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Autore: Cherry Blues    16/07/2013    4 recensioni
Ci troviamo nel bel mezzo della battaglia del Britpop, l'agguerrito scontro musicale tra gli Oasis di Noel e Liam Gallagher e i Blur di Damon Albarn.
Siete pronti a viverla con gli occhi di Sunshine, la groupie tutto pepe di Damon?
Pronti a decidere se Noel -o, come dolcemente lo chiama lei, il "northerner sbruffone dittatore del mondo"- abbia fatto bene a impuntarsi proprio sulla groupie dell'acerrimo rivale?
Preparatevi a sfide, sbeffeggiamenti, attrazioni, passioni, equivoci e situazioni comiche o imbarazzanti, il tutto condito dalla magica atmosfera che si respirava negli anni 90.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noel Gallagher, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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13. Rabbia, adrenalina e…?



Ok, Noel: cazzo, questa volta l’hai detta grossa!
Io e Justine restiamo sedute nell’accogliente salotto di Alex, al tavolo una di fronte all’altra, nascoste ciascuna dalla propria copia del fatidico Observer, rileggendo la frase che ormai sappiamo a memoria.
Odio quell’Alex e Damon. Spero che prendano l’AIDS e muoiano.
Ora, considerando l’altissima frequenza di fornicazione tra lei e Alex e tra me e Damon, si può ben capire quanto un’affermazione del genere ci dia fastidio.
Ad essere del tutto sincera io non me la legherei al dito con un triplo nodo come sta facendo Justine: ok, è una brutta cosa… ma per me è solo l’ennesimo spunto per attaccare Noel, quindi è anche un’occasione che prendo al volo. Non vedo l’ora di incontrarlo, solo per sfogarmi e dirgliene taaaaante, ma taaaante!
Justine invece l’ha veramente presa sul personale e la cosa più assurda è che sembra quasi che ce l’abbia con ME!
Come se la colpa di questa infelice affermazione possa essersi trasferita su di me per osmosi quando avevo –oddio, devo proprio dirlo di nuovo?- baciato Noel. No, precisiamo: lui aveva baciato me!!!
“Ehm-ehm!”
Eccola che si schiarisce la voce e che, almeno a giudicare dal fruscìo, abbassa il giornale –io rimango ancora ben nascosta dietro il mio-.
“Shine!!!” squittisce dopo poco accartocciandomelo e portandomi allo scoperto.
Resto a fissarla impassibile, alzando un sopracciglio “Complimenti per l’autocontrollo. Sei stata in Tibet di recente?”
“In Tibet ti ci spedisco io a calci in-”
“Heeeey!” la interrompo arricciando le labbra “Damon ti ucciderà se prendi a calci il mio bel culetto”
“Damon ucciderà te se viene a sapere che te la fai con chi gli ha augurato di prendersi l’aids” commenta tutta acidella incrociando le braccia.
“Justine” esclamo esasperata buttando la testa indietro “io ti voglio bene, ma se dici ancora un’altra volta che me la faccio con Noel ti picchio! Altrochè Tibet!”
“Cara, lo sai anche tu che è così!” inizia, con un tono più fastidioso di… No, non credo di aver mai sentito nient’altro di più fastidioso “Ti spalma la crema, ti toglie i vestiti” ed enfatizza ogni punto della sua lista mentale numerandolo con le dita “ti lascia biglietti, tu vai a casa sua, fate colazione insieme come due piccioncini, lui ti fascia la manina, vi baciate…”
“E’ successo UNA-VOLTA-SOLA!!!” ringhio appoggiando entrambe le mani al tavolo per scattare in piedi, paonazza “E non succederà più!”
Lei da’ prova delle sue alte capacità comunicative piegando la mano a paperella e facendomi il verso.
“Basta!” squittisco.
“Ti stai prendendo una cotta, Shine, attenta!” proferisce lei tamburellando con le dita sul tavolo.
“Per Noel Gallagher?! Ma che schifo, Justine!!!” sbotto mimando dei brividi e girandomi dall’altra parte “E’ brutto, antipatico, montato e fastidioso come pochi altri! Vuoi mettere con Damon?!”
