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Autore: Huo_LessShui    15/07/2013    10 recensioni
I giorni passano, le settimane pure. Sehun e Luhan si parlano poco, più che altro è Luhan che cerca di parlare con Sehun, ma le loro conversazioni non durano mai più di cinque minuti.
E’ tutto così strano per Luhan. La lontananza di Sehun, la sua assenza, i suoi silenzi, è tutto così pesante, quasi insostenibile.
Quello che più gli manca però è il suo sorriso, quel sorriso lieve e accennato, quello che stranamente Sehun ha sempre e solo riservato a lui.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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No Tomorrow.
 










Luhan piange. Non è la prima volta che succede e non sarà l’ultima, Sehun lo sa.
Lo sa che ogni notte suo fratello è perso nei suoi incubi.
Lo sa che il ricordo della sua famiglia, quella vera, lo uccide ogni giorno.
Ma Sehun ama suo fratello.
E alzarsi ogni notte per dirigersi verso il suo letto e stringerlo a se non è un problema.
Sehun lo fa con piacere.
Accarezza lentamente una guancia a Luhan, alza il sottile strato di lenzuola che lo copre e lo raggiunge, stringendolo così forte da impedirgli ogni movimento agitato nel sonno.
Luhan non si sveglia, non lo fa mai.
Ogni mattina prima che la sveglia suoni, Sehun torna nel suo letto.
Le crisi che Luhan ha durante la notte restano così come un piccolo segreto tra Sehun e le pareti della loro camera.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



Sehun è l’opposto di Luhan.
Luhan è allegro, solare, socievole, è popolare nella sua università e ha una sfilza di ragazzine urlanti che gli vanno dietro, ma stranamente non calcola nessuna in particolare.
Sehun ha sempre il volto marchiato da un broncio che lo rende però carino come pochi altri. E’ indifferente a tutto ciò che lo circonda, a tutto ciò che non sia Luhan.
Sehun ha un segreto che lo logora dentro.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



E’ una sera come tutte le altre, la famiglia è riunita come al solito all’enorme tavolo della sala da pranzo, sono pronti per cenare.
La signora Oh mette la cena a tavola, stranamente stasera sono tutti più silenziosi.
Nulla di anormale per Sehun, un po’ diverso è per Luhan che di solito è così logorroico.
Il rumore della portata che viene servita interrompe il silenzio diventato fin troppo imbarazzante per una cena in famiglia e Luhan alza lo sguardo.

- Mamma…papà…Sehun – Pronuncia l’ultimo nome come se fosse un sussurro, lieve e sofferto. I presenti alzano il viso e rivolgono lo sguardo a Luhan visibilmente agitato. Non è da lui, lui ha sempre il controllo di tutto.
- Si, Luhan? – Risponde il signor Oh, con il solito sorriso che regala al figlio aquisito ma pur sempre prediletto.
- M-mi sono…fidanzato. – Lo rifà, sussura l’ultima parola e poi prende a fissarsi le dita che ormai non fanno altro che torturarsi, ad altezza del suo grembo.
- Ma è una notizia stupenda! – La voce quasi stridula della madre, giunge alle sue orecchie e lo fa rilassare, sorride insieme ai suoi genitori, poi si volta verso suo fratello e la nota, la smorfia formatasi sul suo volto.
- Sehun? Non ti congratuli con tuo fratello? – Si intromette la signora Oh, cercando una reazione del proprio figlio sempre così silenzioso.
- Si..auguri. – E’ l’unica cosa che dice durante tutta la cena.



                                                                                                          ♦•♦•♦•♦



- Che hai? – Chiede Luhan, una volta risaliti in camera. Sehun è steso sul suo letto, Ipod tra le mani e cuffiette nelle orecchie.
- Hey? Mi senti? – Ribadisce senza avere una risposta dal fratello. Odia quando si comporta così. Sa benissimo che Sehun lo sta ascoltando e che semplicemente non vuole rispondergli.

Sbuffa scazzato. Spegne la piccola lucina accesa sul suo comodino e si volta dall’altro lato. Cerca di dormire, poco dopo cade in un sonno profondo.
Quella stessa notte Sehun viene svegliato dal pianto di Luhan, l’ennesimo, il solito. E’ arrabbiato. Frustrato.
Non si alza dal proprio letto.
Lo lascia lì a piangere, tutta la notte.
Rimette le cuffiette e prova a dormire. Non ci riesce. Fa più male di quanto pensasse.



