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Autore: otaku_sama    16/07/2013    1 recensioni
Tratto dal capitolo 11:
"Lui La amava, e di questo ne era certo, per cui non aveva niente di cui preoccuparsi, il suo amore non sarebbe stato distrutto da un semplice sfizio."
Il nostro povero rapper si troverà a scegliere tra due ragazze, diverse sotto molti punti di vista. Chi sarà la fortunata?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, T.O.P., Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Prologo
 

-Kim Mi Yoon?- l’aveva invitata a salire sul palco Yang Hyun Seok, il suo capo che quel giorno lo aveva costretto ad assistere a quelle stupide audizioni, solo perché facesse sì con la testa e desse qualche consiglio di tanto in tanto. In genere non era lui ad occuparsi di queste cose, ma il suo amico G-Dragon, che sembrava il più portato per seguire le orme del superiore.

Era talmente annoiato che gli si chiudevano gli occhi, e la stanchezza accumulata negli ultimi giorni non lo aiutava di certo.

“Che palle… un’altra che crede di essere Park Bom! Ma poi come si è vestita, non ha capito che qua se non hai stile parti male?” aveva pensato appena la ragazza era salita sul palco e aveva fatto il suo inchino di presentazione.

Poi qualcosa gli aveva fatto cambiare idea: lei aveva cominciato la sua esibizione, e lui si era svegliato da quella specie di stato vegetativo in cui si trovava.

Di una cosa era sicuro: quella ragazza non voleva assolutamente assomigliare a Bom. No, erano due stili completamente diversi e tendenti a scontrarsi.

Prese il foglio che le avevano fatto completare per iscriversi a quel provino, e cominciò a sbirciare cosa avesse scritto per capire meglio che tipo fosse, e se davvero era come il palco la ritraeva.

Nome: Kim Mi Yoon
Età: 19 anni, Anni di attività:    9       
Presso:
JYP Entertainment
aveva letto a bassa voce.

JYP?

Perché una ragazza che studiava da anni con un’etichetta discografica così importante aveva mollato tutto per partecipare ad una audizione di esito incerto? Non aveva molto senso.

Aveva chiesto al proprio capo, e lui lo aveva liquidato con un vago: -Problemi vari-.

Che cosa intendesse non lo aveva capito, ma per il momento se lo era fatto bastare.

Quella sera era tornato a casa prima; finalmente dopo tanti giorni di duro lavoro avrebbe potuto riposarsi, eppure non c’era riuscito.

Perché non lo sapeva, ma quella voce proprio non voleva abbandonarlo, e gli aveva impedito di chiudere occhio.



                                                      ***


Era passata una settimana ormai da quando l’aveva ascoltata la prima volta, e ancora non riusciva a dimenticarsela.
In realtà non si ricordava molto di lei, solo la voce, e l’aggressività che emanava; e poi c’erano le unghie, nere opache, che aveva notato perché l’unica volta in cui aveva provato a guardarle la faccia, gli avevano coperto la visuale.

Come tutti i lunedì si alzò per andare a lavorare, ma c’era trambusto quella mattina in casa Big Bang.

-Non te li do!!- urlava G-Dragon correndo per la casa inseguito dal povero
Victory, che disperato cercava di riavere i suoi slip.

Il leader per sfuggire al più piccolo scese di corsa le scale e lo investì proprio mentre stava uscendo dalla camera.

-Scusa Seung Hyun!- gli disse frettolosamente, ma a lui saltarono i  nervi e gli urlò –GD! Ridagli quei cosi e falla finita di fare confusione a quest’ora o io- ma proprio sul più bello il macknae inciampò sul suo piede destro, e lo hyong si pietrificò in una smorfia di dolore.

-CAZZO! Che male! Vi! Guarda dove cammini!!- urlò saltellando sul sinistro.

-Scusa!- rispose l’altro più preoccupato a riprendersi ciò che era suo, e che ora Ji Yong, in piedi sul divano e con un piede sullo schienale, sventolava come una bandiera.

-Ammirate tutti le mutande più sexy del mondo!- girò il trofeo –Quelle con gli orsacchiotti!- gridò G-Dragon guardando il soffitto con aria patriottica, mentre l’altro piagnucolava –Ora basta… ridammele!-.

Sia Taeyang, che stava sistemando le ultime cose prima di uscire, sia Daesung che in cucina stava preparando la colazione per l’ultimo svegliato, scoppiarono a ridere senza tentare di trattenersi.

Sol disse a fatica –Carine… posso sapere perché le hai?- poi ci pensò un momento, diventò serio e con un’espressione disgustata dai suoi stessi pensieri, ritornò sui suoi passi scuotendo le mani velocemente –Non importa, non voglio saperlo…-.