La porta si apre proprio in quel momento, fortunatamente non un secondo prima, dato che ad entrare sono nientepopodimeno che il sopracitato e Alex.
“Amore!” esclama drammatica Justine andando incontro al suo ragazzo, come se stesse veramente morendo secondo la profezia di Noel.
Puah, quanto miele!
Io mi limito a studiare Damon per capire come abbia reagito alla notizia: nessuna imprecazione, nessuna esplosione di rabbia, però quella mascella contratta mi lascia poco all’immaginazione.
“Come l’hai presa?” chiedo allora, a bassa voce.
“BENE” sillaba teso “Sono superiore a queste cose. E’ Gallagher ad essere un coglione… e con un’affermazione del genere non fa altro che cadere in basso, più in basso della merda che è già”
Non appena Damon preferisce queste parole –decisamente in linea con la sua rassicurazione di essere superiore a queste cose, eh, signor Albarn?-, Justine si stacca dal collo del suo amato per sbirciare la mia reazione. Santo cielo, ma è proprio fissata!
“E’ un coglione!” ribadisce Damon, scuotendo la testa “Se me lo trovassi davanti adesso, io…” ma non riesce neanche a finire la frase, dalla rabbia. “Vieni” esclama invece, prendendomi frettolosamente per mano e trascinandomi senza troppi complimenti nella camera da letto –di Alex, ma tanto ci è abituato- “Ho bisogno di sfogarmi”
 
Una settimana dopo
Mi sveglio con Damon che si diverte a baciare e mordicchiare la mia pelle nuda. Crede davvero che basti questo per farmi uscire dal mio dormiveglia?
Mugugno qualcosa infastidita rigirandomi dall’altra parte. Scusate, le smancerie non fanno per me.
La sveglia suona dopo pochi istanti –grazie signor Albarn, mi hai fatto perdere preziosi secondi di sonno!- ed io non posso far altro che scattare e prepararmi per il lavoro.
“Damon, in piedi!” ordino dal bagno.
“Mmmh” mugugna lui, che è sempre stato un uomo di molte parole.
“Veloce! Devo essere al Queen’s tra venti minuti, tra meno di due esco di casa, e lo stesso vale per te”
“Io non devo essere al Queen’s” sancisce spaparanzandosi ancor di più sul mio letto.
“Sì, ma è casa mia, e devi uscire quando esco io sennò non posso chiudere a chiave”
“Che palle… E poi tu ce le hai le chiavi di casa mia, potevi darmi un duplicato”
Che ansia. “Io ho bisogno di libertà. Se vuoi giocare ai piccioncini, fallo con Justine” resto a guardarlo  a braccia incrociate, sulla soglia di casa, con la porta aperta.
Lui alza gli occhi al cielo e mi raggiunge fuori, i capelli che sembrano un ritaglio di steppa russa –non mi stupirei nel vederci spuntare dei minisoldatini in ricognizione- “Buon lavoro, Sunshine” mormora baciandomi.
“Buon dolce far niente, Damon” rispondo inforcando la mia bicicletta e iniziando a sfrecciare verso il Queen’s.
Nonostante il risveglio mattutino sia sempre drammatico, non mi dispiace girare per Londra così presto: l’aria è frizzante, le strade  non sono ancora troppo brulicanti di persone e per arrivare al lavoro passo quasi sempre dal celebre attraversamento pedonale di Abbey Road. Insomma, se mi impegno riesco ad iniziare la giornata col piede giusto, anche perché-
Merda!
Non appena entro in Regent’s Park Road li vedo: Noel e Liam. Sono ancora lontana, certo, ma non credo che, ora che siamo usciti dalla preistoria, ci siano altre persone al mondo con la camminata di Liam Gallagher. In mezzo a loro tra l’altro c’è una bionda che non riesco ancora a identificare…
Meg?
No, quando si gira per baciare l’australopiteco la riconosco: è Patsy –no, vocina, non ho tirato un sospiro di sollievo!-.
