Incomprensioni…
E
...chiarimenti.
<<
vieni a letto?
>>
<<
verrò quando ne avrò
voglia >>.
<<
per favore, Noemi…ti
prego, smettila di fare così! >>
<<
smettila? Mattia,
forse tu non ti sei ancora reso conto di quello che hai fatto.
>>
<<
lo so, mi dispiace.
>>
<<
no che non ti
dispiace! >> gli urlo contro. << Mattia
è da quando siamo piccoli
che sei sempre andato appresso a Giulia, ogni volta che la vedi perdi
la testa.
Perché hai sposato me, se continui ad esserne
così attratto? Perché mi hai
sposata? Sai, a volte credo che era meglio rimanere amici come un
tempo…
>>
<<
non dirmi così, non
ho fatto niente di male. Ci siamo incontrati in centro per caso e
abbiamo preso
un caffè. Non è successo niente, posso
giurartelo! >>
<<
Cos’è? Non ti ha mai
calcolato, anzi a te e i tuoi amici vi ha sempre e solo
sparlato…adesso che non
ha più cani scodinzolanti che le vanno appresso, viene da
te? >>
<<
non è così. Abbiamo
parlato pure di te. >>
<<
oh, ma non mi dire.
Avete decido in quale posto è meglio per mettermi le corna?
>>
<<
ora basta, stai
esagerando! >>
<<
tu non capisci e non
capirai mai. Vattene a letto, prima che decida di mandarti
via… >>
Mi
siedo affranta sul divano,
portandomi le ginocchia al petto. Ripensando a tutto
Io
e Mattia ci siamo
conosciuti all’età di 15 anni, siamo diventati
subito amici grazie anche alla
sua cotta per la mia migliore amica, Giulia. Purtroppo non è
mai stato
ricambiato, ma nonostante tutto non ci siamo mai persi di vista, siamo
diventati amici per la pelle. Finché un giorno abbiamo
capito che la nostra non
era solo amicizia, ma si era tramutata in qualcos’altro,
così ci siamo
fidanzati e successivamente sposati. Ho perso definitivamente contatti
con
Giulia, dopo aver capito che in tutti questi anni mi ha sempre e solo
usata,
non è mai stata veramente amica. Continuava a farmi sentire
in imbarazzo per le
mie curve di troppo, per la mia altezza, poiché sono alta
rispetto a lei, per
la mia timidezza…e per tutti gli spasimanti che lei ha
sempre avuto ed io no. A
causa sua ho passato gli anni dell’ adolescenza come un vero
incubo, ma ho
superato tutto sposando Mattia.
Solo
che dopo aver saputo del
loro incontro, mi è crollato nuovamente tutto
addosso…è stato come ritornare
quando ero piccola.
In
cuor mio ho sempre saputo
che Mattia continuava ad essere attratto da lei, ma speravo con tutta
me stessa
che l’avesse superato, che amasse solo me.
È
da una settimana che
continuo a litigare con mio marito. In tutta questa settimana non sono
stata
capace di sbatterlo fuori di casa, sarò esagerata?
Probabile, ma la tentazione è
stata forte, lui ha sempre saputo tutto quello che
provavo…eppure ha passato
del tempo con lei comunque.
Non
riesco a mandarlo via,
perché ho paura…ho paura che Giulia si faccia
nuovamente avanti verso di lui.
Nonostante tutto io non voglio perderlo, lo amo
tantissimo…spero solo se ne
accorga anche lui.
Mi
alzo dal divano
dirigendomi verso la camera da letto. Lo trovo coricato a pancia in su,
con un
braccio posato sopra gli occhi.
<<
ti stai coricando?
>>
<<
così sembra >>
mi distendo sul letto attenta a non toccarlo dandogli le spalle. In
meno di un
secondo mi cinge la vita con un braccio, stringendomi forte a lui. Mi
annusa i
capelli, solleticandomi la nuca. So che per lui prendere un iniziativa
del
genere gli richiede parecchio coraggio, essendo sempre stato timido e
timoroso
di agire, con me. Per qualche secondo mi concedo queste carezze, quanto
mi è
mancato. Quanto mi è mancato tutto questo, ma voglio
capisca…il perché mi ha
causato così dolore.
<<
allontanati. Mattia,
non voglio essere toccata… >> sussurro.
<<
non è vero >>
<<
ti odio. Devi
allontanarti… >> mi afferra i polsi girandomi
di colpo, facendomi finire
di schiena. Ha lo sguardo furente, è arrabbiato.
È tremendamente arrabbiato, ha
le mani stretta intorno ai miei polsi. Stringe forte. Si infila tra le
mie
gambe torreggiandomi…non posso muovermi, mi tiene stretta.
<<
mi fai male.
