cosa simile se non l'avesse vista coi suoi occhi, ma così erano andati i fatti e non poteva coprirsi gli occhi e continuare come se nulla fosse successo. Avrebbe dato del pazzo al primo che gli avesse detto una cosa simile, ma poi era successo a Loki e non l'avrebbe lasciato solo, non da quando aveva scoperto che sarebbe diventato padre.

Padre.

Ancora non ci poteva credere, eppure era così.

Thor sentì dei lamenti in fondo alla fredda caverna buia, li seguì. Ebbe la sensazione che quella strada non finisse mai e che lo stesso conducendo negli abissi della terra, il freddo che gli attanagliava la ossa, come il ghiaccio che gli scottava la pelle.

Poi all'improvviso lo scorse, piegato in due dal dolore, una mano appoggiata alla nuda parete di roccia per sorreggersi.

“Loki...” lo chiamo Thor.

Il più giovane si voltò spaventato a guardarlo, gli occhi rossi dei giganti di ghiaccio.

“Vattene!” gli ringhiò contro.

“Loki, basta scappare...” iniziò il principe prima che il minore lo fermasse.

“Ti ho detto di andartene!!!” gli urlò contro prima di cadere in ginocchio per l'ennesima fitta al ventre.

Thor fu subito al suo fianco, sorreggendolo, aspettando che il dolore si calmasse.

“Non ti lascio solo...” sussurrò ad un orecchio del moro che cercò di divincolarsi dalla presa del maggiore senza successo.

“Io......non voglio...” piagnucolò con voce flebile Loki “Non....non ce la faccio...”

Thor lo strinse a se trascinandoselo sul petto.

“Si che ce la fai...quando mai hai mollato, Loki? Quando ti sei arreso?...Mai! E non lo farai neanche questa volta, sai che non lo farai...”

Loki digrignò i denti per trattenere un urlo, a Thor faceva male vederlo così, sapeva che era anche lui la causa di tutto quello che stava soffrendo il fratellastro, ma non faceva altro che ripetersi che era per un buon motivo e che presto la gioia sarebbe arrivata. Per ora sperava solo che tutto andasse per il meglio, che non ci fossero problemi perchè sapeva che non avrebbe trovato nessuno in grado di aiutarli. Erano sulla terra, in una sperduta caverna di chi sa che posto, lontano anni luce da casa e ormai era troppo tardi per potervi fare ritorno, le contrazioni ravvicinate di Loki facevano presagire che tutto sarebbe finito nel giro di poco tempo e non avrebbe sopportato il viaggio fino a Asgard.

“Voglio starmene da solo...” disse il moro.

“Scordatelo...” ribattè il Dio del tuono.

“Come hai fatto a trovarmi?...” sussurrò il fratellastro.

“Sono quasi nove mesi che ti cerco...diverse volte sono stato così vicino dal trovarti, ma tu eri di nuovo scappato...”

Una nuova contrazione fece inarcare la schiena al giovane e con le mani artigliò le gambe del biondo che lo circondavano. Thor, spaventato da quello che stava succedendo, non era una cosa da tutti i giorni avere un figlio, cavolo non aveva mai visto nessun bambino nascere, non sapeva cosa fare oltre a cercare di calmare il più piccolo, prese le mani del giovane nelle sue e le strinse forte.

“Fa freddo qui Loki...andiamo via...”

“No!” urlò il giovane.

Loki era figlio del re dei giganti di ghiaccio, bramava il freddo e mai come in quel momento avrebbe voluto immergersi al suo interno e scomparire, anche solo per attutire il dolore.

“Perchè sei scappato?...” chiese il Dio del tuono quasi sussurrando.

“Avevo paura...” ma una contrazione impedì a Loki di terminare la frase.

Thor allungò una mano sopra al ventre scoperto del fratellastro, era la prima volta che lo toccava da quando aveva scoperto della gravidanza e quasi si commosse, qualcosa nella sua mente era ancora convinta dell'impossibilità della situazione, ma ora era li, la schiena di Loki adagiata al suo petto e il loro bambino pronto a nascere. Era tutto reale.

Una nuova fitta lo destò dai suoi pensieri.

“Forza Loki, facciamo nascere questo bambino...è quasi un giorno che soffri, lo so che sei stanco, ma anche lui...”

“Lei...” lo corresse con voce incerta.

Thor abbassò la testa per guardarlo negli occhi.

“E' una bambina...”

Thor sorrise sistemandogli una ciocca ribelle di capelli corvini dietro all'orecchio.

“Su, forza Loki, vorrei poterti aiutare, prendere il tuo dolore su di me, ma...”

“Stai già facendo più di quello che mi aspettassi...” lo rassicurò il fratellastro stringendogli una mano. A quella frase Thor rimase sbalordito, ma sorrise comunque.

Strinse ancora di più a se il ragazzo che da quel momento non parlò più troppo intento nello spingere e respirare per poter ascoltare il fratellastro che cercava di rassicurarlo e ripetere che tutto sarebbe andato bene. Per un attimo pensò che il gigante biondo fosse più terrorizzato di lui, ma il dolore lo distolse subito da quel pensiero.

Sentiva che ancora poche spinte lo avrebbero separato dal conoscere sua figlia quando all'improvviso, quasi per magia, questa volta non per opera sua, il dolore cessò e un vagito, flebile, inondò il silenzio della caverna.

Loki, stremato, ebbe appena la forza di raccogliere la bambina e adagiarsela sul petto. Thor rimase imbambolato per alcuni secondi, tutto si era svoltò così velocemente che ne rimase quasi scioccato.

