Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Majic    28/01/2008    9 recensioni
Storia in versi, sognata ad occhi aperti nel silenzio della mia stanza...
Genere: Sovrannaturale, Poesia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Shhh…

Shhh

 

Lo senti il silenzio?

Questo suono impercettibile,

che ti rimbomba dentro?

 

Le senti quelle voci?

Le voci dei consigli,

degli amici e dei parenti?

 

Gli amici ed i parenti,

sono malvagi sai?

Non seguirli, stai da solo,

perché ti portan solo guai.

 

Senti invece, il suono del silenzio,

così vero, così forte,

che quasi fa star male.

Lasciati andare….

 

Vento, mi vedi?

Vento portami con te,

nel tuo vortice di fantasia,

con cui le cose morte sbatti via.

 

Vento prendimi,

portami al mare, un po’

di acqua e sale,

non potrà mai farmi male.

 

Acqua, sfiorami,

e poco a poco affogami,

nascondimi. E lasciami morire.

Tra l’immenso suono del silenzio.

 

Amica mia, mi hai visto?

Sono qui sommerso. Gli amici,

e il vento, mi hanno portato qui.

Solo, nel suono del silenzio.

 

Amica mia, di ieri e di domani,

mi capisci?

Sto morendo, lentamente,

la morte mi chiama, ma ho paura.

 

Solo tu, Amica puoi salvarmi,

solo tu, Amica puoi capirmi,

solo tu ,Amica mi hai condotto qui,

e solo tu puoi liberarmi.

 

Tendimi la mano, Amica,

basta poco per andar lontano,

basta poco a rotearsi in cielo,

come il volo di un gabbiano.

 

E voleremo liberi,

in un volo senza fine,

sopra mondi più felici,

noi, ed altri nostri amici.

 

La nostra guida sarà un angelo,

un angelo perduto, cancellato

dal suo regno,

e da chi non gli ha creduto.

 

Sarà un angelo senz’ ali,

si è stancato di volare,

troppo facile per lui,

molto meglio camminare.

 

E infondo, come dargli torto,

si sente un poco come noi,

pure da lassù il mondo è tutto storto,

spera che giù si stia meglio, ma si sbaglia.

 

Siamo in tre e non siamo tanti.

 

Un’ angelo caduto, stanco di volare,

io, povero ragazzo, caduto nel mare,

e tu amica mia, che mi hai salvato,

ma che hai ancora un poco da imparare xD….

 

Andiamo tutti insieme,

fischiettando una canzone,

a testa altra contro il vento,

senza nessuna preoccupazione.

 

In questo nostro mondo,

ci siamo solo in tre,

non abbiamo paura,

un po’ di fantasia e il resto vien da se.

 

Andremo su montagne,

candide di neve,

e li chiudendo gli occhi imparerai a volare,

e avrai un buon insegnante, te lo posso assicurare.

 

Toccerai la luna, e le stelle,

poco lontane, ti sentirai felice,

e penserai di ritornare,

ma goditi ancora un poco, il mondo da lassù.

 

La vita sarà lunga, tra voli

E desideri, conosceremo gente,

vicoli e rumori.

Ma tutto passerà, oggi come ieri.

 

Tutta questa storia,

scritta un po’ per caso,

saranno solo parole,

che passeranno piano.

 

Domani, non le ricorderai nemmeno,

sarà un ricordo fioco,

un desiderio strano,

come la vita, come un gioco.

 

Ma ora svegliati amica,

il sogno è già finito,

è bastato solo,

lo schioccare di un dito.

 

Lontani mondi,

angeli caduti, mari,

monti, e voli ininterrotti,

son svaniti come un’ ombra al sole.

 

E ti ritrovi sola,

nel suono nel silenzio,

hai ancora un’ opportunità,

per sognare…

 

Stai in silenzio ad ascoltare…

 

 

Shhh….

 

 

Se la poesia vi ha incuriosito e volete saperne qualcosa di più leggete qui:

Questa poesia, l’ho scritta d’un fiato, sognando ad occhi aperti e limitandomi solo a mettere su carta ciò che avevo in mente. Però ha anche cose ragionate, come ad esempio i tre protagonisti.

Io, che rappresento un uomo che nella sua vita diciamo si trova messo maluccio, sta annegando in ciò che lo circonda.

L’amica, invece è colei che ci può aiutare, forse l’unica persona al mondo di cui ci si può fidare ciecamente e colei che ci conosce meglio. Ognuno poi identifica questa persona in ciò che vuole: un amico, un parente, un genitore, a seconda di ciò che sente più vicino.

L’angelo invece è colui che cerchiamo. Spesso nelle poesie si sente parlare del proprio ragazzo/a amico/a come un angelo, e spesso si sente dire anche che solo affianco a lui possiamo prendere il volo. Questa volta ho voluto invece umanizzare una figura che viene vista come intoccabile. Penso che l’angelo, che tanto spesso nominiamo, non sia un qualcosa ne di inarrivabile, ne qualcosa di divino. Penso che anche gli angeli a forza di volare desiderino camminare, proprio come noi a forza di camminare, desideriamo volare. Anche lassù non credo si stia poi bene, e magari pure loro credono che si stia meglio qui… L’angelo, colui che tutti cerchiamo, penso sia una persona normale, spesso siamo circondati da migliaia di angeli, da persone che ci vogliono bene, e neanche ce ne accorgiamo... Perché identificare il nostro angelo in una persona quasi inarrivabile, che magari neanche ci guarda da lontano?

Questo è ciò che riguarda i personaggi…

La trama è limpida credo, poi preferisco che ognuno di voi la interpreti come meglio crede…

Mi sono rilassato molto a scriverla devo dire… Con tutto il frastuono che c’è in giro, mi sono chiuso in camera in silenzio e ho scritto tutta questi versi… Stare in silenzio rilassa e fa sognare…

 

Se mi avete sopportato fino a questo punto, vi prego, fate un ultimo sforzo e recensite xD ^^

 

 

 

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Majic