Tra sogno e realtà.

Holly, questo era il suo nome, e quella che state per leggere è la sua storia.

Aveva da poco compiuto i sedici anni. Era mora, con gli occhi del colore del mare.

Non era una ragazza come le altre, lei era... diversa. Ma nessuno lo sapeva, nemmeno la sua famiglia. Nessuno del suo mondo, almeno.

Lei non era completamente... umana diciamo. Aveva qualcosa di speciale, molto speciale. E da qui comincerò a raccontare la sua storia.

“Holly, scendi è pronta la cena!” urlò la madre, Lucia, dal piano di sotto. La ragazza infatti era chiusa nella sua stanza da ore, cercando di riuscire a farsi entrare in testa quella maledetta algebra che tanto odiava.

Chiuse velocemente il libro, correndo giù per le scale, per poi sedersi a tavola.

“È perfettamente inutile che tu passi così tanto tempo sui libri, tanto non riuscirai mai a capire niente!” la canzonava il suo fratellino più piccolo.

Lei gli lanciò un’occhiataccia, stava per cominciare a parlare per ribattere ma poi si convinse che era una causa persa in partenza discutere con quella sottospecie di marmocchio.

Leo, così si chiamava suo fratello, aveva sette anni, i capelli marroni e gli occhi neri. Gli piaceva moltissimo prendere in giro Holly, era il suo passatempo preferito farla arrabbiare.

Holly abbassò nuovamente lo sguardo sul suo piatto, ricominciando a mangiare.

“Mamma, quando torna papà?” domandò, un po’ preoccupata per il ritardo del padre.

“Non so, ormai è tardi, chissà dove si è cacciato!” rispose la donna.

Finirono la cena in silenzio, poi ritornò in camera sua cercando di studiare, ma improvvisamente in telefono squillò.

“Pronto chi parla?” rispose.

“Chiamo dall’ospedale, posso parlare con Lucia Yoshima per favore?” disse una voce maschile dall’altra parte dell’apparecchio.

Holly passò il telefono alla madre, un po’ pensierosa, insomma, perché avrebbe dovuto chiamare un medico dall’ospedale? Si affacciò alla porta della stanza di sua madre per ascoltò la conversazione.

“Che cosa? Non è possibile... corro subito!” Lucia piangeva, era in preda all’agitazione. Afferrò il cappotto senza dire niente, prese le chiavi e uscì di casa dirigendosi verso la macchina.

Holly non capiva, era senz’altro successo qualcosa di grave, forse a suo padre! Erano le nove e trenta e non era ancora rientrato. Era preoccupatissima ma per il momento non poteva fare niente. Doveva soltanto aspettare.

Poggiò la testa sul cuscino del suo letto e si soffermò a guardare il soffitto, pregando che suo padre stesse bene. Improvvisamente qualcuno la risvegliò dai suoi pensieri, una voce familiare.

“Holly, mi senti?” era qualcuno che lei conosceva fin troppo bene.

“Dende! Ti prego dimmi, cosa è successo? Tu lo sai!” urlò lei.

“Temo di si... lui è tornato...”

“Lui? Lui chi?” quella fu una domanda stupida da parte sua, in fondo lo sapeva perfettamente di chi si trattava ma forse l’aveva chiesto perché voleva sperare che non fosse davvero lui.

“Sai benissimo di chi sto parlando... Majin Bu è tornato, è riuscito ad entrare nel tuo mondo, ti sta cercando!” disse tutto d’un fiato il Supremo.

“N-non è possibile, Dende ne sei sicuro?”

“Purtroppo si... la telefonata che tua madre ha ricevuto, tuo padre ha fatto un incidente, è stato lui. Ha attaccato la città dove ha sede il suo ufficio.”

“Come sta? Tu puoi vederlo, dimmelo!”

“Ecco...”

“Dende dimmelo!” Holly aveva cominciato a piangere, quell’incubo stava ricominciando. Di nuovo. Lui.

“È in coma, non sanno se si riprenderà.” Finì secco il namecciano.

La ragazza non rispondeva, era paralizzata.

“Ascoltami, lo so che è dura ma...”

“Glielo devo dire, a mia madre... è colpa mia se tutto questo sta succedendo...”

“No! Holly ascoltami bene, hai resistito a lungo, facendo sembrare tutto il più normale possibile, non puoi mollare adesso! E poi sai cosa ti aspetta se svelerai il tuo segreto...”

“Lo so benissimo Dende, ma tutto questo è solo colpa mia.”

“Ti prego, non fare stupidaggini. Questo dono è tutto quello che hai, e poi senza di te come potremmo fare?”

“Ma io...”

“Ti prego, almeno per una volta cerca di darmi ascolto. Il tuo segreto è la cosa più preziosa che hai.”

“... Senti ma ora cosa faremo?” disse la ragazza asciugandosi le lacrime.

“Ancora non lo so. Per il momento non sappiamo dove si trovi quel mostro ma non è più nel tuo mondo, almeno di questo sono sicuro.” La informò lui.

“Questo vuol dire che...”

“Che è tornato in Dragonball, si.”

“Una cosa che non capisco è come abbia fatto a raggiungere il mio mondo...”

 

 

Ciao^^ so benissimo che ho già molte fic da terminare ma non ho resistito!!!

Nel prossimo capitolo scoprirete tutto riguardo a Holly e il collegamento tra i due mondi ma solo se recensite!

Ho cancellato la ff e ho fatto alcune modifiche, allungando il capitolo.

Conto davvero molto su questa Ff, ve lo chiedo per favore, recensite, fatelo per me T____T

Kiss, vegetina94.