Per lui il tempo sembrava essersi ristretto, i mesi a cercare di rincorrere Loki erano praticamente svaniti, solo un'immagine gli compariva di fronte agli occhi: il moro che gli diceva che sarebbe diventato padre e poi eccola li, piccola e indifesa fra le braccia del più giovane. Thor si tolse il mantello rosso e lo adagiò sulla piccola avendo cura di coprirla bene e di avvolgere il fratellastro che alzò gli occhi, ritornati verdi, quel colore così profondo che Thor amava, per ringraziarlo.

“E' bellissima...” disse il maggiore accarezzando, esitante, la testolina nera della bambina che agitava i pugni sul petto del padre.

Loki sorrise.

“Hai ancora paura adesso?” chiese il biondo.

Loki fissò la figlia per attimi infiniti prima di rispondere.

“No...” sussurrò.

“Perchè sei scappato?”

“Avevo paura che non mi accettassi, che mi chiedessi di ucciderla perchè una Jötunn...”

“Sei un idiota...non mi interessa la razza, mi interessa solo che stiate bene...”

Loki sorrise.

“Ora dovrei uccidere te per quello che hai fatto....”

Loki s'incupì.

“Hey, sto scherzando...hai già pensato a un nome?”

Una piccola lucina azzurra s'irradiò poco lontano da loro e scomparve quasi subito, al suo posto un piccolo fiorellino dorato, a forma di stella, irradiava la sua debole luce sul volto dei ragazzi.

“Elanor...” disse senza esitazione.

Thor lo guardò interrogativo.

“E' stata la bambina?” chiese Thor.

Loki annui.

“Ha preso dal genitore buono allora...” disse il moro.

“Piantala, Loki! Tu non sei sbagliato, va bene?”

“Sono uno Jötunn...oltretutto neanche la mi hanno voluto, mi stavano lasciando morire...”

“Non mi interessa che cosa sei, io ti amo...” sussurrò il biondo.

Loki si voltò per baciarlo, un bacio leggerò a fior di labbra, non aveva la forza per far di più.

La bambina iniziò a piangere.

“E si, amo anche te!” disse Thor baciandogli la testolina. “Amo tutti e due...” sorrise.

La bambina si calmò subito.

“E' piccolissima...” disse il biondo.

“Per te! La tua mano è grande quanto la mia faccia...non sai quanto mi ha fatto soffrire questa piccola peste...” sorrise un dito stretto nel pugno della bambina che ancora teneva gli occhi chiusi.

“Hey, ero qui anch'io!!!” si sentì offeso il biondo.

“Solo per due delle venti ore di travaglio, lasciami almeno lamentare un po'...” sorrise.

Rimasero in silenzio ad ammirare la meraviglia che stringevano fra le braccia.

“Thor...” lo chiamò Loki.

“Hmmm” rispose il maggiore intento ad accarezzare la testolina della bambina che ormai dormiva tranquilla.

“Scusami...per tutto...”

Thor alzò lo sguardo sul moro.

“Ti ho già perdonato tutto, lo sai...”

“Si, ma ho bisogno di sentirmelo dire...”

“Ti perdono...ma se combini ancora qualcosa ti stacco le gambe...”

Loki sorrise.

Mai si sarebbe immaginato con dei figli, non voleva che soffrissero come aveva sofferto lui, ma ora, con Elanor tra le bracia e l'uomo che amava che lo stringeva a se, tutto era cambiato.

Finalmente poteva iniziare a vivere.

“Forse dovremmo andare...” disse Thor vedendo il moro chiudere gli occhi ormai stremato.

“Dove?” biascicò il giovane.

“A casa...”

Loki spalancò gli occhi.

“No!...Mai! Ci ucciderebbero, le farebbero del male...” disse quasi urlando.

“Hey calmati! La spaventi...”

“Io non verrò ad Asgard!”

“Loki...calmati! Non ci faranno nulla...lo sanno...”

Loki rimase basito dalla frase del fratello.

“Cosa???”

“Sanno tutto, che aspettavi un bambino e che è figlio mio...chi credi che mi abbia dato il permesso di stare sulla terra tutto questo tempo per cercarti? L'unico modo era dirgli la verità....”

Loki respirava affannosamente cercando di calmarsi.

“E...e non ti hanno ucciso? Hai disonorato la famiglia, incesto...cose cosi.”

Thor rise.

“Ma se tu sei il primo a dire che non siamo fratelli! Non vi faranno alcun male, lo prometto...e poi madre non vede l'ora di conoscere la sua nipotina...” il biondo sorrise. “E tu hai bisogno di riposare...in un letto vero.”

La bambina si agitò e aprì per la prima volta gli occhi di un azzurro luminoso.

“Sono i tuoi occhi quelli...” disse Loki sorridendo a Thor.

Il biondo aiutò il più giovane a rivestirsi e avvolse ancora di più la piccola nel suo enorme mantello.

“Ce la fai a camminare?” chiese apprensivo.

“Sto in piedi e penso che possa bastare...” disse alzandosi dolorante e intirizzito.

“Si va a casa...” disse Thor abbracciandolo e stringendo il piccolo fagotto rosso con il loro piccolo miracolo.

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Buonasera!!!
Premetto che questa è la mia prima ff che scrivo, non sono molto esperta ancora, ma questa storia mi girava nella mente da un pò e alla fine mi sono decisa a pubblicarla.
E' scritta di getto, avrò sicuramente inserito qualche strafalcione, ma appena avrò tempo la correggerò.
Bhe che dirvi, spero che vi piaccia. Un bacione a tutti.
  
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