Care mie corde vocali, caricatevi di acidità! Meno tre, due, uno….“Hey, tu!” urlo con tutto il fiato che ho nei polmoni, rallentando con la bici. Ormai siamo a pochi metri.
Il “bel” trio davanti a me si gira perplesso, ma Liam, non appena mette a fuoco il mio sguardo inceneritore puntato sul fratello, muta subito la sua espressione in una più divertita e curiosa, prorompendo con un “Uuuuuh-uuuuuh” e battendo una pacca sulla spalla di Noel “Non ne esci vivo, stavolta”
“Fuori dai coglioni” sibila il maggiore a Liam, tenendo lo sguardo fisso su di me.
“Non vuoi un testimone?” ridacchia ancora.
Noel si irrigidisce “Non ci stiamo sposando”
Alzo gli occhi al cielo scuotendo la testa “Intendeva per il fatto che sto per ucciderti”
“Brava Shine, finalmente qualcuno che capisce il mio umorismo!” commenta felice alzando la mano libera –l’altra è rigorosamente prigioniera della stretta di Patsy- e aspettandosi un cinque.
No, scusate, da quando sono diventata il buddy di Liam Gallagher?! Infatti la riabbassa dopo aver notato l’occhiata sottile e impassibile che gli ho lanciato, rimanendo immobile. Scuote la testa “Va bene, vi  lascio! Buona guerra” e se me va seguito da Patsy che nemmeno ci saluta, se non con un cenno del capo. Ragazzi, quanto è spocchiosa!
Rimaniamo io e Noel, uno di fronte all’altra, la bicicletta ora appoggiata al muro di una casa a pochi metri dal Queen’s, dove Liam tra l’altro è appena entrato.
L’espressione di Noel è rigida, i tratti del viso ancora più duri del solito, le labbra occupate a tirare dalla sigaretta. “Che cazzo vuoi” sputa fuori lentamente, stretto nel suo lungo cappotto nero.
Come se non lo sapesse! Sei un pessimo attore, Noel.
“Lo sai benissimo. Hai sollevato un polverone troppo grande per esserti veramente dimenticato lo schifo di frase che hai detto” inizio inviperita. Giustamente, infatti, si era beccato un sacco di critiche ed era stato praticamente costretto a chiedere scusa tramite i media… però non aveva avuto le palle di affrontare direttamente la questione con Damon e Alex, sempre che si fosse pentito veramente di quello che ha detto.
“Io dico quel cazzo che voglio” sputa fuori lentamente, avvicinandosi a me.
“Tu non ti rendi conto di quello che hai detto!” ringhio, facendo confluire in me tutta l’indignazione che aveva avuto Justine quando abbiamo letto la notizia.
“Stai tranquilla” inizia, interrompendosi per aspirare dalla sigaretta “il tuo amore non muore solo perché l’ho detto io” conclude con disprezzo assottigliando gli occhi.
“Dovresti scusarti” commento con tono da vipera incrociando le braccia.
“L’ho fatto” ringhia avvicinandosi.
“Non di persona, né con Damon, né con Alex, né con me”
“Con te?!” sillaba stupito fissando i suoi occhietti azzurri nei miei, avvicinandosi troppo.
“Hai augurato l’aids a Damon! A Damon!” sottolineo “Quindi sarebbe come dire che lo prendessi anch’io”
Lui boccheggia qualche secondo, allucinato dalla mia logica “Ma… cazzo, sei assurda!” esclama scuotendo la testa “Tu e il resto dell’Inghilterra! Tutti questi fottuti casini per una cazzo di frase!”
Lancio un’occhiata veloce all’orologio. Sono in ritardo.
“Addio Noel” mormoro senza guardarlo negli occhi.
“Sunshine, cazzo, almeno posso dare delle spiegazioni?! Lasciami parlare!” continua, arrabbiato, facendomi girare verso di lui.
“Va bene, parla” commento svogliata, ma non appena apre le labbra io rimonto in bici, senza degnarlo di uno sguardo.