                                                                                                          ♦•♦•♦•♦



- Oh mio dio Luhan, stai poco bene? – Chiede sua madre visibilmente preoccupata.
- Sto- sto bene…ho solo dormito male – Ammette Luhan, strofinandosi gli occhi cerchiati da due occhiaie forse un po’ troppo marcate.
- Come mai? – Insiste sua madre, e stranamente lui non sa cosa rispondere. Non gli pare di aver mangiato male la sera precedente, ne tanto meno di aver avuto qualche incubo.
- Non ne ho idea…- Sbuffa.
- E’ come se mi fosse mancato qualcosa durante la notte, è una strana sensazione…ma…non so…- ammette, confuso tanto quanto la madre per le parole che ha appena pronunciato.

Sente il rumore della sedia di Sehun che viene spostata con forza e vede il fratello allontanarsi velocemente dalla cucina dove stavano facendo colazione.

- Sehun?  Cosa ti prende? – Chiede sua madre spiazzata dal suo comportamento.
- Niente, sono in ritardo. Devo andare  - Spiega rapido prima di aprire la porta di casa e uscire.

Luhan è spiazzato. Sono solo le 7:30 del mattino, Sehun non è in ritardo e Luhan sente qualcosa spezzarsi dentro di lui.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



I giorni passano, le settimane pure. Sehun e Luhan si parlano poco, più che altro è Luhan che cerca di parlare con Sehun, ma le loro conversazioni non durano mai più di cinque minuti.
E’ tutto così strano per Luhan. La lontananza di Sehun, la sua assenza, i suoi silenzi, è tutto così pesante, quasi insostenibile.
Quello che più gli manca però è il suo sorriso, quel sorriso lieve e accennato, quello che stranamente Sehun ha sempre e solo riservato a lui. 



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



- Quando ci presenterai la tua ragazza? – Chiede sua madre sempre fin troppo euforica quando affrontano l’argomento “Yu”, Luhan sorride imbarazzato, si volta verso Sehun. Il nulla.
- Presto… - Risponde.

Quel presto arriva decisamente troppo presto.
Nel giro di due settimane Yu è a cena a casa della famiglia Oh.
E’ contenta di conoscere tutti, stringe la mano di Luhan per tutta la serata, intreccia le loro dita, le sfiora e accarezza, sorride timidamente.
Per Sehun è troppo, decisamente troppo.
Non fa altro che fissarla, gli occhi pieni di rabbia, rancore.
Luhan lo guarda, è interdetto. Sehun abbassa lo sguardo, e non lo rialza per tutta la cena.



                                                                                                            ♦•♦•♦•♦



Sono mesi che la storia tra Luhan e Yu va avanti.
Sehun deve subirsi i piccioncini ovunque, all’università mano nella mano, al bar intenti a mangiarsi con gli occhi quando è fortunato, quando non lo è deve vederli avvinghiati l’uno all’altro sul divano del proprio soggiorno mentre guardano la tv e si baciano di tanto in tanto.
La situazione degenera un pomeriggio quando torna prima dai corsi.
Sale le scale con lentezza, è stanco, sono mesi che non riposa come si deve, forse per i continui pianti di Luhan, o forse per il fatto che ora passa le notti allo stesso modo del fratello.
Apre la porta della sua camera e quello che vede lo paralizza, totalmente.
Non era preparato a ciò che i suoi occhi sono costretti a vedere.
Non era preparato a quell’intreccio di corpi.
Lascia scivolare lo zaino dalle sue mani, e un leggero tonfo richiama l’attenzione di  quelle due figure, ora visibilmente in imbarazzo, su di lui.
Vede gli occhi di Luhan spalancarsi, non riesce a spostare lo sguardo su Yu.
Indietreggia, lentamente.
Non si accorge della lacrima che gli sta ora rigando il viso. Scappa via dalla sua stanza, sbatte la porta alle sue spalle e lo stesso fa con quella dell’entrata.
Corre. Per quanto tempo? Non lo sa.
Sa solo che non si ferma fin quando non sente un dolore lancinante all’altezza della milza.
Ricade sull’asfalto, e si rende conto che in realtà asfalto non è.
E’ arrivato su una piccola spiaggetta. Sorride.
E’ il tramonto, forse ha corso un po’ troppo.
Stringe la mano all’altezza dello stomaco,e piange come non ha mai pianto, si dispera, urla, conscio del fatto che forse non può più nasconderlo, forse non può più sopportare il dolore.
Amare suo fratello più di quanto in realtà dovrebbe, più di quanto in realtà gli sia concesso…fa male, tremendamente male.
La bile che riversa ora ai suoi piedi forse ne è la prova.



