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Autore: jaredrauhl    16/07/2013    20 recensioni
We're vampires.
Genere: Avventura, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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One.




9 novembre 1896.
 
Il mio compleanno. Il mio diciottesimo compleanno. Dicevano che i diciotto anni arrivavano una sola volta e che dovevano essere festeggiati. Beh, a me non sembrava che gli altri anni venissero anche altre volte.. cioè, anche i quindici, sedici, quaranta, cinquanta anni e così via venivano una sola volta.
Io non ero una tipa da festa, anche se a quei tempi le feste erano molto diffuse ed ogni giorno ce n’era una diversa a cui partecipare. Mia madre mi aveva quasi costretta a farne una con alcuni miei amici che poi miei non erano. Non avevo nessun amico e mia madre aveva invitato i figli di alcuni suoi amici che, oltretutto, non mi erano neanche simpatici.
Mia madre amava le feste ma purtroppo non ne aveva mai fatta una, forse era per questo che voleva per forza organizzarmene una.. io volevo solo vederla felice, quindi non dissi nulla.
In quella giornata non feci quasi niente, se non leggere la trama di alcuni libri che avevo nella mia camera.
Verso sera, mentre leggevo sentii dei passi, ero sicura che fosse la mia cameriera per avvisarmi che erano arrivati gli invitati. La porta si aprì così abbassai il libro sulle mie gambe per vedere chi c’era alla porta: nessuno.
La porta era aperta ma vicino non c’era nessuno. «Sarà stato il vento.» pensai.
Mi alzai da letto e mi affacciai fuori la porta per vedere se c’era qualcuno, così, dopo aver visto che non c’era nessuno tornai in camera e chiusi la porta.
Appena mi girai vidi una figura davanti ai miei occhi, sentii un dolore al collo, mi scappò un urlo come uno di quelli nei film horror e poi svenni.
 
«Rosalie, svegliati per favore.» sentii la voce disperata di mia madre, ma non riuscivo a muovermi o ad aprire gli occhi, sentivo che piangeva anche perché sentii una lacrima cadermi sulla mano.
Pian piano riuscii a muovere un dito, poi un altro, poi un altro ancora e poi tutta la mano. «Rosalie ti prego, se senti la mia voce, svegliati.» continuò.
Riuscii ad aprire gli occhi, ma vedevo tutto sfocato.. «Mamma?» riuscii a dire.. avevo un mal di gola tremendo.
«Rosalie, tesoro mio, resta qui, vado a chiamare un dottore.» si affrettò a dire per poi correre a chiamare qualcuno.
Dove mi trovavo? Cosa era successo? E perché avevo così tanta sete? Queste erano le tre domande che mi ronzavano in testa.
Alla prima domanda riuscii a rispondermi da sola.. ero in ospedale. Ma alle altre due chi era capace di rispondermi? Credo nessuno.
«Ben svegliata, Rosalie Cooper.» disse un uomo sulla cinquantina.
«Cosa è successo? Ho sete, portatemi qualcosa da bere.» dissi.
«Tesoro calmati.» disse mia madre accarezzandomi la fronte. «Adesso ti spiego tutto, ok?» annuii.
«Ieri ti abbiamo trovata nella tua camera in una pozza di sangue.. il sangue usciva dal tuo collo. Ricordi qualcosa?» chiese.
«Io.. io.. so solo che qualcosa mi ha morsa.» dissi cercando di ricordare qualcosa.
«Sarà stato qualche animale.» si intromise il dottore.
«Forse.» disse mia madre.
«Può un animale entrare in camera mia?» domandai.
«Sarà stato qualche uccello gigante entrato dalla finestra.» rispose mia madre.
«Lascia perdere.» conclusi.
 
