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Autore: LoveYouDylan    15/07/2013    0 recensioni
"Isaac Lahey non era più il ragazzetto impaurito che veniva costantemente picchiato dal padre, era diventato uno dei più bravi giocatori della squadra di Lacrosse, attraente, sfacciato, sicuro di sé, forte.Questo almeno davanti agli altri.Il padre, nonostante fosse morto, continuava a tormentarlo nei suoi sogni. Non c’era volta in cui il ragazzo non si svegliasse nel cuore della notte urlando, tutto sudato e con gli occhi lucidi.Isaac non era diventato forte, era solo diventato bravo a nasconderlo."
Scisaac, what else?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Isaac Lahey, Scott McCall
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You're my nightingale.

Il morso gli aveva cambiato la vita, Isaac lo sapeva. Lo aveva aiutato a rafforzare il suo carattere, a tirar fuori una grinta e una forza che non sapeva di possedere. Isaac Lahey non era più il ragazzetto impaurito che veniva costantemente picchiato dal padre, era diventato uno dei più bravi giocatori della squadra di Lacrosse, attraente, sfacciato, sicuro di sé, forte.
Questo almeno davanti agli altri.
Il padre, nonostante fosse morto, continuava a tormentarlo nei suoi sogni. Non c’era volta in cui il ragazzo non si svegliasse nel cuore della notte urlando, tutto sudato e con gli occhi lucidi.
Isaac non era diventato forte, era solo diventato bravo a nasconderlo.
Non si dimostrava mai vulnerabile davanti agli altri. Riusciva ad essere se stesso solo con Erica. Entrambi con delle storie difficili alle spalle, si erano capiti fin da subito. Erica era la sua migliore amica, l’unica che lo capiva, la spalla su cui piangere. E ora se n’era andata anche lei. Era morta. Dalla sparizione di lei e Boyd, Isaac  viveva a casa Hale. Non era male stare lì, ma non era come le vivere con Erica e Boyd. Essere svegliati tutte le mattine dalle urla di Erica che si lamentava di quanto puzzasse il bagno, il cibo terrificante che cucinava Boyd, i litigi per chi dovesse andare per primo in bagno..tutto questo gli mancava.
Ma era comunque felice di essere stato accolto da Derek, non voleva rimanere da solo.
Ma quando, una sera, tornato a casa dagli allenamenti, Derek lo cacciò, Isaac si sentì di nuovo solo, non aveva più niente,ancora una volta.
«Derek, se ho sbagliato qualcosa..»
«Stai sbagliando adesso non andandotene. Ora che c’è Cora, non puoi stare qui anche tu.» Già, ora che la sua sorellina era tornata era ovvio che non lo volesse tra i piedi.
Quindi prese le sue cose e andò via. In un primo momento pensò di andare da Scott, ma cambiò subito idea. Non poteva disturbarlo, non in quel momento che era così distrutto per via di Allison. Quella ragazza era stata una stupida, aveva il ragazzo migliore del mondo e lo aveva lasciato. Come si poteva essere così idioti?
“Io non l’avrei mai fatto. Se solo ci fossi stato io al suo posto non me lo sarei mai fatto scappare così. Si ritrovò a pensare Isaac. Non ne poteva proprio più. Sapeva di non meritare il “dono”, i suoi nuovi amici, Scott, la vita. Non si sentiva neanche degno di vivere. E un’idea si fece spazio nella sua testa. Anche da licantropi si poteva benissimo morire, Derek lo aveva ripetuto milioni di volte. Forse era quella la cosa migliore da fare. Dopotutto quando non ti resta più niente che senso ha continuare a vivere?
Chissà come avrebbero reagito gli altri, chissà come avrebbe reagito Scott.
Decise di non pensarci troppo e di concentrarsi sulla corsa. Isaac corse. Corse sotto la pioggia,con il borsone stretto a sé,al freddo. Corse verso il lago, verso la fine, verso il nulla, verso la sua morte. In due minuti si trovò proprio in mezza alla foresta e in altri due minuti proprio accanto al lago.
Lì avevano fatto spesso delle feste, prima che Erica e Boyd venissero catturati. Oh, come gli mancava la sua migliore amica.
