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Autore: Maka34    16/07/2013    1 recensioni
Salve a tutti! Spero conosciate la nuova fanfiction "Il figlio della fujoshi" scritta a quattro mani con MadnessInZero! Questa è una raccolta di flashback di Kuma e Fumi, spero vi piaccia!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Ah, il mio pargoletto.”
Una donna qualunque, in un muretto qualunque, in un paese qualunque giapponese osservava suo figlio mentre giocava con il suo amichetto.
Era visibilmente estasiata da quella visuale. Da sempre, infatti, aveva sognato di poter avere un figlioletto super carino come il suo che giocasse con un altro bambino super carino.  “Spero un giorno di poter avere altri figli.” Pensò, tra se e se.
Affianco a lei, la madre di Fumi guardava i due bimbi con occhi visibilmente preoccupati. “Fumi ultimamente è molto capriccioso.” Affermò, di punto in  bianco.
“Tu dici? A me sembra tranquillo!” rispose semplicemente l’altra.
“Fumi, torna qui!” urlò ad un tratto Kuma, cercando di inseguire il suo amico.
“Siamo sposati ho diritto a baciarti!” aggiunse, furioso.
“Noi non siamo sposati!” frignò l’altro. Finalmente Kuma riuscì a raggiungere Fumi e ad afferrargli il polso.
Aveva una stretta salda, per essere un bimbo di soli 6 anni.
“Ora posso baciarti?” chiese, disperato all’amico, tenendo ancora il suo polso.
“NO!” Non importava quanto Fumi si dimenasse, Kuma non avrebbe mollato la presa.
“Sniff… Ma tu mi piaci… Io ti voglio bene! Cosa devo fare per essere voluto bene anch’io?” piagnucolò,  aumentando la presa sul gracile polso dell’amico.
Era così da un po’ di giorni. Kuma era sempre più triste perché Fumi lo rifiutava ogni volta, e Fumi era sempre più capriccioso.
“…Mi chiedo che sia successo.” Disse perplessa Matilde.
“Hey—KUMA! Molla subito Fumihiko-chan!” Delia si alzò dal muretto e corse nella direzione dei due bimbi.
“Non lo voglio mollare, voglio che mi baci!” urlò Kuma, arrabbiatissimo verso il suo amichetto.  “Noi dobbiamo fare le cose di quel manga, come ha detto mamma!” aggiunse, fissando la madre.
“Delia, esattamente COSA gli hai fatto vedere?”
Matilde aveva un’aria minacciosa, attorno a lei un’aura che sprizzava tutto tranne che gioia e serenità.
“Uhm, avant’ieri è entrato in fumetteria e ha preso uno yao—“
“Che COSA?!” urlò incredula Matilde.
“Gli ho spiegato che due persone che si amano si baciano e fanno quelle cose quindi è arrivato a dire di dover baciare tuo figlio, non è colpa mia!” frignò tutto d’un colpo Delia.
“…Kuma.” Sussurrò imbarazzato Fumi, facendo ricadere l’attenzione di tutti su di lui.
“Sì?” chiese a bassa voce Kuma.
Fumi aspettò che l’attenzione delle due madri ricadesse su qualcos’altro e urlò “KUMA C’E’ TUO PADRE CHE CI STA’ FISSANDO!”
“Dove?!” chiese incredulo il bimbo.
Fumi prese l’amico per le spalle e gli schioccò un bacio in bocca in meno di un nanosecondo.
“Mamma, andiamocene!” frignò Fumi, prendendo la mano della madre e cercando di spronarla ad andarsene il prima possibile da quel parco giochi.
L’ultima cosa che in quel momento voleva vedere era la faccia di Kuma.
Fumi si girò per un attimo nella sua direzione, fissandolo.
“…”
“…”
“Bhè, è stato un piacere, Delia. Ci vediamo domani a scuola!” disse Matilde, prendeno in braccio il suo pargoletto.
“A domani! Vieni Kuma, torniamo a casa!” la donna raggiunse suo figlio, tendendogli la mano.
“Uhm… Va bene. A DOMANI FUMI!” urlò a squarcia gola Kuma, rivolgendosi al suo amichetto ormai tra le braccia della madre.
“A-a domani!” rispose semplicemente quest’ultimo.
  
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