“Hai detto che mi avresti lasciato parlare” esclama infastidito venendomi dietro.
“Esatto” mi giro verso di lui aprendomi in un finto sorriso “Non che ti avrei ascoltato” concludo prima di seminarlo. Caro Noel, avremmo dovuto lasciare che Liam assistesse solo per avere un testimone alla mia uscita trionfale.
 
Questa sera sono tornata dal lavoro veramente a pezzi: non solo ho dovuto fare due ore di straordinari, ma tornando indietro mi è pure scoppiata una gomma della bici! Quindi mi è toccato andare fino a casa di Damon, allungando la strada, certo –e con una bici mezza morta non è il massimo-, ma almeno lui è capace di ripararla.
“Sei un disastro” commenta entrando in casa, dove io giaccio sul suo divano in pelle nera, più rotta della mia bici “Prima allaghi la casa, poi ti tagli la mano, poi rompi la bici…”
“E tu rompi le palle” mugugno punta sul vivo raggomitolandomi a occhi chiusi.
Sento la sua mano accarezzarmi la fronte, puntualmente poi sostituita dalle sue labbra, che mi percorrono il viso lasciandoci sopra baci a fior di pelle.
“Sono stanca…” mi lamento a bassa voce con tono infantile, focalizzando la mia attenzione sulle gambe doloranti.
“Stai ferma, allora”  sussurra piano, riprendendo a baciarmi e accarezzarmi. Lo sento scendere fino al collo, le mani che scorrono sulle mie cosce. Squilla il telefono.
Damon impreca un qualcosa che viene fortunatamente coperto dal quarto squillo prima di decidersi a rispondere.
“Sì, è qui..” lo sento borbottare “Sunshine, c’è tuo cugino”
Apro gli occhi alzando un sopracciglio. Brad? Accidenti, non ci sentiamo da.. boh, due anni? E mi chiama proprio ora che sto completando la mia metamorfosi in divano da arredo?!
Trascino le mie stanche membra fino alla cornetta –sì, ok, sono tragica, ma provate voi a farvi chilometri tirandovi dietro una bici mezza morta dopo ore di lavoro- “Ciao Brad” mugugno sbadigliando.
“Ciao Sunshine”
No, un momento! Brad lo sa che odio quando mi si chiama col mio nome intero, anche se quando eravamo piccoli lo faceva apposta. Non è Brad, è una voce che non riesco a riconoscere…
“Sono bravo a fare le imitazioni?” continua, mentre il sangue mi si gela nelle vene.
Noel.
Cazzo, sono nel salotto di Damon al telefono con Noel Gallagher. Probabilità di essere ammazzata dal signor Albarn? Si accettano scommesse.
“Che cazzo vuoi?” sussurro piano, controllando che Damon sia ancora nell’altra stanza.
“Parlarti. Dato che stamattina non me ne hai lasciato il tempo”
“Oh, e…sai una cosa? Qualcosa mi dice che non te lo lascerò neanche adesso. Ciao Noel”
Sì, sì!!! Uscita trionfale anche questa volta, Shine!
“Aspetta! Guarda fuori dalla finestra” continua però lui.
Fuori dalla finestra? E’ un bluff?!
Damon tra l’altro è appena rientrato in soggiorno, quindi mi avvicino alle tende con molta nonchalance, ma non appena sposto il pesante tessuto in stile scozzese non posso far altro che sussultare.
Noel sta chiamando dalla cabina di fronte alla strada, vicino ad una macchina parcheggiata con dentro un autista annoiato. Riesco a vedere il suo solito sorrisetto perfino da qui, nonostante fuori sia ormai buio.
“Vai via” sibilo alla cornetta facendogli segno di andarsene.
Lui scuote la testa. “Esci” ordina col suo solito tono da dittatore.
“No” punto i piedi. “Allora Brad, come sono andate la vacanze?” improvviso in extremis quando noto l’espressione spaesata di Damon, fermo come uno stoccafisso con una bottiglia di birra in mano.
Sento la risata di Noel dall’altro capo del filo “Ma guardati, come sei spaventata”
“Non è vero” ringhio.