                                                                                                         ♦•♦•♦•♦



Non torna a casa quella notte, così come le tre successive. Ha avvisato i genitori che resterà qualche giorno a casa di un amico, Jong In, e che hanno da studiare per un esame.
Non è pronto.
Non è pronto per affrontare di nuovo quegli occhi che non riescono e non posso guardare lui, quelle labbra che non possono posarsi sulle sue. Non è semplicemente pronto per affrontare l’uomo che ama senza scoppiare in lacrime.



                                                                                                          ♦•♦•♦•♦



 La porta si apre, sua madre e suo padre sono già in casa.
Questo può significare solo una cosa. Sehun è tornato.
Corre giù per le scale e si rende conto di aver urlato il nome di suo fratello per tutto il tragitto solo quando nota gli sguardi sorpresi dei genitori.
Ma non gli importa, tutto ciò a cui riesce a pensare è a suo fratello, a quanto gli sia mancato e a quanto l’immagine del suo viso rigato da una lacrima lo abbia torturato in quelle notti.
Gli va in contro, vuole abbracciarlo, vuole chiarire e scusarsi se in qualche modo lo ha sconvolto.
Ma Sehun non parla, come da mesi a questa parte, d’altronde.
Lo supera senza proferire parola, urtandogli leggermente la spalla.
Saluta i suoi genitori e poi sale le scale forse per dirigersi nella sua camera.
Luhan non capisce.
Non capisce perché Sehun si comporti così, non capisce perché sente il cuore cadere in mille pezzi, non capisce perché si sta accarezzando la spalla che poco prima ha urtato quella di Sehun. Sente il suo calore sul proprio corpo, gli era mancato…decisamente.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



I tentativi di conversazione sono falliti miseramente, uno dopo l’altro. Luhan cerca di non forzare troppo Sehun, vuole dargli tempo.
Sale le scale e si ferma con la mano appoggiata alla maniglia della porta leggermente socchiusa, di camera sua.
Sehun piange, Luhan può sentirlo mentre si ritrova a spiare i singhiozzi che il fratello cerca di soffocare nel proprio cuscino. Apre lentamente la porta, a quanto pare Sehun non si è accorto della sua presenza, perché continua a piangere e Luhan conosce fin troppo bene suo fratello, sa che non piangerebbe mai davanti a lui, sa che nonostante Sehun sia il minore tra i due, si comporta sempre come se fosse il maggiore e si prende sempre cura di lui, o almeno questo era quello che succedeva fino a poco tempo prima.
Luhan avanza all’interno della stanza totalmente immersa nel buio della notte.
Si appoggia lentamente al letto di Sehun.
Sehun sente il letto sprofondare lievemente sotto il peso di qualcuno. Sa chi è. Sa che è Luhan. Riconosce le sue mani delicate che lievemente gli sfiorano i capelli.
Cerca di fermare i singhiozzi che però, stranamente diventano più forti e insistenti. Alza lentamente la testa dal proprio cuscino, è contento che vi sia il buio più totale ad oscurare la stanza, non vuole che Luhan lo veda in questo stato.
Non vuole che Luhan veda il suo volto rigato dalle lacrime, mentre lo affonda sul suo petto inumidendogli la t-shirt.

- S-sono qui…Sehun…

Non vuole che Luhan veda quanto le sue mani, ora aggrapatesi prepotentemente alla sua schiena, stiano visibilmente tremendo.

- Ora..andrà..tutto bene…

Non vuole vedere lo sguardo sconvolto , se non addirittra orripilato, ora che sta poggiando lentamente le labbra sulle sue.
Quello che però Sehun non si sarebbe mai aspettato, è che le labbra di Luhan fossero bagnate, come il suo viso, da lacrime che però non erano le sue.
Luhan piangeva. E Sehun capì che questo faceva ancora più male.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



Quando apre gli occhi, quella mattina, Luhan è convinto che sia stato tutto un sogno. Un assurdo e meraviglioso sogno.
Posa la mano delicatamente al suo fianco, ma non vi trova nessuno. Sospira. La smetterà mai di fare sogni del genere?
Si alza, si strofina leggermente gli occhi per poi riprendersi totalmente da quello stato di semi-coscienza.
Deglutisce.
Non è nel suo letto.
Non è stato un sogno.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