>> inizio a piagnucolare, finché le lacrime
cominciano ad uscirmi
incontrollabili… << ti odio. Ti odio. Ti odio!
>> gli urlo.
<<
non è vero >>
ripete nuovamente, scendendo a baciarmi il collo, le guancia, il lobo
delle
orecchie, le labbra. Ma io mi dibatto, cerco di scostarmelo di dosso.
Perché si
sta comportando così? Non è dai lui…
<<
mi fai male. Mattia,
sei pesante…spostati da me! Non devi più
azzardarti ad avvicinarti a me!
>>
<<
perché?
Noemi…perché? Quanto ancora devi farmela pagare?
Non ti ho tradito, non ho
nemmeno pensato di farlo…eppure è da una
settimana che mi tratti di merda! Sono
tuo marito, non ne posso più…sono arrivato al
culmine. >> riprova a
baciarmi…ma volto il viso dall’altra parte. Questo
lo blocca, posso sentire il
respiro accelerato vicino al mio orecchio. Nessuno dei due parla,
nessuno dei
due si sposta…
<<
Mattia? Spostati.
>>
Lo
sento tremare fra le mie
braccia. Vorrei prendergli il viso fra le mie mani, ma la sua stretta
me lo
impedisce. Così accosto la mia guancia alla sua,
è bagnata. Sta piangendo.
<<
Mattia…non capisci…mi
guardi? >> scuote la testa in senso di diniego.
<<
non mi vuoi…più?
>> sussurra, la voce travolta dal
pianto…vorrei stringerlo forte a me,
non voglio che soffra in questo modo…vorrei solo fargli
capire…
Provo
a liberare i polsi
dalla sua stretta, ma niente…me lo
impedisce…così gli circondo la vita con le
gambe. << vuoi lasciarmi? >>. Provo a
rispondere, ma me lo
impedisce poiché riprende a parlare…
<< …rivoglio mia moglie. Rivoglio la
mia vita di prima, è chiedere troppo? Voglio nuovamente
poterti abbracciare
senza la paura che tu mi rifiuta, voglio poterti sentire nuovamente
mia…voglio
tornare a scherzare e parlare con te…ma tu non ti fidi di
me. Non mi ami,
abbastanza. >> lo sento allontanarsi lentamente da me. So
che se lo
lascio andare non chiariremo più, posso leggerglielo negli
occhi. Siamo
cresciuti adesso, non siamo più ragazzini eppure lui per
certi versi è rimasto
tale. È come un bambino, il mio bambino. Ha bisogno di me,
lo capisco…
Lo stringo nuovamente dalla
vita, mormorando
<< Mattia, temo tu non mi ami abbastanza…
>>
<<
come? >>
<<
io…ho avuto paura,
quando ti ho visto parlare…con Giulia…ho avuto
paura che tu capissi che non mi
ami come credevi… >>
<<
sei una stupida!
Come può venirti in mente una cosa del genere? Sei
mia moglie…ti amo più di me stesso…sei
solo una stupida! >> mi urla
contro, cominciando a piangere a dirotto. Poggia il viso sulla mia
pancia,
stringendomi forte a lui…e da libero sfogo alle lacrime,
senza ritegno.
Non
l’avevo mai visto
piangere prima.
Mai.
Avendo
finalmente i polsi
liberi, gli accarezzo lentamente i capelli. Nessuno dei due, prende
parola…nessuno dei due, osa fare il primo passo…
Così,
decido di farlo io.
<< ho avuto paura. Mattia ho avuto terribilmente
paura…io, la nostra
storia è iniziata perché sono stata io la prima a
provarci con te. Tu non mi
avevi mai considerata prima, sotto questo aspetto…sei sempre
stato attratto da
Giulia. Io…quando vi ho visto insieme
lì…ho pensato, non lo so cosa ho pensato.
Io ti amo così tanto, da aver paura che tu ti possa pentire
di aver scelto me…
>> comincio a piangere anche io di conseguenza, attendo
una sua reazione.
Niente.
Attendo…attendo…attendo…
<<
Mattia, puoi dirmi
qualcosa per favore? >>
<<
puoi ricordati solo
una cosa? >> lo sento mormorare…oh
è così bello sentire la sua voce.
Annuisco e lui riprende. << quando vieni assalita da
questi dubbi…pensa
solo che tu sei stata la mia prima ed unica ragazza. Sei entrata nel
mio cuore,
mi possiedi completamente, non posso e non voglio lasciarti. Come si fa
a
vivere senza il proprio cuore? >>
<<
Mattia…è la cosa più
bella che tu potessi dirmi. >>
Solleva
il viso verso il mio
e si avvicina lasciandomi un bacio leggero a fior di labbra. Sorride.