-Ma cosa vai a pensare? Io non le faccio certe cose!- rispose Victory offeso, riprendendosi gli slip –sono di quando ero piccolo, ma si sono allargate, e quando ho fatto la valigia l’ultima volta le ho prese per sbaglio…-.

-Guarda che non ci crede nessuno!- controbatté il leader.

-Pensa quello che vuoi…- si girò con il naso all’insù ed sparì su per le scale.
T.O.P si andò a sedere al tavolo della cucina, sbattendoci i pugni per sfogare un po’ della sua rabbia. Detestava essere svegliato nel frastuono.

-Buongiorno anche a te Seung Hyun!- disse Daesung porgendogli una tazza di caffè –Dormito bene? O hai ancora quel problema con l’insonnia?-.

-Mettiamola così: quelle uniche due ore in cui sono riuscito a dormicchiare, sono state fantastiche, ma le restanti quattro sono state terrificanti!- rispose spalmandosi sulla superficie di legno.

-Mi dispiace…- disse afflitto D-Lite.

-Sai cosa dovresti fare?- si intromise Tae attirando l’attenzione di tutti –Bere meno caffè! Perché non provi con una bella tisana? Rilassa molto sai? È il nemico naturale dello stress-

-Non credo sia lo stress il suo problema… io lo so qual è, ma lui si vergogna troppo per ammetterlo…- affermò GD, che era comparso dal nulla facendo sobbalzare tutti.

-Ah no? E cosa allora?- chiese Daesung girandosi stupito verso T.O.P –Tabi c’è qualcosa che non va?-

-Ma fammi il favore G-Dragon! Tu credi davvero che io potrei?- Seung Hyun sembrò non curarsi dei suoi due compagni, che continuavano a non capire di cosa si stesse parlando.

-Tu dici di no? Se davvero lo credi di anche a loro qual è il mio sospetto- lo sfidò il leader.

-Dirci cosa?- chiese Teydaddy spazientito.

-Io… io…- Seung Hyun sentì il viso scottare, abbassò lo sguardo e uscendo da quel cerchio di persone che si erano strette attorno a lui balbettò –Vado a vestirmi, ne.. ne riparliamo un altro giorno, o.. ora è tardi-.

-Non ti preoccupare la giornata è lunga, ci sarà sicuramente un momento più adatto!- gli urlò Ji Yong mentre Bingu si chiudeva in camera sua.



                                                   ***



Proprio come si era alzato, uscì: per ultimo.

Si diresse al solito palazzo con uno spigolo arrotondato dove si recava ogni
giorno da anni.

Posteggiò al solito posto, e si incamminò verso l’entrata, come sempre.

Come suo solito da una settimana a quella parte, pensava a lei e quella voce, ma quello che non si aspettava era di risentirla, proprio là, davanti a lui.

Kim Mi Yoon, in tutti i suoi lunghi capelli neri, era di spalle a chiacchierare con qualcuno di cui Seung Hyun non si curò.

Stette imbambolato un secondo a guardarla, cercando di capire come fosse la sua faccia, almeno questa volta avrebbe voluto vederla.

Ma lui era sempre stato un tipo molto riservato e timido, e appena si accorse dell’espressione da ebete che aveva assunto, scivolò via in un attimo.

Doveva togliersela dalla testa quella tipa, e doveva sbrigarsi ad arrivare in sala prove o questa volta avrebbe dovuto correre parecchio per sfuggire alla furia del leader.

Aprì la porta della palestra sbattendola.

-Ci sono!- urlò entrando mentre tentava di placare il fiatone.

-Oh Seung Hyun!- disse G-Dragon con un sorriso che prevedeva vendetta.

Di certo il rapper si aspettava una reazione violenta, ma quella che cos’era?

-Ti senti bene? Credo che ti si sia bloccata la mascella…- mugugnò indicando la smorfia del compagno.

-Io benissimo… tu? Oh, scusate la sbadataggine, tu le conosci le Thirty-Three vero T.O.P?- e nel pronunciare il suo nome scandì bene le lettere.

Tabi sgranò gli occhi e, con una faccia da inebetito, disse –Thirty-… Three?-

-Sono un nuovo gruppo!- strepitò Ri seduto su una panchinetta bassa accanto a una stangona che se lo coccolava come fosse un gattino.

-Sembra che le promuoveremo noi, come per le 2ne1!- esclamò Taeyang alle spalle di GD, che stravolgendo ancora di più quel ghigno, già inquietante così com’era, ridacchiò –Vieni Bingu te le presento-.

