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Autore: _enrougestlareine    16/07/2013    1 recensioni
Quindici anni, un passato incerto e un futuro che si profila ancora più nebuloso, Dearden è la figlia adottiva del Generale Wordswath, uno degli uomini più importanti della Società.
Viene rapita dai ribelli durante una cerimonia dove riceve una collana il cui ciondolo è identico alla nuova mostrina del padre. E per lei, quel ciondolo è un semplice simbolo del valore del proprio genitore adottivo. Ma se così non fosse? Se quello fosse il simbolo di qualcosa di diverso, ben più pericoloso e inquietante?
Dearden ha sempre sostenuto l'insensatezza della guerra, dato che - secondo lei - non esiste più nessun motivo per combattere. Ma è davvero così?
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
Dearden, 15 anni, matricola 190151.
Sono la figlia legittima di due rivoltosi, morti durante l'attacco dell'esercito dell'Unione di 5385 giorni fa. Sono anche la figlia adottiva di Maxim Wordswath, lo stesso generale che guidò quella spedizione.
Dovrei odiarlo per aver ucciso la mia famiglia, ma ora è lui la mia famiglia. Non mi importa di coloro che mi hanno concepita, sono sepolti fra i detriti di una città morta. E pensandola con una goccia di cinismo - ma soprattutto realismo - posso dire che ben gli sta. Si sono scelti la parte sbagliata, l'obiettivo errato da perseguire.
L'Unione li avrebbe salvati tutti se questi non avessero voluto combattere. Combattere.
Che senso ha quando tutto ciò che hai è tutto ciò che occorre? Non c’è bisogno di lottare per qualcosa di immateriale e, sinceramente, inutile.
Dicono che mancasse loro il libero arbitrio, ma cos’è in fondo quest’ultimo? La possibilità di scegliere se cogliere un fiore bianco o un fiore azzurro? Se sposare il soldato Tale o il soldato Tipo? Queste scelte non cambiano la vita, non c’è necessità di combattere per queste sciocchezze. Ciò che la Società ci assicura è cento volte più importante e rilevante. Perchécombattere? Per la libertà, poi.La libertà è l’ideale per eccellenza. La Società incolpa proprio il desiderio di indipendenza per ciò che ci è successo. Per raggiungere l’emancipazione gli uomini si sono serviti del potere e della violenza. L’umanità ha dichiarato guerra a se stessa per anni, senza mai riuscire a trovare la pace o la libertà per cui combatteva.
Le guerre ci hanno ridotto ad un ammasso di ceneri e macerie, ma la Società si è rialzata, alta come un gigante fra le pecore, ed ha ricostruito un mondo alla nostra portata.
Dove le scelte sono fatte su misura per te, ma senza che tu debba impegnarti nella decisione stessa.
In breve, sono orfana di genitori giudiziosi, ma ho trovato qualcuno disposto ad insegnarmi cosa significasse vivere in modo corretto. Come seguire le regole.
Non rimpiango i miei, non rimpiango la battaglia in cui sono morti.
Perché non c’è più nulla per cui combattere.



 
  
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