Sehun quella mattina evita ogni contatto diretto con Luhan. E’ riuscito a saltare la colazione, e il fatto di essersi svegliato prima di suo fratello gli ha permesso di non dover affrontare ancora una volta una conversazione fin troppo difficile.
Sehun sa che tutto quello che è successo è sbagliato. Sa che quel bacio è stato un errore, sa che gli abbracci e le carezze che ne sono seguite sono sbagliate, così come l’essersi addormentato accoccolato sul petto di suo fratello, mano nella mano.
Sa anche che non potrà evitarlo ancora a lungo, ma è deciso a far finta che nulla sia accaduto.
Torna a casa ad ora di cena, Luhan non è in casa, e Sehun si sente sollevato in un certo senso, si accomoda a tavola e dopo un po’ sente il campanello suonare. Sua madre va ad aprire e in pochi minuti si ritrova seduto di fronte a suo fratello e alla sua ragazza.
Sehun si sente in colpa forse per la prima volta.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



Entra in camera e vede suo fratello intento a mandare sms sul suo cellulare, molto probabilmente a Yu. Luhan è arrabbiato, Sehun lo sa.
-M-mi dispiace – Sibila, è quasi un sussurro.
Nessuna risposta.
-Mi dispiace per stanotte…Luhan? – Pronuncia il suo nome quasi fosse una supplica, una supplica a perdonarlo, a non odiarlo, perché questo lui non potrebbe mai sopportarlo.
- Non preoccuparti, buonanotte – Taglia corto Luhan. Il tono è a dir poco gelido.
Le spalle che il fratello gli mostra poco dopo non gli danno nessuna possibilità di ribattere, Sehun si arrende, spegne la luce e scivola nel tepore del suo letto.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



Luhan lo evita accuratamente e Sehun si chiede se il suo comportarsi allo stesso modo precedentemente abbia provocato in Luhan la stessa sofferenza.
Si, perché Sehun, sta male.
Si maledice ogni notte per quello stupido bacio.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦ 



Nei giorni successivi è tutto un susseguirsi di occhi che si squadrano, per lo più è Sehun che fissa Luhan, e di tocchi fugaci, quando entrambi allungano la mano a tavola verso la battaglia d’acqua o quando entrambi  corrono  verso il telefono che squilla, afferrando la cornetta contemporaneamente e sfiorandosi leggermente le dita .
La goccia che fa traboccare il vaso arriva un pomeriggio mentre entrambi sono all’università.
Luhan attraversa i corridoi della sede di medicina e giunge fino a quella di chimica.

- Se-Sehun…tu…tu mi piaci, e io non voglio più nasconderlo.. – Sente la voce di Jong In, il migliore amico di suo fratello. Si sporge leggermente oltre la soglia della porta, affacciandosi in quella che è un’aula del dipartimento di chimica.

Vede la mano di Jong In sollevarsi lentamente fino a giungere sulla guancia di Sehun.
Dopo un po’ Jong In è appoggiato al muro dell’aula e si massaggia lentamente la guancia. Luhan l’ha colpito con un pugno.
Sehun è spiazzato, si ritrova a seguire Luhan per i corridoi ormai quasi del tutto vuoti dell’università.
Solo quando si sono ormai fermati, Sehun si rende conto che le loro dita sono perfettamente intrecciate. Alza lo sguardo su Luhan che ritrae immediatamente la mano, portandosela poi alla tempia, che massaggia freneticamente.

- Pensi sia..facile? – Sibila Luhan, visibilmente arrabbiato, se non addirittura frustrato.
- F-facile? Di che stai parl—
- Zitto Sehun, zitto! – Grida, ed è la prima volta che Sehun vede Luhan in questo stato.
- Ho tentato di tutto…tutto! – Fa un enorme sospiro e dà le spalle a Sehun – Ho cercato una ragazza, ho provato ad amarla - fa un’altra pausa - pensi sia facile rendersi conto di fare l’amore con la propria ragazza e pensare al proprio fratello? Eh?...Tutto questo è sbagliato Sehun. Noi siamo sbagliati. E io non posso fare questo a mamma e papà… -

Sehun non capisce, non capisce se è tutto un meraviglioso e crudele sogno, o se davvero Luhan stia davanti a lui dichiarandogli i suoi sentimenti forse per troppo tempo celati.

- Loro mi hanno accolto in casa, mi hanno tolto da quella merda di orfanotrofio e io cosa faccio? Mi innamoro di mio “fratello”…e tu…tu non rendi le cose più facile, per niente…perché Sehun? Perché hai fatto il mio stesso sbaglio? I-io potevo sopportarlo, io potevo starmene lì, con i miei incubi e i miei sentimenti repressi…fin quando non ho capito che eravamo entrambi colpevoli dello stesso “crimine”…e…vederti piangere – fa l’ennesimo sospiro - Sehun, io-io non posso…-

Sehun fissa Luhan, non riesce a spiccicare parola. E’ troppo, per lui tutto questo è troppo.
Sente il cuore far male, vorrebbe davvero poter rassicurare Luhan, dirgli che non è un problema, che va bene così, che lui si metterà da parte e lascerà le cose come stanno, che non gli creerà problemi. Ma non può. Non può, lui ama troppo Luhan, lo ama e per la prima volta nella sua vita vuole essere egoista, si, perché Luhan è suo, Luhan gli appartiene e ora ne ha avuto la conferma.

