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Autore: lightbluestyle    16/07/2013    0 recensioni
Lux e William Fowl, due tra i più famosi ladri della città. La loro vita si concentra sul divertimento e sulle rapine a banche sempre più importanti, quando un giorno si imbattono in un ragazzo a River Street. Lui chiede il loro aiuto, il quartiere più malfamato della città deve essere distrutto, e vuole impedirlo. L'idea dei due ladri è quella di assecondare i piani del ragazzo, per poi ribellarsi e prendere il controllo della città. Ma cosa succederà quando i sentimenti, le emozioni e il passato ostacoleranno i ragazzi e cambieranno le carte in tavola?
Dal primo capitolo:
-Dai, Lux- mi sussurra in un orecchio -le banche non si rapinano da sole- scoppia a ridere e io con lui, mentre ci rotoliamo tra le lenzuola bianche e stropicciate della nostra stanza.
Lo guardo e mi alzo, mentre lui resta sdraiato a fissarmi mentre mi rivesto. Canotta nera e jeans aderenti ma comodi. Apro il cassetto de comodino e prendo a pistola, infilandomela nell'asola dei jeans. Mi volto verso Will che mi sorride beffardo.
-Andiamo a riprenderci ciò che ci appartiene
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
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Gunshot

 
Sento il sole che batte sulle mie palpebre ancora chiuse. Non voglio alzarmi, voglio dormire ancora un po’, ma non ho tempo.
-Svegliati piccola- mi chiama Will.
-Cinque minuti..- protesto seppellendo la faccia nel cuscino. Apro un solo occhio e vedo Will chinarsi vicino a me. Mi perdo nei suoi occhi verdi. Sorride e si avvicina a me, lo sento vicinissimo. Sento il suo profumo forte, poi le sue labbra sulle mie guance.
-Dai, Lux- mi sussurra in un orecchio -le banche non si rapinano da sole- scoppia a ridere e io con lui, mentre ci rotoliamo tra le lenzuola bianche e stropicciate della nostra stanza.
Lo guardo e mi alzo, mentre lui resta sdraiato a fissarmi mentre mi rivesto. Canotta nera e jeans aderenti ma comodi. Apro il cassetto de comodino e prendo a pistola, infilandomela nell’asola dei jeans. Mi volto verso Will che mi sorride beffardo.
-Andiamo a riprenderci ciò che ci appartiene-

