Black eyes

Io ed i miei occhi scuri
siamo diventati grandi insieme
con l'anima smaniosa
a chiedere di un posto
che non c'e'[1]

Vegeta socchiuse gli occhi, guardò il rivolo di bava che scendeva dalla bocca di Goten. La ruga sulla sua fronte pulsò, osservò le braccia del bambino abbandonate e la testa sul suo petto nudo. Digrignò i denti e ticchettò con lo stivale sul pavimento.

“Quella gallina non ha capito niente se pensa davvero che mi prenderò cura del marmocchio di Kakaroth. Se quell’idiota è morto, non è mica colpa mia” ringhiò. Si voltò verso il vetro della scarpiera e vide il proprio riflesso. Incontrò i suoi occhi d’ossidiana.

Il bambino si sporse guadò i propri occhi nel vetro davanti a lui.

“Sua altezza mi ha scambiato per una bambinaia” si lamentò Bardack. Vegeta ghignò e diede una serie di calci al petto nudo dell’altro saiyan.

“Principino, almeno state fermo!” si lamentò l’adulto. Il principe dei saiyan alzò il capo e osservò la cicatrice sul volto del più grande e allungò la mano, toccando il vetro a quell’altezza.

Vegeta ghignò e scosse il capo.

-Alle volte le scene sono le stesse eppure inverse, solo i miei occhi scuri sono sempre gli stessi, in fondo siamo cresciuti insieme- pensò.