Se non fosse stato per Scott che gli era stato vicino, questi mesi senza di lei sarebbero stati insostenibili. Scosse forte la testa, doveva smettere di pensare al moro.
«Chissà se ti rivedrò,Erica.» Sussurrò al nulla, come se lei potesse davvero sentirlo.
Intanto, nella sua camera, Scott si svegliò all’improvviso. Si sentiva mancare l’aria, sentiva che qualcosa non andava. Qualcuno era in pericolo. Chiuse gli occhi e fece un lungo e profondo respiro. La sua mente fu invasa da immagini orribili che lo fecero quasi urlare. Isaac, l’acqua..non era possibile.
«Ti prego, fa che non sia troppo tardi.» uscì dalla finestra e si mise a correre. Una corsa contro il tempo, una scommessa da cui dipendeva la vita di Isaac. Una scommessa che doveva assolutamente vincere. Seguiva l’odore del ragazzo nella foresta. Lo chiamava, gridava a squarciagola il suo nome. Teneva le orecchie tese nella speranza di sentire qualcosa. Un singhiozzo, un sospiro, un sussurro, qualsiasi cosa.
E poi lo sentì. Sentì l’inconfondibile battito del cuore di Isaac e il suo respiro affannato, era vivo.
«Isaac! Isaac dove sei?!» raggiunse il lago. Era lì. Stava immobile, lo sguardo assente rivolto verso l’acqua, i capelli e i vestiti quasi completamente bagnati per la pioggia e sporchi per la corsa nel bosco. Scott corse ad abbracciarlo. Lo strinse forte a sé sforzandosi di non piangere.
«Derek mi ha cacciato.»
«Non c’è problema, verrai a stare da me! Dio, Isaac, ho creduto di averti perso.»
«Non ho avuto il coraggio.» disse il riccio dopo un po’.
«C-cosa?»
«Non ce l’ho fatta. Non sono abbastanza forte. Non ho neanche le palle di suicidarmi.» disse scoppiando a piangere.
Scott lo guardò incredulo.
«Stupido idiota, non dirlo mai, mai più! Ho creduto di averti perso per sempre, capisci? Se tu l’avessi fatto davvero..sarei stato io a trovarti. Io ti ho visto morire! Non devi provarci mai più. Non mi puoi lasciare. Io ho bisogno di te, Isaac. Io ti..ti..» il biondo lo guardò con gli occhi illuminati di una nuova luce. Qualcosa che rendeva quell’azzurro così particolare, se possibile, ancora più bello. Speranza, forse?
«Tu mi..?»
«Ti amo.» fu un sussurro, qualcosa di impercettibile, ma Isaac lo sentì.
«I miei sensi di lupo saranno ubriachi perché credo di aver sentito male. Scusa, puoi ripeterlo?»
«Ho detto che ti amo. Ma ti odio perché sei uno stupido che non capisce quanto vale e quanto è importante per me. Non ho mai amato nessuno come amo te, nessuno.» posò una mano sulla guancia umida del ragazzo. Si fissarono intensamente negli occhi. Passarono secondi, minuti, Isaac non sapeva dirlo con certezza. Ma non riusciva più ad aspettare, il bisogno di baciarlo era troppo forte. Così eliminò quei pochi centimetri di distanza che li separavano e lo baciò. Non fu un bacio romantico da film smielati, uno di quelli lunghi in cui i due attori si fanno un check-up completo del palato a vicenda. Fu un bacio semplice, dolce, breve. Infatti entrambi scoppiarono a ridere, interrompendo troppo presto quel contatto.
«Perché ridi?» gli chiese Scott.
«Perché sono capace di resistere alla luna piena senza trasformarmi, sono capace di resistere alla tentazione di uccidere Stiles, ma non so resistere alla tentazione di baciarti.» si guardarono sorridendosi teneramente.
«Ora dovresti chiedermi perché ridevo!»
«Uhm..perché ridevi?»
«Perché Stiles aveva ragione quando diceva che ti piaccio. Gli devo dieci dollari!» Isaac non riuscì a trattenersi e scoppiò di nuovo a ridere. Quell’umano capiva davvero molto, più di quanto Scott riuscisse a capire con i suoi sensi da lupo.
Aveva smesso di piovere, quindi i due decisero di restare lì un altro po’. Si distesero vicino al lago e non si dissero nulla per un periodo di tempo lungo abbastanza da far cadere Isaac nel più totale imbarazzo. Ma non avevano bisogno di parole, riuscivano a sentire l’uno i battiti del cuore dell’altro. Battevano entrambi all’impazzata.