***

-Sei pronta?- mi chiede Will. Giocherella con a zip della borsa beige dove metteremo i soldi della rapina.
-Certo che sono pronta!- esclamo quasi infastidita. Will ridacchia, e lo stesso faccio io.
-Beh, allora vado. Ci vediamo fra poco, poi andiamo da Baba, ok?- mi chiede.
-Ok-
Mi bacia una guancia e mi guarda negli occhi.
-Torno subito, piccola- si copre la faccia con il passamontagna e sparisce dietro le porte della banca.
Io sono in sella alla mia moto, occhiali neri e parrucca castana, mentre aspetto che Will torni. Mi passo le mani sui jeans per asciugarle dal sudore. Mi guardo intorno, la gente mi passa di fianco frettolosa senza fare caso a me, correndo tra i grattacieli. Il cielo è di un azzurro limpido, senza nuvole. Chiudo gli occhi e penso alle ciambelle alla crema di Baba, e mi viene l’acquolina in bocca.
Guardo l’orologio. Sono già passati quindici minuti. Will ci sta mettendo troppo. Sto per scendere ed entrare quando lo vedo uscire di corsa con la borsa in spalla.
-Perché ci hai messo tanto?- sto per chiedergli, quando vedo due poliziotti uscire dalla banca. Cazzo, non ci voleva.
Sale in sella alla moto e partiamo. I poliziotti ci inseguono sulla volante.
-Lux- mi chiama Will -non è che questo affare può andare più veloce?- mi chiede, battendo le mani sulla moto.
-Non chiamarlo affare- lo riprendo -nessuno insulta il mio bambino- dico, e  accelero. Inizio a sorpassare le macchine raggiungendo in poco tempo i 90 km/h.
-Lux, se non ci arrestano prima moriremo sfracellati!- urla Will ridendo dietro di me mentre curvo bruscamente verso destra. I clacson delle macchine rimbombano tra i grattacieli.
Una signora sul marciapiede mi fa segno di andare piano, blaterando qualcosa contro di noi. Non sento, ma dal labiale capisco che ci sta dando degli incoscienti. Sento la mano di Will che si stacca dal mio fianco, alza il braccio  punta il medio verso la signora che ormai abbiamo superato. Non possiamo trattenerci dal ridere.
Imbocco una stradina laterale. Più avanti dovrebbe esserci la sponda del fiume, e poi la strada che porta al locale di Baba. E i poliziotti ci stanno ancora alle costole.
-Non possiamo portarli da Baba.- dice Will.
-E allora che strada faccio?-
-River Street!-
Curvo bruscamente verso destra per tornare in città verso River Street.
-Sei sicuro?- chiedo –Vogliamo davvero portare i poliziotti a River Street? A un isolato da casa?-
-Non ci arriveranno- mi tranquillizza Will -non possono passare in macchina, e se proseguissero a piedi, abbiamo la pistola- aggiunge. Un sorriso mi si forma sul volto.
Torno a sfrecciare tra i grattacieli, ci vogliono circa trenta minuti per attraversare il quartiere finanziario con la velocità che abbiamo.
Intravedo l’entrata di River Street. River Street è un quartiere completamente separato dalla città, dove vivono le famiglie più povere. Negli anni le persone di River Street si sono isolate, e la città non ha fatto nulla per impedirlo. Sono stati costruiti palazzi e recinzioni così che venissero completamente esclusi, e l’unico modo per entrare è tramite Glass Avenue, ma nessuno frequenta questi posti.
In lontananza vedo il piccolo varco tra i palazzi in mattoni che coprono River Street. Io e Will avevamo modificato un po’ la carrozzeria della moto per fare in modo che passasse attraverso quel vicolo stretto, ma se mi deconcentro c’è il rischio che io sbandi anche solo di un centimetro, e finirei contro il muro. Will ha le ginocchia strette contro la moto, la borsa con dentro i soldi sbatte incessantemente contro il muro. Vedo la fine del vicolo e un cancello socchiuso. Non rallento e ci finisco addosso, sfondandolo e entrando a River Street.
Mi fermo  e mi giro di lato, guardando i due poliziotti che corrono nella nostra direzione. Mancano circa cento metri al cancello quando ho già estratto la pistola. Nessun poliziotto entra a River Street mi ripeto. È una delle poche regole del quartiere. Non ci sono delle vere e proprie regole, ma solo idee e priorità comuni.
Ho il dito sul grilletto, pronta a sparare. Uno sparo, e le due guardie si accasciano a terra, a pochi passi dal cancello. Sono confusa. Non sono stata io a sparare, e nemmeno Will.
-Nessun poliziotto entra a River Street.-  una voce dall’alto. Sollevo la testa, dal tetto di un edificio di circa due piani una figura guarda nella mia direzione. Non la vedo nitidamente, sembra un uomo sulla quarantina.
