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Autore: elyxyz    17/07/2013    23 recensioni
Prendete uno sfigato Merlin. Aggiungete una scommessa persa. E shakerate sulle Montagne Russe.
“We’re all gonna dieeee!” canticchia l’idiota accanto a te. Ora sì, ora sei certo che peggio di così non potrà andare.
Chiudi il becco, idiota. Che cazzo porti sfiga, eh?!
(...) Troppo tardi ti accorgi che la mano che aveva artigliato il bracciolo s’è staccata e sta artigliando qualcos’altro, decisamente meno in simil-pelle e più in pelle-pelle.
(...) Senti le guance diventare di brace. Non morire, cazzo, non morire! E, soprattutto, non fare figure di mmmerda! È che a tre metri sopra il cielo c’è stata scarsità di ossigeno, e
[Pre-slash, o l’inizio di uno slash, che dir si voglia. Merthur of course!]
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Mani straniere

Piccola storia nata senza pretese, frutto di una giornata divertente a Gardaland e di un’infinità di giri adrenalinici. Io adoro le Montagne Russe… ma ho immaginato non sia per tutti così…
Ah, ho scelto il rating giallo per il linguaggio colorito.

 

 

Storia dedicata ai miei preziosi, pazzi lettori, che mi seguono in ogni follia (detto con tanto amoreh!)
E agli amanti del merthur, ovviamente.

 

 

<>O<>O<>

 

 

Handshake

 

(Tre metri sopra il cielo)

 

 

 

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Will è un idiota.

E tu un coglione. Sì, uno di quelli grossi, perché non dovevi scommettere contro di lui. Lo sai, è matematico che perderai (tu perdi sempre!). E… C.V.D. Come. Volevasi. Dimostrare.

 

Merlin… non sei un fifone (sì, che lo sei. Che cazzo, menti anche a te stesso, adesso?), ma l’idea di fare un giro su quelle dannate Montagne Russe Potenziate E Più Terrificanti non ti alletta neanche un po’.

Ok, sii sincero. Ti si torcono già le budella, ancor prima di salire.

 

Eppure, lui ha vinto. E tu devi farti un tour completo su quei dannati cosi. Cioè… meglio un giro completo, che rischiare che la giostra si fermi a metà corsa, magari nel bel mezzo del giro della morte, mh?

 

Merlin, per la miseria, fai un respiro lento e calmati, o vomiterai su quelle adorabili aiuole e gli uomini della sorveglianza ti cacceranno e- uhmmpotrebbe essere un’idea.

 

Ma Will – quel traditore! – ti trascina troppo in fretta verso il cancelletto e ti piazza in fila.

Poi lui fa un passo indietro, e si gode il tuo martirio con una faccia da schiaffi, il bastardo!

 

Sospiri, con l’angoscia di un condannato a morte che va verso il patibolo, ma cammini a testa alta – un minimo di dignità, perdìo! – e attendi la tua fine. Addio, giovane vita!

 

Il tempo sembra gocciolare lentissimo, anche se in realtà l’attesa è breve, prima che sia il tuo turno di salire sul marchingegno infernale.

E se non c’è coda, un motivo ci sarà! Perché cazzo disertano tutti quest’attrazione?

 

L’addetto della giostra ti chiede cortesemente di non oltrepassare la linea di sicurezza finché la cosa non sarà ferma… Ma ci vede? Tu non muori certo dalla voglia di salire, tu muori e basta!

 

D’accordo. D’accordo. Comportati da uomo e non piagnucolare.

Siediti. Sì, la tentazione di fuggire è forte, ma resisti. Siediti e allacciati la cintura.

 

Con apprensione, ti accorgi che non ci sarà nessuno accanto a te. Il posto è vuoto.

La prima cosa che pensi è che Dio è stato misericordioso almeno in questo. Nessuno ti sentirà piagnucolare svergognatamente. Nessuno potrà testimoniarlo.

Ma poi ti accorgi che quasi tutti, prima e dopo di te, hanno qualcuno vicino: il partner, un amico… e tu no.

E va bene che tutti nasciamo e moriamo da soli, ma che cazzo. Mal comune, mezzo ga-

 

Il controllore ti abbassa il sistema di protezione, un enorme catafalco che ti blocca le spalle e il torace, soffocandoti nel momento in cui fa un sordo clack.

 

Ha fatto clack, vero? Ha fatto clack?!

Oh, diamine! Vuoi essere proprio tu, l’unico sfigato a cui il dispositivo è difettoso?

 

No, cazzo. No! Se potessi, ti toccheresti le palle per un gesto scaramantico, ma sei così imbalsamato che puoi solo rimanere immobile.

 

Poi c’è uno strano movimento alla tua destra, vorresti girare il collo per controllare, ma non puoi. Il poggiatesta imbottito ti impedisce la visuale.

 

E un secondo dopo il fischio di allarme fa capire che il mostro sta per partire.

 

Oh-mio-Dio, oh-mio-Dio, oh-mio-Dio! Si sta muovendo!