«Probabilmente ora se fossi stato umano ti avrei preso la mano, l’avrei portata al mio petto e ti avrei detto:”Lo senti? Batte così per te.”, ma credo non sia necessario.» gli disse Scott spezzando il silenzio. Il cuore del ragazzo iniziò a battere ancor più velocemente. Non si sarebbe mai aspettato parole del genere da Scott, prima di quella era sempre stato convinto che fosse pazzo di Allison.
«Posso..posso farti una domanda?» gli chiese allora. Il moro annuì, ma lui non disse niente, non riusciva proprio a chiederglielo. Si sentiva troppo imbarazzato e spaventato, non poteva.
«Perché hai paura?»
«I-io non..»
«Sento l’odore della tua paura. Andiamo, lo sai che con me puoi parlare di tutto! Isaac, con me non devi mai avere paura.» e forse furono quelle parole a far prendere Isaac di coraggio, o forse furono gli occhi pieni d’amore con cui Scott lo stava guardando.
«Quando..quando hai capito di non essere più innamorato di Allison?»
«Vuoi sapere quando ho capito di non essere più innamorato di Allison o quando ho capito di essere innamorato di te?» “innamorato di te”.Capriole:ecco cosa stava facendo in quel momento il cuore di Isaac.
«Entrambe le cose.»
«Ricordi quando abbiamo portato Jackson da Derek e Gerard ha cercato di ucciderci tutti? Allison era come impazzita. Ma, quando ti ha lanciato quella freccia e poi ti ha praticamente riempito la schiena di coltelli, sono impazzito io. E non mi importava niente il fatto che fosse lei, in quel momento avrei potuto ucciderla. Ma non potevo pensarci, non mentre stava succedendo quel casino. Fu poco dopo che capii. Quando lei mi prese per mano e io non provai nulla, se non il forte desiderio che al posto suo ci fossi stato tu. Mi sentii davvero felice quando quella sera mi lasciò. Da quel momento ho cercato di non pensare a te, di concentrarmi sullo studio. Volevo diventare un figlio,uno studente e un amico migliore. Ma tu eri sempre presente nei miei pensieri. Ma come potevo dimenticarti, se ti sognavo ogni dannata notte? Oh, Isaac, non sai quanto ho aspettato questo momento, quante volte non ho dormito pensando a te e immaginando di baciarti..» il riccio interruppe il discorso romantico di Scott baciandolo. E stavolta il bacio fu più lungo, più smielato, più intenso, più bello.
«Mia madre aveva ragione.» non riusciva a smettere di sorridere, non si era mai sentito così felice, così completo, così giusto. Scott lo guardò senza capire.
«Di che parli?»gli chiese allora.
«Mia madre, quando ero piccolo, mi diceva sempre che io ero il suo usignolo. Che, anche se mio padre la faceva stare malissimo, lei resisteva grazie a me. Io ero troppo piccolo, non riuscivo a capire. Poi, tempo fa, la sognai. Nel sogno mi disse che presto avrei trovato il mio usignolo. Diceva:”Lui ti guiderà,amore mio. Sarà la luce che ti porterà la pace, sarà il tuo eroe.”, ma non aveva senso. Le chiesi come avrei fatto a capirlo. Allora lei mi disse soltanto che l’avrei capito perché nel tempo in cui sarebbe stato con me io sarei stato bene. Solo ora ho capito. Ciò che lei chiama usignolo, io la chiamo ancora. Sei tu, Scott. Sei il mio usignolo.» Scott non aveva mai provato niente di simile. Quel ragazzo aveva davvero sconvolto il suo mondo.
«Ti amo, Isaac.» e il biondo poteva già sentire gli occhi inumidirsi. “Non fare la checca isterica, contieniti.”
«Ti amo anch’io, non immagini quanto.»
Quella sera i due ragazzi non tornarono a casa. Rimasero distesi per terra, stretti in un abbraccio tenero ed innocente. Il primo ad addormentarsi fu Isaac. Scott, invece, preferì passare ancora un po’ di tempo a bearsi del profumo del ragazzo che dormiva tra le sue braccia.
Quella notte, per la prima volta dopo tanto tempo, Isaac Lahey non ebbe incubi.


 

-Spazio autrice.-

Okay.. dopo aver scritto una Sterek mi sembrava d'obbligo dover scrivere dei miei amati Scisaac, e visto che in quel momento stavo ascoltando Nightingale -canzone di Demi Lovato che vi consiglio di ascoltare se non la conoscete- è uscita fuori questa.
Recensite.xx 

  
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