- Ti amo -  Spara senza nemmeno pensarci troppo, e si avvicina a suo fratello, con le mani a cingergli il volto – Ti amo, Luhan…ti amo…ti amo… - Ripete tra un bacio e l’altro, e per un attimo, mentre i suoi baci vengono ricambiati, Sehun pensa che ora tutto ha un senso, che il mondo, la sua vita e ogni maledetta notte passata a piangere abbiamo un senso, perché ora finalmente può tenere tra le sue braccia Luhan.

Ma tutto questo dura decisamente troppo poco.

- Cosa diavolo stiamo facendo – Sibila Luhan quando si stacca rapidamente dalle sue attenzioni – Noi…noi siamo fratelli – E a Sehun quella parola sussurrata con così tanto disprezzo, suona per la prima volta come un insulto.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



Sehun vuole parlare, davvero. Ci prova ogni maledetto giorno, ma Luhan ha oramai piazzato una barriera tra di loro.
Dopo quel giorno l’unica frase che si sono scambiati quando erano da soli è stata “Forse dovremmo allontanarci per un po’, non parlarci intendo..viviamo nella stessa casa, siamo fratelli, ma…limitiamoci a comportarci come tali in presenza dei nostri genitori, per il resto fai finta che io non esista.”
E Sehun l’aveva accettato.
Così erano andati avanti, come se nulla fosse, come se i loro cuori non bruciassero ad ogni tocco involontario dei loro corpi, ad ogni frase sussurrata in presenza dei loro genitori, ad ogni sguardo accennato e poi ritratto al minimo segnale di cedimento.



                                                                                                           ♦•♦•♦•♦



Sehun  ha completamente dimenticato che oggi è il suo compleanno e quando torna a casa e sente gridare in coro un “sorpesa!” non ne capisce nemmeno il motivo.
Sehun non è il tipo da festa, non le ha mai amate e in realtà non ama nemmeno il giorno del suo compleanno.
Cosa c’è di bello nell’essere di un anno più grande? Nulla.
I suoi genitori e i suoi amici gli hanno sempre ripetuto che il giorno del proprio compleanno è come se si fosse “Re per un giorno”, “E’ un giorno tutto per te, il giorno del tuo compleanno ogni tuo desiderio è un ordine”..così gli aveva detto una volta Luhan per far si che lui potesse amare il suo compleanno.
All’epoca Sehun ci aveva creduto per davvero. Così anno dopo anno al soffio della candelina aveva espresso sempre lo stesso desiderio ma mai l’aveva visto realizzarsi.
Quest’anno c’è qualcosa di diverso nella solita e noiosa festa in famiglia, ci sono i suoi amici, c’è Jong In, sono riusciti a rimanere amici nonostante tutto e infine c’è Yu.
Come ogni anno la solita routine della torta e del soffio delle candeline arriva puntuale.

- Dai Sehunnie, esprimi un desidero – Dice sua madre.
- Tanto…è inutile.. – Ammette, quasi come una resa, mentre si china leggermente per soffiare sulle 20 candeline.
- Tu provaci. – E’ sorpreso dal sentire quella voce, la voce di suo fratello, che per la prima volta dopo tanto tempo gli è sembrata così dolce e familiare, accogliente.

E lo fa. Per l’ennesima volta esprime il suo solito desiderio per poi ricevere il solito applauso imbarazzante e le grida di amici e parenti che urlano un “auguri”.
Si gratta la nuca, è leggermente imbarazzato, poi torna a sedersi al suo posto.
E’ mentre e’ intento a mangiare un pezzo della torta che sua madre ha preparato con tanto amore, che Sehun cambia totalmente la sua idea sul giorno del proprio compleanno, mentre sente le dita di Luhan intrecciarsi alle proprie, sotto lo spesso strato di legno che andava a formare il tavolo, che Sehun sente il cuore perdere un battito.



