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Autore: Euridice100    18/07/2013    7 recensioni
Il signor Gold legge una poesia a Belle...
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                    A F. ,
                                                            Per le lacrime e i sorrisi condivisi,
                                                                    Con l’augurio che questo sia solo il primo
                                              Di una lunga serie di successi.

 
 
 
Dearie, ho trovato un libro di poesie, vuoi dare un’occhiata?
Ne ho trovata una che ti piacerà molto, vorrei leggertela.
È di Catullo… Come, non conosci quest’autore?
Dearie, dearie, mi lasci di stucco: finalmente un poeta che non hai mai sentito nominare!
Eppure avevo questo libro anche nella biblioteca del Castello… Sì, lo so che purtroppo non hai ancora letto tutti i libri del mondo, ma una romanticona come te non può lasciarsi sfuggire un simile capolavoro!
Mi sento generoso oggi, ti offro una lezione di Letteratura Latina : Catullo era un poeta dell’ Antica Roma, morto a soli trent’anni. Sai quale fu l’evento più importante della sua vita? Esatto, un incontro: quello con una donna, che nei suoi carmi chiamò sempre Lesbia. Lei era sposata, ma i due divennero amanti: ebbero una relazione turbolenta, amore e odio, passione e incomprensioni… Perché ridi, Dearie, ti ricorda forse qualcuno?
Catullo ha descritto tutto questo nelle sue poesie… Ascoltami, per favore :
 
 

                                                                                   “Viviamo, mia Lesbia, e amiamo,
                                                                      E le chiacchiere dei vecchi troppo arcigni
                                                                                          Stimiamole tutte un soldo!”
 

 
Ecco, il significato ti è chiaro, vero? Catullo e Lesbia vissero una storia contrastata, era impossibile accettare il loro amore adulterino; magari si incontravano di nascosto, mentre il mondo attorno mormorava. “Sono immorali! Un’onta per la società!” avranno urlato, scoprendoli assieme.
Oh, Dearie: chiamala “morale”, “religione”, “legge” o come altro vuoi, la questione è una sola: la gente ha da ridire quando vede qualcosa che non capisce, non si fida di ciò che non sa spiegare.
Ha paura del Diverso, persino quando si tratta di Amore.
Non fare quella faccia, Belle, so quel che dico e lo sai anche tu : scusa se te lo ricordo, ma pensa a tuo padre, che preferiva farti perdere la memoria piuttosto che vederti con me .
Non tutti sono come te, non tutti capiscono gli sforzi che facendo per cambiare.
Per molti, io sono e sarò sempre Rumpelstiltskin, ma poco importa.
Mi preoccupo per te, invece.
Ho paura della solitudine cui ti ho condannato: anche tu sarai sempre additata, “la fidanzata della Bestia” ti chiameranno. Camminerai per strada e avrai il vuoto attorno, ovunque entrerai tutti taceranno per colpa mia; il sospetto ti accompagnerà .
No, Belle, lasciami finire: potrei chiederti scusa da qui all’eternità, ma non sarebbe sufficiente.
Tu per me hai sofferto e soffrirai sempre, non può essere diversamente.
Magari un giorno diventerò migliore, ma saremo sempre noi contro gli altri.
Ma se ho te, ho il mondo.
 
 

                                                     “I soli possono sorgere e tramontare :
                                                                Noi, una volta che la breve luce è tramontata,
                                                             Dobbiamo dormire un’unica notte eterna . ”

 
 
