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Autore: domaris    29/01/2008    4 recensioni
Spoilers: tutto quanto sia stato detto/visto sulle ex mogli di Gibbs e sulla passata relazione tra lui e Jenny.
La storia segue gli avvenimenti delle puntate per cui è disseminata di spoiler vari, comprese le puntate della quinta stagione.
Sommario: Gibbs legge un trafiletto sul ritrovamento di un cadavere nel porto
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jennifer Shepard, Leroy Jethro Gibbs
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il dovere di un marine

L'orario d'ufficio era finito da un pezzo ma Gibbs era ancora seduto dietro alla scrivania a leggere rapporti e a bere caffè. Del resto non aveva altro da fare quella sera. I ragazzi e forse anche Ducky e Palmer erano andati insieme in qualche bar a trascorrere il venerdì sera e la sua presenza, seppure gradita, avrebbe rovinato l'atmosfera.
La barca in cantina era praticamente completata e Hollis Mann si era trasferita alle Hawaii senza pensarci due volte, non appena si era resa conto che lui non avrebbe fatto nessun passo per approfondire la loro relazione. Era strano come finissero tutte allo stesso modo, se ne andavano sempre: chi arraffando tutto quello che poteva, chi lasciandogli un bernoccolo in testa in ricordo. Chi facendolo arrestare dalla polizia francese.
Fece una smorfia, maledicendo se stesso per essere andato a pensare a qualcosa che preferiva dimenticare. Jenny Shepard non era come le sue ex mogli. No, lei se n'era andata prima di diventare una di loro. Bevve un altro sorso di caffè e fece un'altra smorfia: era ormai freddo ma scendere a prenderne uno annacquato dalla macchinetta a pianterreno era una perdita di tempo. Buttò la tazza di plastica nel cestino e riprese a leggere. Un'ora più tardi era ancora li, con le gambe allungate sulla scrivania e gli occhi che bruciavano per la fatica di decifrare le parole nella semioscurità. Stava per buttare anche quell'ultimo rapporto nella pila dei lavori revisionati quando un trafiletto colse la sua attenzione. Un paio di mesi prima era stato trovato un cadavere non identificato nel porto, non lontano da dove era stata ancorata l'imbarcazione de La Granoulle.
Lui non credeva alle coincidenze e sapeva che da allora non si avevano notizie della “rana”. Cerco il file corrispondente a quel ritrovamento nei database della Guardia Costiera e della Capitaneria del Porto. La descrizione del cadavere combaciava con quanto ricordava dell'uomo incontrato a casa di Jenny. Controllò in quale obitorio fosse stato portato e se nel frattempo vi era stata un'identificazione. Se era davvero lui era probabile che la cosa fosse stata tenuta volutamente sotto tono. Alzare un polverone sarebbe stato dannoso all'NCIS ma si poteva dare un'occhiata, usando la dovuta cautela. Doveva dirlo a Jenny, lei poteva identificare la salma e, se davvero si trattava di lui, mettersi l'animo in pace una volta per tutte. Presa la decisione si alzò, indossò il cappotto e a grandi passi raggiunse l'ascensore.
Poco più di mezzora dopo aveva attraversato la città e suonava insistentemente al campanello di casa Shepard. La domestica arrivò ad aprirgli borbottando e quando vide che era lui non si fece scrupolo di fargli notare l'ora tarda.
- E' importante, Noemi – replicò Gibbs – Jenny è nello studio? Mi sembra di aver visto la luce accesa da quella parte
- Si, la signora sta lavorando, anche se a quest'ora di venerdì sera farebbe meglio a divertirsi o dormire
Jenny nel frattempo apparve sulla porta dello studio. Indossava un elegante pigiama di seta a righe blu e beige sotto a una vestaglia blu, di foggia maschile.
- dovevo immaginarlo che fossi tu, Jethro, nessuno arriverebbe a quest'ora senza essere atteso. Devo dedurne che non si tratti di una visita di cortesia?
- No, dobbiamo parlare. Forse ho ritrovato la tua rana
- Noemi, prima di andare a dormire, potresti portarci del caffè?
- Sicuro signora. Dolce per lei e molto forte per il signor Gibbs. - rispose la donna allontanandosi discretamente.
Gibbs si diresse verso lo studio e Jenny lo seguì rinunciando a far valere i suoi diritti di padrona di casa. Era più interessata a quello che lui aveva da dire che alle formalità in quel momento.
Più tardi, dopo averle impedito di saltare in macchina su due piedi e averla calmata con una buona dose di bourbon, si rese conto che avrebbe dovuto aspettare di darle la notizia dopo il fine settimana. Ma non poteva dire di rimpiangere il paio d'ore trascorse seduto accanto a lei sul divano a parlare in quell'atmosfera intima e casalinga.
Lei gli aveva chiesto se voleva fermarsi a dormire li, era stato un invito spontaneo dovuto all'ora tarda ma anche questa volta aveva preferito rifiutare. Dormire sotto lo stesso tetto di Jenny Shepard avrebbe smosso acque immobili da troppo tempo e Gibbs era troppo orgoglioso per cedere alla tentazione. Parigi era ormai un lontano ricordo ed era meglio restasse tale.
Due giorni dopo Gibbs scortava Jenny all'interno dell'obitorio. Erano in incognito e non intendevano rivelare l'identità del cadavere a nessuno se anche fosse stato chi credevano loro. Un poliziotto e un assistente del patologo li accompagnarono ad una saletta per il riconoscimento, mentre un altro assistente toglieva il cadavere dalla cella frigorifera e spingeva la barella davanti alla vetrata che divideva le due zone. A quel punto aprì il sacco per mostrare loro il volto del morto.