                                                                                                            ♦•♦•♦•♦



Finalmente tutti gli invitati lasciano la casa e Sehun può finalmente risalire in camera sua. Ha ancora la sensazione della calda mano di Luhan legata alla sua, non sa cosa significhi, sa solo che questo è decisamente il compleanno più bello della sua vita.
Apre la porta della sua camera e si sente trascinare all’interno della sua stanza senza nemmeno avere il tempo di comprendere cosa stia succedendo.
Sehun riapre gli occhi e si ritrova con le spalle poggiate al muro, una mano a carezzargli il collo e due labbra a divorarne le proprie.
Da lì in poi è tutto molto veloce.
Baci spezzati da frasi sconnesse, da “ti amo” sussurrati e da “non lasciarmi mai” che sembrano quasi preghiere.
Sehun è felice, lo dimostra il sorriso che finalmente si estende sul suo viso, Luhan non può fare altro che ammirarlo. Per quanto tempo gli è mancato? Decisamente troppo.
-Lu…ferm-a…a-aspetta…no – sussurra mentre allontana dolcemente le sue labbra da  quelle di Luhan.
- Cosa..c’è?- La voce di Luhan è flebile, il suo tono è preoccupato e i suoi occhi sembrano fin troppo sgranati. Per un attimo l’idea di aver capito troppo tardi che non può combattere contro il loro amore, gli trapassa il cuore e la mente, gli occhi si inumidiscono.
- Sehun…mi dispiace, davvero, io non volevo farti del male. Io ti amo, ti amo da una vita, forse ti amo dal primo giorno che sono entrato a far parte di questa famiglia, ma non volevo rovinare tutto. – cerca l’ennesimo contatto con Sehun – Non volevo recare un dolore del genere ai nostri genitori…ma non posso. Mi capisci? Non posso più combattere contro qualcosa che è diventato tanto grande da distruggermi dentro…-
Il vortice di sentimenti si impossessa nuovamente di loro, Sehun afferra con foga le labbra di Luhan tra le sue…le bacia, le succhia, le morde.
Luhan si aggrappa con forza alle spalle di Sehun, ha paura di interrompere quel contatto, ha paura che se gli permette di allontanarsi, dopo non sarà più suo.
Le loro dita si intrecciano di continuo, mentre lentamente i loro indumenti ricadono sul pavimento.
Si ritrovano sul letto di Sehun.
Sehun continua a baciare Luhan, bacia il suo collo per poi passare al petto dove sfiora un capezzolo, e sente Luhan gemere mentre continua a scendere e bacia lievemente la zona dell’ombelico. Luhan soffre il solletico, e ride. Sehun sorride ancora, non riesce a farne a meno.
In breve la stanza si riempie di gemiti soffocati tra le labbra, o affievoliti da baci sempre più dolci.
Fin quando diventano così forti da costringere Sehun a zittirli con una mano.
I movimenti diventano man mano sempre più veloci, Sehun vuole che Luhan sia suo, vuole cancellare i segni del passaggio di Yu dalla sua pelle, e spinge in lui sempre con maggior forza.
Fin quando gemono un’ultima volta, all’unisono.
Si stendono, l’uno nelle braccia dell’altro. Sehun è quasi totalmente nelle braccia di Morfeo, quando sente delle lacrime calde a contatto con il suo torace nudo.

- Lu…Lu Han, stai bene? – Il pianto di Luhan inizia ad essere più forte – Hey? –
- St-sto bene… - Luhan cerca di calmarsi, porta una mano a strofinargli gli occhi.
- No, che non stai bene…ti prego Luhan, parlami… - Sehun è spaventato, è la prima volta che vede Luhan piangere, se non conta le volte in cui piange nel sonno.
- Mi sento un mostro…Sehun…non posso far altro che sentirmi felice, ma quello che sto facendo è sbagliato, è sbagliato nei confronti di mamma e papà…è sbagliato nei confronti di Yu… - Si sente decisamente un mostro, si chiede perché è così egoista. Come può comportarsi così nei confronti di tutte quelle persone che alla fine gli hanno dato solo affetto e amore?
- Hey, prima di tutto…non sei tu che stai facendo qualcosa di sbagliato…siamo noi…capito? Noi. Io e te, insieme…e andrà tutto bene, fidati di me…andrà tutto bene, perché ti amo e non permetterò che qualcosa  ti porti via da me, non di nuovo.



                                                                                                             ♦•♦•♦•♦



Sehun è sempre stato razionale. Luhan però gli fa perdere la testa. Il suo profumo, i suoi baci, le sue mani, la sua voce…tutto di lui gli dà alla testa. Quando si tratta di lui, Sehun cambia totalmente.
Ora Sehun è diverso, sorride più spesso, lo hanno notato tutti.
Quello che non hanno notato è il suo sguardo, come si illumina non appena il fratello è nei paraggi, o come diventa cupo non appena con lui c’è Yu.
Nessuno ha notato le loro dita intrecciate nel buio della sala di un cinema o che le loro assenze ai corsi sono sempre in contemporanea.
Nessuno ha notato come il loro amore cresca sproporzionatamente di giorno in giorno, rendendoli sempre meno razionali.