La figura si lancia dal tetto e atterra in ginocchio su un cumolo di materassi ai piedi dell’edificio. Si alza e prosegue nella mia direzione.
-Sai cosa vi sarebbe successo se fossero entrati a causa vostra?- mi chiede. Lo guardo bene. Non è poi così vecchio, da vicino di direbbe che ha poco più di diciotto anni. Gli occhi blu mi squadrano duri. È carino in fondo. I capelli castani gli incorniciano il volto duro e spigoloso, la canotta bianca lascia vedere i muscoli potenti e i tatuaggi.
-Rispondi.- il suo tono è duro e severo
-Come minimo sarei stata cacciata.- rispondo tranquillamente -Ma stavo per sparare io. Avevo già il proiettile in canna e il dito sul grilletto. Ma grazie per averli uccisi da parte mia.- dileguo in fretta il discorso -Andiamo Will-
Mi giro per tornare in sella alla moto, quando il ragazzo mi ferma.
-Non così in fretta- dice, puntandomi una pistola alla testa. Preme talmente forte la canna su  miei capelli che sento la pressione anche con la parrucca. Mi giro di scatto tirando su la pistola.
-Non sparerai- mi dice sicuro di se.
-Perché così convinto?- chiedo
-Guardati intorno. Se mi spari, qualcuno sparerà a voi.-
Coperta dagli occhiali, mi guardo intorno. Si sono nascosti bene, circa una decina di uomini che mi puntano fucili addosso.
-Cosa vuoi da noi?- domanda Will.
-Io vi ho salvato dagli abitanti di River Street, siete in debito.-
-Se vuoi i soldi, puoi anche scordarteli.-
-No, non voglio i vostri stupidi soldi- dice il ragazzo quasi infastidito -Voglio il vostro aiuto-
Il nostro aiuto? In cosa? Perché ha bisogno proprio di noi?
-Assolutamente no.- la mia voce è impassibile. Ci siamo trasferiti da River Street proprio per non dover essere coinvolti in affari del genere.
-Non era una domanda. Voi ci aiuterete.- dice
-Perché proprio noi?- chiedo al limite della sopportazione.
-Chi non vorrebbe l’aiuto dei Fowl?- dice sorridendo. Ci conosce?
-Come fai a sapere chi siamo?- chiede Will sospetto.
-Beh, siete tra i migliori ladri in città, arrestati due volte, siete sempre riusciti a scappare. La mira di William Fowl è a dir poco fenomenale, e i riflessi di Lux e la sua agilità non passano inosservati. Siete due leggende nel mondo del crimine.- dice, ma senza ammirazione nella voce -E abbiamo scoperto dove vi siete trasferiti. Talmente sicuri di voi da non preoccuparvi della sicurezza. Abbiamo fatto un giretto in casa vostra già un paio di volte.- afferma il ragazzo, con un sorriso beffardo in volto.
-Non ci avete ancora detto perché dovremmo aiutarvi.- chiede Will sospettoso.
-La nostra città si divide in diversi quartieri, tutti autogestiti. Il nostro, per quanto possa sembrare strano, è un quartiere a tutti gli effetti.- inizia il ragazzo -I quartieri più “potenti” vogliono isolarlo, lo considerano una vergogna. Vogliamo attaccare gli altri quartieri uno a uno e sottometterli, puntiamo al completo controllo della città.-
-Non vedo perché dovremmo aiutarvi- dico tranquillamente -dopotutto noi abitiamo fuori città, non centriamo nulla nelle vostre faide.-
-Invece ci aiuterete- ribatte il ragazzo -perché durante il primo attacco a River Street sono morti decine di bambini- si ferma un attimo e sposta lo sguardo da me a Will -una di queste vittime si chiamava Lilybeth Dawson.-
Mi irrigidisco, e seno gli occhi inumidirsi. Con la cosa dell’occhio vedo Will stringere i pugni, le nocche completamente bianche.
-Facciamo fuori quei cani bastardi.- sussurro, mentre sento Will far entrare il colpo in canna.
Il ragazzo ci sorride.
-Sapevo che ci avreste aiutati.-
Sorrido anche io. Per Lily pensopoi uccideremo anche te. Guardo Will con la coda dell’occhio. Mi sorride. È d’accordo con me.
 
 
Mi presento. Sono Lightbluestyle, e questa storia mi è venuta in mente leggendo Divergent. Nelle scene in cui Tris sparava, mi sono chiesta, “perché la protagonista deve sempre essere dalla parte dei buoni? Perché deve sempre essere spinta da un’ideale di pace? Così mi è venuto in mente il personaggio di Lux, una ladra che viene coinvolta, con il suo compagno di furti Will, nella rivoluzione di River Street.
Il secondo capitolo arriverà presto, non vi struggete!
Con affetto, Lightbuestyle
  
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