Il giorno dopo mi fecero uscire dall’ospedale, così tornai a casa e andai nella mia camera. Mi guardai allo specchio e vidi che i miei occhi erano di un marrone dorato chiarissimo.. era molto strano perché i miei occhi non erano mai stati così chiari.
Decisi di non pensarci e di andare a fare quattro passi, così scesi giù e uscii di casa.
Vidi una bambina attraversare la strada e una carrozza andargli quasi addosso, feci una corsa e con una velocità incredibile la presi e la portai dai suoi genitori che erano su un marciapiede.
«Sei velocissima.» disse la bambina.
Non riuscivo a spiegare quello che era appena successo, le persone che erano in strada mi guardavano ad occhi aperti e altre mi guardavano e si dicevano qualcosa.
«Devo andare, scusami.» dissi attraversando e tornando fuori casa mia.
«Ti posso parlare?» disse una donna sbucando dal nulla.
«Ci conosciamo?» chiesi.
«Beh, non proprio.. ma vieni con me.» disse prendendomi per il braccio.
Mi portò dentro un bosco e ci fermammo nel bel mezzo del.. niente. «Cosa ci facciamo qui?» domandai un po’ impaurita.
«Io so cosa ti è successo.» disse.
«Come, scusi?» dissi facendo un piccolo sorriso e scuotendo la testa.
«Rosalie..»
«Come sa il mio nome?» la interruppi.
«Questa è l’ultima cosa a cui penserei.. Rosalie tu sei una.. vampira.»
Mi lasciai scappare una risata e la donna mi guardò male. «Non sto scherzando.» disse. Era seria.. e questo mi faceva paura.
«Come spieghi la tua sete? I tuoi occhi? La tua velocità? Il tuo corpo freddo? La tua pelle bianca quasi come la neve?» disse ancora.
«Lei mi sta prendendo in giro.. i vampiri non esistono.» dissi con un po’ di paura.. perché in fondo quello che aveva detto era vero.
«Oh Rosalie.. i vampiri esistono.»
«Allora me ne dia la dimostrazione.»
La donna non c’era più.. ma riuscii a trovarla dietro di me. La vidi correre e salire su un albero alto quasi 100 metri con una velocità assurda, per poi ritrovarmela davanti in un nano secondo.
«Io.. io.. lei come fa a sapere che io sono una vampira?» domandai.
«Perché è stato mio figlio a trasformarti, è nuovo e ancora non è abituato all’idea.» rispose.
«Tutto questo non è possibile..»
«Oh credimi, lo è. Ti sei nutrita?» chiese.
«Oh beh.. no, credo di no.» dissi.
«Vieni con me..»
Corremmo andando nel bel mezzo del bosco e vidi un animale molto grande, io e quella donna ci nascondemmo dietro un albero.
«Prendilo, è tuo.» disse.
«Ma i vampiri non bevono sangue umano?» chiesi.
«Io e la mia famiglia no.. uccidiamo solo animali.»
«Capisco.»
Continuai a fissare quell’animale, annusai l’aria e si sentiva il suo odore, dovevo bere, non potevo resistere per molto. Corsi e mi fiondai su di lui, gli diedi un morso e sentii un urlo, l’avevo ucciso.
«Bel lavoro, Rosalie.» disse la donna avvicinandosi.
«Lei come si chiama?» chiesi.
«Io sono Marie, ma dammi del tu. Tanto sarò la tua nuova mamma.» disse.
«Come?» dissi sgranando gli occhi.
«Verrai a vivere con me e la mia famiglia.. non puoi mettere la tua a rischio.. o sbaglio?»
«Beh, no, non posso metterla a rischio.»
«Bene, allora troverai una scusa e te ne andrai di casa.»


Spazio autrice.
Allora, visto che in questo periodo mi  sto dedicando ai vampiri, ho pensato di scrivere una ff appunto sui vampiri.
Spero davvero si trovare tante recensioni quindi *incrocia le dita*.
Per qualsiasi cosa potete trovarmi su twitter: @justinswings. *followatemi*
Ah, continuo ad almeno 5 recensioni.
  
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