                                                                                                              ♦•♦•♦•♦



Sehun urla, è arrabbiato. Luhan cerca invano di calmarlo, non sa più come spiegargli che non può lasciare Yu, che sarebbe troppo sospetto, che lo fa per il loro rapporto e che ama solo lui.
Sehun sopporta le loro telefonate, gli sms dolci, evita accuratamente di vederli insieme quando sono all’università, lo stesso fa quando Yu è ospite a casa loro.
Sehun vuole che Luhan ponga fine a questa storia. Lui non ce la fa più.

-Basta Luhan! Basta! – Urlà mentre lancia sul pavimento la piccola cornice contenente la foto di suo fratello e della sua ragazza, che un attimo prima era poggiata sulla scrivania.
- Smettila Sehun..ti prego… - Luhan cerca di farlo ragionare.
- Si, la smetto. La smetto con la nostra storia, basta Luhan, è finita. Io non ce la faccio più. – Sa benissimo che non dice sul serio, è solo preso dalla rabbia, sa benissimo che non potrebbe mai porre fine alla sua storia con Luhan, lo ama troppo, senza di lui sarebbe niente. Ma a quanto pare Luhan non lo sa, perché gli occhi gli diventano lucidi e un attimo dopo è in lacrime.
- Hey? Ma..co- perché piangi? – Sehun si avvicina a Luhan, lo stringe a se – Shh, stupido…non piangere, non potrei mai lasciarti, ok? Ti amo Luhan…ma è difficile. E' tutto così maledettamente difficile, dividerti con lei…fa male.
- Lo so…chiuderò con lei, lo giuro, dammi solo del tempo. – Sehun annuisce, ma sa che quel momento non arriverà mai. Luhan è troppo spaventato.



                                                                                                              ♦•♦•♦•♦



Un rumore.
Sehun si alza di scatto, fissa la porta della sua camera, ora è aperta, sua madre lo fissa, gli occhi sconvolti e pieni di lacrime che non accennano a scendere.
Sehun non capisce, abbassa lo sguardo…è nudo, stretto al suo corpo c’è Luhan.
Sua madre si accascia sul pavimento, sembra sul punto di svenire, o avere un infarto. Luhan apre gli occhi, il suo sguardo è spaventato. Poco dopo in camera entra suo padre.
Lo sguardo allucinato che gli rivolge lo spaventa. Raggiunge il letto e uno schiaffo raggiunge il suo viso. E’ la prima volta che suo padre lo picchia, fa male, decisamente. Ma è nulla rispetto al dolore che prova nel vedere sua madre disperata mentre urla il suo nome seguito da una serie di "perchè".
Suo padre continua a colpirlo, Luhan gli urla di smetterla, che lo sta uccidendo ma lui non si ferma.

- Smettila…smettila…lo stai uccidendo, è nostro figlio! – Sehun sente la voce ovattata di sua madre e dopo poco il dolore, quello fisico, si placa.



                                                                                                              ♦•♦•♦•♦



Non sa perché quell’idea gli è balenata in testa. Sa che è una cosa folle, ma sa che ancora più folle è l’idea dei suoi genitori di dividerli…per sempre. Lui non può, non può vivere senza Sehun, così come Sehun non può vivere senza di lui.
Ha approfittato delle urla, della lite che incombeva tra i suoi genitori adottivi per rubare le chiavi dell’auto e scappare insieme a Sehun.
Era stato lì buono ad origliare per un paio d’orette, mentre i suoi genitori si incolpavano a vicenda per un amore che non sarebbe dovuto nascere, per dei figli che erano evidentemente sbagliati e per una situazione che ai loro occhi “poteva essere recuperabile”.
“Possiamo dividerci, porterò Luhan con me fuori dalla corea, lo controllerò giorno e notte, tu farai lo stesso con Sehun…li faremo curare…ce la faremo” – Questo aveva detto suo padre. Come se fossero malati, come se potessero smettere di amarsi da un momento all’altro. Pensavano forse che non ci avevano provato già precedentemente? Non erano così stupidi, non si erano abbandonati al loro amore così facilmente, l’avevano combattuto con tutte le loro forze, passando intere notti tra pianto e incubi, passando intere giornate con il desiderio nascosto di potersi stringere l’uno all’altro.
Ma era difficile, era impossibile. Loro l’avevano capito, i loro genitori no.
E ora li poteva vedere, dallo specchietto retrovisore dell’auto che sfrecciava a tutta velocità su quel reticolo di strade.