È così
bello vederlo sorridere, non vorrei litigare con lui…ma sono
insicura, ha
ragione lui…devo smetterla.
<<
Noemi, so perché hai
reagito così. So cosa hai pensato, ma hai sbagliato. Ci
conosciamo da quando
abbiamo 15 anni…non ti ho mai dato motivo di diffidare di me
o sbaglio?
>>
<<
…no…però, mattia…lo
capisci? Mi hai chiamata per chiedermi di raggiungerti
perché avevi una
sorpresa…e la sorpresa era lei? >>
<<
pensavo ti avrebbe
fatto piacere. Ho sbagliato, mi dispiace…però
eravate così amiche una volta e
quando le ho detto che ero sposato con te, mi ha chiesto subito di
chiamarti. Vuole
incontrarti. >>
<<
Mattia…vederla lì
con te, bella, solare, divertente…è sempre stata
tutto in più rispetto a me…non
voglio perdere mio marito. >>
<<
stupidina, non mi
perderai mai. E poi sinceramente non mi conviene, chi mi porterebbe poi
ogni
mattina la colazione a letto? >> riceve una gomitata
nello stomaco da
parte mia e lo vedo sghignazzare.
<<
possiamo dimenticare
tutto? >> mi sussurra all’orecchio.
<<
…si >> lo
sento sorridere e tuffarsi a baciarmi il collo seguendone la linea fino
al
mento. Mi è mancato tutto questo, mi è mancato
lui…mi è mancato sentirlo su di
me.
Lo
attiro a me per baciarlo,
si solleva un attimo e tempo niente si leva i pantaloni del pigiama
seguiti
subito dopo dai boxer.
<<
non perdi tempo vedo…
>> gli dico sorridendo.
<<
mi sei mancata
troppo, non posso attendere oltre. Amore mio? >>
<<
dimmi maritino.
>>
<<
sei troppo vestita,
lo sai? >>
<<
rimediamo subito. >>
mi metto a sedere liberandomi dalla camicia da notte.
Mi
accarezza, mi vezzeggia,
mi bacia…mi sta facendo sentire desiderata e si, per sino
bella. Sta facendo
tutto questo per farmi sentire importante…è
dolce, come non lo è mai stato. Persino
quando sprofonda in me, mantiene un ritmo costante…
<<
guardami…voglio
vederti negli occhi…. >> mi ansima sulla
bocca. Apro gli occhi e lo
guardo, la sua espressione mi dice tutto…mi ama.
Ama
me.
In
questo momento è con me,
non è con nessun’altra.
Vuole
me.
Ha
ragione lui, sono stata la
sua prima ragazza in tutti i sensi, siamo uniti da un forte
legame…
Non
so dopo quanto tempo, mi
ritrovo abbracciata a lui fra le sue braccia.
<<
Mattia…forse devo
dirti una cosa… >>
<<
mmm…dimmi cucciola.
>>
<<
ti piacerebbe avere
un cucciolo? >>
<<
vuoi prendere un
altro cane? Ma non ti basta Sassone? >> Sassone
è il nostro cagnolino, il
quale Mattia lo chiama così perché essendo di
colore grigiastro quando il cane
si rannicchia su se stesso, assomiglia ad un enorme sasso.
<<
e se invece questo
cucciolo assomigliasse a te e a me? >>
Spalanca
gli occhi dalla
sorpresa… << vuoi dire che…
>>
<<
voglio dire che sono
stata dal ginecologo questa settimana… >>
<<
vuoi dire che dentro
di te, c’è mio figlio? >>
<<
si, ma è anche mio.
>>
<<
Si? C’è davvero mio
e solo mio figlio, qua dentro?
>> è così bello vederlo sorridere.
<<
ehi campione,
dobbiamo conoscerci meglio. Per prima cosa farai rugby come
l’ha fatto il tuo
papà va bene? >> dice abbassandosi a parlare
alla mia pancia.
<<
non è detto che sia
maschio. Potrebbe essere una femminuccia. >>
<<
in quel caso farà la
ragazza cheerleader >>
Allora
non potevamo sapere
che il destino avrebbe accontentato entrambi. Perché si,
abbiamo avuto due
gemelli identici. Un maschietto, Simone, e una femminuccia, Martina.
Ecco qui,
un
piccola one-shot.
Che ne
pensate?
Tutto è nato da un sogno avuto qualche giorno
fa…stavo pensando di scriverci
una storia, vi sembra una buona idea o è il caso di lasciar
perdere?
Grazie in anticipo per chi passerà a dare
un’occhiata!
Un bacio Vavi22
Ps: se vi
va
passate a dare un occhiatina anche alle altre mie due storie.
-Ce la
faremo
insieme
- Love at firsti sight