Jenny si era aggrappata al braccio di Gibbs da quando erano entrati in quell'edificio. Era talmente tesa che nemmeno si rendeva conto di avergli conficcato le unghie nella carne. Lui non disse niente. Quando vide il volto di Renè Benoit cinereo dinnanzi a lei, Jenny si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. L'uomo che aveva, se non premuto direttamente il grilletto per lo meno portato suo padre al suicidio, non avrebbe più fatto del male a nessuno. Era finita. La caccia all'uomo che l'aveva impegnata per dodici anni si era conclusa. Si accorse a malapena di venir trascinata via da Gibbs dopo aver assicurato al poliziotto che non si trattava del marito scomparso. In auto si rese conto non avevano preso la direzione per tornare all'NCIS o andare a casa sua soltanto quando la macchina si fermò davanti alla casa di Gibbs.
- perché mi hai portata qui?
- Non sei in condizioni di andare al lavoro in questo momento e oggi è il giorno libero di Noemi – rispose lui prima di scendere.
Jenny lo seguì all'interno. La fece accomodare sul vecchio divano del soggiorno e andò a cercare due bicchieri puliti per offrirle da bere. Quando tornò gliene porse uno pieno a metà di liquido ambrato. Lei lo prese e lo bevve senza prendere respiro
- hey, vacci piano! - la avvertì, anche se ormai era tardi e lei stava tossendo
- che roba è? - rispose lei con voce roca – credevo volessi tirarmi su, non uccidermi!
- Una volta reggevi anche di peggio – commentò lui, ripensando involontariamente ai tempi in cui avevano condiviso il lavoro e un monolocale a Parigi.
Rimasero entrambi in silenzio, rivangando ognuno a modo proprio gli avvenimenti di dieci anni prima. Jenny all'epoca era una giovane agente senza esperienza, ingenua ma svelta e determinata. Gibbs aveva assunto Kate Todd anni dopo perché aveva letto nei suoi occhi una simile determinazione. Se non fosse stato per quel bastardo di Ari, Kate avrebbe avuto una brillante carriera, come era stato per Jenny. Ma, adesso si rendeva conto, c'era stato qualcosa in più nella foga di Jenny, già allora doveva essere stata spinta dal desiderio di vendetta.
- Dimmi, ne è valsa la pena? . Le chiese a bruciapelo
- A cosa ti riferisci? - domandò a sua volta Jenny
- A tutto quanto, la tua carriera prima di tutto il resto, allo scopo di vendicarti de La Granuille
- Non è così – protestò Jenny, punta sul vivo
- No? Dieci anni fa ti ho chiesto di sposarmi, Jen. Ma un'agente donna, sposata ad un altro agente non avrebbe potuto fare carriera. E' per questo, vero, che mi hai lasciato in quel modo? Perché non ti venissi dietro, perché non ci fosse nessuna tentazione di rinunciare alla tua vendetta.
- No! - negò lei alzandosi in piedi oltraggiata – come puoi non capire, Jethro? Tu stesso hai vendicato la morte di Shannon e Kelly. Hai perseguito Ari con tutto te stesso. Perché non capisci che anch'io dovevo farlo?
Lui non rispose. Se lo avesse fatto avrebbe dovuto dirle che quello che non poteva perdonarle era l'impatto che le sue scelte avevano avuto sulla sua vita. Che lei era stata la prima donna con cui avesse avuto una storia dopo Shannon e che forse se le cose fossero andate diversamente non avrebbe avuto tre matrimoni falliti alle spalle e una serie di barche costruite nella solitudine della sua cantina.
Si alzò a sua volta e pacatamente, le disse: - ti chiamo un taxi così puoi tornare a casa o al lavoro.
- tu non cambierai mai idea su di noi, vero? - gli chiese con un filo di voce
- sei tu che hai detto di no. Io ne ho solo preso atto. - replicò lui tirando fuori il cellulare dalla tasca.
Lei posò la mano sulla sua, per rimandare la chiamata - La gente cambia idea di tanto in tanto, lo sai?
- Non io – fu la risposta secca di Gibbs
Jenny sospirò, sconfitta - A volte ti odio. Ma il cielo mi salvi, non ho mai smesso di amarti. Anche se adesso so che tu non mi hai mai amata davvero. Ci sono sempre state solo Shannon e Kelly nel tuo cuore, io sarei stata solo una ex in più. Dio solo sa perché te la sei presa tanto per il mio rifiuto.
Lui la guardò sorpreso. Jenny non si rendeva conto, non sapeva, di essere la sola altra donna che lui avesse amato sinceramente. Poteva lasciare le cose come stavano, chiamarle quel taxi e tornare l'indomani al lavoro come se niente fosse, oppure poteva rischiare ancora una volta, rinunciare ad un po' del suo orgoglio e provare ad essere felice. Pensò per un attimo a tutte le medaglie che si era guadagnato sul campo di battaglia. Per lui non avevano mai avuto nessuna importanza, aveva sempre fatto solo quello che era giusto, il suo dovere. E da allora non aveva mai smesso di seguire il codice morale dei marines. Ora aveva un dovere nei confronti di Jenny e di se stesso e da buon marine avrebbe affrontato la sfida a testa alta.
Rimise il cellulare in tasca e si avvicinò a lei, invadendo il suo spazio personale
- forse questa volta potrei fare un'eccezione – le disse, sorridendo della sua espressione interrogativa.
- Jethro?
- Ti amo Jenny e ti ho odiata per tutto questo tempo solo per questo...

Fine

Robin, 2 dicembre 2007

   
 
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