Dearie, io ho già vissuto la mia notte eterna: è coincisa con la tua assenza.
Nel nostro mondo e poi qui, per ventotto anni,la mia era vita apparente e morte interiore.
Mai mi sono confidato con qualcuno in questo modo, tu sei la prima e l’unica con cui lo farò, ora e sempre : quando ti ho cacciata, ho perso quel frammento di umanità che avevo riconquistato assieme a te.
Me ne sono pentito?
Sì, la risposta è sì.
Ogni giorno e ogni notte.
Prima di oggi solo io conoscevo il tormento che per anni mi ha attanagliato l’anima.
Non riesco a provare rimorso per le malvagità compiute, sai che tutto ha mio figlio come ragione giustificatrice; ma averti avuta vicina mi avrebbe permesso, chissà, di percorrere un’altra strada per riabbracciarlo. Forse non sarebbe stato necessario ricorrere alla magia fino a tal punto; forse ti avrei risparmiato tante sofferenze.
No, non mi sono sbagliato, Belle : non mi curo del mio dolore. Ciò che mi fa star male è aver causato, direttamente e non, quel che hai vissuto.
Non avresti trascorso quasi trent' anni nella cella d’isolamento di un manicomio, se non avessi deriso tutti i tuoi sforzi per redimermi.
Nessuno potrà restituirti quel periodo, quel che sarebbe potuto accadere se fossi stata libera.
Se solo avessi saputo sarei corso da te, a costo di radere al suolo questa città.
Scusa, Belle. Scusa anche questo, se puoi.
Ma tu sei l’unica persona che conta, in questo e in qualsiasi altro mondo.
 
 

                                                                            “Dammi mille baci, poi cento,
                                                                                  Poi mille altri, poi ancora cento,
                                                                                  Poi sempre altri mille, poi cento.”

 

Dearie, non penso ci sia bisogno di commentare questi versi, vero? Sto parlando con un’esperta di baci…
Ma come?! Perché hai lanciato il cuscino a un vecchio zoppo?
Ti faccio un complimento e reagisci così… La mia è tutta fama, in realtà tra noi due la cattiva sei tu!
Belle, Belle. Cosa devo fare con te? Io ho paura dei sentimenti. Ho visto uomini e donne perdere se stessi inseguendo il fantasma di un’emozione; li ho definita folli mentre stringevano patti aberranti con me e mi ripromettevo di non finire mai come loro.
Li disprezzavo.
Ma se ora dovessi scegliere tra la mia vita e la tua, mi sacrificherei col sorriso sulle labbra.
Lo farei per molto meno, già solo per un tuo bacio.
Questa è notte di confessioni, amore mio, ti svelo un altro segreto: io porto il conto dei nostri baci.
Sei stupita, vero? Non credevi fossi anch’io un simile romanticone…
Non posso farne a meno, Belle. Quanto è precario l’equilibrio della nostra città?
Se uno di noi due dimenticasse, voglio che almeno l’altro serbi il ricordo di tutti i momenti vissuti assieme.
Tutte le notti, tutti i baci, tutte le volte che ci siamo stretti in un abbraccio antico quanto il mondo.
Siamo legati da qualcosa che non si può nascondere . È la nostra forza e la nostra debolezza; la felicità è sempre passeggera e la nostra è tanto intensa da farmi temere non possa durare.
Dove ci porterà il nostro amore? Alla gioia o alla follia? Non lo so, Dearie, il destino dei sentimenti non si prevede, si vive.
Di una cosa sono certo, però.
Le altre sono state illusioni; tu sei fuoco e mare, lacrima e sorriso, carne e anima, Sole che illumina tutto e Luna che rassicura.
Tu sei l’Amore.
 

                                                      
“Poi, quando ne avremo fatti molte migliaia,

                                      Li mescoleremo, per non sapere,
                                                     O perché nessun malvagio possa invidiarli,
                                                      Sapendo che è tanto grande il numero di baci”

 
 
 
N. d. A.: ok, se siete arrivati fin qui senza addormentarvi avete tutta la mia stima. Avevo un’ideona in mente, unire la mia passione per la letteratura classica ai Rumbelle, ma il risultato è quasi osceno. Sembra una lezione di liceo, Catullo si sta rivoltando nella tomba e temo di essere andata seriamente OOC.
Fatemi sapere, le critiche possono solo aiutarmi a migliorare!
Grazie a chi ha commentato le mie precedenti storie, le ha salvate tra le preferite o le ricordate, o le ha semplicemente lette.
Grazie al povero B. , che sopporta i miei deliri, e alla neodottoressa F. .
   
 
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