Si girò facendo segno con la mano di seguirlo, mentre con l’altra esponeva le ragazze –Lei è Seol Hye Min- disse portandolo davanti ad una ragazza molto colorata, con dei vestiti appariscenti e dei capelli arancione carota, -Lei è Lee Da Won- e lo spostò di nuovo come un manichino davanti alla stangona che fino ad un minuto prima si stava strusciando addosso al maknae.

Qui fece una pausa, prese un respiro, si fece serio, facendo preoccupare il
povero T.O.P, e poi con voce pagata proseguì, strattonandolo –e questa è la loro leader: Kim Mi Yoon!-

Gli occhi dello hyong divennero grandi come due noci. Quel bastardo del suo amico, chi sa come, aveva scoperto la sua criptonite, e da bravo vendicatore (per tutte le volte che Tempo aveva fatto lo stesso) glie l’aveva messa proprio davanti, così che ne sentisse tutto l’effetto.

Stava per dirle che si ricordava della sua esibizione, ma il balordo lo anticipò

–Dovresti ricordarti dei loro provini, no?-. Ecco e ora? Non poteva certo dire che di quelle tre se ne ricordava solo una, che figura avrebbe fatto con le atre due? Sarebbe stato come dire: Non valete la pena di essere ricordate, solo lei può avere questo onore, il ché non era del tutto errato.

-Ma insomma Tabi! Di qualcosa! Non è carino fissare la gente in questo modo- continuò a provocarlo GD, -Poi si potrebbe pensare che tu sei maleducato, quando invece sei solo timido…- e qui si rivolse alla ragazza fingendo di parlarle all’orecchio –Sai la verità è che lui si ricord- T.O.P gli mise una mano davanti alla bocca e lo bloccò appena in tempo. Ma le orecchie ti Daesung avevano sentito e, nonostante ci avesse provato con tutto se stesso, non riuscì a restarsene buono buono in silenzio, e scoppiò a ridere così tanto che spaventò tutti, e lui stesso si piegò letteralmente in due dalle risate, inginocchiandosi a terra.

-D-Lite che è successo?- si preoccupò Tae.

-Niente, niente… mi è venuta solo in mente una cosa…-

-Che cosa? Vogliamo ridere anche noi, dai dicci!- continuò a provocare GD,
che ora era a portata di pugno di T.O.P, il quale si preparò con la dose perfetta: due nello stomaco e uno dietro la schiena; non avrebbe più fiatato; ma tutto fu risolto dal saggio Smile Angel.

-Niente, riguardo a ‘sta mattina… sai di cosa parlo: te e Vi e gli orsacchiotti…-

-Orsacchiotti? Voi la mattina parlate di peluche?- si intromise Lee Da Won con una faccia disgustata.

-No, no! Solo oggi…- rispose Ri.

Ci fu un momento di silenzio, ma D-Lite fu bravo a non farlo rompere a GD, che si stava preparando per una delle sue battutine sarcastiche.

-Bene ragazze, noi vi lasciamo la sala per provare il balletto, intanto andiamo a registrare le nostre parti- disse prendendo il leader per un braccio e tirandolo via, seguito dagli altri membri.



                                                         ***



Taeyang stava registrando, mentre Daesung e Seung Hyun stavano seduti sul divanetto in pelle alle spalle di Ji Yong che, da bravo maestrino, correggeva il povero Sol per ogni minima cosa.

-Potevi dirlo prima comunque- bisbigliò D-Lite ad un orecchio di T.O.P

-Cosa?- rispose quello.

-Come cosa? Si vede lontano un miglio… e dovrebbe essersene accorta anche lei- continuò a sussurrargli.

-Ma che! Non c’è niente di cui accorgersi… non capisco di cosa tu stia parlando- mentì cercando sempre di non farsi sentire dal professore, che invece, come ogni bravo insegnante, si girò ed esclamò –Non si dicono le bugie! Forse le ore di sonno mancato ti stanno confondendo un po’ troppo le idee, anzi si potrebbe dire che Lei ti sta confondendo le idee…-

-Io, tu, tu… voi siete fuori di testa…- balbettò cercando di difendersi.

-Dai Tabi… guarda che non c’è niente di cui vergognarsi… è molto carina, ed è brava, qual è il problema?- disse Daesung con tono da mamma.

-Il punto non è questo, è solo troppo orgoglioso per ammettere che una ragazzina di soli 19 anni gli abbia fatto girare la testa senza neanche conoscerla!- rispose G-Dragon con un sorrisetto saccente.

-Hei! Forse vi dimenticate che non state parlando di Vi, ma di me: a Me non gira la testa!- disse offeso, facendo roteare l’indice.

