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Autore: Anf_Jily    17/07/2013    3 recensioni
In questa storia proverò a descrivere come Lea Michele ha reagito alla morte di Cory Monteith. Scriverò le sue sensazioni in prima persona. Farò finta di essere lei mettendoci dentro anche quello che ho provato io alla notizia. Spero vi piaccia.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E il mondo mi crollò addosso. 

Do un ultimo morso al mio panino vegetariano, con una salviettina mi pulisco le labbra dalle briciole di pane. Mi trovavo in un fast food con i miei soliti occhiali neri e la felpa rosa con il cappuccio per non farmi riconoscere. Da quando avevo fatto Rachel in Glee non potevo andare da qualche parte che subito venivo assalita dai paparazzi o dai fans. La cosa, sinceramente, non mi dispiace. Mi vogliono bene e io voglio bene ad ognuno di loro, mi sono vicini. Alla fine se sono a questo punto con la mia carriera è grazie a loro.
Mi alzo dal tavolo e do una occhiata veloce al mio cellulare, avevo una notifica, Cory aveva pubblicato un tweet su Twitter, lo apro e sorrido leggendo: “oh. IT'S A SHARK TORNADO.” Alle 1:25 PM. Scuoto la testa, dio se mi mancava il mio fidanzato. Dovevo avere pazienza, tra poco sarebbe tornato e sarebbe venuto a vivere da me. Tra due settimane io e lui ci sposeremo, non ci posso ancora credere.  Lui è l’uomo della mia vita.
 
Sono appena tornata a casa e dopo una lunga doccia sono distesa nel mio divano a guardare la televisione, stavano mandando in onda le vecchie puntate di Glee, non potrò mai dimenticare il dietro alle quinte di quando giravamo quella puntata. Sono le 1.40 PM e il cellulare inizia a squillare.

-          Cory! –

Corro velocemente verso il telefono e premo il bottone verde.

-          Cory? –
-          No, mi dispiace. E’ Lea Michele? –
-          Mh si, mi dica pure.  –
-          Signorina si deve sedere sul divano, mi dica quando ha fatto. –
-          Che è successo? –


Mi lascio cadere nel divano con la preoccupazione che cresceva sempre di più in me. Cory.. Che è successo a Cory?

-          Cory, il suo fidanzato è stato trovato morto alle ore 1.38 nella sua stanza in hotel. –

Cosa? No, non è possibile. Il mio Cory è vivo e vegeto, deve tornare a casa. Trasferirsi da me e sposarmi. Staremo accanto per tutta la vita.

-          Cory è la mia vita… Cory è la mia vita…-

Questa frase era l’unica cosa che riuscivo a dire. Ero in stato di shock. Non poteva essere vero. Le lacrime mi inondavano il viso , lacrime salate di dolore e rabbia.

-          Signorina Michele stia calma, manderemo qualcuno da lei. –

 L’uomo riattacca la chiamata e io rimango li, con il telefono in mano a piangere per qualcosa che era impossibile fosse successa, la morte del mio futuro marito. L’uomo che mi avrebbe sposata e fatta sentire una principessa ogni giorno della nostra vita. Avremmo avuto dei bambini, una femminuccia e un maschietto.
Non poteva essere vero, sentivo il cervello disconnetterci al mio corpo, mi accascio sul divano e inizio ad urlare di dolore continuando a piangere a dirotto. Urlo il suo nome, gli dico di tornare che questo è uno scherzo orrendo. Che deve essere per forza uno scherzo di una trasmissione televisiva. Scuoto la testa stringendo a me un cuscino preso precedentemente e soffoco i miei lamenti lacerati su esso.

-          Cory, ti amo. Torna ti prego. E’ solo uno scherzo! –

Sussurro scuotendo il capo e la porta del mio appartamento di apre. Era Dianna che si precipita all’istante da me, mi stringe in lacrime, anche lei.
Le sue lacrime mi hanno dato la conferma, il mio fidanzato è morto. Una parte di me se ne era andata via con lui. Cory era, è e sarà per sempre parte di me. La mia vita.
Mi siedo nel divano, non sapendo come e quando, stretta tra le braccia dell’amica dai capelli biondi, entrambi singhiozziamo dicendo che non poteva essere vero. Che lui era troppo buono per abbandonare questo mondo. Dio non poteva farmi questo, non poteva proprio. Era uno scherzo, un orrendo scherzo poco divertente.  Non lascio andare il cuscino, lo stringo forte a me facendomi quasi del male. Quel cuscino lo usava sempre Cory quando veniva a casa mia, me lo lanciava, lo baciava o semplicemente lo usava per dormire. Aveva il suo profumo, il suo amabile profumo. Mi sento vuota, non ho emozioni, sentimenti. Sono svuotata. E’ un dolore indescrivibile, non riuscirei a descrivere come mi sento in questo momento.
Dianna mi accarezza i capelli, mi asciuga le guance dalle lacrime versate. Cercava di essere forte, si vedeva. Ma era distrutta, proprio come me.

- E’ la mia vita.. Ci dobbiamo sposare. Deve tornare a casa e trasferirsi da me nel mio appartamento. -

Dico con la voce strozzata da altre lacrime che stavano per uscire.
Di istinto prendo il telefono e chiamo il suo numero. Ora risponde e lo sentirò sorridere come sempre, deve rispondere. La segreteria. La sua voce. Il mio sorriso che poco dopo scompare rimanendo a fissare il vuoto . Lo richiamo altre volte solo per risentire la sua voce, ormai è l’unica cosa che ho di lui. Ho solo quello, una segreteria, ricordi, foto e video di noi due. Felici, vivi innamorati.



R.I.P. Cory Montheith.



  
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