Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: suicidedetective    15/07/2013    1 recensioni
Sono passati sei mesi,il Boss di Passione è cambiato.
Tuttavia a sconvolgere tutto arriva un imprevisto.
Riuscirà Giorno a conciliare gli impegni di Boss con i bisogni di Bucciarati,diventato un adorabile,combinaguai bambino strillante?
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Giorno,credo che tu debba smetterla con quei cioccolatini- avvertì Trish.
Di risposta ricevette uno sguardo vuoto e l'apertura di un altro gianduiotto.
Da circa una settimana Giorno era caduto in un'apatia terrificante,che lo portava a stare seduto da qualsiasi parte(anche per terra) a mangiare cioccolatini e a sospirare. Era palese che la causa fosse lo stress,anche perchè era pur sempre un ragazzo di quindici anni che doveva comandare un'organizzazione mafiosa,ma per quanto cercassero di scrollarlo le reazioni erano tutte negative. Mi dispiace,il paziente non risponde alle cure.
-Mi senti? Se continui a mangiare cioccolatini ti verrà un colesterolo che raggiungerà le stelle- martellò Trish,sperando di far leva sulla sua vanità.
-Che immagine darai di te e dell'organizzazione? E sopratutto pensa al bimbo!!- esclamò infine,alludendo alla pessima cura che aveva di lui in quegli ultimi giorni(Bucciarati era talmente spettinato da sembrare un gufo).
Il biondo gli rivolse un altro sguardo vacuo del genere "Che mi interessa?" poi disse piano:-L'immagine di uno che non ce la fa più,mi pare-.
La ragazza sospirò,indecisa se tentare con un'altra provocazione o a tirargli uno schiaffo. Ma Bucciarati,ancora più di cattivo umore per i capelli spettinati,cominciò a strillare.
-Non strillare così tanto...- gli mormorò Fugo prendendolo in braccio e mettendolo davanti al giovane,che gli regalò uno splendido sguardo assente.
-Secondo te riusciamo a farglielo passare?- sussurrò Narancia a Fugo,tirandogli una gomitata per attirare la sua attenzione.
Il genietto alzò le spalle,chi lo poteva dire?
Sua Maestà osservò il pacchetto di cioccolatini,allungò la manina, e sotto lo sguardo sempre più disperato di Giorno buttò la bustina in terra.
Trish prontamente prese il pacchetto e uscì dalla stanza per riporlo in cucina.
Il giovane guardò l'allontanamento forzato senza muovere un muscolo o avanzare alcuna protesta. Rimase seduto,a bocca aperta e occhi sgranati,faceva una pena immensa ma se non ci pensava lui a salvarsi la salute...
-Senti,è chiaro(e anche normale) che tu sia stressato,ma non puoi finire così...ci assumeremo più lavori e lavoreremo bene!- esclamò Narancia.
Fugo tirò su con il naso mentre Abbacchio distolse lo sguardo:quello che aveva detto Narancia era decisamente una prova della sua bontà e questo faceva tenerezza,ma erano così uomini(..!) che non potevano dimostrarlo...
-Stavo pensando..- cominciarono Abbacchio e Fugo all'unisono -dovresti riposarti un pò,magari esci..fai qualcosa che ti rilassi..- continuarono,sempre in stereo e scambiandosi un'occhiata infastidita.
-E poi dovresti occuparti di qualcuno,senza fare nomi...- aggiunse Trish acida come un limone.
-Mi avete convinto..credo..credo che lo farò...-acconsentì lui sorridendo debolmente -fatemi sistemare Bucciarati ,prima-.
Erano i primi di Dicembre,l'aria era fredda e frizzante,il cielo era quasi sempre coperto da nuvole color cenere e la pioggia inzuppava quasi quotidianamente i romani.
Giorno,appena varcata la porta,avvertì con piacere il cambio di temperatura e si concesse un sospiro accompagnato da una nuvoletta di aria condensata.
Non aveva una precisa idea di dove andare,perciò si limitò solo a camminare,dove le gambe l'avrebbero portato. Per assicurare la calma di entrambi,si mise a treccia sulla spalla,in modo che Bucciarati ci giocasse.
Anche l'altro avvertì il cambio di temperatura,esibendosi in una raffica di starnuti che,per velocità e suono,ricordavano tanto quelli di un gatto.
Alla sua reazione il biondo scoppiò in una risata che lo lasciò con e lacrime agli occhi. Il bambino lo guardò offeso,lasciò la treccia e allungò le manine verso il viso del giovane.
-Dai,stai calmo. Non volevo ridere di te,almeno non così tanto...- si scusò lui.
Mentre camminava,illustrava tutte le parti di Roma al bimbo come una perfetta guida turistica. 
Bucciarati,da bravo bambino qual'era,guardava attento e ogni tanto starnutiva.
Giorno stava per prendere in considerazione l'idea di tornare a casa,quando una mano si poggiò sulla sua spalla.