Il leader stava per continuare, ma quella conversazione fu interrotta dalla voce di Sol, che da dietro il vetro urlò –GD!! È finita la canzone!!-.

Il ragazzo si girò infastidito, e con tono arrabbiato chiese –Bene e come ti è sembrata?-

-Buona, molto buona- rispose l’altro.

-Perfetto!- disse Kwon leader –Rifalla!-.

-Cosa? Come “rifalla”? Ti ho detto che era buona!-

-Appunto, no perfetta… e poi io non ho sentito-

-Come sarebbe a dire che non hai sentito?! Che cavolo ci stai a fare lì dietro seduto comodo se non ascolti la gente che qua sta sudando sette camice per fare le cose come le vuoi tu?!-

-Su, su! Quante storie.. mi sono solo distratto un attimo!... dai ricominciamo- e rimise la musica impedendo a l’altro di rispondere.

Un attimo dopo entrò il maknae violentemente, gridando –Hanno finito! Hanno finito!- mentre saltellava come un canguro.

-Vi! Fermati un momento o sbatterai da qualche parte!- disse Daesung premuroso.

-Victory ti stai zitto un attimo?! Non riesco a sentire Tae che sbaglia!- gli urlò GD, che però non si accorse di avere il microfono aperto.

-Non ti preoccupare! Io per oggi mi fermo!- rispose offeso Sol uscendo da dietro la teca –Altrimenti mi arrabbio, e poi finisce male!-

-Il microfono era aperto vero?- chiese, sperando che non fosse così, G-Dragon.

-Nooo!- replicò Taeyang ironico.

-Scusa… non doveva uscire così- cercò di giustificarsi Ji Yong, anche se sapevano benissimo entrambi che non era vero.

-Comunque. Andiamo?- continuò GD.

-Ma io devo ancora registrare!- contestò T.O.P con un’espressione scocciata.

-Ci penseremo domani, o magari puoi farlo ora e dare prova di tutta la tua bravura alle ragazze- disse vedendole entrare.

Lui non rispose neanche, e scappò via con la coda tra le gambe.

-Scusatelo… sapete ultimamente è nervoso perché non dorme bene… probabilmente per una- G-Dragon fu di nuovo interrotto sul più bello, ma ‘sta volta da Daesung che mettendogli un braccio intorno alle spalle, gli tappò la bocca, e sorridendo cordialmente se lo portò di nuovo via.



                                                        ***



-Ma cos’hanno quei cinque? Sembrano tanto fighi sul palco, e poi invece sono… così strani…- borbottò Da Won, appena chiusero la porta.

-Non hai tutti i torti, ma a me non interessa più di tanto quello che fanno… l’importante è che ci facciano una buona pubblicità- rispose Mi Yoon.

-Certo che però sarebbe bello se anch’io riuscissi ad essere così rilassata quando devo lavorare- commentò quell’arcobaleno di Hye Min –Io ancora non riesco ad abituarmi all’idea di essere stata scelta-

-Invece dovresti!- la ammonì la leader –O continuerai a fare sempre gli stessi errori come è successo nella sala prove!-

In effetti aveva sbagliato parecchie volte, ma non lo aveva certo fatto apposta; non era molto portata per la danza, e a causa della sua bassa statura veniva messa sempre in prima fila, rendendo i suoi errori ancora più evidenti; se poi si aggiunge il fatto che si agitasse facilmente per ogni minima cosa, è semplice intuire quante volte il coreografo l’avesse richiamata.

La stangona era il classico tipo a cui piace sentirsi osservata, che va sempre in giro come se stesse sfilando.

Quando le tre erano state convocate per il loro primo incontro, Kimmy (questo era il nome d’arte scelto da Kim Mi Yoon) l’aveva notato subito, e la cosa le aveva fatto ribrezzo.

Detestava le persone così e fin da piccola aveva fatto di tutto per non assomigliarci. Non si spiegava il perché della cosa, ma si giustificava dicendo a se stessa che la madre era un tipo del genere, e non desiderava minimamente diventare come lei: ridicola.

Ma come leader doveva essere la prima a sopportare li altri, e per questo non le aveva mai detto niente.

Fece cominciare quella vestita da clown.

Lei non le stava antipatica, anzi le metteva allegria. Si riteneva una persona grigia, senza sfumature né sul bianco né sul nero, ma Sole (come le aveva consigliato di chiamarsi) era una vera e propria tavolozza per dipingere, in lei vedeva miliardi di quelle “sfumature” che le mancavano.


Poteva essere quello un modo per ricominciare e dimenticare il passato?

  
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