- Lu-Luhan, dove…dove stiamo andando? – Chiedeva Sehun mentre di tanto in tanto si voltava per vedere se erano riusciti a seminare i proprio genitori.
- Sehun…io…non posso vivere senza di te. – L’aveva detto senza problemi, con una sicurezza quasi disarmante, come se fosse l’unica certezza della propria vita  - E loro…loro ci divideranno… - Le sue mani iniziavano a tremare sul volante mentre il suo cervello focalizzava il luogo dove il suo cuore lo stava portando.
- Stiamo andando alla…scogliera..?... – Chiede Sehun. Luhan spalanca gli occhi. Annuisce.
- Bene… - Sehun porta la sua mano su quella di Luhan, ancora tremante sul volante. – Stai..stai tremando…Luhan, hai..paura? – Luhan annuisce ancora una volta. – Mi..dispiace. Ti avevo promesso che sarebbe andato tutto bene e invece… -
- Non è colpa tua – Lo ammonisce Luhan. – Ricordi? E' colpa…nostra, io e te, insieme. Niente avrebbe senso senza di te, senza di te non ci sarebbe nessun domani…e tutto questo non ha senso. – Luhan sta piangendo.

La consapevolezza di essere quasi giunti alla meta gli attanaglia il cuore, e gli riempie gli occhi di lacrime. Frena velocemente, fermando l’auto nel peggior modo possibile, “papà si arrabbierebbe se vedesse come ho parcheggiato” pensa mentre inizia a correre tra la serie di boscaglia, mentre stringe la mano di Sehun.

-Sehun, Luhan…fermatevi, possiamo aiuarvi – Sentono le grida di un padre deluso ma allo stesso tempo troppo cieco per capire.

Finalmente iniziano a sentirlo…il rumore del mare.
Sehun sorride accelerando ancora un po’ il passo e trascinando con se Luhan.
Dinanzi a loro si staglia l’enormità dell’oceano. Hanno sempre amato il mare, sin da piccoli, quello è il loro posto preferito.

-Ricordi? – Dice Sehun, mentre si para davanti a Luhan e gli asciuga le lacrime. Luhan annuisce. – Da piccoli abbiamo fatto un accordo, questo sarebbe stato il luogo del nostro primo appuntamento con la persona di cui ci saremmo innamorati, dicesti che sarebbe stato bello poter vedere il tramonto con la persona amata, da questa scogliera. – Luhan annuisce ancora – Ci siamo riusciti…fratellino…o forse dovrei dire, amore – Questa volta anche Sehun piange.
- Ti amo – Dice Luhan.
- Ti amo anch’io – Sehun lega nuovamente le loro mani.  – Noi, io e te…insieme – ribadisce mentre cerca di porre fine alle sue lacrime.
- Insieme…al mio tre. – sospira Luhan.
- Uno… due… - Sussurra Sehun
- Tre – E’ meno di un sussurro, un semplice mimare con le labbra.

Poi il vuoto si staglia sotto il loro piedi, e in un attimo il gelo si impossessa delle loro ossa.
L’acqua è più fredda di quanto in realtà Sehun pensasse, fa quasi male.
Con un movimento, reso fin troppo difficile dalla pesantezza dell’acqua, tira Luhan a sè.
Un ultimo bacio, che sembra più il tentativo disperato di passarsi l’un l’altro l’ossigeno rimasto.
Poi Luhan sorride. “Insieme…” mima con la bocca, lasciando andare via l’ultima risorsa di ossigeno.
“Per sempre…” Aggiunge Sehun…prima che anche i suoi occhi si chiudano, definitivamente.
 
 
 





Salveeeeeeee! >o<

Sinceramente non so che dire, non è la mia prima one shot, ma è la prima nella sezione EXO. Inoltre è la prima volta che sperimento questo tipo di scrittura e magari ci saranno errori o comunque suonerà male (?)  Mi rendo conto che magari può risultare anche un po’ “pesantina” o comunque noiosa, o magari è solo mia impressione e...boh (?) Spero di non avervi annoiati troppo con questo sproloquio (che non serve ad altro se non a farvi essere clementi nel caso faccia troppo schifo ç O ç) . 
Non sklererò tanto nelle note, come sono solita fare, per il semplice fatto che non mi pare il caso @.@Bhè in ogni caso, spero che la one shot sia di vostro gradimento, e magari alla prossima >////<

 
 


Bye!!!

 
 
 
                                                             
 
 
 
  
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