 

La carrozza macina la rotaia, un piccolo scossone fa sentire l’aggancio giusto…

Ok, ok, ok. Calma, calma, calma…

 

La risalita sembra come quella di una cremagliera, lenta e ansiogena, uno stillicidio che ti porta verso il salto nel vuoto.

 

We’re all gonna dieeee!” canticchia l’idiota accanto a te. Ora sì, ora sei certo che peggio di così non potrà andare.

Chiudi il becco, idiota. Che cazzo porti sfiga, eh?!

 

E intanto salite, su, su, sempre più su. Non finirà mai quest’ascensione?

 

E poi… BOOM!

WAAAAHHHH!!!

Era nella tua testa, o l’hai urlato?!

WAAAAHHHH!!!

 

Di colpo, lo stomaco ti arriva in gola. Il vento ti schiaffeggia la faccia e ti fa lacrimare fiumi in piena e IL MONDO È DANNATAMENTE COSÍ VICINO! TI SCHIANTI, TI SCHIANTI, TI SCHIANTI!

 

Troppo tardi ti accorgi che la mano che aveva artigliato il bracciolo s’è staccata e sta artigliando qualcos’altro, decisamente meno in simil-pelle e più in pelle-pelle.

 

Vorresti lasciare la presa della mano dell’idiota, e magari scusarti, asciugarti l’umidiccio sudore con cui hai gli inzuppato il palmo e sotterrarti. Vorresti, davvero.

Ma come le tue dita cercano di sganciarsi da lui, comincia il giro della morte – perché cazzo hai aperto gli occhi proprio adesso?! – e tu ti spolmoni in urla disumane e stringi quelle dita straniere e non puoi fare altro che pregare che finisca presto, tutto il contrario del tizio accanto a te, che sembra spassarsela un mondo.

 

Quando arriva il secondo tuffo nel vuoto con doppio avvitamento e triplo giro della morte, è il tuo compagno di sventura ad anticiparti, stringendoti la mano, probabilmente – per pietà – per solidarietà. D’accordo, almeno non morirai proprio solo-solo. Ok?

 

È unicamente alla fine che la paura lascia il posto all’adrenalina e, beh… forse l’ultima discesina non è poi così terribile – non come le altre, almeno. Oppure sei tu, che sei diventato un veterano e nulla ti spaventerà più. Sì, è così. Sei immortale, sei invincibile. Devi solo convincere le tue gambe a smettere di tremare.

 

E finalmente – il Cielo sia lodato! – la carrozza ritorna al punto di partenza.

A malapena t’accorgi che non c’è quasi nessuno in fila in attesa, mentre l’imbracatura si solleva da sola, scattando, e sei di nuovo libero di fuggire.

 

Mentre il We’re all gonna dieeee!” ti rimbomba ancora in testa, ti volti verso l’occupante del sedile accanto e boccheggi di fronte a quel dio greco con la faccia da schiaffi che ti sta sorridendo.

 

Sei a metà strada tra la voglia di picchiarlo e il bisogno di baciarlo. In fondo, sei un sopravissuto, no? Te lo meriti! Non sei forse appena scampato alla morte?

 

“Ehi!” ti saluta lui, ammiccando e allargando il ghigno che, forse, nel suo immaginario deve apparire dannatamente sexy. (Nel tuo, lo è).

 

Deglutisci a stento. Ancora troppo scosso. Non morire ora. Non morire ora. Ma se quello lì è bello come un dio… cazzo, sei già morto? Oppure ti forniscono gli angeli custodi come accompagnatori in questi trabiccoli?

 

“Che ne dici, se ci facciamo un altro giro?” propone, sollevando significativamente le mani, con le dita intrecciate che ancora vi tengono uniti.

 

Senti le guance diventare di brace. Non morire, cazzo, non morire! E, soprattutto, non fare figure di mmmerda! È che a tre metri sopra il cielo c’è stata scarsità di ossigeno, e

La gola è troppo arida per parlare. A malapena puoi passare la lingua sulle labbra secche.

E allora annuisci.

 

E poi mandi a ‘fanculo Will, scommesse e paure.

Per uno così, vale anche la pena morire...

 

…che sarà mai un giro su una giostrina?

 

 

 

- Fine -

 

 

 

 

Disclaimers: I personaggi, citati in questo racconto, non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro da parte mia.

 

Ringraziamenti: Alla mia kohai che subisce le mie paranoie. X°D


Note: Il sottotitolo ha chiaramente valenza ironica. Chiedo perdono alle moccioseane presenti. Ho letto e amato quel libro. Uhm. Forse ‘amato’ è una parola grossa. ^__=

 

We’re all gonna dieeee!” è il ritornello che Bradley James canta sulle Montagne Russe al Parco Asterix, durante le registrazioni della prima serie di Merlin, come documentato dai Video Diaries.

 

 

Avviso di servizio (per chi segue le altre mie storie): Linette 77 arriverà fra qualche giorno.

 

 

 

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Grazie (_ _)

elyxyz

 

   
 
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