“Invece sì. Esci” ripete.
“No!”
“Allora entro io”
“NO!” urlo, beccandomi un’altra occhiata interrogativa da parte del signor stoccafisso Albarn “N-noo…” ripeto nel panico, improvvisando nuovamente “Non puoi andare a studiare in Francia, Brad! Mi mancherai tantissimo!”
Noel ridacchia divertito “Anche tu mi mancherai, tesoro. Ma non preoccuparti, vengo a trovarti tra pochi secondi” e riattacca.
No, no, no, NO!
Se Noel vieni qui Damon mi uccide.
E fa bene!
Devo andare fuori, una scusa! Serve una scusa!
“Hey, faccio un salto al pub all’angolo” sputo fuori imbracciando la borsetta “Brad è venuto a trovarmi”
“Ma…”
Gli catturo le labbra in un lungo bacio, senza lasciargli il tempo di replicare o di fare supposizioni “Torno tra poco, prepara il letto” sibilo maliziosa. Bene, questo basterà a distrarlo.
Sfreccio fuori nella fresca aria serale, accorgendomi con orrore che Noel è già a pochi passi dalla porta.
“Ma sei pazzo?” ringhio stizzita.
“Sapevo che saresti stata qui” spiega con un sorriso beffardo “Sei monotona”
“Che cazzo vuoi?” sibilo lanciando occhiate nervose alla finestra del soggiorno. “E come fai a sapere dove abita Damon?”
“Nel nostro ambiente si può venire a sapere tutto con una telefonata, cara” spiega con un sorrisetto tenendomi aperta la portiera posteriore della sua auto lucida.
“Non chiamarmi cara, cazzo!” mi lamento entrando dentro, non prima di aver controllato bene che non ci fosse nessuno a testimoniare questo atto altamente contrario alla mia morale.
Lui mi segue dentro, sporgendosi poi in avanti e dicendo –o ordinando- all’autista di prendersi qualche minuto di pausa.
“No!” ringhio “Non puoi lasciare la macchina qui davanti alla finestra di casa!”
Lui alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa “Non ti facevo così sottomessa ad Albarn, Sunshine” mi sbeffeggia, prima di dire all’autista di parcheggiare da qualche altra parte.
“Potevi guidare tu, almeno… Avresti fatto più bella figura” brontolo incrociando le braccia e sprofondando nel sedile, in maniera poco femminile, me ne rendo conto, ma chisssenefrega.
“Non ho la patente”
“Sei inutile” lo rimbecco. Che poi non ce l’ha nemmeno Damon, eh… Ma dovrò pur criticare Gallagher, in un modo o nell’altro. “Muoviti col tuo discorso, così me ne vado di qui” concludo, scorrendo distrattamente una mano sui sedili di pelle.
Che situazione assurda… C’è un silenzio così assordante che mi costringe a concentrarmi su ciò che riesco a percepire con gli altri sensi: la fioca luce dell’abitacolo dell’auto, l’adrenalina che mi scorre in corpo spazzando via l’apatia di pochi minuti fa, il freddo pungente di una serata di settembre, la strana stoffa del cappotto nero di Noel –leggermente aperto-, le righe della sua camicia azzurra, i suoi occhi fissi su di me, le sue labbra tese, la tensione che si potrebbe tagliare con un coltello…
“Ero ubriaco” sputa fuori.
Corrugo le sopracciglia, davanti alla sua presunzione che la gente possa capire ciò che gli passa per la testa senza che dia un minimo di coordinate spazio-temporali.
“Quando?”
“Quando ho detto quella cosa sull’aids” risponde avvicinandosi leggermente, fino a sentire il suo fiato sulle mie labbra.
“Non importa, l’hai detto” sancisco incrociando le braccia.
“Cazzo, Sunshine! Me lo sono rimangiato subito! La giornalista insisteva e l’ha scritto lo stesso” continua, afferrandomi per i gomiti e facendomi girare verso di lui, costringendomi a fissare gli occhi nel suo sguardo intenso.
