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Autore: Lynn Lawliet    15/07/2013    2 recensioni
"Per certi versi Keiko era proprio uguale a suo padre: parlava fluentemente il tedesco, si vestiva in modo assurdo e soprattutto, soprattutto si divertiva a giocare con il tempo."
Dieci incontri, dieci ricordi, dieci momenti della vita di Keiko; raccontati da Mephisto, Amaimon, Rin, Yukio, Shiemi, Shima, Kamiki, Bon, Koneko e Shura
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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AMAIMON
Amaimon sapeva bene quanto suo fratello amasse le avventure romantiche (romantiche si fa per dire… erotiche, più che altro).
In genere non aveva nulla in contrario, però questa volta Mephisto aveva davvero esagerato.
Insomma, avrebbe capito un demone (qualcosa di sexy, tipo una ninfa) ma … un’umana? Sotto certi aspetti Mephisto era proprio tale e quale loro padre. E bastava guardare i gemelli Okumura per capire in che razza di guaio si sarebbe potuto cacciare.
Amaimon non aveva mai conosciuto la ragazza in questione, e aveva saputo della sua esistenza solo qualche anno dopo la morte della stessa. Per la precisione, ne era venuto a conoscenza quando Mephisto gli aveva chiesto per la prima volta di fare da babysitter al frutto della suddetta avventura. E per “frutto”, suo fratello intendeva una bambina di quattro anni con orecchie a punta, un’adorabile codina viola e l’attitudine a combinare disastri.
Eppure Amaimon l’aveva adorata fin da subito. In effetti era raro che adorasse qualcosa, per non dire qualcuno, però Keiko era speciale. Quando l’aveva vista attaccata ad una gamba di suo padre, infagottata in un pagliaccetto verde con le braghe a sbuffo (pessima scelta d’abito probabilmente architettata da suo fratello) il visetto illuminato da un sorriso timido, l’ atteggiamento apatico di Amaimon era stato sostituito da una sorta di adorazione. Non aveva neppure tentato di mantenere un’aria distaccata, si era semplicemente chinato a guardare la piccola, estasiato. Appena Mephisto gliela aveva messa in braccio la bambina aveva iniziato a tirargli le orecchie ridacchiando contenta, e supplicando lo “zietto Amaimon” di portarla al luna park.
E lui ce l’aveva portata.
Era stato proprio in quel frangente, per la precisione sulla tazza azzurra di un’attrazione chiamata “le fantastiche tazze girevoli del cappellaio matto”, che Amaimon aveva capito veramente quanto Keiko avesse preso dal padre.
Dopo un po’ che ci stavano sopra, il movimento circolare della tazza iniziava a dargli la nausea, così aveva chiesto alla nipote, con fare retorico, da quanto cavolo di tempo stessero a girare su quelle dannate tazze. E lei, con serietà assoluta, aveva risposto educata che giravano da tre giorni, sette ore e ventitré minuti. Poi aveva aggiunto che, forse, in effetti, era ora di scendere, o suo padre avrebbe iniziato a preoccuparsi.
Decisamente, si era detto Amaimon dopo aver superato lo shock, da quella piccola che amava giocare con il tempo, ci si sarebbero potute aspettare grandi cose.

Angolo dell’autrice:
salve gente!
Sono (già) tornata! Vabbè, sono in vacanza, ho parecchio tempo libero … XD
Dunque… Amaimon. Non è stato facile. Lo so che come episodio è un po’ cortino, ma… scrivere dal punto di vista di questo tizio è una faticaccia! E non sono del tutto soddisfatta… mi rifarò con il prossimo capitolo, rin… scrivere dal punto di vista di un’adolescente esagitato sarà più facile, suppongo, essendo io stessa un’adolescente esagitata. E dopo questo sfogo da primadonna, spero vivamente che, nonostante le difficoltà di stesura, il capitolo vi piaccia!
Bacioni
Lynn

  
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