"Stai calmo,stai calmo e non fare gesti avventati" si disse,prima di voltarsi.
La mano apparteneva a Risotto,inguaiato in un cappotto nero chiuso dal collo fino alle ginocchia,dove il cappotto finiva. Stranamente,aveva abbandonato il suo bizzarro copricapo,lasciando in balia del clima i capelli. Accanto a lui c'era Prosciutto,anche lui coperto dalla testa ai piedi.
Bhe,faceva freddo.
-Giorno,abbiamo saputo cos'è successo- dichiarò Risotto senza preamboli.
-Però,non avremmo mai immaginato che..fosse così..- farfugliò l'altro,molto probabilmente non sapendo il concetto che voleva esprimere.
-Oh,Bucciarati vuole conoscervi,pare- disse il giovane,alludendo alla mano che il bambino tendeva verso i due.
Prosciutto e Risotto,uno alla volta,dovettero farsi chiudere le guance nella morsa che era la mano di Bruno. Poi dovettero sentire i propri nomi storpiati in "Isotto" e "Psciutto".
-E' carino- mormorò il siciliano.
-Dobbiamo andare,veloci- disse l'altro,che non aveva udito il commento,o forse non lo voleva sentire e basta.
-Ma non c'è nulla di urgente che io sappia..- si ribellò.
-E invece si,andiamo- continuò quello,martellante.
Risotto dovette cedere alle insistenze del "collega" e si allontanò perplesso.
Di sicuro non c'era nulla di urgente,ragionò il biondo,ma era solo una scusa di Prosciutto per fuggirsene. Aveva notato infatti che i suoi occhi erano lucidi.
-Fai più vittime tu di un incidente..-ragionò rivolgendosi al bambino,che in risposta gli rivolse un enorme,angelico sorriso.
Il resto della camminata si svolse senza intoppi,assassini inteneriti o altro. Ma nel ritornare a casa però,fu fermato dal commerciante della settimana prima.
-Io ho pagato,giusto? Non mi succederà nulla vero?- cominciò.
-Nulla-ripetè il ragazzo.
-Io non farò niente che possa disturbare,ma voi mi garantirete una vita serena per i miei restanti giorni vero?- continuò quello.
"Ma dove vuole arrivare?" si domandò il giovane,ricordando che aveva mandato Mista per ricevere la risposta dell'uomo. Possibile che fosse così deficiente da spaventare una fonte ulteriore di guadagno? 
"Mista è uno stupido,ricordatene" lo aveva avvertito Trish. Bhe,a dire la verità lo aveva fatto dopo un pesante battibecco,quindi non contava più di tanto...però..Mista non era sempre a posto con la testa.
-Cosa è successo?-.
-Un uomo è ringiovanito!! Ha..ha detto che un tipo l'ha ridotto così..ma non gli hanno creduto. Ora è in prigione perchè lo credono un truffatore e il suo negozio è stato preso!! Io non voglio finire così!!- esclamò tutto d'un fiato.
Senza volerlo l'uomo aveva appena dato a Giorno un'informazione importante. Potendo gli avrebbe dato un bacio in fronte.
-Suvvia! Cosa può capitarle? Qua con noi non le succederà mai nulla! Si tranquillizzi- tagliò corto lui.
Se ne fuggì in tempo,prima che l'uomo ricominciasse a lamentarsi. O peggio,a chiedere chi fosse quel bimbo.
Tornato a casa,radunò tutti e gli spiegò tutto ciò che il commerciante gli aveva riferito. Alla notizia Narancia prese a ululare(seguito da Mista) Trish cominciò ad applaudire con Fugo; Abbacchio si limitò ad un sorriso.
Nella cagnara generale si udì ben distinto il pianto di Bucciarati.
-Che cosa vuoi Bucciarati?- chiese Giorno distrattamente.
-Acqua-.
Improvvisamente piombò il silenzio,e tutti si girarono esterrefatti,a guardare l'adorabile infante.
-Cosa hai detto?!?- esclamò il biondo prendendolo in braccio.
-Acqua. Gionno- rispose Sua Maestà imbronciato per l'improvviso e massiccio interesse di tutti.
La stanza fu di nuovo scossa dalle loro urla. Narancia e Mista sembravano babbuini riempiti di LSD. Non era il massimo.
-Secondo voi,per il tono,a chi assomiglia?-chiese Narancia.
-A me ovviamente!-esclamò Mista entusiasta.
-A me!! A me!!- ululò il ragazzino.
-Zitti! Se assomiglia a qualcuno,quel qualcuno sono io!- affermò Giorno fieramente,prendendo Bruno in braccio.
-Non mi sembra roba sui cui discutere-affermò saggiamente prima di dire:-Anche perchè avrei fame-.
-Oddio! La cena!- esclamò Trish.
Quando si assicurò che la stanza fosse vuota,il giovane diede un bacio enorme al bimbo e gli sussurrò:
-Qualsiasi cosa dicano,lo so benissimo,somigli a me-.

  
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