“Non importa” ripeto, girando il viso di lato “Tanto non ti parlo finché non chiedi scusa” sancisco preparandomi a sigillare le labbra.
Lui scuote la testa esasperato, poi sembra ripensarci “Ok” conclude, senza mollare la presa sui miei gomiti.
Senza che io abbia il tempo di rendermene conto, mi tira a sé e mi bacia con forza.
Ma… ma non avevo le labbra sigillate?!
“Noel!” ringhio staccandomi.
“Tanto hai detto che non mi parli, no?” ripete col suo tono sbruffone riavvicinandosi a me… e non so davvero come comportarmi, cazzo. “Almeno così non sento le tue frecciatine da vipera” e mi ribacia, più dolcemente questa volta.
E io non mi stacco.
Fanculo.
Perché non mi sono staccata?
Perché non mi sto ancora staccando?
Perché ho la sensazione che non riuscirò più a staccarmi?
La mano di Noel scorre sulla mia schiena, facendomi rabbrividire e spingendomi a stringermi ancora di più a lui. Sento la stoffa del suo cappotto strofinare sulla pelle nuda delle mie braccia e solo adesso mi ricordo  che fino a pochi istanti fa avevo freddo. Ora non più.
Mi afferra il viso con entrambe le mani e continua a baciarmi le labbra senza troppa delicatezza, mentre io attorciglio le dita tra i suoi capelli bruni.
Mi stacco per baciare ogni centimetro del suo viso, assaporando il sapore di proibito direttamente sulla sua pelle.
Ma non avevi detto a Justine che quel bacio sarebbe stato l’ultimo?
Stai zitta, vocina! Non lo saprà mai nessuno.
Veniamo fermati da un forte tuono che interrompe il silenzio e, per qualche secondo, l’alchimia tra le nostre labbra. Ho paura che stia per scoppiare un temporale, pochi istanti fa mi era anche sembrato di vedere un paio di lampi…
“Io torno a casa” sancisco aprendo la portiera.
Lui mi segue fuori, nella pioggia, e non mi lascia andare prima di aver assaporato un’altra volta le mie labbra e accarezzato i miei capelli bagnati, sistemandomeli dietro le orecchie.
“Io torno a casa” ripeto, rabbrividendo sotto la pioggia.
“A casa-casa o… a casa di Albarn?” domanda con finta disinvoltura, ansimando leggermente.
Curvo le labbra in un sorriso malizioso: come mai tutto questo interesse? “A casa di Damon”
“Non capirò mai cosa ci trovi in un coglione del genere…” sibila piano, una nuvoletta di vapore esce dalle sue labbra.
Bè, almeno Noel e Damon hanno qualcosa in comune: si riferiscono all’altro rigorosamente con coglione o chiamandosi per cognome…
“Non capirò mai cosa ci trovi in Meg Matthews” ribatto “Dille che la tinta bionda le sta da culo: le fa risaltare le sopracciglia peggio che a tuo fratello”
“Riuscirai mai a fare una battuta senza nominare le sopracciglia?” mormora incrociando le braccia.
“Riuscirai mai a scrivere una canzone senza son-shiaiiin?” ringhio allontanandomi.
E’ incredibile quanto Noel riesca a mischiarmi nel sangue adrenalina, rabbia e… un qualcosa che non riesco bene a identificare.
Non riesci o non vuoi?
Merda di vocina.

 



Buongiorno gente!!! Come state?
Dunque, le giustificazioni di Noel circa la frase detta le ho prese da un’intervista (se vi interessa, la trovate su youtube digitando Oasis vs Blur)
Questo capitolo l’ho scritto più velocemente del solito perché tra pochi giorni –se tutto va bene- parto… Spero che lo stile non ne abbia risentito troppo.
Commenti sugli eventi? Ve l’aspettavate un altro bacio? La vocina mentale di Sunshine vi mancava? ahah :3
Un abbraccio e vi ringrazio tanto per le recensioni ricevute finora!
Date un senso a questa mia voglia di scrivere <3
cherry

  
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